<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Funzioni religiose | Page 28 | Il Forum di Quattroruote

Funzioni religiose

jaccos ha scritto:
capnord ha scritto:
Ritorniamo ai discorsi già fatti: Io quel qualcosa che sale da dentro inizio a sentirlo, e inizio ad ascoltarlo. e mi sento molto meglio.
Non metto minimamente in dubbio ciò, sicuramente per te è una parte importante. Per te.
Se rendi questa una necessità universale solo per che per te va bene, commetti un errore grossolano. ;)
Ripeto, sono la prova vivente che non è vero...

Non voglio rendere la cosa universale, voglio solo dire che come la sento io, la sente altra gente un giorno potresti sentirla anche tu.
 
capnord ha scritto:
jaccos ha scritto:
capnord ha scritto:
Ritorniamo ai discorsi già fatti: Io quel qualcosa che sale da dentro inizio a sentirlo, e inizio ad ascoltarlo. e mi sento molto meglio.
Non metto minimamente in dubbio ciò, sicuramente per te è una parte importante. Per te.
Se rendi questa una necessità universale solo per che per te va bene, commetti un errore grossolano. ;)
Ripeto, sono la prova vivente che non è vero...

Non voglio rendere la cosa universale, voglio solo dire che come la sento io, la sente altra gente un giorno potresti sentirla anche tu.
O come non la sento io, ti potrebbe accadere qualcosa nella vita per cui un giorno potresti pensarla come me... tutto è soggettivo, l'importante è rendersene conto... ;)

PS: da qualche pagina il thread ha perso aggressività ed ha guadagnato in contenuti o sbaglio? ;)
 
capnord ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Gli oratori, invece, sono il tema che più mi sta a cuore: purtroppo, la Chiesa, li ha RESI luoghi "da sfigati", in sè non lo sono: quando vai all'oratorio, ci sono sempre le solite vecchie bigotte e il parroco che si mettono a sgridare i bambini per ogni inezia. Il catechismo non deve essere assillare i bambini riguardo alla morte, al Giudizio, all'Inferno, bensì esaltare i doni del Signore e insegnargli l'amore: i bambini hanno bisogno di giocare, di correre, di ridere, e questi sono dni di Dio, e bisogna farglielo capire,
Stai facendo un mix incredibile tra cose diverse; il catechismo e l'oratorio, ad es.
Sono 2 cose differenti; rappresentano rispettivamente un momento per apprendere e uno per giocare. Non ci si comporta all'oratorio come ci si comporta al catechismo; là si gioca, qui no. POi come già detto ci saranno preti + o meno portati a seguire i giovani; c'è quello che gioca a pallone, ma c'è anche quello meno portato per avere a che fare con i ragazzi... certo che al giorno d'oggi questo lo si avverte di più, perchè già ci sono pochi preti, se tra i pochi che si sono il 50% mira alla vita contemplativa... beh, non ci saranno grandi proseliti, in quella parrocchia. Purtroppo, ma è un dato di fatto.

non chiudendoli in una stanza e parlargli del peccato; Non si può sgridare un babino perchè urla davanti alla statua di Maria o perchè ci passa davanti senza farsi il segno della croce:
Concordo che non bisogna essere ossessivi; cmq il rispetto occorre insegnarlo, altrimenti crescono generazioni allo sbando.

Oggi, invece, è diventato un riformatorio.
Non so, secondo me il problema non nasce da quello; è la religione in se' ad essre fuori moda per i canoni attuali. La mentalità moderna va in direzione ostinata e contraria 8) a tutto quanto "puzza" di religione; pochi preti riescono ad attirare xsone nelle parrocchie, ma purtroppo non si può contare nemmeno tanto sulla singola iniziativa.
Aggiungiamo inoltre che i preti, sono sempre + rari e per questo sempre + anziani, e spesso nn hanno la mentalità orientata ai giovani (vogio vedere un 80enne che gestisce 20 ragazzini di 13 anni al pomeriggio....).
Il 90% delle famiglie attuali poi vive la religione marginalmente, come un elemento di stress in più che finalmente termina con la Cresima del figlio, dopodichè saluti e baci, chi s'è visto s'è visto, in quell'edificio pieno di croci e di immagini non mi beccano più, echeccazzo con tuto quello che ho da fare... 8)
questo chiude il cerchio della questione, che non mi pare abbia grandi soluzioni, al momento.
Purtroppo.

