<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Esiste un lavoro in cui.......... | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Esiste un lavoro in cui..........

ataf ha scritto:
rettore universitario? preside in una scuola superiore?

Un bel secondo posto a te.

Anche se urgono alcune precisazioni:

I RETTORI percepiscono lo stipendio da professori universitari e poi un tot all'anno (per ogni anno di rettorato) in genere è una somma pari al lordo dello stipendio medio (circa 60.000 euro all'anno). Varia da Ateneo ad Ateneo.

Il preside in una scuola superiore no, perchè oltre ad avere orari più stringenti, non ci siamo con lo stipendio. Un preside prende da 2500 a max 3000 euro.
 
FedeSiena ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Il docente universitario

Posso sapere come hai fatto a indovinare?
Semplice. Faccio il ricercatore. E posso anche dirti sinceramente che tutto ciò che hai scritto dal punto 6 in poi sono immense cazzate, almeno per quanto riguarda le facoltà scientifiche, se riferite a un docente che faccia il suo lavoro in maniera coscienziosa. Anzi, mi stupisce che affermazioni del genere provengano dal figlio di un professore universitario....
 
a_gricolo ha scritto:
Semplice. Faccio il ricercatore. E posso anche dirti sinceramente che tutto ciò che hai scritto dal punto 6 in poi sono immense cazzate, almeno per quanto riguarda le facoltà scientifiche, se riferite a un docente che faccia il suo lavoro in maniera coscienziosa. Anzi, mi stupisce che affermazioni del genere provengano dal figlio di un professore universitario....

E ti pareva che quello che scrivo io non andasse bene.

Dal punto 6 dici? Ma se c'è gente che in 33 anni di servizio non ha scritto un singolo articolo
, se c'è gente che non si vede mai, falsifica i verbali dei ricevimenti ecc.

Che c'è? E' già passata la tua stima in Brunetta?
 
A parte il fatto che andrebbe specificato meglio che cosa si intende per "docente universitario". Io mi riferivo ai professori Ordinari, non ai ricercatori o agli associati.

Adesso passiamo ad analizzare i punti che te definisci "cazzate".

Punto 6:Decidi tu quando lavorare: Non è vero? Gli orari delle lezioni chi li fa? Gli orari dei ricevimenti chi li decide? Le date degli esami? Tutte queste cose le decide il professore stesso. Non sono imposti dalla facoltà o da altri organi.

Punto 7: Il lavoro non consta in fatica fisica: Non mi risulta che il corpo universitario docente sia un lavoro usurante.

Punto 8: NON C'E' ORARIO DI LAVORO: mi sbaglio o l'orario lo decidono loro? Te devi timbrare il cartellino?

Punto 9: Non c'è l'obbligo di recarsi sul posto di lavoro (se non in casi predeterminati diciamo circa 2 gg a settimana)
: Forse te si perchè fai laboratorio ma in tutte le altre facoltà: Lettere, Giurisprudenza, Scienze Politiche ecc? Non mi pare che ci sia l'obbligo di recarsi sul posto di lavoro. Devi fare gli esami, le lezioni, i consigli di facoltà ma non è che devi per forza andare tutti i giorni all'Università.

Punto 10: Non ci sono capi con un rapporto gerarchico diretto: che capi hai? Il preside o il rettore non sono "gerarchicamente sovraordinati" e non ti possono dire cosa devi o non devi fare.

Punto 11: Non c'è un controllo ferreo sulla produzione/produttività: C'è gente che in 33 anni non ha scritto niente e ancora sta li a prendere lo stipendio.

Punto 12: Si ha a dispozione di una stanza/ufficio: E' vero, dipende dalla facoltà e dall'ateneo, ma in generale è così. Non per voi che spesso siete accorpati, ma gli ordinari ce l'hanno.

Punto 13: Ci sono poche responsabilità: Non mi sembra che ci sia gente che non dorme la notte dalla paura. Vogliamo controllare quanti professori rispettano in maniera meticolosa e formale la legge? Sicuro? Allora: presenza ai ricevimenti? Vogliamo vedere quanti sono quelli che lo fanno secondo la legge? Fare gli esami personalmente e non delegare agli assistenti o assegnisti di ricerca?

Punto 14: Il mese d'Agosto è libero: Tu lavori ad Agosto? La facoltà dove lavora mio padre è addirittura chiusa in Agosto.

Allora, dove stanno le cazzate dal punto 6 in poi?


