<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Fuel Cell : come stanno effettivamente le cose | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Fuel Cell : come stanno effettivamente le cose

Vaclav Smil ha scritto:
Proprio perché il petrolio ( e il gas) c?è ancora ed è relativamente a buon mercato ( a parte le tasse che tutti i governi ci mettono sopra) il passaggio all?auto elettrica sarà molto più lento e difficoltoso del previsto. Se nel 2020 l?1% al massimo il 2% del parco macchine sarà elettrico potremmo considerarlo un successo straordinario.

a_gricolo ha scritto:
2) credo sia assodato che l'elettricità per autotrazione con le batterie non ha alcun futuro.......

Vedendo paesi come il Giappone, Stati Uniti, Germania, Paesi Scandinavi aumentare l'impegno e le risorse verso le Fuel Cell, poi prendendo le considerazioni di Vaclav Smil che non mi sembra vedendo i premi e le onorificenze un deficiente, e le tue (a_gricolo), mi sono posto un quesito che per ora non ha trovato risposta.
Come mai uno come Elon Musk ( Tesla ) che non mi sembra scemo neppure lui e il binomio Renault-Nissan che si sono buttati a capofitto sulle elettriche hanno dichiarato uno speco di risorse e senza futuro le Fuel Cell ?
Considerando poi come dice Vaclav Smil i prodotti petroliferi quindi anche il gas caleranno di prezzo in maniera sostanziale, l'idrogeno da reforming il cui costo è legato al prezzo del gas avra anch'egli un costo basso, e più precisamente sotto ai 4 dollari previsti per il 2020. (oggi 5 - 6 dollari per kg)
 
hpx ha scritto:
, mi sono posto un quesito che per ora non ha trovato risposta.

Anch'io fatico a darmi una risposta, ma sono abbastanza certo che le limitazioni delle batterie (kWh immagazzinabili per unità di massa) e soprattutto la potenza installata per le ricariche rapide non siano al momento superabili (e la seconda non lo sarà mai)
Sulla Tesla, ipotizzo che essendo un prodotto molto di nicchia la sua rete supercharger resterà sufficiente anche se limitata; su Nissan-Renault, penserei a una manovra per farsi una posizione di mercato prima degli altri, magari in attesa della diffusione delle fuel cell.....
 
a_gricolo ha scritto:
Anch'io fatico a darmi una risposta ?...

Ci ho messo un po ma ho trovato risposte e risvolti interessanti :
Ho riportato in serie tutte le dichiarazioni fatte da Musk e Ghosn e la stampa specializzata riguardo alle Fuel Cell evidenziando in neretto tutti gli aspetti che possono essere confrontati con gli aspetti fino ad ora trattati e analizzati nei post precedenti, sopratutto con le dichiarazioni di Vaclav Smil riguardo ai combustibili fossili.

Durante un convegno tenuto in Germania sulle auto elettriche e sui modi per far accelerare il processo verso il trasporto sostenibile, alla domanda sulla tecnologia a Fuel Cell Musk ha risposto:
"Oh Dio, le celle a combustibile sono stronzate!" Non le manda di certo a dire il CEO di una delle principali case produttrici di auto elettriche che certamente ha interesse a screditare quelle a combustibili. Musk spiega : "E' inutile continuare a illudere i clienti puntando sulle nuove tecnologie basate sugli idrocarburi perché questi stanno per finire. Allo stesso modo non avrebbe senso gettare soldi e risorse nella ricerca sulle Fuel Cell super efficienti se la materia prima più importante, l?idrogeno, non si può ritenere affidabile. La migliore tecnologia a celle a combustibile a idrogeno non può essere confrontata con la densità energetica delle batterie agli ioni di litio. Considerare l'intero sistema di celle a combustibile nei confronti di una Model S, è molto peggio in termini di volume e di massa, e molto molto (voluti i 2 molto) peggio in termini di costi. E non ho nemmeno parlato della difficoltà di gestire l'idrogeno. Il successo non è semplicemente possibile. I produttori fanno le Fuel Cell perché sono sotto pressione per dimostrare che stanno facendo qualcosa di 'costruttivo' sulla sostenibilità. Si sentono meglio ad essere al lavoro su una soluzione lontana di generazioni piuttosto che lavorare su qualcosa che sta proprio dietro l'angolo. L'idrogeno è sempre etichettato il carburante del futuro e lo sarà sempre. (ironico)
Anche l'amministratore delegato di Renault-Nissan Carlos Ghosn ha detto la sua : " i consumatori non avranno i veicoli a celle a combustibile entro la fine del decennio" unendosi a Elon Musk sulla discussione sul futuro delle auto a idrogeno. Continua : "Tali veicoli hanno solo un paio di stazioni per fare rifornimento e l'infrastrutture necessarie sarebbero proibitive da costruire. Nissan sta spingendo indietro i suoi piani per le auto a celle a combustibile, come lo stesso problema che ha perseguitato i veicoli elettrici (colonnine) potranno anche lavorare contro l'auto a idrogeno. Sarei molto curioso e interessato a vedere i concorrenti che dicono che stanno commercializzando i loro veicoli a Fuel Cell nel 2015, dove sono le infrastrutture ? Chi le costruirà? "

Queste invece sono le considerazioni che emergono dalla stampa specializzata :
Comunque molti nell'ambiente si chiedono perché Musk odia le celle a combustibile tanto che ogni occasione è buona per ribadirlo. L'ipotesi più comune e accreditata è che si sente minacciato. Se non fosse davvero preoccupato per l'idrogeno come un concorrente, perché avrebbe dovuto accanirsi e lo fa tutt'ora in modo così violento ? Musk ha citato i limiti di costo, sicurezza e trasporto come ragioni per cui l'idrogeno è un povero rivale per l'elettricità pura, confrontandola con la propria Model S. Questa non è la prima volta che Musk ha pubblicamente espresso il suo scetticismo sull'uso dell'idrogeno per i veicoli e guarda caso si è fatto risentire quando Toyota ha annunciato costi e allestimenti per la sua Fcev che dovrebbe essere allestita su un modello Lexus quindi di prestigio. I prezzi sarebbero compresi tra 50 e 70 mila dollari, inoltre Toyota ha espressamente indicato Tesla come concorrente diretta visto che la Model S viene offerta a 69 mila dollari e perchè tra un paio d'anni vuole lanciare la sua economica Model E che dovrebbe appunto attestarsi sui 40 - 50 mila. Queste dichiarazioni non hanno fatto felice Musk il quale spudoratamente ha riferito in una intervista a Blomberg : " Le celle a combustibile devono essere rinominate come 'celle sciocche', sono così stupide".