E' vero, al pensiero che mia figlia dall'anno prossimo deve cominciare tutta la trafila che la porterà alla comunione e poi alla cresima mi sento mancare. Così come è concepita la cosa è uno stress e non serve a niente: i bambini non imparano un tubo e i genitori non vedono l'ora che finisca. E' un peso.

ragazzi non esageriamo.

la chiesa è fatta di persone e pertanto la cosa è soggettiva.

nella mia c'è pure la bigotta, l'ipocrita ma anche una grande maggioranza di gente sana con buoni principi e al catechismo mio figlio ha avuto anche una buona educazione.

Sarà sempre meglio fargli fare attività in questi ambienti, camposcuola, acr che non allo sbando per strada come le bestie.

Se faccio un paragone con l'ambiente scolastico, che pure si propone educativo, già la chiesa lo trovo un ambiente più sano.
 
jaccos ha scritto:
capnord ha scritto:
jaccos ha scritto:
capnord ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Ad esempio vedo che i miei amici figli di atei (nemmeno battezzati per rendere l'idea), sono liberissimi da ciò e ragionano in modo molto più aperto... , non hanno paura dell'ignoto...
Questo perchè sono giovani; aspetta che comincino a sentire "odore di morte" (giusto x rimanere allegri); vedi che il 90% comincerà freneticamente a cercare spiritualità.
AL che, si rivolgerà alle fonti + disparate, dove santoni, maghi, fattucchiere e bagasce travestite da sapientone la faran da padrone.

E' vero. quando siamo giovani ci sentiamo il mondo ai nostri piedi, siamo spavaldi ci sentiamo immortali. Poi quando le forze calano, quando ci sentiamo deboli, quando ci rendiamo conto di essere fatti di carne come tutti gli altri le cose cambiano.
Gli studi dicono l'esatto contrario. Tra i malati terminali, gli atei sono coloro i quali affrontano nella maniera più serena la morte. Non ricordo gli autori dello studio, l'ho letto qualche mese fa... ricordo però che era alquanto serio...

le cose cambiano........ma non per tutti. Chi è ateo convinto, senza ripensamenti e con una pietra sopra non ha problemi, ha fatto la sua scelta. Ma ce ne sono molti sia atei che credenti con la porta socchiusa. E quando arriva il momento non si è sereni per niente.
Li non è il bisogno della spiritualità, è la scagazza della morte che ti assale, ti fa riaffiorare le storie che ti propinavano da bambino e ti aggrappi a qualsiasi cosa. Resta il fatto che gli atei, quelli veri, sono i più sereni di fronte alla m orte. ;)

Della spiritualità si parlava prima, del bisogno che si avverte ( certo non per tutti ) nel corso della vita. Quando si arriva in quel frangente il percorso spirituale deve essere già compiuto.. L'ateo convinto non ho dubbi a credere che sia sereno, come d'altronde il credente convinto.
 
jaccos ha scritto:
capnord ha scritto:
jaccos ha scritto:
capnord ha scritto:
Ritorniamo ai discorsi già fatti: Io quel qualcosa che sale da dentro inizio a sentirlo, e inizio ad ascoltarlo. e mi sento molto meglio.
Non metto minimamente in dubbio ciò, sicuramente per te è una parte importante. Per te.
Se rendi questa una necessità universale solo per che per te va bene, commetti un errore grossolano. ;)
Ripeto, sono la prova vivente che non è vero...

Non voglio rendere la cosa universale, voglio solo dire che come la sento io, la sente altra gente un giorno potresti sentirla anche tu.
O come non la sento io, ti potrebbe accadere qualcosa nella vita per cui un giorno potresti pensarla come me... tutto è soggettivo, l'importante è rendersene conto... ;)

PS: da qualche pagina il thread ha perso aggressività ed ha guadagnato in contenuti o sbaglio? ;)

SI. forse perchè manca qualcuno che seminava zizzania?
 
capnord ha scritto:
jaccos ha scritto:
capnord ha scritto:
jaccos ha scritto:
capnord ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Ad esempio vedo che i miei amici figli di atei (nemmeno battezzati per rendere l'idea), sono liberissimi da ciò e ragionano in modo molto più aperto... , non hanno paura dell'ignoto...
Questo perchè sono giovani; aspetta che comincino a sentire "odore di morte" (giusto x rimanere allegri); vedi che il 90% comincerà freneticamente a cercare spiritualità.
AL che, si rivolgerà alle fonti + disparate, dove santoni, maghi, fattucchiere e bagasce travestite da sapientone la faran da padrone.

