<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Forumisti. Toyota e la sua concorrenza | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Forumisti. Toyota e la sua concorrenza

Per battibecchi e scambi di cortesie personali c'è il servizio di messaggistica personale, per dubbi/chiarimenti sulla moderazione c'è il 3d apposito, se non siete soddisfatti dei mod e li volete cacciare la mail redazione@quattroruote.it è liberamente accessibile a tutti.
Vi invito a rimanere in tema
Stavolta sono andato di ramazza, la prossima mi tocca bloccare il 3d e la cosa, francamente, mi dispiacerebbe molto.
Grazie
 
Ok. Non ho capito se al mio messaggio ne fossero seguiti altri e di che tono, tuttavia, è contro producente e non replico apprezzando l'intervento di Mauro
 
XPerience74 ha scritto:
Drayer ha scritto:
XPerience74 ha scritto:
Drayer ha scritto:
hpx ha scritto:
1 - Se non te ne sei accorto non siamo in ZONA FRANCA ma in TOYOTA quindi cosa speri di trovare, persone che acquistano una marca e poi la denigrano sbandierando i pregi delle altre ? Con tutto il rispetto ma ci sei o ci fai?

Secondo me sperava in un pò di onestà intellettuale, ma è stato prontamente smentito.

Peccato.

Converrei nel momento in cui tu parlassi con cognizione di causa, ossia da possessore delle auto in oggetto, diversamente sarebbe sola e semplice filosofia fine a se stessa, al secolo aria fritta!

Sinceramente non capisco se il "tu" presente nella frase evidenziata è riferito a me o all' autore del messaggio originario. Spero tu mi possa illuminare quanto prima.

Il riferimento era proprio a te, e questo perchè asserisci che i proprietari di Toyota "incensino" troppo le loro auto, e che gli stessi "necessariamente" a "smerd@re" tutto il resto per "manifesta inferiorità"...

Adesso, senza andare a fare un processo "di forma", dico anche che tutto ciò si basa su dei fatti reali, ossia;

- E' vero o no che l'Auris è poco venduta, inquanto soprattutto poco apprezzata esteticamente, essendo la stessa quasi puntualmente preferita in luogo di altre cosiddette "fighettine" della concorrenza anche se il termine da così fastidio?

- E' vero o no che sempre l'Auris è arrivata 2^ nell'ultima classifica di affidabilità stilata dal TUV, nonchè la medesima che ha certificato la vittoria assoluta di Toyota in generale? (Cos'è, un complotto, sono pazzi, prezzolati o che...?!?).

Se mi sia o meno sfuggito un qualcosa in tutto questo non saprei, se così fosse sarei anche ben lieto nell'apprenderlo, e quindi potermi eventualmente ricredere!

Considerando che il buon Mauro ha pensato, giustamente, di cancellare tutti i messaggi non inerenti al thread tranne questo lo utilizzo per dar ragione a tutti ed andare, dato che l' aria è poco piacevole.

Saluti.
 
Drayer ha scritto:
XPerience74 ha scritto:
Drayer ha scritto:
XPerience74 ha scritto:
Drayer ha scritto:
hpx ha scritto:
1 - Se non te ne sei accorto non siamo in ZONA FRANCA ma in TOYOTA quindi cosa speri di trovare, persone che acquistano una marca e poi la denigrano sbandierando i pregi delle altre ? Con tutto il rispetto ma ci sei o ci fai?

Secondo me sperava in un pò di onestà intellettuale, ma è stato prontamente smentito.

Peccato.

Converrei nel momento in cui tu parlassi con cognizione di causa, ossia da possessore delle auto in oggetto, diversamente sarebbe sola e semplice filosofia fine a se stessa, al secolo aria fritta!

Sinceramente non capisco se il "tu" presente nella frase evidenziata è riferito a me o all' autore del messaggio originario. Spero tu mi possa illuminare quanto prima.

Il riferimento era proprio a te, e questo perchè asserisci che i proprietari di Toyota "incensino" troppo le loro auto, e che gli stessi "necessariamente" a "smerd@re" tutto il resto per "manifesta inferiorità"...

Adesso, senza andare a fare un processo "di forma", dico anche che tutto ciò si basa su dei fatti reali, ossia;

- E' vero o no che l'Auris è poco venduta, inquanto soprattutto poco apprezzata esteticamente, essendo la stessa quasi puntualmente preferita in luogo di altre cosiddette "fighettine" della concorrenza anche se il termine da così fastidio?

- E' vero o no che sempre l'Auris è arrivata 2^ nell'ultima classifica di affidabilità stilata dal TUV, nonchè la medesima che ha certificato la vittoria assoluta di Toyota in generale? (Cos'è, un complotto, sono pazzi, prezzolati o che...?!?).