Beh questa è la lapidaria risposta della Toyota : "Personalmente non ci importa di quello che Musk ( Tesla ) e Ghosn ( Renault-Nissan ) hanno da dire sulle celle a combustibile. Ci ricorda molto come nel 1998-1999 quando abbiamo introdotto la Prius. Pazzi ? ". Infatti molti, sopratutto analisti, sono concordi su un aspetto : quando Toyota rivolge i suoi sforzi a qualcosa, di solito ci sono risultati seri. Quando hanno commercializzato la Prius nel 1997, nessuno sapeva cosa diavolo fosse un ibrido. Quindi quando Toyota dice che prevede di vendere 10.000 unità all'anno entro il 2017, è difficile non prenderla sul serio. Con i recenti ampliamenti delle stazioni in Germania e in California ma sopratutto in Giappone, in più a numerosi annunci di molte altre importanti case automobilistiche con i loro piani per commercializzare i loro modelli di idrogeno, ci sono seri motivi per ritenere l'espansione delle auto a idrogeno una cosa seria e fattibile. Alla fine si pongono una domanda provocatoria "Vuoi vedere che Panasonic (che fornisce le batterie) stia tentennando sulla costruzione delle maga fabbrica da 5 miliardi di dollari che Musk desidera per fornire le batterie alle future Tesla, perché visti i nuovi scenari non è più sicura di un effettivo ritorno ?"
 
Con tutto il rispetto, ma Musk si sbaglia.
E' vero che la tecnologia all'idrogeno non è "facile", ma è anche vero che la tecnologia a batterie è poco pratica. A meno di una rivoluzione tecnica che al momento appare poco probabile, le batterie continueranno ad essere afflitte dal problema della ricarica. Per fare un esempio, per ricaricare gli 85kWh della Tesla Model S ci vuole una potenza di 85kW per un'ora, 255kW per 20 minuti, 1MW per 5 minuti, 2MW per 2 minuti. Come si vede non è un affare semplice. Oltretutto butare potenze di questo tipo dentro una batteria non è facile, perché le batterie in genere sopportano correnti di carica massime inferiori alle massime correnti di scarica che possono erogare.
La generazione di energia per la ricarica, inoltre, per quanto ottimizzata produce comunque inquinamento.
Un ciclo energetico basato sull'idrogeno invece produce inquinamento zero se l'idrogeno viene ricavato dall'acqua mediante elettrolisi alimentata da energia rinnovabile (il fotovoltaico sarebbe la fonte d'elezione per queto impiego): infatti l'H2 e l'O2 ricavati dall'acqua si ricombinano poi per restituire acqua e il bilancio ambientale è nullo. Non importa che il rendimento sia negativo, il Sole brilla a prescindere quindi non è uno spreco usarne l'energia con rendimento negativo.
Le batterie sono la soluzione ideale per le citycar, ma per avere sufficiente autonomia con sufficiente praticità di rifornimento la fuel-cell è nettamente migliore.
 
PriusDriver ha scritto:
Con tutto il rispetto, ma Musk si sbaglia.

Bisogna vedere in che modo Musk si sbaglia. Nel senso che è uno sprovveduto cosa che non penso, o semplicemente si è accorto che le sue previsioni non sono andate come lui e il suo staff ha programmato e sta adottando il contrattacco come arma per cercare di tutelare i propri onerosi investimenti ?
Analizzando le sue affermazioni le contraddizioni sono a dir poco eclatanti.
Va beh se Musk e Ghosn si sanno chi sono, invece è bene sapere chi è Vaclav Smil.
Fa ricerca interdisciplinare nei settori dell'energia, del cambiamento ambientale e della popolazione, la produzione alimentare e la nutrizione, innovazione tecnica, valutazione del rischio e la politica pubblica. Ha pubblicato 35 libri e oltre 400 pubblicazioni su questi argomenti. Lui è un distinto professore emerito presso l'Università di Manitoba, Fellow della Royal Society of Canada (Accademia delle Scienze), e il membro dell'Ordine del Canada; nel 2010 è stato elencato da Foreign Policy fra i primi 100 pensatori globali. Ha lavorato come consulente per Stati Uniti, Unione europea e le istituzioni internazionali, è stato relatore invitato in circa 400 convegni e seminari negli Stati Uniti, Canada, Europa, Asia e Africa, e ha tenuto conferenze in molte università in Nord America, Europa e Asia orientale.

-Musk : "E' inutile continuare a illudere i clienti puntando sulle nuove tecnologie basate sugli idrocarburi perché questi stanno per finire."
-Vaclav Smil : "Non solo il petrolio non sta finendo, ma ci stiamo addirittura ?affogando? dentro, da quanto ne viene scoperto e prodotto ( entro 5 anni i prezzi dell?oro nero potrebbero crollare per eccesso di offerta). E? certo, come tutto sul nostro pianeta, che anche la quantità di petrolio sia finita, tuttavia siamo ancora molto lontani dall?aver esaurito questa risorsa. Soprattutto perché l?intelligenza umana ha migliorato, con una rapidità sorprendente la capacità di estrarre l'oro nero dal sottosuolo."
-Considerazioni : La cosa che lascia perplessi è che Musk per le Fuel Cell parla di tecnologie inutili basate sugli idrocarburi, ma a quando pare negli Stati Uniti 87% dell'energia elettrica viene prodotta da queste fonti. E' quindi impensabile che tutti i clienti Tesla usino esclusivamente quel 13% di fonti rinnovabili per ricaricare le Model S. E' vero che i Supercharges hanno pannelli solari sul tetto, ma di notte o quando c'è brutto tempo da dove la prendono l'energia ? Inoltre anche l'idrogeno può essere creato dalle rinnovabili quindi quel 13% mica è esclusivo.

