<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Giovani ed emigrazione + lavoro | Page 37 | Il Forum di Quattroruote

Giovani ed emigrazione + lavoro

A Palermo e' stato un far west per moltissimi anni con pochissima gente che pagava il biglietto dell'autobus. Da qualche anno invece vi sono controllori fissi sulle linee piu' frequentate e pagano tutti. Tuttavia leggo spesso di aggressioni al conducente o ai controllori.
 
Ultimo episodio, bar cinquantennale che frequento praticamente dalla nascita, punto di ritrovo con amici e vicini, stamattina chiuso.
Era questione di tempo, l'attuale proprietario (terza generazione) da qualche mese lavorava al nord Italia, e il bar veniva gestito dalla moglie.
Mi autoquoto, bar già rilevato, stamattina ha riaperto con cartello "nuova gestione".
Hanno cambiato poco e nulla, sono ragazzi molto alla mano, fra l'altro non hanno fatto una vera e propria inaugurazione, ma caffè offerto da loro, hanno anche insistito per il cornetto che non ho preso.
Sembrano svegli, credo che riusciranno a tenersi tutti noi clienti storici.
 
Il salario minimo salira' a 14,15 euro da gennaio in Irlanda.
(IRONIA ON) il problema di per se non e' tanto del salario minimo...

e' dei controlli da fuori "aggregati"....

(IRONIA OFF)

per cui un perecottato che propone scarpe fatte a mano con materiali pregiati di squisita fattura made in .....puo' pagare i suoi dipendenti 2-3 euro all'ora ed usare i materiali che vuole tanto nessuno lo controllerà mai....

ci puoi mettre il salario minimo ma continuerà a pagarli 2-3 euro....

per cui in un mondo, data la globalizzazione, del genere la gente ( quella libera di spostarsi per n motivi) tente a spostarsi in paesi in cui oltre al vile denaro ci sono controlli degni di un paese civile.
dico in generale "controlli" ma intendo tutte quelle norme "civili" atte a dare un senso civico della società ed anche autocontrolli ben inteso se prima io nel mio lavoro non opero per il meglio ( non solo monetario mio) tutto il resto rimane sulla carta....
 
per cui un perecottato che propone scarpe fatte a mano con materiali pregiati di squisita fattura made in .....puo' pagare i suoi dipendenti 2-3 euro all'ora ed usare i materiali che vuole tanto nessuno lo controllerà mai....

ci puoi mettre il salario minimo ma continuerà a pagarli 2-3 euro....

per cui in un mondo, data la globalizzazione, del genere la gente ( quella libera di spostarsi per n motivi) tente a spostarsi in paesi in cui oltre al vile denaro ci sono controlli degni di un paese civile.
dico in generale "controlli" ma intendo tutte quelle norme "civili" atte a dare un senso civico della società ed anche autocontrolli ben inteso se prima io nel mio lavoro non opero per il meglio ( non solo monetario mio) tutto il resto rimane sulla carta....
Ma questo a prescindere dal salario minimo: il salario minimo non va a debellare il lavoro nero. Va invece a tutelare coloro che hanno salari inferiori e sono messi in regola. I controlli mancano a prescindere dal salario minimo, e mancheranno comunque. Ma chi oggi e' messo in regola a 4 euro l'ora avra' una paga migliore.
 
sono micro aziende oramai non saranno MAI in grado di competere a livello di "stipendi" ( comprendendo certo tutte le integrazioni e facilitazioni a livello di vita famigliare) con le grandi aziende all'"estero".

Forse prima pensano alla loro GLE nuovo modello....
....Tanto il personale sono anni che prende calci sui denti.
Per non dire di peggio
 
Forse prima pensano alla loro GLE nuovo modello....
Tanto il personale sono anni che prende calci sui denti.
Infatti, mi ricorda un'esperienza personale: nel maggio 1996 all'ultimo anno di universita' fui assunto, era il mio primo impiego stabile, da un'azienda in provincia di Forli' con contratto di formazione lavoro a 1.487.000 lire nette al mese. Il "managing director" dell'azienda, che non era il proprietario, viaggiava sui 12 milioni di lire netti, + Audi A8 aziendale con, ovviamente benzina e pedaggi pagati (ogni giorno faceva A/R dalla sua casa di Bologna alla provincia di Forli' per 5 giorni alla settimana e il weekend disponeva a piacimento dell'A8. Ovviamente nei giorni lavorativi pranzava al ristorante e non in mensa, tutto spesato. Per raggiungere l'azienda io prendevo un'autobus dal centro di Forli' alle 7 del mattino per 45 minuti di viaggio e lo riprendevo alle 18:15 per rientrare. Dopo 6 mesi che facevo sta vita, valutai l'acquisto di un'auto usata, una Citroen AX che mi pare costasse 7 o 8 milioni di lire. Ebbene poiche' non potevo pagare tutto in contanti e non volevo fare una rateizzazione costosa, chiesi al proprietario dell'azienda un prestito di 5 milioni da restituire ogni mese con trattenuta dal mio stipendio. Mi nego' il prestito dicendo che l'azienda aveva costi ingenti di mantenimento, gli risposi che comprendevo che si riferisse al managing director, del resto, gli dissi testualmente, "...la differenza tra me e lui e' solo una vocale: lui e' un uomo in carriera, mentre io sono solo un uomo in corriera". E me ne andai. Fra l'altro quell'azienda per scelta del proprietario negava ai dipendenti il contributo per i pasti in mensa, malgrado secondo l'ufficio paghe dell'azienda, era un costo che l'azienda avrebbe potuto scaricare.
Questo e' solo un esempio per dire che molto spesso nelle aziende italiane gli impiegati semplici sono solo un numero e un costo, mentre non si bada a spese per i profili piu' alti. Proprio la settimana scorsa a Piazza Pulita hanno fatto vedere che malgrado molte aziende energetiche italiane abbiano fatto grossi profitti negli ultimi 4-5 anni, di questo non ne hanno beneficiato i dipendenti che hanno visto i prorpi stipendi stagnare, mentre ne hanno si beneficiato i CEO.
 