Se mi sia o meno sfuggito un qualcosa in tutto questo non saprei, se così fosse sarei anche ben lieto nell'apprenderlo, e quindi potermi eventualmente ricredere!

Considerando che il buon Mauro ha pensato, giustamente, di cancellare tutti i messaggi non inerenti al thread tranne questo lo utilizzo per dar ragione a tutti ed andare, dato che l' aria è poco piacevole.

Saluti.

Infatti... ed a scanso di equivoci (leggasi "tifoserie, fanboy" e simili...) e tanto per precisare, ne approfitto col riferirmi prorio al mio messaggio che tu hai adesso quotato per poter rimarcare oltremodo il fatto che io ti ho risposto riportando proprio dei fatti (classifica TUV) in merito all'argomento "superiorità Toyota/inferiorità del resto...", oltre con l'occasione e nel mio piccolo ad aggiungere della mia esperienza personale che non fa altro che confermare quanto sopra...
A questo punto francamente più obbiettivo e chiaro di così non saprei proprio come fare per poter dimostrare ancor più e meglio la mia "smaliziatezza" in merito! :rolleyes:

Per il resto che dire, se non che sono il primo a pensare che oramai l'argomento è diventato sterile quanto stucchevole, e questo perchè tante volte o per una qualche prevenzione, o per mancanza di chiarezza, si finisce facilmente a "schifio" in questi casi!
 
Ora che le acque si sono calmate, sempre che come un avvoltoio non compaia qualche cafone, vorrei cercare di continuare questo interessante discorso.
Visto che stavamo parlando della "filosofia" o "mission" di Toyota ho voluto confrontarla con quelle delle altre case, cioè volevo vedere se le altre case specificano nei loro siti quello che sta dietro al loro marchio. Che ci crederete o no molte case non ne parlano nemmeno, e le poche che lo fanno è riferito solo a limitati e specifici cicli produttivi o tipo di tecnologie. Inoltre gli argomenti trattati sono vaghi e selettivi. Provate a cercare filosofia toyota e vi apparirà questo: http://www.toyota.it/about/filosofia.aspx
Pagina dedicata, chiara e piena di intenti che infonde fiducia e serietà.
Questo dimostra un attenzione e una concezione per i dettagli e aspetti che altri non hanno o sottovalutano privilegiando solo l'aspetto marketing.
Questa è la vera differenza.
 
È uno dei motivi che rendono Toyota quello che è.
In questi giorni sto' leggendo un libro di Terzani che tratta del suo vivere in quella terra negli anni 80.
Ciò che racconta (parla anche delle industrie automobilistiche) sul vivere giapponese si rivede pienamente nelle auto Toyota con pregi e difetti.
 
G5 ha scritto:
È uno dei motivi che rendono Toyota quello che è.
In questi giorni sto' leggendo un libro di Terzani che tratta del suo vivere in quella terra negli anni 80.
Ciò che racconta (parla anche delle industrie automobilistiche) sul vivere giapponese si rivede pienamente nelle auto Toyota con pregi e difetti.

Io mi sono sempre domandato come potesse un popolo intero avere lo stesso pensiero,la stessa filosofia e comportamento al dispetto di altri paesi.Non contando gli americani, australiani, sud Africani ecc. che, per ovvie ragioni storiche sono un miscuglio di popoli, il confronto ovviamente lo feci con noi europei. L'unica risposta che ho trovato è per ragioni geografiche, probabilmente non sono stati "contaminati" da altre popolazioni. Magari nel libro che stai leggendo ci può essere anche una visione diversa sempre che l'autore abbia colto questo aspetto.
 
Il Giapponese non esiste ... nei secoli sono stati i coreani a contaminare il popolo nativo (ainù) che poi, il nuovo giapponese ha sterminato.
No, il giapponese come lo conosciamo è il prodotto di una intensa rivoluzione che è avvenuta ai primi del 900 quando hanno deciso che dovevano modernizzarsi ed hanno individuato una strada che al tempo stesso affascina e preoccupa (a momenti terrorizza).
L'uomo nuovo giapponese non esiste come individuo, esiste come comunità dedita allo stato ed al lavoro.
Ricorre spesso nelle testimonianze giapponesi del libro una considerazione che mi colpisce molto.
Il Giappone è grande solo se lo si guarda da lontano perché nel dettaglio non c'è niente.
Se cerchi l'essenza dei giapponesi è come sbucciare una cipolla ... quando hai finito di sbucciare hai in mano solo foglie, l'anima non c'è.
Sono spinti a rendere al massimo per l'immagine del Giappone ma la vita degli individui è povera di valori.
La lettura dei libri di Terzani, tutti, è altamente consigliata per capire gli altri .... e anche noi.
 