-Musk : "E non ho nemmeno parlato della difficoltà di gestire l'idrogeno."
-La National Highway Traffic Safety Administration ( NHTSA ) che tra l'altro ha imposto a tesla una miglioria sulla protezione delle batterie visti gli ultimi incidenti, è dal 2004 che conduce test e crash test su veicoli e strutture ad idrogeno, infatti sono talmente pericolose che ha dato il benestare per la commercializzazione. Inoltre è membro insieme al Japan Auto Research Institute ( JARI ) al CaFCP Powertech Labs un laboratorio pilota che effettua test di sicurezza sui serbatoi e sistemi di alimentazione.
-Considerazioni : Secondo me qui Musk cerca di demonizzare l'idrogeno mitizandolo a spauracchio, ma come lui sa bene viene utilizzato industrialmente da almeno 50 anni, impossibile che tutte queste informazioni gli erano sconosciute, evidentemente ha voluto sfidare l'idrogeno con le sue idee di mobilità elettrica legata alla batterie, ma a giudicare dagli investimenti del governo Californiano e dallo squadrone formato da Toyota, Honda, GM, Mercedes Benz e Hyundai che si sono accordate per l'espansione commerciale delle Fuel Cell, mi sa che Tesla prenderà una seria batostata.

-Ghosn : "I consumatori non avranno i veicoli a celle a combustibile entro la fine del decennio" e aggiunge "Hanno solo un paio di stazioni per fare rifornimento e l'infrastrutture necessarie sarebbero proibitive da costruire".
-Toyota, Honda, GM, Mercedes Benz e Hyundai : hanno messo in commercio già da quest'anno o a breve lo faranno auto a Fuel Cell, al momento ci sono 9 stazioni pubbliche funzionanti in California, 15 in Germarnia, 12 nei paesi scandinavi.
-Considerazioni : Sia lo Stato della California che la Germania (stati cari commercialmente a Musk) hanno già stanziato milioni di dollari/euro per portare le stazioni di rifornimento ad una cinquantina per stato entro il 2015, e sono talmente proibitive da costruire che H2Logic (tedesca) ha creato una stazione di rifornimento grossa come un container che può essere piazzata in sole 48 ore. Basta trovagli un piazzale, vorrei vedere quante colonnine si devono piazzare in una città per soddisfare l'ipotetica domanda sempre per avere un tempo di ricarica accettabile se no ciccia.
Senza consciderare poi che rifornire una Fuel Cell ci vogliono 3 - 4 minuti, altro che Cost to Cost con la Model S in 19 Giorni.

-Musk ha citato i limiti di costo, sicurezza e trasporto come ragioni per cui l'idrogeno è un povero rivale per l'elettricità pura.
-Considerazioni : Il bello che Musk parla di costi ma peccato che i fondi statali li ha presi solo lui mentre le altre le Fuel Cell se le hanno pagate con i loro soldi, poi mi piacerebbe sapere chi paga e quanto costano i Supercharger, e come faranno a gestire più auto contemporaneamente (oggi max 5), e non oso pensare quanto venga invece la scenografica stazione con il cambio automatico delle batterie che tra l'altro la devi tenere rifornita con un discreto numero.

Ma? un po di tempo fa questa avventura di Tesla mi acchiappava ma alla luce di quello che ho "scoperto" in questo approfondimento sulle Fuel Cell mi sa che sarà destinata a scemare.
 
Banalmente, Musk e Ghosn difendono la loro posizione.
Hanno investito soldi, reputazione, carriera nell'auto a batteria e quindi è chiaro che l'idrogeno è per loro il nemico da sconfiggere.
So chi è Smil. Ma non è che siccome è professore allora si deve prendere ciò che dice come le tavole della legge. Si potrebbero citare luminari altrettanto titolati che dicono cose diverse.
Avrà senz'altro ragione a dire che di petrolio ce n'è a bizzeffe, però secondo me non centra il punto: ha senso continuare a concentrarsi su risorse che comportanto così tanti problemi nell'utilizzo quando invece siamo quotidianamente investiti gratis da una quantità di energia di ordini di grandezza superiore al nostro fabbisogno?
Tornando a Musk e Ghosn, in realtà non credo che sarà un problema per loro l'affermarsi delle fuel cell, perché alla fin fine basterà loro "semplicemente" sostituire la batteria con la fuel-cell, il resto (motore, elettronica, ecc) ce l'hanno già, quindi se la caverebbero con poche modifiche.
 
Riguardo a Musk sono ancora più perplesso.
Uno che è proiettato alla tecnologia pura che mi costruisce la SpaceX, facendo concorrenza perfino alla Nasa e ai suoi Space Shuttle sostituendone i vettori per la Stazione Spaziale, mi teorizza il treno Hyperloop, adesso viene a dire che l'idrogeno è pericoloso e inquinante perchè dipende dagli idrocarburi ? Considerando poi che la "sua" elettricità viene gran parte dal carbone ? Mah.
Inoltre la vedo dura che le loro elettriche con qualche modifica ci fanno fuori delle Fuel Cell.
E' un po come le tecnologia ibrida, che ci vuole a fare un termico con un motore elettrico, infatti Toyota ha praticamente l'intero mercato, a meno che non si metta mano al portafogli e svuotare il conto in banca.

Secondo me il pregio di Smil è che non "tira" da nessuna parte, ovvero mette in luce la situazione "fonti energetiche" in un quadro globale. Quelli che tirano i fili e fanno muovere i burattini sono i soldi e gli interessi a seconda delle carte in tavola.
In una società che si fonda sull'economia creata dall'uomo come potrebbe essere il contrario? Mi rendo anche conto però che è facile giudicare, dire facciamo qui, facciamo la, o inventarsi di stravolgere da un giorno all'altro gli equilibri energetici. Dobbiamo anche pensare a tutte le infrastrutture e persone impiegate direttamente e indirettamente all'estrazione degli idrocarburi e tutte quelle imprese che ci girano intorno.
Mi spiego, premettendo che non lavoro nel campo automobilistico ne in quello energetico e comunque quello che riporto è solo un piccolo esempio.
Mi è capito di passare in cittadine/villaggi sperduti nel nord del Canada dove l'attività estrattiva ha permesso di portare "benessere" a un'intera regione. Non dico lusso o espansione, quello è diverso, ma ha permesso per esempio la costruzione di scuole, piccoli ospedali attrezzati, aumentare i servizi, creare piccole aziende per la fornitura generi alimentari, società di trasporti per il personale ecc.ecc. dando solidità e "certezza" a molte famiglie e comunità. Nel contempo però, al contrario di come molti pensano, si è sviluppanta anche una netta consapevolezza di preservare il territorio, questà "ricchezza" ha permesso a numerose associazioni ambientaliste di sviluppare e attuare con il supporto delle stesse aziende estrattrici numerosi piani ambientali che vanno oltre la salvaguadia del singolo sito di estrazione, ma permetteno di tutelare, sorvegliare, e perfino in alcuni casi di migliorare le condizioni di vaste regioni, se no destinate ad un incerto destino. Come mi è anche capitato di vedere alcune cittadine ( 2 - 3 mila persone) legate magari all'unica fabbrica di costruzioni, componenti, attrezzature o portuale connessa alle attività estrattive.
Quindi non è tutto male quelllo che viene dipinto, come non è tutto oro quello che luccica, quindi mi chiedo cosa comporterebbe a livello occupazionale applicando uno stravolgimento energetico in certe regioni dove l'attività estrattiva fa quasi più del bene che del male. Come dice Smil la vedo dura che per esempio la Russia "chiuda i rubinetti" su cui si basa gran parte del suo Pil, quindi sarà solo il tempo o la malasorte ad abbandonare questi tipi di fonti energitiche.
Io comunque sostengo ed ho sempre sostenuto che dobbiamo sfruttare in modo più efficiente possibile le risorse che abbiamo perchè le tecnologie le abbiamo.
 