Detto questo, io spero vivamente di essere confermato cultore della materia per il 2010 e magari di poter avere anche un assegno di ricerca. 8)
 
FedeSiena ha scritto:
A parte il fatto che andrebbe specificato meglio che cosa si intende per "docente universitario". Io mi riferivo ai professori Ordinari, non ai ricercatori o agli associati.

...

Punto primo: per diventare professore ordinario devi prima passare per:
- ricercatore non confermato
- ricercatore confermato
- professore associato non confermato
- professore associato confermato
- professore ordinario non confermato

Se hai la sfiga di capitare nel SSD "sbagliato" ora che arrivi all'ordinariato sei pronto per la pensione.

Punto secondo: nel mio intervento ho scritto chiaramente che mi riferivo a professori che fanno il loro lavoro con coscienza. So bene che ci sono "baroni" e fancazzisti accademici, eccome se lo so..... quelli non li considero, perchè sono le mele marce presenti anche nelle migliori cassette del Consorzio Melinda.
Ciò premesso, ti spiego perchè hai scritto delle cazzate.

punto 6: gli orari delle lezioni li decide il prof, ma se tutti decidono di concentrare le ore il lunedì e il martedì dalle 8 alle 15 mi pare evidente che qualcosa non funzionerebbe.... Per lo stesso motivo gli esami non li puoi stabilire when the cock you like, perchè devi incastrarli con quelli dei tuoi colleghi.
Inoltre, se insegni che so, tecnica del mosaico bizantino non devi aggiornarti più di tanto, ma se insegni una materia un attimo in evoluzione devi anche aggiornare in primis le tue competenze, in secundis i PowerPoint delle lezioni, le dispense, gli appunti, prepararti etc. Se non lo sai chiedilo al babbo, ma oggi i docenti hanno l'obbligo di tenere 120 ore frontali di lezione, e tra farle bene e farle male ti assicuro che c'è una differenza oceanica.
Ah, a proposito.... non c'è solo la didattica. Ci sono i consigli di dipartimento, i consigli di facoltà, i consigli di corso di laurea, una marea di commissioni, c'è da seguire i tesisti, i dottorandi di ricerca, coordinare il personale tecnico.... Non lo sapevi?

punto 7: non esiste solo la fatica fisica. E comunque dipende sempre dall'impegno con cui affronti il tuo lavoro, che non comprende solo la didattica e, come ti ho spiegato, la burocrazia. Il ruolo di un docente universitario comprende anche la ricerca (toh, anche questo non lo sapevi, vero?). E ricerca non è solo stare otto ore in laboratorio a contare i funghi, quello lo fanno tesisti, dottorandi tecnici e a volte i ricercatori. C'è anche da procacciarsi i finanziamenti per farla la ricerca, e per far funzionare la struttura che, contrariamente a quanto si crede, non riceve tutto quanto serve dall'altro ma deve entrare in progetti di ricerca in collaborazione con altre università (vedi i PRIN) enti pubblici o imprese private, e anche lì sono metri cubi di carta, e relazioni, e moduli e tricccheballacche. Se poi hai l'onore e l'onere di entrare in un progetto europeo, per tre anni hai finito di vivere....
Per dirti, conosco un professore che fa 60mila km l'anno in macchina, non so quante miglia in aereo e non so in quante commissioni europee è inserito, e non è il solo.
Poi bisogna anche far parte attiva della comunità scientifica: pubblicazioni, convegni..... Già, i convegni. Ce n'è una caterva, e a tutti devi portare una presentazione o un poster. L'ordinario di solito ci mette poco più che il nome, perchè il lavoro l'hanno fatto gli altri (quelli che devono galoppare per fare carriera...), ma è comunque un'attività costosa e faticosa (sempre se al convegno partecipi da scienziato, non da turista accademico, nel qual caso vedi premessa), e comunque viene pagata con i finanziamenti di cui sopra

punto 8: il cartellino non c'è, per il momento, ma mi sa che arriverà anche quello. E comunque ti assicuro che tutte le brighe che ti ho detto prima stando a casa non le risolvi. Sai quanti professori arrivano al lavoro prima dei tecnici e se ne vanno dopo?

punto 9: vedi sopra

punto 10 e 11: una volta era come dici tu, ma adesso se vuoi far carriera devi produrre, ossia pubblicare, e devi pubblicare su riviste internazionali con referi e impact factor, se no resti al palo

punto 12: e ci mancherebbe altro....

punto 13: la responsabilità è quella di far funzionare la struttura, sempre con riferimento di cui in premessa

punto 14: non a caso nel bagaglio per le vacanze di ogni universitario c'è un computer portatile....

