<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Farmacisti... | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Farmacisti...

Stato
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renatom ha scritto:
La questione in discussione è l'obbligo di comprare alcuni prodotti, in particolare i farmaci di fascia C, esclusivamente in Farmacia...
Beh, a me sembra assai ragionevole che taluni farmaci e talune sostanze siano acquistabili soltanto presso una persona dotata di adeguate conoscenze, così come mi sembra ragionevole l'idea che per acquistare talune sostanze sia necessaria una ricetta rilasciata da un medico che conosca a dovere le condizioni e le caratteristiche della persona che tali sostanze dovrà assumere.
Altrimenti, se qualsiasi farmaco potesse essere acquistato ovunque, magari anche al supermercato, semplicemente prelevandolo da uno scaffale e passando poi alla cassa...

In altre parole, io sono pienamente favorevole alla figura professionale del "farmacista" (qualifica che, tra l'altro, NON si consegue in un mese o pagando una marca da bollo) e sono anche favorevole al fatto che la farmacia venga considerata (anche in termini formali) come un "negozio" ben diverso dagli altri.
A patto però che tutto ciò non sia sfruttato a sproposito, come invece sta accadendo, sempre più disinvoltamente, da parecchi anni a questa parte, con le farmacie che per l'appunto sono sempre meno "farmacie" e sempre più supermercati in cui si spacciano, sfruttando intenzionalmente un potentissimo meccanismo psicologico (il messaggio, rivolto oltre tutto a persone deboli, secondo cui il prodotto venduto "solo in farmacia" sarebbe automaticamente più serio, più onesto degli altri), moltissimi prodotti che con la farmacia e con la medicina NULLA di nulla hanno a che fare.
 
marimasse ha scritto:
renatom ha scritto:
La questione in discussione è l'obbligo di comprare alcuni prodotti, in particolare i farmaci di fascia C, esclusivamente in Farmacia...
Beh, a me sembra assai ragionevole che taluni farmaci e talune sostanze siano acquistabili soltanto presso una persona dotata di adeguate conoscenze, così come mi sembra ragionevole l'idea che per acquistare talune sostanze sia necessaria una ricetta rilasciata da un medico che conosca a dovere le condizioni e le caratteristiche della persona che tali sostanze dovrà assumere.
Altrimenti, se qualsiasi farmaco potesse essere acquistato ovunque, magari anche al supermercato, semplicemente prelevandolo da uno scaffale e passando poi alla cassa...

In altre parole, io sono pienamente favorevole alla figura professionale del "farmacista" (qualifica che, tra l'altro, NON si consegue in un mese o pagando una marca da bollo) e sono anche favorevole al fatto che la farmacia venga considerata (anche in termini formali) come un "negozio" ben diverso dagli altri.
A patto però che tutto ciò non sia sfruttato a sproposito, come invece sta accadendo, sempre più disinvoltamente, da parecchi anni a questa parte, con le farmacie che per l'appunto sono sempre meno "farmacie" e sempre più supermercati in cui si spacciano, sfruttando intenzionalmente un potentissimo meccanismo psicologico (il messaggio, rivolto oltre tutto a persone deboli, secondo cui il prodotto venduto "solo in farmacia" sarebbe automaticamente più serio, più onesto degli altri), moltissimi prodotti che con la farmacia e con la medicina NULLA di nulla hanno a che fare.

Anche negli esercizi che potrebbero, alternativamente, vendere questi farmaci è prevista la presenza di un farmacista abilitato e, comunque, il farmaco viene prescritto dal medico, il farmacista lo deve solo vendere.
 
marimasse ha scritto:
[A patto però che tutto ciò non sia sfruttato a sproposito, come invece sta accadendo, sempre più disinvoltamente, da parecchi anni a questa parte, con le farmacie che per l'appunto sono sempre meno "farmacie" e sempre più supermercati in cui si spacciano, sfruttando intenzionalmente un potentissimo meccanismo psicologico (il messaggio, rivolto oltre tutto a persone deboli, secondo cui il prodotto venduto "solo in farmacia" sarebbe automaticamente più serio, più onesto degli altri), moltissimi prodotti che con la farmacia e con la medicina NULLA di nulla hanno a che fare.
eh qua ti devo quotare
 
renatom ha scritto:
marimasse ha scritto:
renatom ha scritto:
La questione in discussione è l'obbligo di comprare alcuni prodotti, in particolare i farmaci di fascia C, esclusivamente in Farmacia...
Beh, a me sembra assai ragionevole che taluni farmaci e talune sostanze siano acquistabili soltanto presso una persona dotata di adeguate conoscenze, così come mi sembra ragionevole l'idea che per acquistare talune sostanze sia necessaria una ricetta rilasciata da un medico che conosca a dovere le condizioni e le caratteristiche della persona che tali sostanze dovrà assumere.
Altrimenti, se qualsiasi farmaco potesse essere acquistato ovunque, magari anche al supermercato, semplicemente prelevandolo da uno scaffale e passando poi alla cassa...