Intervista a Satoshi Ogiso ingegnere a capo del progetto Fuel Cell di Toyota
Da quanto tempo Toyota è impegnata nello sviluppo delle vetture a celle combustibili ?
"Il programma è partito quasi 20 anni fa, più precisamente nel 1996 quando le vetture ibride si affacciavano sul mercato. Ma i primi veri test sulle strade pubbliche datano il 2001 e soltanto nel 2008 si può dire che si è raggiunto un buon livello, con percorrenze chilometriche lunghe e partenze efficienti anche con molto freddo all'esterno. Prima si era lavorato su grossi mezzi, mentre nel 2013 abbiamo presentato il concept della vettura berlina che arriverà a breve".
A breve? Quanto a breve?
"In Giappone le nostre auto saranno in vendita prima del prossimo aprile, negli Stati Uniti e in Europa con l'arrivo dell'estate prossima".
Anche in Italia, quindi?
"No, purtroppo no. Si partirà con il Regno Unito, la Germania e la Danimarca. Una scelta obbligata perché questi sono i mercati in cui c'è una rete di distributori di idrogeno".
Beh, quello dei distributori è un bel problema...
"Che però non dipende da noi, bensì dai vari Governi. Comunque nel 2015 si prevedono molte centinaia d'impianti in funzione nel mondo, è per noi è già un primo passo importante".
Nel mondo; ma in Europa?
"15 in Gran Bretagna, 50 in Germania, 15 in Danimarca. E in giro si prevedono altri 80 distributori entro la fine del prossimo anno".
Quali sono i vantaggi dell'idrogeno, almeno in una veloce sintesi?
"La prima cosa è che l'idrogeno si può ricavare da differenti sorgenti quali petrolio e gas naturale, acqua, e fonti rinnovabili come il sole o il vento. Quindi c'è il vantaggio che durante l'uso le emissioni sono pari a zero".
Ma la comodità di far benzina alla pompa...
"Questo è il vantaggio più grande per l'automobilista che è restio ai cambiamenti. Far rifornimento di idrogeno comporta un tempo di 3 minuti, come con la benzina, e poi si percorrono gli stessi chilometri con un pieno e il divertimento al volante è garantito, non fosse altro che l'accelerazione che l'auto potrà assicurare".
E quanto bisognerà aspettare?
"L'ibrido ha impiegato abbastanza tempo perché la gente non era preparata alla rivoluzione per così dire culturale. Però la sua progressione è stata impressionante: dal primo milione di veicoli nel 2003 ai 7 milioni di oggi. Noi crediamo quindi che tutto accadrà adesso più in fretta. L'esperienza ci insegna che i costi si ridurranno con la produzione in crescita e parimenti la gente è adesso più pronta a recepire le novità nel campo dell'alimentazione. Il vero tema però rimane a livello pubblico: sarà un successo immediato in quei Paesi dove la rete di distribuzione crescerà velocemente. È un problema dei Governi, ma convincere i politici della bontà di qualcosa è meno facile che farlo con gli automobilisti...".
 
Questa invece è l'intervista a Yoshikazu Tanaka capo responsabile ricerca e sviluppo delle Fuel Cells :

Tanaka, iniziamo parlando a grandi linee delle celle a combustibile. Perché Toyota considera questa tecnologia come la soluzione migliore ai problemi della mobilità?
?Noi consideriamo gli FCV come i veicoli ecologici del futuro grazie alla loro grande efficienza energetica (analisi WELL-TO-Wheel). L?idrogeno è un?importante risorsa per il nostro futuro, trattandosi di un?energia ricavabile da fonti naturali quali il sole, il vento e altre ancora. Possiede inoltre una maggiore densità energetica rispetto a quella di una batteria, ed è facilmente immagazzinabile.
Tra i meriti specifici degli FCV posso elencare la diversificazione energetica, l?azzeramento delle emissioni e una fruibilità paragonabile a quella delle vetture convenzionali. Gli FCV dispongono del potenziale giusto per diventare i veicoli del futuro, l?ideale per una mobilità altamente sostenibile.?

Può descriverci la vision/filosofia Toyota a proposito della mobilità del futuro?
?Toyota crede che i veicoli ecologici hanno un impatto positivo a condizione che il loro utilizzo sia diffuso. Parlando di mobilità in base alle distanze da percorrere, le vetture ibride e quelle plug-in eguagliano la fruibilità dei veicoli benzina convenzionali, e per questo pensiamo che possano diventare una concreta proposta da commercializzare in volume. Considerando la loro autonomia limitata e i tempi di ricarica più lunghi, le vetture elettriche sono invece più adatte alle brevi distanze.
D?altro canto, le vetture equipaggiate con celle a combustibile sono estremamente versatili, con una maggiore autonomia e tempi di ricarica ridotti. Certo, sarà necessario sviluppare le infrastrutture adatte. Al momento, i veicoli ecologici hanno ancora tutti qualche piccolo limite, e la scelta di quello adatto alle proprie esigenze spetta esclusivamente al cliente.
Per questo stiamo sviluppando un?ampia varietà di tecnologie, tra cui i PHV (Plug-In Hybrid Vehicles), gli EV (Electric vehicles) e gli FCV (Fuel Cells Vehicles), per poter offrire ai clienti ciò che vogliono in tempi ragionevoli, in base anche alla diversificazione delle fonti energetiche.?