Detto questo, ti auguro una folgorante carriera universitaria..... ;)
 
Ah, a proposito: se la stima si misura in chili, quella che provo io per Brunetta ammonta a circa 15 femtogrammi.....
 
FedeSiena ha scritto:
Il papà della mia ragazza: agente di commercio

Il papà della mia ex ragazza: agente di commercio

Il barista sotto casa: ex agente di commercio

Il mio vicino di casa: agente di commercio

Un altro mio vicino di casa: agente di commercio (in pensione ora)

Mezza gente qua nel forum: agenti di commercio

Il papà di un mio amico: agente di commercio

Il papà di una mia amica: agente di commercio

Il fratello di una mia amica: agente di commercio

Mio cuggino: agente di commercio

:D me l'hai messa su un piatto d'argento.
 
FedeSiena ha scritto:
1) Appena assunti si guadagna 1.400 euro circa al mese
2) A fine carriera se ne guadagnano circa 4.000
3) Ogni 2 anni si fa uno scatto di servizio di 200 euro al mese
4) Ci sono tutte le garanzie sulla sicurezza del posto di lavoro
5) Ci sono tutti i contributi previdenziali regolarmente pagati

ora viene il bello

6) Decidi TU quando lavorare (ti ritagli l'orario di lavoro sulle tue esigenze)
7) Il "lavoro" non consta di fatica fisica
8 ) NON C'E' ORARIO DI LAVORO
9) Non c'è neanche l'obbligo formale di recarsi sul posto di lavoro (se non in certi casi non molto frequenti, diciamo 2 gg a settimana in media)
10) Non ci sono "capi" con un rapporto gerarchico diretto
11) Non c'è un controllo ferreo sulla produzione/produttività
12) Si ha a disposizione una stanza tutta per se, con internet, aria condizionata, riscaldamento ecc.
13) Ci sono poche responsabilità
14) Di fatto, il mese di Agosto è totalmente libero (ricordiamoci che non c'è mai un obbligo formale di recarsi sul posto di lavoro, nè un orario di lavoro vincolante)

indovinello.
Di che lavoro si tratta?

MAGISTRATO'
 
FedeSiena ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Il docente universitario

Posso sapere come hai fatto a indovinare?
Ehm, a dire il vero avevo individuato la riposta. Ad ogni modo, pensavo guadagnassero di più. Il professore con cui seguivo Economia Aziendale(un grande uomo) ai tempi veniva in Facoltà con la Ferrari, molti suoi colleghi con le auto blu. Quasi nessuno però svolgeva solo la professione di docente, qualcuno era deputato/senatore, molti erano manager nelle principali imprese del Paese con trattamenti da milioni di Euro l'anno.
 
a_gricolo ha scritto:
Punto primo: per diventare professore ordinario devi prima passare per:
- ricercatore non confermato
- ricercatore confermato
- professore associato non confermato
- professore associato confermato
- professore ordinario non confermato

Se hai la sfiga di capitare nel SSD "sbagliato" ora che arrivi all'ordinariato sei pronto per la pensione.

Io questo non l'ho mai negato.
Ho aperto un thread con un "indovinello" e il lavoro che avevo in mente è il professore ordinario universitario.

a_gricolo ha scritto:
Punto secondo: nel mio intervento ho scritto chiaramente che mi riferivo a professori che fanno il loro lavoro con coscienza. So bene che ci sono "baroni" e fancazzisti accademici, eccome se lo so..... quelli non li considero, perchè sono le mele marce presenti anche nelle migliori cassette del Consorzio Melinda.
Ciò premesso, ti spiego perchè hai scritto delle cazzate.

punto 6: gli orari delle lezioni li decide il prof, ma se tutti decidono di concentrare le ore il lunedì e il martedì dalle 8 alle 15 mi pare evidente che qualcosa non funzionerebbe.... Per lo stesso motivo gli esami non li puoi stabilire when the cock you like, perchè devi incastrarli con quelli dei tuoi colleghi.

Mai negato neanche questo.
Però permettimi di dire che tra il farlo perchè ti viene imposto e il farlo mettendoti d'accordo con i colleghi, c'è una grande differenza.

Mi sembra evidente che lo spirito del punto 6 stava tutto nell'enfatizzare la maggiore "libertà organizzativa" di cui godono i professori universitari (ordinari).