In altre parole, io sono pienamente favorevole alla figura professionale del "farmacista" (qualifica che, tra l'altro, NON si consegue in un mese o pagando una marca da bollo) e sono anche favorevole al fatto che la farmacia venga considerata (anche in termini formali) come un "negozio" ben diverso dagli altri.
A patto però che tutto ciò non sia sfruttato a sproposito, come invece sta accadendo, sempre più disinvoltamente, da parecchi anni a questa parte, con le farmacie che per l'appunto sono sempre meno "farmacie" e sempre più supermercati in cui si spacciano, sfruttando intenzionalmente un potentissimo meccanismo psicologico (il messaggio, rivolto oltre tutto a persone deboli, secondo cui il prodotto venduto "solo in farmacia" sarebbe automaticamente più serio, più onesto degli altri), moltissimi prodotti che con la farmacia e con la medicina NULLA di nulla hanno a che fare.

Anche negli esercizi che potrebbero, alternativamente, vendere questi farmaci è prevista la presenza di un farmacista abilitato e, comunque, il farmaco viene prescritto dal medico, il farmacista lo deve solo vendere.

Caro ing. prof.
sino ad ora sei andato benissimo....
ma sul fatto che il farmaco lo ordini il medico e il farmacista lo consegni solo....
qualche consiglio sarebbe meglio se fosse anche in grado di darlo.
 
arizona77 ha scritto:
Caro ing. prof.
sino ad ora sei andato benissimo....
ma sul fatto che il farmaco lo ordini il medico e il farmacista lo consegni solo....
qualche consiglio sarebbe meglio se fosse anche in grado di darlo.

I farmaci di cui era in discussione la liberalizzazione erano quelli di fascia C che sono prescritti dal medico.

Relativamente a quelli a vendita libera, è evidente che si può chiedere consiglio al farmacista che è comunque presente anche negli esercizi alternativi tipo angoli farmaci della gdo, etc.
 
Non capisco proprio che c'entrino i farmacisti con l'articolo 18 . Se si voleva parlare di ciò , sarebbe stato meglio aprire un post e non mischiare problemi di tutela dei lavoratori , con liberalizzazioni . A meno che il nesso non sia proprio implicito in queste modifiche che si vogliono introdurre. Non essendo in grado e soprattutto non avendo nessuna intenzione reale di tutelare sul serio i diritti e i posti di lavoro e i livelli salariali , si prendono , e soprattutto si annunciano con la grancassa , lenzuolate di false e parziali liberalizzazioni , forzandone il significato in senso propagandistico e demagogico. Si indicano come colpevoli della situazione o della crisi o delle ingiustizie strati della popolazione o categorie sociali non certo significative nella mappa del potere economico e dei livelli di profitto e o di reddito , e con il miraggio per i consumatori di pochi spiccioli risparmiati all'anno su acquisto di prodotti e servizi si placano e accarezzano gli umori delle masse. Nel contempo si procurano nuovi affari alla grande distribuzione (coop in primis) e si agevola il processo di concentrazione del commercio in poche mani e di esclusione da ogni business del ceto medio.
 
key-one ha scritto:
...forzandone il significato in senso propagandistico e demagogico...
Che è poi, purtroppo, il "senso" che la maggioranza delle persone (elettori, consumatori, tesserati...) sembra di gran lunga preferire e degnare della massima dose di attenzione e richiesta e seguito, tanto da reagire assai male nei confronti di chiunque tenti di servire una pietanza diversa.
Nulla di strano, quindi, se la merce più richiesta viene prodotta in quantitativi sempre maggiori. O no?

...con il miraggio per i consumatori di pochi spiccioli risparmiati all'anno...
Beh, non è che si tratti proprio di pochi spiccioli. Spesso (ad es. coi carburanti) può trattarsi di cifre di gran lunga superiori a quelle per cui a volte, in altri contesti, si organizzano vistose manifestazioni di piazza.