E' vero. quando siamo giovani ci sentiamo il mondo ai nostri piedi, siamo spavaldi ci sentiamo immortali. Poi quando le forze calano, quando ci sentiamo deboli, quando ci rendiamo conto di essere fatti di carne come tutti gli altri le cose cambiano.
Gli studi dicono l'esatto contrario. Tra i malati terminali, gli atei sono coloro i quali affrontano nella maniera più serena la morte. Non ricordo gli autori dello studio, l'ho letto qualche mese fa... ricordo però che era alquanto serio...

le cose cambiano........ma non per tutti. Chi è ateo convinto, senza ripensamenti e con una pietra sopra non ha problemi, ha fatto la sua scelta. Ma ce ne sono molti sia atei che credenti con la porta socchiusa. E quando arriva il momento non si è sereni per niente.
Li non è il bisogno della spiritualità, è la scagazza della morte che ti assale, ti fa riaffiorare le storie che ti propinavano da bambino e ti aggrappi a qualsiasi cosa. Resta il fatto che gli atei, quelli veri, sono i più sereni di fronte alla m orte. ;)

Della spiritualità si parlava prima, del bisogno che si avverte ( certo non per tutti ) nel corso della vita. Quando si arriva in quel frangente il percorso spirituale deve essere già compiuto.. L'ateo convinto non ho dubbi a credere che sia sereno, come d'altronde il credente convinto.

Non tutte le parrocchie sono uguali. I preti ogni tanto cambiano. potrei anche ricredermi l'anno prossimo. staremo a vedere.
 
stefano_68 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Gli oratori, invece, sono il tema che più mi sta a cuore: purtroppo, la Chiesa, li ha RESI luoghi "da sfigati", in sè non lo sono: quando vai all'oratorio, ci sono sempre le solite vecchie bigotte e il parroco che si mettono a sgridare i bambini per ogni inezia. Il catechismo non deve essere assillare i bambini riguardo alla morte, al Giudizio, all'Inferno, bensì esaltare i doni del Signore e insegnargli l'amore: i bambini hanno bisogno di giocare, di correre, di ridere, e questi sono dni di Dio, e bisogna farglielo capire,
Stai facendo un mix incredibile tra cose diverse; il catechismo e l'oratorio, ad es.
Sono 2 cose differenti; rappresentano rispettivamente un momento per apprendere e uno per giocare. Non ci si comporta all'oratorio come ci si comporta al catechismo; là si gioca, qui no. POi come già detto ci saranno preti + o meno portati a seguire i giovani; c'è quello che gioca a pallone, ma c'è anche quello meno portato per avere a che fare con i ragazzi... certo che al giorno d'oggi questo lo si avverte di più, perchè già ci sono pochi preti, se tra i pochi che si sono il 50% mira alla vita contemplativa... beh, non ci saranno grandi proseliti, in quella parrocchia. Purtroppo, ma è un dato di fatto.

non chiudendoli in una stanza e parlargli del peccato; Non si può sgridare un babino perchè urla davanti alla statua di Maria o perchè ci passa davanti senza farsi il segno della croce:
Concordo che non bisogna essere ossessivi; cmq il rispetto occorre insegnarlo, altrimenti crescono generazioni allo sbando.

Oggi, invece, è diventato un riformatorio.
Non so, secondo me il problema non nasce da quello; è la religione in se' ad essre fuori moda per i canoni attuali. La mentalità moderna va in direzione ostinata e contraria 8) a tutto quanto "puzza" di religione; pochi preti riescono ad attirare xsone nelle parrocchie, ma purtroppo non si può contare nemmeno tanto sulla singola iniziativa.
Aggiungiamo inoltre che i preti, sono sempre + rari e per questo sempre + anziani, e spesso nn hanno la mentalità orientata ai giovani (vogio vedere un 80enne che gestisce 20 ragazzini di 13 anni al pomeriggio....).
Il 90% delle famiglie attuali poi vive la religione marginalmente, come un elemento di stress in più che finalmente termina con la Cresima del figlio, dopodichè saluti e baci, chi s'è visto s'è visto, in quell'edificio pieno di croci e di immagini non mi beccano più, echeccazzo con tuto quello che ho da fare... 8)
questo chiude il cerchio della questione, che non mi pare abbia grandi soluzioni, al momento.
Purtroppo.