Detto questo, bisogna anche vedere in che Ateneo operi.
A Siena, nella facoltà di Sc.Politiche dove è mio padre hanno aule a sbafo quindi gli esami li puoi fare praticamente quando "cock you like" basta che rispetti gli intervalli tra un appello e l'altro.

a_gricolo ha scritto:
Inoltre, se insegni che so, tecnica del mosaico bizantino non devi aggiornarti più di tanto, ma se insegni una materia un attimo in evoluzione devi anche aggiornare in primis le tue competenze, in secundis i PowerPoint delle lezioni, le dispense, gli appunti, prepararti etc. Se non lo sai chiedilo al babbo, ma oggi i docenti hanno l'obbligo di tenere 120 ore frontali di lezione, e tra farle bene e farle male ti assicuro che c'è una differenza oceanica.
Ah, a proposito.... non c'è solo la didattica. Ci sono i consigli di dipartimento, i consigli di facoltà, i consigli di corso di laurea, una marea di commissioni, c'è da seguire i tesisti, i dottorandi di ricerca, coordinare il personale tecnico.... Non lo sapevi?

Certo che lo so.
Anche se ti dirò mio padre è professore di Economia Politica, Scienza delle Finanze pubbliche e Economia Pubblica e non sa neanche cosa sia Power Point.
Detto questo, anche a sentire gli altri studenti che seguono il suo corso (amici miei) fa tutto diligentemente.
Per quanto riguarda le commissioni, beh, se proprio non ci vuoi andare (mio padre ci va infatti deve andare a Enna e Bari a Luglio) il modo per non andarci lo trovi.

a_gricolo ha scritto:
punto 7: non esiste solo la fatica fisica. E comunque dipende sempre dall'impegno con cui affronti il tuo lavoro, che non comprende solo la didattica e, come ti ho spiegato, la burocrazia. Il ruolo di un docente universitario comprende anche la ricerca (toh, anche questo non lo sapevi, vero?). E ricerca non è solo stare otto ore in laboratorio a contare i funghi, quello lo fanno tesisti, dottorandi tecnici e a volte i ricercatori. C'è anche da procacciarsi i finanziamenti per farla la ricerca, e per far funzionare la struttura che, contrariamente a quanto si crede, non riceve tutto quanto serve dall'altro ma deve entrare in progetti di ricerca in collaborazione con altre università (vedi i PRIN) enti pubblici o imprese private, e anche lì sono metri cubi di carta, e relazioni, e moduli e tricccheballacche. Se poi hai l'onore e l'onere di entrare in un progetto europeo, per tre anni hai finito di vivere....
Per dirti, conosco un professore che fa 60mila km l'anno in macchina, non so quante miglia in aereo e non so in quante commissioni europee è inserito, e non è il solo.
Poi bisogna anche far parte attiva della comunità scientifica: pubblicazioni, convegni..... Già, i convegni. Ce n'è una caterva, e a tutti devi portare una presentazione o un poster. L'ordinario di solito ci mette poco più che il nome, perchè il lavoro l'hanno fatto gli altri (quelli che devono galoppare per fare carriera...), ma è comunque un'attività costosa e faticosa (sempre se al convegno partecipi da scienziato, non da turista accademico, nel qual caso vedi premessa), e comunque viene pagata con i finanziamenti di cui sopra

Concordo, ma la fatica fisica dipende secondo me anche dalla materia che insegni. Quello che dici te è valido per le materie come ad esempio medicina o chimica o scienze naturali. Meno per le materie economiche/giuridiche o letterarie.
E comunque, ripeto, si vuole travisare lo spirito del mio thread.
La fatica fisica richiesta ad un docente è enormemente inferiore a quella richiesta ad un operaio o ad un qualsiasi altro lavoratore (credo) di una azienda privata.

a_gricolo ha scritto:
punto 8: il cartellino non c'è, per il momento, ma mi sa che arriverà anche quello. E comunque ti assicuro che tutte le brighe che ti ho detto prima stando a casa non le risolvi. Sai quanti professori arrivano al lavoro prima dei tecnici e se ne vanno dopo?

Quando arriverà il cartellino mio padre se ne andrà in pensione e buonanotte a tutti.

a_gricolo ha scritto:
punto 9: vedi sopra

punto 10 e 11: una volta era come dici tu, ma adesso se vuoi far carriera devi produrre, ossia pubblicare, e devi pubblicare su riviste internazionali con referi e impact factor, se no resti al palo

Agricolo dipende.