G5 ha scritto:
Il Giapponese non esiste ... nei secoli sono stati i coreani a contaminare il popolo nativo (ainù) che poi, il nuovo giapponese ha sterminato.
No, il giapponese come lo conosciamo è il prodotto di una intensa rivoluzione che è avvenuta ai primi del 900 quando hanno deciso che dovevano modernizzarsi ed hanno individuato una strada che al tempo stesso affascina e preoccupa (a momenti terrorizza).
L'uomo nuovo giapponese non esiste come individuo, esiste come comunità dedita allo stato ed al lavoro.
Ricorre spesso nelle testimonianze giapponesi del libro una considerazione che mi colpisce molto.
Il Giappone è grande solo se lo si guarda da lontano perché nel dettaglio non c'è niente.
Se cerchi l'essenza dei giapponesi è come sbucciare una cipolla ... quando hai finito di sbucciare hai in mano solo foglie, l'anima non c'è.
Sono spinti a rendere al massimo per l'immagine del Giappone ma la vita degli individui è povera di valori.
La lettura dei libri di Terzani, tutti, è altamente consigliata per capire gli altri .... e anche noi.
E' difficile allora capire o comprendere per noi come riescono a coordinare questo aspetto comunitario da un lato e condurre una vita "vuota" dall'altra. Come è difficile capire come a livello industriale riescono a fare prodotti sopra la media con manodopera fatta di persone che individualmente, se ho capito bene, non avrebbero nessuna filosofia.
 
I giapponesi, tra loro, hanno pochissimi rapporti. Considera che, stando ai racconti di Terzani, il dopo lavoro è pagato dalle aziende ovvero, i lavoratori escono dal luogo di lavoro e possono/devono recarsi in uno dei tanti intrattenimenti convenzionati con le aziende. Li, operai e dirigenti stanno braccio a braccio (per solidarizzare il rapporto) a tirar tardi in mezzo a intrattenimenti di carattere sessuale e alcolico. A tarda ora rientrano dalle famiglie. Dice sia sistemico. La loro devozione va al lavoro.
 
G5 ha scritto:
Il Giapponese non esiste ... nei secoli sono stati i coreani a contaminare il popolo nativo (ainù) che poi, il nuovo giapponese ha sterminato.
No, il giapponese come lo conosciamo è il prodotto di una intensa rivoluzione che è avvenuta ai primi del 900 quando hanno deciso che dovevano modernizzarsi ed hanno individuato una strada che al tempo stesso affascina e preoccupa (a momenti terrorizza).
L'uomo nuovo giapponese non esiste come individuo, esiste come comunità dedita allo stato ed al lavoro.
Ricorre spesso nelle testimonianze giapponesi del libro una considerazione che mi colpisce molto.
Il Giappone è grande solo se lo si guarda da lontano perché nel dettaglio non c'è niente.
Se cerchi l'essenza dei giapponesi è come sbucciare una cipolla ... quando hai finito di sbucciare hai in mano solo foglie, l'anima non c'è.
Sono spinti a rendere al massimo per l'immagine del Giappone ma la vita degli individui è povera di valori.
La lettura dei libri di Terzani, tutti, è altamente consigliata per capire gli altri .... e anche noi.

Hai in mano foglie...e tante lacrime! :cry:
 
G5 ha scritto:
I giapponesi, tra loro, hanno pochissimi rapporti. Considera che, stando ai racconti di Terzani, il dopo lavoro è pagato dalle aziende ovvero, i lavoratori escono dal luogo di lavoro e possono/devono recarsi in uno dei tanti intrattenimenti convenzionati con le aziende. Li, operai e dirigenti stanno braccio a braccio (per solidarizzare il rapporto) a tirar tardi in mezzo a intrattenimenti di carattere sessuale e alcolico. A tarda ora rientrano dalle famiglie. Dice sia sistemico. La loro devozione va al lavoro.
Non so perché ma mi ricorda ... (2' e 50" se non avete pazienza :XD: )

http://www.youtube.com/watch?v=60DtHwaVg1Y
 
G5 ha scritto:
I giapponesi, tra loro, hanno pochissimi rapporti. Considera che, stando ai racconti di Terzani, il dopo lavoro è pagato dalle aziende ovvero, i lavoratori escono dal luogo di lavoro e possono/devono recarsi in uno dei tanti intrattenimenti convenzionati con le aziende. Li, operai e dirigenti stanno braccio a braccio (per solidarizzare il rapporto) a tirar tardi in mezzo a intrattenimenti di carattere sessuale e alcolico. A tarda ora rientrano dalle famiglie. Dice sia sistemico. La loro devozione va al lavoro.