Catechismo e oratorio li ho messi volontariamente insieme: un bambino di 6-10 anni ha già molto stress a scuola, e deve poter giocare: all'oratorio gli si fa apprezzare il gioco come dono del Signore, e questo deve essere fatto durante l'ora di catechismo, perchè è parte integrante di questo; se io voglio insegare a tradurre Seneca, prima dovrò spiegare chi è Seneca, chi sono gli antichi Romani, cosa hanno fatto ecc... Io non posso pretendere di spiegare Seneca ad un bambino di sei anni se non ha prima un certo background culturale, che egli, data l'età, può imparare quasi solo mediante il gioco (la soglia d'attenzione l'ha già superata abbondantemente a scuola). Ecco perchè, a mio parere, durante catechismo bisogna sedersi sull'erba, all'aperto e spiegare chi era Cristo attraverso i oni che ci ha lasciato: bisogna far capire ai bambini che Cristo è l'amicizia, l'amore, il giocare a pallone, correre, saltare, bisogna raccontarne la storia e le parabole come fossero semplici favole: così il bambino associa Dio a quello che è veramente, non alla noia delle ore di Messa o di Catechismo: bisogna anche spiegargli che la Messa è un sacrificio che si fa per ringrazioarlo: lui ti regala la possibilità di giocare, saltare, ti da il cibo, l'acqua, e tu, in cambio, ti annoi un'ora alla settimana; senza contare che se fai sentire i bambini protagonisti della Funzione, facendoli cantare in coro o facendoli leggere, questi vengono a Messa volentieri. Poi, qando il ragazzo è maturo, diciamo sui 13-14 anni, si inizia a spiegare il vero sgnificato delle Parabole, si inizia a spiegare il Vangelo, e, magari, si parla, con le pinze, del Maligno. Quando ho fatto aiuto catechista, stavamo parlando dell'episodio dello schiaffo, e un bambino mi ha detto :perchè devo porgere l'altra guancia? se uno mi da uno schiaffo io gli do un pugno! E gli ho chiesto: se tu fai un peccato, cosa fa Dio? lui mi ha risposto: mi manda all'inferno. Questo bambino non è stato cresciuto con l'idea di un Dio che perdona, ma con quella, medievale, di un Dio che punisce: chiaro che non potrà capre certi passi del Vangelo, poichè non conosce Dio! Per questo che, secondo e, sono da unire oratorio e Catechismo: si può apprendere anche giocando, tra i 6 e i 10 anni. Quanto alla carenza di Sacerdot, ti do ragione: ma prima di loro, ci devono essee gli animatori del grest, i giovani che frequentano gli oraori e i catechisti che si devono occupare del rapporto coi giovani.
 
stefano_68 ha scritto:
jo74bg ha scritto:
la chiesa che lo impone come un obbligo,ma loro per campare vogliono le presenze :D

"Lo impone come un obbligo"... quindi c'è una penale da pagare se non lo fai :?:

no', ma sentire un prete che mi rinfaccia di non andare a messa tutte le domeniche fa' passare anche la voglia di andarci quella volta.
se uno non si sente di andare meglio resti a casa.
come io non mi permetto di giudicare chi va' in chiesa dalla mattina alla sera,nemmeno lui deve giudicare se io ci vado o no'.
ognuo si sente di fare quello che vuole nella vita,l importante che non faccia del male a nessuno.
 
capnord ha scritto:
jaccos ha scritto:
capnord ha scritto:
jaccos ha scritto:
capnord ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Ad esempio vedo che i miei amici figli di atei (nemmeno battezzati per rendere l'idea), sono liberissimi da ciò e ragionano in modo molto più aperto... , non hanno paura dell'ignoto...
Questo perchè sono giovani; aspetta che comincino a sentire "odore di morte" (giusto x rimanere allegri); vedi che il 90% comincerà freneticamente a cercare spiritualità.
AL che, si rivolgerà alle fonti + disparate, dove santoni, maghi, fattucchiere e bagasce travestite da sapientone la faran da padrone.