Forse dove sei te, ossia nelle facoltà scientifiche è così.
Ma nelle facoltà umanistiche o letterarie o giuridiche lo è di meno.
Mio padre pubblica nelle riviste internazionali (come si dovrebbe fare, come dici te) ma la percentuale di quelli che lo fanno almeno nelle facoltà umanistiche, giuridiche e letterarie è molto bassa.
Almeno di non voler considerare qualche pubblicazione sporadica di 20 pagine sul Foro Italiano, come "pubblicazione scientifica di alto livello".

Altrimenti, come spieghi i milioni di professori universitari che oltre a fare il professore universitario, fanno anche gli avvocati e le libere professioni?
Se fosse ovunque da lavorare così tanto come dici te, non ci sarebbe tempo neanche per respirare non trovi?

Detto questo, "rimani al palo" come dici te, vuol dire che se vuoi, anche non scrivendo praticamente nulla, rimani ricercatore e ti prendi i tuoi 1400 euro al mese facendo poco o nulla.
Cosa impensabile se lavori in una azienda privata.

a_gricolo ha scritto:
punto 12: e ci mancherebbe altro....

punto 13: la responsabilità è quella di far funzionare la struttura, sempre con riferimento di cui in premessa

Responsabilità che può essere presa più o meno seriamente.

a_gricolo ha scritto:
punto 14: non a caso nel bagaglio per le vacanze di ogni universitario c'è un computer portatile....

Mio padre il portatile non ce l'ha.
Detto questo, non è che quando è in vacanza non fa niente (ci sono le tesi che si porta dietro, c'è da tenersi aggiornato con la pubblicazione scientifica ecc), ma una cosa è leggere una tesi o un articolo scientifico a bordo di un panfilo mentre si prende il sole, un altro è avere 10 giorni di vacanza l'anno come ho io (tra l'altro decisi dall'ente quando farli e non da me).
Non trovi?

Comunque, io non stavo denigrando il lavoro del professore universitario (ci mancherebbe) solo che ponendolo a confronto con altri lavori mi sembra nettamente migliore e vincente soprattutto sotto il punto di vista costi/benefici.

Ovvio, che ci sono altri lavori ancora più convenienti, come il politico, o il parlamentare o il commesso alla Camera dei Deputati (primo stipendio 3500 Euro al mese) praticamente per aprire le porte.
 
testerr ha scritto:

Bravino Testerr. Non era quello che intendevo io ma devo riconoscere che parecchie cose tornano anche li.
Gli stipendi sono più alti un magistrato prende 6000 euro al mese circa. Per non parlare di quelli del CSM o della Cassazione.

Detto questo, mi sembra giusto che siano ben remunerati anche tenendo conto della delicata funzione istituzionale che ricoprono.
 
Ad ogni modo caro FedeSiena ci sono posizioni con vantaggi decisamente superiori a quelli del docente universitario. Conosci i trattamenti economici e i benefit di chi ricopre incarichi dirigenziali al vertice delle imprese pubbliche? E non sono per nulla pochi qui a Roma.
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Ehm, a dire il vero avevo individuato la riposta. Ad ogni modo, pensavo guadagnassero di più. Il professore con cui seguivo Economia Aziendale(un grande uomo) ai tempi veniva in Facoltà con la Ferrari, molti suoi colleghi con le auto blu. Quasi nessuno però svolgeva solo la professione di docente, qualcuno era deputato/senatore, molti erano manager nelle principali imprese del Paese con trattamenti da milioni di Euro l'anno.

Ahahhaha, vero vero. :lol:
Solo che li a quei livelli subentra la politca (brutta bestia) altro che docenti universitari.

Se fai solo la professione universitaria prendi circa 4.000 euro al mese a fine carriera.
In generale, quasi tutti quelli che possono fanno anche consulenze o altre cose esterne all'Università (mio padre è consulente MPS/Antonveneta/Banca Toscana ed è stato anche consulente parlamentare).

Scommetto che hai studiato a Roma (li infatti i prof girano con la Thesis blu con il lampeggiante sopra).
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Ad ogni modo caro FedeSiena ci sono posizioni con vantaggi decisamente superiori a quelli del docente universitario. Conosci i trattamenti economici e i benefit di chi ricopre incarichi dirigenziali al vertice delle imprese pubbliche? E non sono per nulla pochi qui a Roma.

Certo che conosco.

Il problema li è la politica. Se non sei di un partito certe cose non le fai. Ti devi vendere al PD o al PDL perchè se sei di un partito minore praticamente non hai speranza.
 
Back
Alto