Provo ad abbozzare possibili risposte senza intento polemico.
Qualche volta perché ci sono interessi più grandi di loro dietro un limite di velocità che solo in alcuni casi è riconducibile alla presenza di un autovelox o un telelaser, e in un mondo tutt'altro che idilliaco (come questo è sempre stato) non è così facile avere diritto di parola senza subire mobbing.
Altre volte perché si lavora per lo stipendio ed è meglio farsi i fatti propri, anche perché sarebbe fiato sprecato...
Guarda che io non mi riferivo esclusivamente ai responsabili della gestione di
"quel" preciso pezzo di strada, ma di tutta quella pletora di
"addetti ai lavori", con competenze e conoscenze immagino ben superiori a quelle dell'automobilista medio, che pur transitando nelle stesse strade e vedendo gli stessi limiti secondo alcuni palesemente insensati, non solo non si adoperano perché detti limiti vengano modificati, ma per esempio non si affacciano mai sul forum della testata più famosa a livello nazionale a dire la loro sui medesimi limiti, magari argomentando con qualcosa di più preciso dei rilevamenti
"a occhiometro" del volgo ignorante. Tutti ridotti al silenzio dai
"poteri forti"? Essù...
Anch'io mi chiedo perché quelle stesse personalità tanto illuminate e altolocate transitano sulle stesse strade oltre i limiti da loro stessi stabiliti.
Probabilmente perché confidano molto nel buonsenso altrui, mentre mettono da parte il loro per arrivare prima...
Per non parlare di quando la segnaletica è contraddittoria e pur volendo rispettare la legge non si saprebbe come fare!
Una cosa è il limite incongruente voluto, studiato e messo apposta per "fare cassa" o scaricare dalle responsabilità senza spendere per le necessarie manutenzioni (insomma l'intento disonesto) un'altra l'errore dovuto magari a fretta, ignoranza o semplice menefreghismo. Di cosa stiamo parlando qui? Di certo non di una piaga diffusa come lasciava intendere la prima frase da me quotata, altrimenti lungo le strade ci sarebbero cumuli di rottami di incidenti causati da una segnaletica diffusamente inefficiente, e io non ne vedo.
Nessuna intenzione di fare "la vittima innocente" ma qualche responsabilità l'ente proprietario o gestore della strada ce l'avrà pure (e ogni tanto qualche magistrato lo conferma).
Come accennavo poco sopra,
"qualche" è una cosa,
"moltissimi" un'altra.
Se il lavoro è fatto bene non ho nulla da ridire ma spesso si fanno dei lavori molto, molto approssimativi. E non c'è bisogno di un ingengere per capire che, ad esempio, se da quando c'è un semaforo si formano lunghe code che prima non c'erano e aumentano gli incidenti nell'incrocio di cui si vorrebbe disciplinare il traffico quel semaforo lì non ci andava messo.
E' questa pretesa, che continuo a non capire.
Uno passa da una strada mentre va a farsi i fatti suoi, non ha studi o competenze specifiche, non ha uno straccio di dato tecnico su cui basarsi, ma per il solo fatto di trovarsi a passare di lì in auto magicamente ne sa di certo più di sindaco, assessori, consiglieri, tecnici, ingegneri, forze di polizia, operai stradali e chi più ne ha più ne metta che PER LAVORO, TUTTI I GIORNI gestiscono quel pezzo di strada, lo regolamentano e lo manutenzionano insieme a quelli limitrofi e a tutto il resto del comune/provincia/regione ecc...
Sarebbe come se, passando in corsia in ospedale mentre vado a trovare un congiunto, mi fermassi a commentare o a sindacare sulle prescrizioni e sulla terapia assegnati dai medici del reparto a un malato intravisto in una delle stanze limitrofe. E le analisi? E la cartella clinica? E gli accertamenti diagnostici? E le decine anni di studi, approfondimenti, specializzazioni, l'abilitazione alla professione medica? Tutto facilmente sostituito dall'occhiometro e da una ragionevole dose di supponenza.... Va bene che l'Italia è il paese dei 50 milioni di Commissari Tecnici della Nazionale, ma non vi pare che starei un filino esagerando? No?
Davverodavverodavvero? Essù...
Credo che si volesse affermare proprio questo, cioè che non si sta facendo l'elogio dell'indisciplina ma della ragionevolezza.
Tutt'altro. Si stava, come sempre, irragionevolmente lamentandosi della mancanza di buon senso degli altri e contemporaneamente autocertificando il proprio, di buon senso (ovviamente senza fornire alcuna evidenza di entrambe le cose).
Non dico che il buon senso possa sostituire le leggi ma plausibilmente le compendia.
Essendo il buon senso una caratteristica individuale, e la legge per sua natura invece universale, mi sembra ovvio e auspicabile che il primo venga usato, da chi ne è dotato, per conformarsi al meglio alla seconda. E non per metterla in discussione basandosi su impressioni, sentimenti, sospetti, tutti rigorosamente autoreferenziali. In quel caso non riesco proprio a parlare di buon senso...