<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> fallita la multiculturalità in Germania | Il Forum di Quattroruote

fallita la multiculturalità in Germania

Credete che l'italia possa riuscire la dove paesi come francia, germania,paesi bassi,e belgio si son rotti i denti?..Ne dubito :rolleyes:

Un fiasco, il tentativo di creare in Germania una società multiculturale. C?è bisogno degli immigrati come manopodera ma devono integrarsi e adottare la cultura e i valori tedeschi.

Lo ha detto Angela Merkel davanti ai giovani del suo partito, Cdu, intervenendo così nel sentito dibattito sull?immigrazione divampato di recente nel paese.

?L?approccio multiculturale del Viviamo fianco a fianco e ne siamo felici è fallito, completamente fallito. Ma non dobbiamo dare al mondo l?impressione di essere un paese in cui chi non parla tedesco immediatamente o chi non è cresciuto qui non sia bene accetto. Questo sarebbe fare un grave danno al nostro paese ?.

Aperti al mondo, quindi, ma non abbiamo bisogno di un?immigrazione che pesi sul sistema sociale, ha concluso la Merkel svelando le esigenze economiche della questione.

http://it.euronews.net/2010/10/17/merkel-fallita-la-multiculturalita-in-germania/
 
fa piacere che lo abbia detto la Merkel ma lo avevano giá capito tutti; o meglio quasi tutti. Soprattutto con islamici di varie etnie, l'integrazione é IMPOSSIBILE.
 
dexxter ha scritto:
fa piacere che lo abbia detto la Merkel ma lo avevano giá capito tutti; o meglio quasi tutti. Soprattutto con islamici di varie etnie, l'integrazione é IMPOSSIBILE.

Peccato che tutti quelli che non l'hanno capito siano in Italia, a predicare l'integrazione non a chi dovrebbe integrarsi ma a chi questa "pseudo integrazione" dovrebbe subirla .... :rolleyes:
 
LADINS ha scritto:
dexxter ha scritto:
fa piacere che lo abbia detto la Merkel ma lo avevano giá capito tutti; o meglio quasi tutti. Soprattutto con islamici di varie etnie, l'integrazione é IMPOSSIBILE.

Peccato che tutti quelli che non l'hanno capito siano in Italia, a predicare l'integrazione non a chi dovrebbe integrarsi ma a chi questa "pseudo integrazione" dovrebbe subirla .... :rolleyes:
noi siamo più "fortunati" ed abbiamo come sostenitori i cattocomunisti che non sono pochi:D
ma anche all'estero si stanno finalmente svegliando.....
 
Il problema e' la ricerca di una pseudo"integrazione".
L'integrazione, sbandierata dai nostri politici per far leva su buonismo e perbenismo e sui sensi di colpa residui della II GM e' una bufala colossale.
Le uniche societa' multirazziali e multiculturali che abbiano mai funzionato hanno lasciato vivere ciascuno per i fatti suoi purche' non rompesse i cabbasisi, e rispettasse rigorosamente le leggi locali, e creando benessere per tutti.
Finche' esistono radicali barriere socio-economiche, difficilmente puo' esservi convivenza armoniosa.
QUel che frega le Eurocrazie e' il voler trattare in maniera diversa gli immigrati, agendo per primi con due pesi e due misure.
 
Integrazione o meno , la Germania come tutti i paesi occidentali , a causa del calo demografico richiama automaticamente mano d'opera dai paesi arabi del sud-est asiatico ,dell'america latina ,oltre che dall' Europa dell'est.
L'Italia non fa eccezione ,anzi dopo il baby-boom -ormai di 50 anni fa :!:, è entrata in una fase netta e pare irreversibile di denatalità e di conseguente invecchiamento della popolazione. Gli effetti ,deleteri -oltrechè er pensioni e sanità- per l'industria manufatturiera che dovrebbe essere la nostra unica speranza di salvezza dalla crisi globale- sono pesantissimi ,già manca mano d'opera specializzata nella fascia d'età più indicata : venti e trentenni.
Se la cavano un po' meno peggio demograficamente la Francia e la Gran Bretagna ,dove le nascite sono state un po' meglio incentivate negli anni critici '80 e '90, mentre gli Usa sono peggio combinati di noi.
Questo per dire che ,possiamo lamentarci - avolte a ragione a volte no- dei guasti dell'immigrazione ,ma è come lamentarsi della corrente di un fiume in piena : inutile in quanto inarrestabile, si possono al massimo rinforzare gli argini o regolare le chiuse.
Certo le ideologie sul multicultiuralismo e il melting-pop in questa fase non aiutano , in quanto utopistiche.
Resta il problema che la mano d'opera da immigrazione non ha quasi mai il grado di specializzazione e scolarizzazione -elevatissimo- richiesto dall'industria manufatturiera di oggi e che per averne 10 se ne fanno entrare 30 almeno che vanno ad ingrossare le file dei disoccupati ,sottoccupati e dediti ad attività più o meno illecite.
 