E' vero. quando siamo giovani ci sentiamo il mondo ai nostri piedi, siamo spavaldi ci sentiamo immortali. Poi quando le forze calano, quando ci sentiamo deboli, quando ci rendiamo conto di essere fatti di carne come tutti gli altri le cose cambiano.
Gli studi dicono l'esatto contrario. Tra i malati terminali, gli atei sono coloro i quali affrontano nella maniera più serena la morte. Non ricordo gli autori dello studio, l'ho letto qualche mese fa... ricordo però che era alquanto serio...

le cose cambiano........ma non per tutti. Chi è ateo convinto, senza ripensamenti e con una pietra sopra non ha problemi, ha fatto la sua scelta. Ma ce ne sono molti sia atei che credenti con la porta socchiusa. E quando arriva il momento non si è sereni per niente.
Li non è il bisogno della spiritualità, è la scagazza della morte che ti assale, ti fa riaffiorare le storie che ti propinavano da bambino e ti aggrappi a qualsiasi cosa. Resta il fatto che gli atei, quelli veri, sono i più sereni di fronte alla m orte. ;)

Della spiritualità si parlava prima, del bisogno che si avverte ( certo non per tutti ) nel corso della vita. Quando si arriva in quel frangente il percorso spirituale deve essere già compiuto.. L'ateo convinto non ho dubbi a credere che sia sereno, come d'altronde il credente convinto.
Allora non ci siamo capiti, io mi rifacevo al neretto... :rolleyes:
 
jo74bg ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
jo74bg ha scritto:
la chiesa che lo impone come un obbligo,ma loro per campare vogliono le presenze :D

"Lo impone come un obbligo"... quindi c'è una penale da pagare se non lo fai :?:

no', ma sentire un prete che mi rinfaccia di non andare a messa tutte le domeniche fa' passare anche la voglia di andarci quella volta.
se uno non si sente di andare meglio resti a casa.
come io non mi permetto di giudicare chi va' in chiesa dalla mattina alla sera,nemmeno lui deve giudicare se io ci vado o no'.
ognuo si sente di fare quello che vuole nella vita,l importante che non faccia del male a nessuno.
Il problema è uno solo: il prete fa quello che è il suo mestiere. Applica le regole della chiesa. Se ti vanno bene e le segui (o quantomeno ti penti sinceramente) sei un buon cristiano, altrimenti non lo sei.
 
jaccos ha scritto:
jo74bg ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
jo74bg ha scritto:
la chiesa che lo impone come un obbligo,ma loro per campare vogliono le presenze :D

"Lo impone come un obbligo"... quindi c'è una penale da pagare se non lo fai :?:

no', ma sentire un prete che mi rinfaccia di non andare a messa tutte le domeniche fa' passare anche la voglia di andarci quella volta.
se uno non si sente di andare meglio resti a casa.
come io non mi permetto di giudicare chi va' in chiesa dalla mattina alla sera,nemmeno lui deve giudicare se io ci vado o no'.
ognuo si sente di fare quello che vuole nella vita,l importante che non faccia del male a nessuno.
Il problema è uno solo: il prete fa quello che è il suo mestiere. Applica le regole della chiesa. Se ti vanno bene e le segui (o quantomeno ti penti sinceramente) sei un buon cristiano, altrimenti non lo sei.

allora puoi confermare che chi va' in chiesa tutte le domeniche e' un buon cristiano?
se poi in settimana va' a rubare e poi si confessa va' bene?
chi mi deve giudicare e' dio,non un prete o la chiesa.
 
jo74bg ha scritto:
allora puoi confermare che chi va' in chiesa tutte le domeniche e' un buon cristiano?
se poi in settimana va' a rubare e poi si confessa va' bene?

No, semplicemente rispetta un comandamento.
Ovviamente ciò nn basta per nulla a farne un buon cristiano, come ampiamente detto da Gesù.

Se rubi e poi ri penti sul serio, "va bene". Se ti confessi solo per prendere x il c.ulo, no di certo.
 
vanguart ha scritto:
LUISELLA1972 ha scritto:
ivanpg ha scritto:
Io sono cattolico praticante, eppure ero a favore sia del divorzio che dell'aborto, sarà un controsenso ma è così.
Sono cresciuto con un prete d'oratorio che a lui non interessava tanto se andavi a messa o all'oratorio, ma bastava che eri impegnato in qualche attività della parrocchia (cinema, distribuzione giornalino, gruppo adolescenti, ecc.) e a lui andava bene, certo se andavi a messa era meglio, ma non ne faceva un dramma.
Mia figlia al contrario ha smesso di andare all'oratorio perchè il prete gli ha detto che se non andava a catechismo non poteva andare a fare l'animatrice.
A distanza di 30 anni era meglio il mio prete che il suo.
Un'altra cosa, per me la Religione è una cosa, la Chiesa un'altra.
Come ha detto qualcuno la Chiesa è fatta di uomini e come tali sono soggetti a sbagli.
Cristo ha dato delle regole ma non ha obbligato nessuno a seguirle. Più libertà di così.

mi hai tolto le parole di bocca

La religioné una cosa e la chiesa é un altra..mmmhhhh alla prima vista é tutto okay, ma vi posso domandare chi vi ha raccontato di Cristo per la prima volta ??