Toyota ha iniziato a lavorare sulle celle a combustibile nel 1992 e riuscirà a commercializzare il suo primo FCV nel 2015. Può dirci quali sono state le sfide più impegnative durante lo sviluppo di questa tecnologia e quali i progressi più significativi?
?Per una commercializzazione su vasta scala di un FCV, la cosa più importante riguarda la riduzione dei costi di produzione e, di conseguenza, del prezzo della vettura. Abbiamo lavorato molto per ottenere sistemi più competitivi e renderli più potenti, leggeri, compatti ed economici.
Il sistema Fuel Cell sviluppato da Toyota ha una densità di potenza pari a 3 kW/l, più del doppio rispetto a quello presente sul precedente ?Toyota FCHV-adv?, e una potenza di oltre 100 kW, nonostante la riduzione delle dimensioni.
Abbiamo realizzato un nuovo pacco celle a combustibile che consente il ricircolo dell?acqua al suo interno, dal catodo all?anodo, un fattore che aiuta a mantenere gli adeguati livelli di umidificazione interna. Non dovendo installare un umidificatore, siamo riusciti a semplificare la struttura del sistema e il risultato è maggiore performance, con ingombri ridotti e costi di produzione contenuti.
Il lancio sul mercato avverrà nel 2015, con il nuovo sistema che costerà il 95% in meno rispetto a quello del precedente Toyota FCHV-adv?

Qual è oggi il collegamento tra le competenze acquisite con la tecnologia ibrida e gli FCV? Vi hanno in qualche modo aiutato durante lo sviluppo del nuovo sistema?
?Noi consideriamo i nostri sistemi ibridi come la base su cui sviluppare tutte le altre vetture ecologiche (PHV, EV e FCV), quindi siamo stati capaci di applicare rapidamente il know-how tecnico acquisito con la tecnologia ibrida anche alle altre.
Nel caso specifico del Toyota FCV Concept, abbiamo utilizzato il motore elettrico, l?unità di controllo della potenza e altri componenti presenti nel nostro sistema ibrido, con l?obiettivo di assicurare la massima affidabilità e la minimizzazione dei costi.?

Pensa che una vettura equipaggiata con celle a combustibile sia in grado di ottenere prestazioni paragonabili a quelle di un veicolo benzina tradizionale?
?Un FCV possiede un?autonomia di guida di oltre 500 km, paragonabile quindi a quella di una vettura benzina, con tempi di rifornimento altrettanto simili, di circa 3 minuti, l?ideale per assicurare la stessa comodità di un?auto tradizionale. Tra l?altro, questa eccezionale autonomia consentirà l?applicazione della nuova tecnologia anche ad autobus e autocarri.?

Quale pensa sia la possibile evoluzione di questa tecnologia tra il 2015 e il 2020?
?In attesa della diffusione su vasta scala degli FCV, prevista per gli anni successivi il 2020, abbiamo dato la massima priorità alle attività di ricerca e sviluppo, per poter garantire volumi di vendita annui di diverse decine di migliaia di unità. Adesso è necessario incrementare gli sforzi per ridurre i costi del sistema FC e per assicurarne la massima affidabilità.?

Esistono altre iniziative collegate alle celle a combustibile da parte del gruppo Toyota?
?Le aziende legate al gruppo Toyota stanno portando avanti le attività di ricerca e sviluppo sugli autobus FC (Hino Motors, Ltd.), sui generatori fissi per l?uso residenziale (Aisin Siki Co., Ltd.), sui carrelli elevatori e altri veicoli industriali (Toyota Industries Corporation).
Il lancio del nuovo FC Bus sviluppato da Toyota e Hino Motors è previsto per il 2016. Le società del gruppo Toyota condividono tra loro le tecnologie e il know-how acquisiti, una collaborazione che sarà determinante per accelerare lo sviluppo degli FCV.?

Come pensa si evolverà la produzione dell?idrogeno negli anni a venire?
?L?idrogeno è ricavabile da un?ampia varietà di risorse energetiche naturali. Sarà necessario scegliere il modo più economico ed ecologico per produrlo, in base alle specifiche esigenze dei singoli paesi.?

Come considera l?evoluzione delle infrastrutture di rifornimento?
?Negli Stati Uniti sono stati fatti grandi passi in avanti per introdurre infrastrutture di rifornimento di idrogeno, in particolare in California. Ulteriori progressi sono stati fatti anche in Europa, in particolare in Germania e Scandinavia. Lo sviluppo di un?infrastruttura per l?idrogeno è essenziale per la diffusione di questa nuova tecnologia e ci aspettiamo che i progressi in questo senso possano realizzarsi mediante la collaborazione tra aziende ed enti governativi.
Toyota continuerà a sviluppare gli FCV in maniera tale da ottenere la massima soddisfazione dei propri clienti, introducendo inizialmente questi veicoli nei paesi in cui esistono già oggi delle infrastrutture dedicate. Se riusciamo ad ottenere un largo consenso da parte dei clienti, allora lo sviluppo di tali infrastrutture crescerà di conseguenza.?

La mancanza di un adeguato network di ricarica è il principale ostacolo alla diffusione dei veicoli elettrici. Pensa che anche gli FCV possano incappare in una simile problematica?
?Considerando che gli FCV dispongono di un?autonomia simile a quella delle auto convenzionali, la situazione è radicalmente diversa da quella in cui si trovano i veicoli elettrici. In termini di infrastrutture, la questione del posizionamento di quelle per l?idrogeno è molto più importante del numero. Le stazioni di rifornimento di idrogeno devono essere collocate in posizioni strategiche e offrire agli utenti la massima copertura, senza il bisogno di costruirne un numero eccessivo. Le 77* stazioni esistenti oggi in Europa, con altre 100* che verranno realizzate il prossimo anno, garantiranno un?ampia copertura del territorio, tale da collegare ad esempio la Norvegia con la Svizzera, passando per Svezia, Danimarca e Germania. Anche se inizialmente non avremo la stessa disponibilità delle stazioni di rifornimento convenzionali, una distanza di 200-300 km tra le singole stazioni a idrogeno rappresenta un ragionevole punto di partenza.
Toyota continuerà a lavorare al fianco di governi, aziende e istituti di ricerca con l?obiettivo di garantire ai clienti la massima soddisfazione, perché ampliare i consensi significa estendere lo sviluppo delle infrastrutture.?