... si agevola il processo di concentrazione del commercio in poche mani...
Questo è verissimo. Nel raggio di 20 km da casa mia (vivo in provincia) ci sono una trentina di negozi che hanno chiuso il 31 dicembre scorso. Proprio mentre si annunciano qua e là le costruzioni di nuovi centri commerciali che "creeranno nuovi posti di lavoro"; una frase onnipresente che è un classico esempio della propaganda ipocrita di cui parlavi, visto che "dimentica" la quantità (e la qualità, anche di orari e stipendi) dei posti di lavoro che nello stesso tempo verranno distrutti dalle chiusura di chissà quanti esercizi commerciali già esistenti.
Però, come dicevo, è una frase che TUTTI (esclusi ovviamente i diretti interessati, che però sono evasori disonesti avidi sfruttatori) amano sentire e leggere, alla faccia della matematica più elementare. Chi non applaude è un menagramo nemico della collettività.

Ovviamente, come sempre (o forse "come mai"), la soluzione non sta certo negli estremismi. Le liberalizzazioni, SE pensate e fatte con buon senso e senza distorsioni dovute a interessi particolari, potrebbero essere assai utili. Guarda caso, è la stessa identica affermazione che si può fare per le regole della strada e in generale per le leggi di ogni tipo.
Però nessuno sembra interessato a procedere in questo modo, né tra coloro che progettano ed emanano tra coloro che inveiscono e invocano (e poi si lamentano se qualche goccia minaccia di bagnare il loro personale cappello).

Mi sovvengono ad esempio le comiche liberalizzazioni degli orari di apertura, che all'atto pratico altro non sono, così come genialmente concepite, che un modo per peggiorare le condizioni di lavoro e di vita di innumerevoli persone, sempre dietro la facciata di una serie di favolette simili a quella della crescita infinita. L'altra sera la tv trionfalmente annunciava come i primi esperimenti di apertura fino a mezzanotte abbiano portato ad un notevole aumento degli incassi; evidentemente qualcuno pensa e crede che la gente, dopo essere andata (anche per la curiosità della novità) a fare la spesa alle 10 di sera, RITORNI anche il giorno dopo a fare un'altra spesa, quella solita, durante l'orario normale. Qualcun altro, non meno creativo, pensa invece che i negozianti, dovendo tenere aperto per più ore, "dovranno" assumere nuovi dipendenti (mica si possono sfruttare quelli già assunti...) e che quindi grazie a questa trovata si "creeranno nuovi posti di lavoro". Che poi l'orario espanso, che tra l'altro comporta maggiori spese di illuminazione, riscaldamento ecc., NON comporti affatto un proporzionale aumento degli incassi non importa, è un fattore secondario, anche perché i padroni dei negozi sono evasori disonesti ecc. e quindi sarà bene che non si permettano di lagnarsi.
Due favolette tra cui sarebbe davvero difficile individuare la "migliore".

Mi stupisce davvero (o forse no) che in mezzo a tanti geniali individui nessuno abbia pensato, ad esempio, a imporre a tutti gli esercizi commerciali, grandi e piccoli, un tetto massimo di ore di apertura settimanali, corrispondente magari a una media di 8-9 ore al giorno: apri e chiudi il negozio quando e come ti pare MA NON devi superare quel numero di ore. Se apri di notte, mentre altri sono chiusi (vantaggio per te) terrai chiuso di giorno (vantaggio altrui); se apri la domenica terrai chiuso un altro giorno e così via. Una maniera fin troppo semplice per equilibrare le cose unendo i vantaggi della liberalizzazione e della libera iniziativa a quelli di una corretta concorrenza che non avvantaggi a priori questa o quella parrocchia.
 
marimasse ha scritto:
Mi stupisce davvero (o forse no) che in mezzo a tanti geniali individui nessuno abbia pensato, ad esempio, a imporre a tutti gli esercizi commerciali, grandi e piccoli, un tetto massimo di ore di apertura settimanali, corrispondente magari a una media di 8-9 ore al giorno: apri e chiudi il negozio quando e come ti pare MA NON devi superare quel numero di ore. Se apri di notte, mentre altri sono chiusi (vantaggio per te) terrai chiuso di giorno (vantaggio altrui); se apri la domenica terrai chiuso un altro giorno e così via. Una maniera fin troppo semplice per equilibrare le cose unendo i vantaggi della liberalizzazione e della libera iniziativa a quelli di una corretta concorrenza che non avvantaggi a priori questa o quella parrocchia.
esatto
o forse no
per ora TUTTE le leggi economiche, teoricamente anche corrette, e che ci propinano le menti illuminate dei nostr igovernanti, si son rivelate una fregatura
 