Penso prorpio i miei genitori, visto che hanno deciso loro di farmi battezzare. Se poi la famiglia fà fare un certo percorso di vita è ovvio che crede che sia la strada giusta. Mai visto un genitore che indica cose sbagliate a un figlio. Adesso non diciamo che ci sono gli zingari che addestrano i figli a rubare, cerchiamo di essere seri.
Poi con il prete ho fatto altri percorsi, mi sembrava di essermi spiegato con che tipo di prete avevo a che fare.
Io intendevo che Religione e chiesa sono due cose diverse perchè una non sbaglia, sempre per chi ci crede, mentre l'altra può sbagliare.
Poi se vogliamo andare a cercare il pelo nell'uovo si può sempre dire di fronte a certi miracoli "si và beh, quello è stato fatto, ma vorrei vedere se uno è senza gamba se gli ricresce"
Poi se uno cerca le prove di qualche cosa, pensa che quel qualchecosa c'è.
Oppure se cerca prove per dire che non esiste e perchè forse ha paura di credere che ci sia qualche cosa e vuol convincere gli altri che non c'è.
Non diciamo che non è così, altrimenti tutto questo topic è stato tutto inutile.
Ognuno diceva quello che per lui era giusto cercando di controbattere all'altro e dimostrando che aveva ragione. Per me questo vuol dire "Cercare di convincere"
 
jo74bg ha scritto:
jaccos ha scritto:
jo74bg ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
jo74bg ha scritto:
la chiesa che lo impone come un obbligo,ma loro per campare vogliono le presenze :D

"Lo impone come un obbligo"... quindi c'è una penale da pagare se non lo fai :?:

no', ma sentire un prete che mi rinfaccia di non andare a messa tutte le domeniche fa' passare anche la voglia di andarci quella volta.
se uno non si sente di andare meglio resti a casa.
come io non mi permetto di giudicare chi va' in chiesa dalla mattina alla sera,nemmeno lui deve giudicare se io ci vado o no'.
ognuo si sente di fare quello che vuole nella vita,l importante che non faccia del male a nessuno.
Il problema è uno solo: il prete fa quello che è il suo mestiere. Applica le regole della chiesa. Se ti vanno bene e le segui (o quantomeno ti penti sinceramente) sei un buon cristiano, altrimenti non lo sei.

allora puoi confermare che chi va' in chiesa tutte le domeniche e' un buon cristiano?
se poi in settimana va' a rubare e poi si confessa va' bene?
chi mi deve giudicare e' dio,non un prete o la chiesa.

Jo, il prete non giudica, fa solo da tramite tra Dio e te. Infatti ti perdona sempre.
Se dovessi confessarti io si che sarebbe bello ;)
 
jo74bg ha scritto:
jaccos ha scritto:
jo74bg ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
jo74bg ha scritto:
la chiesa che lo impone come un obbligo,ma loro per campare vogliono le presenze :D

"Lo impone come un obbligo"... quindi c'è una penale da pagare se non lo fai :?:

no', ma sentire un prete che mi rinfaccia di non andare a messa tutte le domeniche fa' passare anche la voglia di andarci quella volta.
se uno non si sente di andare meglio resti a casa.
come io non mi permetto di giudicare chi va' in chiesa dalla mattina alla sera,nemmeno lui deve giudicare se io ci vado o no'.
ognuo si sente di fare quello che vuole nella vita,l importante che non faccia del male a nessuno.
Il problema è uno solo: il prete fa quello che è il suo mestiere. Applica le regole della chiesa. Se ti vanno bene e le segui (o quantomeno ti penti sinceramente) sei un buon cristiano, altrimenti non lo sei.

allora puoi confermare che chi va' in chiesa tutte le domeniche e' un buon cristiano?
se poi in settimana va' a rubare e poi si confessa va' bene?
chi mi deve giudicare e' dio,non un prete o la chiesa.
Forse ti è scappato... ;)
 

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