Esistono questioni legate alla sicurezza delle automobili a idrogeno?
?Il rischio di esplosione dell?idrogeno è relativamente basso, a meno che non si verifichi un accumulo di gas in uno spazio limitato. In questo senso, la nostra concezione di base sulla sicurezza parte dall?eliminazione del rischio di perdite mediante un?accurata progettazione e scelta e dei materiali. Nell?eventualità di una perdita di idrogeno, il gas verrebbe comunque immediatamente rilevato e le valvole principali del serbatoio verrebbero chiuse per prevenire il rischio di un accumulo. Il nostro sistema impedisce quindi all?idrogeno di accumularsi o di introdursi all?interno dell?abitacolo.
Abbiamo portato avanti test molto rigorosi e anche i crash test hanno confermato la sicurezza del sistema.?

Esistono questioni legate alle operazioni di smaltimento?
?Per ciò che concerne i componenti derivanti dall?attuale sistema HV, continueremo a riciclarli come abbiamo sempre fatto. Puntiamo inoltre a ottenere gli stessi livelli anche per i componenti specifici del sistema FC.?

Ora, parlando del FCV Concept, quali sono i vantaggi di questa vettura?
?Un veicolo equipaggiato con celle a combustibile possiede quattro vantaggi: prima di tutto la fruibilità, con un?autonomia di oltre 500 km e tempi di rifornimento di soli 3 minuti; secondo, il piacere di guida, grazie all?ottima accelerazione e al funzionamento estremamente silenzioso; terzo, l?azzeramento delle emissioni; infine, la diversificazione delle risorse.?

Quali sono i principali elementi stilistici del Toyota FCV Concept?
?Per realizzare un veicolo capace di esprimere valori che prima non erano contemplati nel mondo dell?automobile, il nostro primo obiettivo è stato quello di creare un design immediatamente riconoscibile, con forme che rispecchiassero la praticità di una berlina, il piacere di guida, le straor-dinarie prestazioni ambientali e i nuovi valori incarnati da un FCV.
Volendo ?dare forma alla saggezza delle celle a combustibile?, abbiamo identificato un nuovo genere di design. Il frontale esprime l?immagine di una vettura che ?respira aria e restituisce acqua?, con un design che enfatizza la presenza delle due griglie laterali.?

La forma del FCV Concept rispecchia forse alcune esigenze tecniche specifiche del pacco celle a combustibile, ad esempio le dimensioni della presa d?aria?
?Grazie ad un pacco celle a combustibile compatto e leggero ed a due serbatoi di idrogeno ad alta pressione (70MPa), collocati sotto la scocca appositamente disegnata, il prototipo FCV è in grado di trasportare fino a quattro occupanti.
L?audace design del frontale è caratterizzato da prese d?aria molto pronunciate, la cui forma riflette la presenza delle celle a combustibile.?

Attualmente, a che punto è lo sviluppo della berlina il cui lancio è previsto nel 2015?
?Ci troviamo nelle fasi finali. Attualmente stiamo svolgendo test su strada, in particolare in ambienti molto freddi ed estremamente caldi. Proseguiremo con questi e altri test, fino ad ottenere standard tali da soddisfare i consumatori e migliorare l?affidabilità della vettura.?

C?è qualche componente del Toyota FCV Concept che verrà utilizzato anche per la vettura che commercializzerete nel 2015?
?Stiamo pensando di utilizzare il packaging del Toyota FCV Concept. Già durante lo sviluppo del prototipo abbiamo preso in considerazione il lancio commerciale, tuttavia ci sono elementi di design previsti esclusivamente per il modello esposto al Salone. Il modello che lanceremo sarà quindi diverso da quello in esposizione qui a Ginevra.?

Quanti posti sono disponibili sulla vettura che lancerete nel 2015?
?FCV rappresenta per Toyota il pioniere dello sviluppo di veicoli alimentati a idrogeno. Volevamo unire le esclusive potenzialità di un FCV alla massima praticità e versatilità, quindi abbiamo deciso di realizzare una 4 posti.?
 
se Toyota è al punto di mettere un prodotto cosi innovativo sul mercato, non ho minimi dubbi su la funzionalità di tale prodotto. tra altro Toyota stato uno dei investor della fabrica di Munsk e hanno provato la tecnologia (Toyota RAV 4) ma sembra che non sia piaciuto ai technici Toyota, visto che hanno abbandonato strada.

quando i primi mercati partono con la vendita di ful cell e si vede che la cosa sia di facile gestione, tutti cominceranno a mettere su un rete.
basta veder il fotovoltaico ...Italia rimasto per anni indietro, ma ora uno dei paesi che investe tanto in tale tecnologia.

i primi che compreranno la ful cell saranno gente affascinato da questo nuovo modo e per apparire ecologisti, e certo non sono gente che devono pensare tanto al costo. i primi in America sono stati in California...più preciso a Beverli Hills a comprare la Prius...perché volevano apparire responsabili e questa macchina dava tale immagine.
in tanto a fianco in garage hanno una grossa SUV, una Ferrari o Porsche.

noi dovremo aspettare qualche anno ancora prima che scende il prezzo e aumenta la rete....ma non mi deludo, perché sono convinto di avere con la mia HSD al momento la tecnologia più adeguata.
 
derblume ha scritto:
noi dovremo aspettare qualche anno ancora prima che scende il prezzo e aumenta la rete....ma non mi deludo, perché sono convinto di avere con la mia HSD al momento la tecnologia più adeguata.

Beh se offriranno una Fcev in segmento C non oltre le 30 mila euro e aprono un distributore in zona un pensiero ce lo faccio, considerando poi che l'auto in vacanza non la uso non dovrei neanche andare alla ricerca dei distributori.
 
hpx ha scritto:
derblume ha scritto:
noi dovremo aspettare qualche anno ancora prima che scende il prezzo e aumenta la rete....ma non mi deludo, perché sono convinto di avere con la mia HSD al momento la tecnologia più adeguata.

Beh se offriranno una Fcev in segmento C non oltre le 30 mila euro e aprono un distributore in zona un pensiero ce lo faccio, considerando poi che l'auto in vacanza non la uso non dovrei neanche andare alla ricerca dei distributori.

dirò, per noi la cosa solo tra dieci anni sarà di grande interesse !!
e mi pare anche ragionevole come tempi...in tanto ne abbiamo il Toyota ibrido e al momento (confronto ecologia, affidabilità, confort e prezzo) di meglio non c'è.

Munsk di certo non è molto contento che la Toyota ha abbandonato il suo progetto. E Ghosen (leggendo l'ultimo intervista QR) non pare più tanto convinto della sua scelta elettrica.
tutto via trovo sia la Tesla S che la Renault Zoe due macchine interessanti. qui in svizzera di Tesla si vedono in giro, non tantissimi, ma si vedono. invece non ho mai visto una BMW i3 fuori da un concessionario. e nel forum BMW dei modelli i3 e i8 non si parla.
 
