Infondo sono o non sono la cosa più importante che abbiamo ?
Che abbiamo ?
No, loro hanno noi in tutti i sensi.
Chi non li ha li vorrebbe, chi li ha talvolta non li vorrebbe.
Biologicamente siamo tutti portati alla famiglia, la natura ci educa in tal senso, dobbiamo procreare affinchè il mondo prosegua la sua esistenza.
Certo quando in cantiere questi piccoli esseri si presentano abbiamo aspettative enormi o anche semplici ma speriamo sempre che loro possano vivere meglio di come abbiamo vissuto noi e in quegli istanti brevi dove li teniamo per mano la lancetta corre forsennatamente ed il tempo si riduce.
Quale tempo mi chiede Fabio.
Quello in cui non mi darai più la mano camminando.
Ieri rispondeva che me la darà per sempre, oggi non ha risposto, domani sarà spontaneo non darla.
E allora direte voi, è la vita.
Certo ma invecchiando si è stanchi e la voglia di combattere lascia spazio alla necessità di tranquillità e sicurezza almeno nel lato affettivo.
In cosa possiamo confidare ?
Nella società, nello stato, nella religione, nella politica, nel lavoro, nella salute ?
Direi di no, restano gli amici, la famiglia ma soprattutto i figli se no perchè avremmo sopportato tutto quello che sino ad oggi abbiamo sopportato ?
Personalmente non sarei qui ma in Australia o almeno mi piace pensare che li sarei andato se non avessi avuto figli.
Se hai la fortuna di lavorare lo fai per vivere e mantenere il benessere della famiglia cercando di non far mancare soprattutto ai figli quello che mancava a noi e sai che questo comporta sacrifici e queste creature in cambio a volte innalzano barricate di indifferenza mescolata a incomprensioni e, talvolta, odio.
Inutile dirgli che ci fanno del male e che un domani potrebbero capire tardivamente che hanno sbagliato, non si torna indietro ad abbracciare il padre o la madre se non ci sono più.
Perchè non capiscono che fa male, un male cane voler aprire un cassetto per sentire ancora una volta l'odore del tabacco di quel signore che aveva mani grandi, piedi grandi, barba dura e voce grossa ?
Non so chi l'abbia detto e non so se sia vero che si finisce sempre col far del male alle persone che più si amano.
Naturalmente no ma entriamo nel campo delle citazioni che calzano in certi casi.
Sentirsi dire spietatamente che come padre non servi a nulla, che non ci sei mai stato ti fa sedere sul divano a guardare il film della vita passata.
Possibile che sia porprio così ?
I ricordi svaniscono e ci si sente in colpa per non aver fatto abbastanza poi un guizzo !
Le fotografie aiutano, peccato che loro non le guardino.
Ho scritto un diario da prima che nascesse il maggiore, per dodici anni i miei pensieri si trasformavano in frasi e qualche mese fa gliel'ho donato.
Non so nemmeno se l'ha letto, il diario è tornato nello sgabuzzino da dov'era partito.
Non è sempre così per fortuna.
Difficile entrare nelle teste di quei piccoli uomini, improponibile entrare nelle famiglie per dare consigli ma scrivere trovo aiuti a non isolarsi e piangere per certe situazioni apparentemente senza sbocco non è vergognoso anzi, io apprezzo chi di umano ha ancora qualcosa.
La differenza tra i figli e noi, nel caso di conflitti e incomprensioni, è che loro sono convinti che ci sia ancora tanto tempo per rimediare o sistemare le cose mentre noi siamo consapevoli che ce n'è molto, molto, molto meno.
Che abbiamo ?
No, loro hanno noi in tutti i sensi.
Chi non li ha li vorrebbe, chi li ha talvolta non li vorrebbe.
Biologicamente siamo tutti portati alla famiglia, la natura ci educa in tal senso, dobbiamo procreare affinchè il mondo prosegua la sua esistenza.
Certo quando in cantiere questi piccoli esseri si presentano abbiamo aspettative enormi o anche semplici ma speriamo sempre che loro possano vivere meglio di come abbiamo vissuto noi e in quegli istanti brevi dove li teniamo per mano la lancetta corre forsennatamente ed il tempo si riduce.
Quale tempo mi chiede Fabio.
Quello in cui non mi darai più la mano camminando.
Ieri rispondeva che me la darà per sempre, oggi non ha risposto, domani sarà spontaneo non darla.
E allora direte voi, è la vita.
Certo ma invecchiando si è stanchi e la voglia di combattere lascia spazio alla necessità di tranquillità e sicurezza almeno nel lato affettivo.
In cosa possiamo confidare ?
Nella società, nello stato, nella religione, nella politica, nel lavoro, nella salute ?
Direi di no, restano gli amici, la famiglia ma soprattutto i figli se no perchè avremmo sopportato tutto quello che sino ad oggi abbiamo sopportato ?
Personalmente non sarei qui ma in Australia o almeno mi piace pensare che li sarei andato se non avessi avuto figli.
Se hai la fortuna di lavorare lo fai per vivere e mantenere il benessere della famiglia cercando di non far mancare soprattutto ai figli quello che mancava a noi e sai che questo comporta sacrifici e queste creature in cambio a volte innalzano barricate di indifferenza mescolata a incomprensioni e, talvolta, odio.
Inutile dirgli che ci fanno del male e che un domani potrebbero capire tardivamente che hanno sbagliato, non si torna indietro ad abbracciare il padre o la madre se non ci sono più.
Perchè non capiscono che fa male, un male cane voler aprire un cassetto per sentire ancora una volta l'odore del tabacco di quel signore che aveva mani grandi, piedi grandi, barba dura e voce grossa ?
Non so chi l'abbia detto e non so se sia vero che si finisce sempre col far del male alle persone che più si amano.
Naturalmente no ma entriamo nel campo delle citazioni che calzano in certi casi.
Sentirsi dire spietatamente che come padre non servi a nulla, che non ci sei mai stato ti fa sedere sul divano a guardare il film della vita passata.
Possibile che sia porprio così ?
I ricordi svaniscono e ci si sente in colpa per non aver fatto abbastanza poi un guizzo !
Le fotografie aiutano, peccato che loro non le guardino.
Ho scritto un diario da prima che nascesse il maggiore, per dodici anni i miei pensieri si trasformavano in frasi e qualche mese fa gliel'ho donato.
Non so nemmeno se l'ha letto, il diario è tornato nello sgabuzzino da dov'era partito.
Non è sempre così per fortuna.
Difficile entrare nelle teste di quei piccoli uomini, improponibile entrare nelle famiglie per dare consigli ma scrivere trovo aiuti a non isolarsi e piangere per certe situazioni apparentemente senza sbocco non è vergognoso anzi, io apprezzo chi di umano ha ancora qualcosa.
La differenza tra i figli e noi, nel caso di conflitti e incomprensioni, è che loro sono convinti che ci sia ancora tanto tempo per rimediare o sistemare le cose mentre noi siamo consapevoli che ce n'è molto, molto, molto meno.