Integrazione o meno , la Germania come tutti i paesi occidentali , a causa del calo demografico richiama automaticamente mano d'opera dai paesi arabi del sud-est asiatico ,dell'america latina e anche dall' Europa dell'est.
L'Italia non fa eccezione ,anzi dopo il baby-boom -ormai di 50 anni fa :!:, è entrata in una fase netta e pare irreversibile di denatalità e di conseguente invecchiamento della popolazione. Gli effetti ,deleteri -oltrechè su pensioni e sanità- per l'industria manufatturiera che dovrebbe essere la nostra unica speranza di salvezza dalla crisi globale- sono pesantissimi ,già manca mano d'opera specializzata nella fascia d'età più indicata : venti e trentenni.
Se la cavano un po' meno peggio demograficamente la Francia e la Gran Bretagna ,dove le nascite sono state un po' meglio incentivate negli anni critici '80 e '90, mentre gli Usa sono peggio combinati di noi (e si vede).
Questo per dire che ,possiamo lamentarci - avolte a ragione a volte no- dei guasti dell'immigrazione ,ma è come lamentarsi della corrente di un fiume in piena : inutile in quanto inarrestabile, si possono al massimo rinforzare gli argini o regolare le chiuse.
Certo le ideologie sul multicultiuralismo e il melting-pop in questa fase non aiutano , in quanto utopistiche.
Resta il problema che la mano d'opera da immigrazione non ha quasi mai il grado di specializzazione e scolarizzazione -elevatissimo- richiesto dall'industria manufatturiera di oggi e che per averne 10 se ne fanno entrare 30 almeno che vanno ad ingrossare le file dei disoccupati ,sottoccupati e dediti ad attività più o meno illecite.
 
dexxter ha scritto:
ostra unica speranza di salvezza dalla crisi globale- sono pesantissimi ha scritto:
................................................................
bisogna quindi scegliere chi far entrare e chi no e la risposta, é, direi, semplicissima.

Quoto. Però facile a dirsi e difficile a farsi.
 
key-one ha scritto:
dexxter ha scritto:
ostra unica speranza di salvezza dalla crisi globale- sono pesantissimi ha scritto:
................................................................
bisogna quindi scegliere chi far entrare e chi no e la risposta, é, direi, semplicissima.

Quoto. Però facile a dirsi e difficile a farsi.

Dicevano ieri che oggi ci sono 6 forse 7 milioni di immigrati.
Propngo una riflessione.....
Se in Italia ( avendo adottato essa una politica piu' che repressiva )
non ci fossero stranieri in assoluto, come sarebbe la situazione attuale...il concetto e' ovviamente estendibile all' Europa tutta.
Lavoro, sanita', delinquenza, costi sociali, produttivita', benessere.... ;)
Caio
 
noi, dobbiam farci comandare dagli extracee , se nò non
si senton integrati , poverini.

a breve un primo ministro marokkino
un presidente della repubblica albanese
un presidente di camera rumeno
un presidente del senato algerino

ed un sovrano unico che comanderà ......libico
 
migliazziblu ha scritto:
key-one ha scritto:
dexxter ha scritto:
se mio padre fosse stato miliardario non sarei qui........
Il fatto che necessitiamo di extra é una cosa, il fatto che molti di loro non si integrano creerà grandi problemi
PS: se poi abbiamo bisogno di extra perché ci sono milioni di italiani come i 59 di Albino....
 