Questo è un recente studio sulla incidenza nell'aria e sul nostro corpo degli inquinanti che giornalmente respiriamo, che per il solo fatto di non avere istantaneamente effetto li consideriamo ormai parte della quotidianità.
L?aria che respiriamo è contaminata da sostanze inquinanti provenienti da industrie, veicoli, centrali elettriche e molte altre fonti. Questi inquinanti rappresentano un grosso problema per gli effetti dannosi che possono avere nei confronti della salute o dell?ambiente in cui viviamo. Il loro impatto dipende da vari fattori, come ad esempio la quantità di inquinante dell?aria al quale si è esposti, la durata dell?esposizione e la pericolosità dell'inquinante stesso. Gli effetti sulla salute possono essere di piccola entità e reversibili (come un?irritazione agli occhi) oppure debilitanti (come un aggravamento dell?asma) o anche fatali (come il cancro).
Qui trovate i maggiori inquinanti derivati dai trasporti e alla fine il grafico di emissioni dei relativi combustibili.

Volatile Organic Compounds
Il termine IPA è l?acronimo di Idrocarburi Policiclici Aromatici, una classe numerosa di composti organici tutti caratterizzati strutturalmente dalla presenza di due o più anelli aromatici condensati fra loro.I vari IPA variano fra loro sia per le diverse fonti ambientali che per le caratteristiche chimiche. Si formano nel corso delle combustioni incomplete di prodotti organici come il carbone, il petrolio, il gas o i rifiuti; molti vengono utilizzati per condurre delle ricerche e alcuni vengono sintetizzati artificialmente; in alcuni casi si impiegano nella produzione di coloranti, plastiche, pesticidi e medicinali.

Carbon Monoxide
L?ossido di carbonio (CO) o monossido di carbonio è un gas incolore, inodore, infiammabile, e molto tossico. Si forma durante le combustioni delle sostanze organiche, quando sono incomplete per difetto di aria (cioè per mancanza di ossigeno). Le emissioni naturali e quelle antropogeniche sono oramai dello stesso ordine di grandezza, e questo fa chiaramente comprendere quale sia il trend inquinante che si è instaurato nel corso dell?ultimo secolo. Il monossido di carbonio è estremamente diffuso soprattutto nelle aree urbane a causa dell?inquinamento prodotto dagli scarichi degli autoveicoli.
Gli effetti sull?ambiente sono da considerarsi trascurabili, mentre gli effetti sull?uomo sono particolarmente pericolosi. La sua pericolosità è dovuta alla formazione con l?emoglobina del sangue di un composto fisiologicamente inattivo, la carbossiemoglobina, che impedisce l?ossigenazione dei tessuti. A basse concentrazioni provoca emicranie, debolezza diffusa, giramenti di testa; a concentrazioni maggiori può provocare esiti letali. A causa del traffico automobilistico la popolazione urbana è spesso soggetta a lunghe esposizioni a basse concentrazioni. La lenta intossicazione da ossido di carbonio prende il nome di ossicarbonismo e si manifesta con sintomi nervosi e respiratori.

Oxides of Nitrogen
L' ossidi di azoto pur essendo presenti in atmosfera diverse specie di ossidi di ozoto, per quanto riguarda l?inquinamento dell?aria si fa quasi esclusivamente riferimento al termine NOx che sta ad indicare la somma pesata del monossido di azoto (NO) e del biossido di azoto (NO2).
L?ossido di azoto (NO) è un gas incolore, insapore ed inodore; è anche chiamato ossido nitrico. E? prodotto soprattutto nel corso dei processi di combustione ad alta temperatura assieme al biossido di azoto (che costituisce meno del 5% degli NOx totali emessi). Viene poi ossidato in atmosfera dall?ossigeno e più rapidamente dall?ozono producendo biossido di azoto. La tossicità del monossido di azoto è limitata, al contrario di quella del biossido di azoto che risulta invece notevole.
Il biossido di azoto è un gas tossico di colore giallo-rosso, dall?odore forte e pungente e con grande potere irritante; è un energico ossidante, molto reattivo e quindi altamente corrosivo. Esiste nelle due forme N2O4 (forma dimera) e NO2 che si forma per dissociazione delle molecole dimere. Il colore rossastro dei fumi è dato dalla presenza della forma NO2 (che è quella prevalente). Il ben noto colore giallognolo delle foschie che ricoprono le città ad elevato traffico è dovuto per l?appunto al biossido di azoto. Rappresenta un inquinante secondario dato che deriva, per lo più, dall?ossidazione in atmosfera del monossido di azoto. Il biossido di azoto svolge un ruolo fondamentale nella formazione dello smog fotochimico in quanto costituisce l?intermedio di base per la produzione di tutta una serie di inquinanti secondari molto pericolosi come l?ozono, l?acido nitrico, l?acido nitroso, gli alchilnitrati, i perossiacetililnitrati, ecc. (per maggiori informazioni consiglio di fare riferimento alla parte del sito che tratta dello smog fotochimico).
Si stima che gli ossidi di azoto contribuiscano per il 30% alla formazione delle piogge acide (il restante è imputabile al biossido di zolfo e ad altri inquinanti). Da notare che gli NOx vengono per lo più emessi da sorgenti al suolo e sono solo parzialmente solubili in acqua, questo influenza notevolmente il trasporto e gli effetti a distanza.