Infatti, mi ricorda un'esperienza personale: nel maggio 1996 all'ultimo anno di universita' fui assunto, era il mio primo impiego stabile, da un'azienda in provincia di Forli' con contratto di formazione lavoro a 1.487.000 lire nette al mese. Il "managing director" dell'azienda, che non era il proprietario, viaggiava sui 12 milioni di lire netti, + Audi A8 aziendale con, ovviamente benzina e pedaggi pagati (ogni giorno faceva A/R dalla sua casa di Bologna alla provincia di Forli' per 5 giorni alla settimana e il weekend disponeva a piacimento dell'A8. Ovviamente nei giorni lavorativi pranzava al ristorante e non in mensa, tutto spesato. Per raggiungere l'azienda io prendevo un'autobus dal centro di Forli' alle 7 del mattino per 45 minuti di viaggio e lo riprendevo alle 18:15 per rientrare. Dopo 6 mesi che facevo sta vita, valutai l'acquisto di un'auto usata, una Citroen AX che mi pare costasse 7 o 8 milioni di lire. Ebbene poiche' non potevo pagare tutto in contanti e non volevo fare una rateizzazione costosa, chiesi al proprietario dell'azienda un prestito di 5 milioni da restituire ogni mese con trattenuta dal mio stipendio. Mi nego' il prestito dicendo che l'azienda aveva costi ingenti di mantenimento, gli risposi che comprendevo che si riferisse al managing director, del resto, gli dissi testualmente, "...la differenza tra me e lui e' solo una vocale: lui e' un uomo in carriera, mentre io sono solo un uomo in corriera". E me ne andai. Fra l'altro quell'azienda per scelta del proprietario negava ai dipendenti il contributo per i pasti in mensa, malgrado secondo l'ufficio paghe dell'azienda, era un costo che l'azienda avrebbe potuto scaricare.
Questo e' solo un esempio per dire che molto spesso nelle aziende italiane gli impiegati semplici sono solo un numero e un costo, mentre non si bada a spese per i profili piu' alti. Proprio la settimana scorsa a Piazza Pulita hanno fatto vedere che malgrado molte aziende energetiche italiane abbiano fatto grossi profitti negli ultimi 4-5 anni, di questo non ne hanno beneficiato i dipendenti che hanno visto i prorpi stipendi stagnare, mentre ne hanno si beneficiato i CEO.


D' altro canto: gia' allora, 1996, che tutto sommato non si stava ancora male, male,
e per gli stipendiati ancora ancora....

--------------------------------------------------Il peggio, quello vero, e' venuto dopo------------------------------------------------------

D' altro canto bis: gia' allora, io, comunque da quadro stavo discretamente, tra l' altro il contratto dei chimici non era malaccio rispetto altri. Quando restavo fuori a dormire e a cenare....Le auto piu' belle, nei posteggi, erano al 90% di imprenditori /artigiani. Parlo del ricco Nord Est, forse all' apice in quegli anni
 
Scusa ma che vuol dire solo sulla carta? Se stabilisci per legge un salario minimo, quello diventa il minimo per cui tutti quelli inferiori devono essere aumentati al minimo di legge.
nel senso che stabilisci un salario minimo , che parliamoci chiaro sono 9 euro lordi quindi rimani povero in molte zone' d'Italia, forse viene applicato, e ti tagliano le ore in "eccesso", o sei in cassaintegrazione, per cui rimani a prendere quello che prendevi con le 4-5-6-7- euro lordi....
ma 'parlo per un assurdo nessuno mai applicherà il salario minimo nel nostro paese...e' solo una mera propaganda politica della piu' bieca oserei dira da una parte e dall'altra.
 
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