Sai G5 un po' è così, ma credo che sia qui l'essenza della loro potenza (culturale) lavorativa e dei prodotti made in Japan...del resto loro hanno inventato i "kamikaze"..(la vita è nulla per la ragion di stato)!
Voglio dire eccellenze lavorative e di devozione, contornate da una vita sociale...discutibile, almeno per noi occidentali.

Durante lo tsunami, la gente è corsa presso gli stabilimenti dove lavoravano e lavorano a darsi da fare!
Chi lo ha fatto con la bici, chi a piedi, chi con ogni mezzo, subito dopo la fine del fenomeno devastante!
Una nostra amica giapponese, con mezzo litro di benzina ed uno scooter...ha fatto 28 km per raggiungere la sua sede di lavoro. Poi non ha trovato la benzina per il ritorno ed è rimasta nello stabilimento
.

Del Giappone se ne è parlato una settimana, qui parliamo ancora del Belice!
Il terremoto dell'Irpina è storia attuale, quello dell'Aquila è futuro!
In caso di qualche cataclisma qui da noi partono subito le telefonate degli appalti...e del potere burocratico.

In questi giorni di neve, qui siamo tutti a casa ed è tutto chiuso...con soli 4 cm di neve la mia provincia è ferma da ieri...morta e sepolta dalla buorocrazia e dalle polemiche.

Ahhh...dimenticavo nella mia vita lavorativa...non vedo più della metà dei dipendenti...addirittura fermi per paura di cacciare l'auto dal box...il ghiaccio!

E quando parliamo di lavoro...qui in Italia è un patibolo...li invece è la vita!
E quando parliamo di prodotti, qui sono la sofferenza del lavoro...li (in Giappone) sono la realizzazione degli uomini!

Poi la vita sociale...è un cesso pure qui...quindi a parità....! ;)
 
ilopan ha scritto:
G5 ha scritto:
I giapponesi, tra loro, hanno pochissimi rapporti. Considera che, stando ai racconti di Terzani, il dopo lavoro è pagato dalle aziende ovvero, i lavoratori escono dal luogo di lavoro e possono/devono recarsi in uno dei tanti intrattenimenti convenzionati con le aziende. Li, operai e dirigenti stanno braccio a braccio (per solidarizzare il rapporto) a tirar tardi in mezzo a intrattenimenti di carattere sessuale e alcolico. A tarda ora rientrano dalle famiglie. Dice sia sistemico. La loro devozione va al lavoro.

Sai G5 un po' è così, ma credo che sia qui l'essenza della loro potenza (culturale) lavorativa e dei prodotti made in Japan...del resto loro hanno inventato i "kamikaze"..(la vita è nulla per la ragion di stato)!
Voglio dire eccellenze lavorative e di devozione, contornate da una vita sociale...discutibile, almeno per noi occidentali.

Durante lo tsunami, la gente è corsa presso gli stabilimenti dove lavoravano e lavorano a darsi da fare!
Chi lo ha fatto con la bici, chi a piedi, chi con ogni mezzo, subito dopo la fine del fenomeno devastante!
Una nostra amica giapponese, con mezzo litro di benzina ed uno scooter...ha fatto 28 km per raggiungere la sua sede di lavoro. Poi non ha trovato la benzina per il ritorno ed è rimasta nello stabilimento
.

Del Giappone se ne è parlato una settimana, qui parliamo ancora del Belice!
Il terremoto dell'Irpina è storia attuale, quello dell'Aquila è futuro!
In caso di qualche cataclisma qui da noi partono subito le telefonate degli appalti...e del potere burocratico.

In questi giorni di neve, qui siamo tutti a casa ed è tutto chiuso...con soli 4 cm di neve la mia provincia è ferma da ieri...morta e sepolta dalla buorocrazia e dalle polemiche.

Ahhh...dimenticavo nella mia vita lavorativa...non vedo più della metà dei dipendenti...addirittura fermi per paura di cacciare l'auto dal box...il ghiaccio!

E quando parliamo di lavoro...qui in Italia è un patibolo...li invece è la vita!
E quando parliamo di prodotti, qui sono la sofferenza del lavoro...li (in Giappone) sono la realizzazione degli uomini!

Poi la vita sociale...è un cesso pure qui...quindi a parità....! ;)

Non discuto il loro modo di vivere. È un fatto loro, della loro cultura. Certo della loro tradizione filosofico-religiosa non è rimasto niente. L'hanno cancellata dalla loro storia. Una varietà ed una ricchezza di idee che non c'è più. Non casualmente sono abili tecnici e pessimi pensatori.
 
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