Particulate Matter
Spesso il particolato rappresenta l?inquinante a maggiore impatto ambientale nelle aree urbane, tanto da indurre le autorità competenti a disporre dei blocchi del traffico per ridurne il fenomeno.
Le particelle sospese sono sostanze allo stato solido o liquido che, a causa delle loro piccole dimensioni, restano sospese in atmosfera per tempi più o meno lunghi; le polveri totali sospese o PTS vengono anche indicate come PM (Particulate Matter).
Il particolato nell?aria può essere costituito da diverse sostanze: sabbia, ceneri, polveri, fuliggine, sostanze silicee di varia natura, sostanze vegetali, composti metallici, fibre tessili naturali e artificiali, sali, elementi come il carbonio o il piombo, ecc.
In base alla natura e alle dimensioni delle particelle possiamo distinguere:
- gli aerosol, costituiti da particelle solide o liquide sospese in aria e con un diametro inferiore a 1 micron (1 µm);
- le foschie, date da goccioline con diametro inferiore a 2 micron;
- le esalazioni, costituite da particelle solide con diametro inferiore ad 1 micron e rilasciate solitamente da processi chimici e metallurgici;
- il fumo, dato da particelle solide di solito con diametro inferiore ai 2 µm e trasportate da miscele di gas;
- le polveri (vere e proprie), costituite da particelle solide con diametro fra 0,25 e 500 micron;
- le sabbie, date da particelle solide con diametro superiore ai 500 µm.
Le particelle primarie sono quelle che vengono emesse come tali dalle sorgenti naturali ed antropiche, mentre le secondarie si originano da una serie di reazioni chimiche e fisiche in atmosfera. Le particelle fini sono quelle che hanno un diametro inferiore a 2,5 µm, le altre sono dette grossolane. Da notare che il particolato grossolano è costituito esclusivamente da particelle primarie.
Le polveri PM10 rappresentano il particolato che ha un diametro inferiore a 10 micron, mentre le PM2,5, che costituiscono circa il 60% delle PM10, rappresentano il particolato che ha un diametro inferiore a 2,5 micron.
Vengono dette polveri inalabili quelle in grado di penetrare nel tratto superiore dell?apparato respiratorio (dal naso alla laringe).
Le polveri toraciche sono quelle in grado di raggiungere i polmoni.
Le polveri respirabili possono invece penetrare nel tratto inferiore dell?apparato respiratorio (dalla trachea fino agli alveoli polmonari).

Risultati :
La produzione di idrogeno si ha con una reazione chimica; utilizzando il calore e catalizzatori per liberare le molecole di idrogeno da gas naturale o biogas, o utilizzando l'energia solare o eolica per elettrolisi dell'acqua. La cella a combustibile in un FCEV utilizza una reazione chimica per convertire idrogeno e ossigeno in elettricità.
Poiché la maggior parte dei criteri di inquinanti atmosferici sono legati alla combustione, le FCEVs hanno un valore quasi pari a zero degli inquinanti atmosferici provenienti dalla produzione alle ruote. Le piccole punte che si vedono nella tabella sono per lo più relativi a elettricità utilizzata per comprimere e distribuirà il carburante alla stazione. Si prega di notare che FCEVs e BEV hanno zero emissioni allo scarico.

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Ciao a tutti.
In seguito ad un mio commento sulla Toyota ad idrogeno sono stato reindirizzato a questo post da un altro utente.

Il primo post è molto dettagliato, complimenti. I commenti successivi invece mi hanno lasciato un po' a bocca aperta sulla quantità di inesattezze riguardo ad Elon Musk e Tesla, ma non voglio discuterne adesso, magari successivamente.

Premetto che non sono ben informato sulle potenzialità dell'idrogeno in altri ambiti e sono aperto all'idea che possa rivelarsi utile in condizioni particolari, ma mantenendo il discorso sull'utilizzo dell'idrogeno per l'autotrazione il mio parere è che non abbia senso rispetto all'elettrico a batteria.

Prendiamo i dati del primo post. Sul fronte dell'efficienza energetica il dato sul ciclo WTW (che come giustamente fatto notare è quello che conta di più) vede l'elettrico puro in netto vantaggio rispetto all'idrogeno, 2100 BTU/miglio elettrico contro 3600 BTU/miglio idrogeno. Il confronto è imbarazzante: l'idrogeno consuma il 71,4 % in più di energia (valore di incremento % da 2100 a 3600).
Allora mi chiedo, e chiedo a voi, perchè in futuro l'umanità dovrebbe scegliere di buttare all'aria una grande fetta dell'energia che produce. Perchè un economia globale che sta sempre più, giustamente, puntando sull'efficienza energetica dovrebbe decidere in favore dell'estremamente inefficiente idrogeno rispetto all'elettrico puro?

Secondo punto: inquinamento.
Qui devo prima fare una domanda. Nel primo post nella classifica sulle emissioni di gas serra, l'elettrico viene dato a 130 gr/miglio. Perchè? Non capisco, sinceramente, forse mi sono perso qualcosa, mi potete spiegare questo dato? Dal mio punto di vista, visto che si mette il valore di zero gr/miglio per l'ipotetico idrogeno da rinnovabili (ipotetico perchè attualmente non viene prodotto con le rinnovabili), allora facendo lo stesso per l'elettrico, ipotizzandolo 100% di produzione di elettricità da fonti rinnovabili (che anche qui non è la situazione odierna), allora anche l'elettrico sarebbe a zero gr/miglio.
Pur tralasciando questo particolare, la classifica nel primo post evidenzia come attualmente l'elettrico puro sia meno inquinante dell'idrogeno prodotto da gas (130 gr/miglio contro 198 gr/miglio).
Quindi, se voglio guidare un veicolo sostenibile che contribuisca il meno possibile al riscaldamento globale, perchè dovrei scegliere un veicolo a idrogeno che emette più gas serra di uno a batteria?

Voglio infine ricordare che attualmente l'idrogeno è prodotto per il 48% dal gas naturale, 30% petrolio, 18% carbone e solo 4% dall'acqua (fonte Wikipedia). Perchè? Perchè è più efficiente ottenerlo dal gas che non dall'elettrolisi dell'acqua. Quindi, nell'immediato futuro, l'idrogeno continuerà ad essere inquinante perchè prodotto da combustibili fossili.
Invece per l'elettrico puro il grado di inquinamento dipende dalla provenienza dell'energia della rete elettrica da cui si ricarica (esattamente come un ipotetico idrogeno da elettrolisi sarebbe più green in base alla provenienza dell'energia usata per l'elettrolisi). Quindi l'elettrico puro diventa ogni giorno più green dato il continuo aumento di rinnovabili a livello globale. Se poi la rete elettrica a cui ti attacchi usa solo rinnovabili, allora si raggiungono già oggi emissioni zero. Per esempio, rimanendo in Italia, se abito in Valle d'Aosta (100% energia rinnovabile da idroelettrico) e uso un'auto elettrica viaggio già oggi ad emissioni zero. Se invece usassi un'auto ad idrogeno continuerei ad inquinare vista l'origine fossile dell'idrogeno.

Capisco che negli anni passati si siano riposte molte speranze sull'idrogeno e che ci sia affezionati in qualche modo a questa idea, ma per l'autotrazione non ha veramente senso. Basta guardare i dati per capirlo, senza stare ad ascoltare le dichiarazioni di tizio e caio.
 
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