dubbioso80 ha scritto:
marimasse ha scritto:
Mi stupisce davvero (o forse no) che in mezzo a tanti geniali individui nessuno abbia pensato, ad esempio, a imporre a tutti gli esercizi commerciali, grandi e piccoli, un tetto massimo di ore di apertura settimanali, corrispondente magari a una media di 8-9 ore al giorno: apri e chiudi il negozio quando e come ti pare MA NON devi superare quel numero di ore. Se apri di notte, mentre altri sono chiusi (vantaggio per te) terrai chiuso di giorno (vantaggio altrui); se apri la domenica terrai chiuso un altro giorno e così via. Una maniera fin troppo semplice per equilibrare le cose unendo i vantaggi della liberalizzazione e della libera iniziativa a quelli di una corretta concorrenza che non avvantaggi a priori questa o quella parrocchia.
esatto
o forse no
per ora TUTTE le leggi economiche, teoricamente anche corrette, e che ci propinano le menti illuminate dei nostr igovernanti, si son rivelate una fregatura

....mi sa anche a me....
ci dissanguiamo inutilmente per inseguire una cosa che non raggiungeremo mai....
tanto vale fallire subito con un po' di soldini,
poi torneranno liracce, pace, meglio che nudi e non alla meta.
 
arizona77 ha scritto:
dubbioso80 ha scritto:
marimasse ha scritto:
Mi stupisce davvero (o forse no) che in mezzo a tanti geniali individui nessuno abbia pensato, ad esempio, a imporre a tutti gli esercizi commerciali, grandi e piccoli, un tetto massimo di ore di apertura settimanali, corrispondente magari a una media di 8-9 ore al giorno: apri e chiudi il negozio quando e come ti pare MA NON devi superare quel numero di ore. Se apri di notte, mentre altri sono chiusi (vantaggio per te) terrai chiuso di giorno (vantaggio altrui); se apri la domenica terrai chiuso un altro giorno e così via. Una maniera fin troppo semplice per equilibrare le cose unendo i vantaggi della liberalizzazione e della libera iniziativa a quelli di una corretta concorrenza che non avvantaggi a priori questa o quella parrocchia.
esatto
o forse no
per ora TUTTE le leggi economiche, teoricamente anche corrette, e che ci propinano le menti illuminate dei nostr igovernanti, si son rivelate una fregatura

....mi sa anche a me....
ci dissanguiamo inutilmente per inseguire una cosa che non raggiungeremo mai....
tanto vale fallire subito con un po' di soldini,
poi torneranno liracce, pace, meglio che nudi e non alla meta.

Non è dunque al buon cuore del prestinaio, del birraio e del macellaio che dobbiamo il nostro pranzo...

Povero Adamo...
 
dubbioso80 ha scritto:
...TUTTE le leggi economiche, teoricamente anche corrette, e che ci propinano le menti illuminate dei nostri governanti...
Non sarei così categorico. Anche perché raramente il "malato" (nel senso più ampio del termine) ama chi gli impone, ad esempio, uno sciroppo dal gusto pessimo o una dieta ferrea o la rinuncia a qualche abitudine consolidata e così via. Anzi, non di rado la cura meno piacevole è anche la più efficace o addirittura l'unica potenzialmente efficace e colui che la prescrive potrebbe rivelarsi, alla resa dei conti, meno "nemico" del previsto.
Certo, esistono anche le cure sbagliate in buona fede e anche quelle premeditatamente truffaldine, ma se partiamo dal presupposto che siano TUTTE così allora la prossima volta che in famiglia ci sarà qualche problema di salute non ci resterà, per coerenza, che sopprimere direttamente l'interessato...

Comunque, se vogliamo riferirci alle varie leggi e regole e indicazioni (economiche e non) che i vari governi ci hanno propinato (compresa quella di non molti anni fa, con tanto di spot tv, secondo cui per assicurarsi un futuro più sereno una famiglia dovrebbe mettersi a comprare tante cose, eventualmente indebitandosi con festosa disinvoltura), faccio notare che se da un lato ci sono le menti illuminate dei governanti dall'altro ci sono le menti, direi non meno illuminate, di coloro che tali governanti eleggono e RI-eleggono e che, inoltre, tali leggi di volta in volta invocano o approvano o mettono in pratica con entusiasmo.
Un dettaglio sul quale ultimamente (chissà, forse per coincidenza) si tende a soffermarsi sempre meno.
O no?
 
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