L'invecchiamento della popolazione e' dovuto a molteplici fattori, tra cui (ma non solo):
- incapacita' del sistema istruttivo a formare cittadini in tempi utili e in quantita' sufficienti
- gerontocrazia imperante che non lascia spazio ai giovani in nessun ambito (privato come pubblico)
- spreco enorme di risorse da parte dello Stato che non lascia alcun fondo per sovvenzionare in modo realistico coppie giovani che abbiano figli.
- Pensioni insufficienti dovute alla gestione fallimentare dei fondi pensione da parte dello Stato (non investiti, usati per mantenere aziende parastatali come serbatoio di voto di scambio) che fa si' che chi va in pensione cerchi lavori di consulenza o comunque integrativi che ulteriormente sottraggono posti di lavoro ai giovani.

Questi gravissimi problemi non si risolvono certo importando gente dall'estero in un paese che e' gia' PESANTEMENTE SOVRAPOPOLATOGente che per giunta in larga parte non fa che fruire a sbafo delle risorse sociali senza avervi mai in alcun modo contribuito.
Gli interventi devono essere radicali e strutturali, altrimenti i nuovi immigrati andranno solo a ingrossare le fila dei disgraziati di domani.


Che e' esattamente quello che vogliono i politici italiani che basano il loro potere su assistenzialismo e dipendenza del cittadino dallo Stato.
 
99octane ha scritto:
L'invecchiamento della popolazione e' dovuto a molteplici fattori, tra cui (ma non solo):
- incapacita' del sistema istruttivo a formare cittadini in tempi utili e in quantita' sufficienti
- gerontocrazia imperante che non lascia spazio ai giovani in nessun ambito (privato come pubblico)
- spreco enorme di risorse da parte dello Stato che non lascia alcun fondo per sovvenzionare in modo realistico coppie giovani che abbiano figli.
- Pensioni insufficienti dovute alla gestione fallimentare dei fondi pensione da parte dello Stato (non investiti, usati per mantenere aziende parastatali come serbatoio di voto di scambio) che fa si' che chi va in pensione cerchi lavori di consulenza o comunque integrativi che ulteriormente sottraggono posti di lavoro ai giovani.

Questi gravissimi problemi non si risolvono certo importando gente dall'estero in un paese che e' gia' PESANTEMENTE SOVRAPOPOLATOGente che per giunta in larga parte non fa che fruire a sbafo delle risorse sociali senza avervi mai in alcun modo contribuito.
Gli interventi devono essere radicali e strutturali, altrimenti i nuovi immigrati andranno solo a ingrossare le fila dei disgraziati di domani.


Che e' esattamente quello che vogliono i politici italiani che basano il loro potere su assistenzialismo e dipendenza del cittadino dallo Stato.

L'immigrazione è un fatto. Ormai e al momento praticamente inarrestabile .La politica può solo sperare di arginarlo e regolarlo. Il calo demografico è un processo quasi automatico legato al grado di sviluppo economico di una nazione o di un'area geografica. Con l'industrializzazione avanzata , il crearsi di ceti medi e i migliori salari diminuisce parallelamente la natalità. La politica -così come tentato in Francia- può solo cercare di incentivare le nascite mediante servizi e contributi , con risultati non sempre significativi.
Corruzione ,spreco e inefficienza delle istituzioni ,per esempio quelle dell'istruzione,possono,sì, aggravare e turbare in aggiunta il mercato del lavoro,ma sono anch'essi fenomeni globali legati al grado di sviluppo economico delle democrazie occidentali, anche se ogni nazione ne manifesta i suoi modi propri e particolari.Se mancano lavoratori fra i 20 e i 30 anni ,mancano. C'è poco da fare.E' un fatto.
Ciò non significa che sia giusto e bello fare retorica e buonismo su integrazione ,meltin-pot e accoglienza , anzi occorrerebbe una politica seria ed efficace. Ma chiudere gli occhi di fronte ai problemi epocali ,o peggio raccontarsi delle favole più o meno fantapolitiche e fantasociologiche non serve a granchè.
Saluti
 

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