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PanDemonio ha scritto:
Se a morire fosse stato il benzinaio, impugnando la sua pistola, cosa sarebbe stato allora?

E i poliziotti, i militari, non girano forse tutti armati? Quando muoiono loro cosa sono?

:rolleyes:

Hai capito benissimo cosa intendevo dire.....
 
a_gricolo ha scritto:
PanDemonio ha scritto:
Sul "vittima di cosa" poi possiamo discutere quanto vuoi: della sua cupidigia, della sua disonestà, della sfortuna, del rifiuto delle regole, dell'ignoranza, della crisi, del destino...

Un imprenditore si suicida perchè non riesce a pagare i debiti. QUESTA è una vittima della sua onestà e integrità.

Un rapinatore NON E' una vittima della sua disonestà, casomai ne è complice. E comunque, per difinizione in genere le vittime non sono armate....

Sante parole, il delinquente rischia per sua scelta. Non sarà mai una vittima della società. Per me è come andare in guerra, i soldati sanno che possono lasciarci le penne.
Purtroppo quelli che fanno le leggi non la pensano proprio così. Probabilmente hanno interesse a coprire questi "gentiluomini" piuttosto che tutelare l'onesto cittadino.
Se non ci fosse più crimine:

senza_crimine_2010-5-25.jpg


Conclusione: sono affranto per la sorte del povero benzinaio.
 
a_gricolo ha scritto:
PanDemonio ha scritto:
Se a morire fosse stato il benzinaio, impugnando la sua pistola, cosa sarebbe stato allora?

E i poliziotti, i militari, non girano forse tutti armati? Quando muoiono loro cosa sono?

:rolleyes:

Hai capito benissimo cosa intendevo dire.....
Sì, e ti ho dimostrato che ci sono vittime INCOLPEVOLI e vittime COLPEVOLI (ma non meno VITTIME delle prime).

Ti faccio un altro esempio: in Iran hanno impiccato numerosi dissidenti arrestati durante le manifestazioni di piazza dei mesi scorsi. Per quel regime sono dei criminali giustiziati, per te cosa sono?
 
PanDemonio ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
PanDemonio ha scritto:
Se a morire fosse stato il benzinaio, impugnando la sua pistola, cosa sarebbe stato allora?

E i poliziotti, i militari, non girano forse tutti armati? Quando muoiono loro cosa sono?

:rolleyes:

Hai capito benissimo cosa intendevo dire.....
Sì, e ti ho dimostrato che ci sono vittime INCOLPEVOLI e vittime COLPEVOLI (ma non meno VITTIME delle prime).

Ti faccio un altro esempio: in Iran hanno impiccato numerosi dissidenti arrestati durante le manifestazioni di piazza dei mesi scorsi. Per quel regime sono dei criminali giustiziati, per te cosa sono?
una conto sono le manifestazioni di piazza e tutt'altra cosa è andare a fare rapine a mano armata. A meno di non voler sostenere (come negli anni 70) lo stato di necessità per giustificare qualsiasi nefandezza (espropri proletari e quant'altro)
 
Kren ha scritto:
PanDemonio ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
PanDemonio ha scritto:
Se a morire fosse stato il benzinaio, impugnando la sua pistola, cosa sarebbe stato allora?

E i poliziotti, i militari, non girano forse tutti armati? Quando muoiono loro cosa sono?

:rolleyes:

Hai capito benissimo cosa intendevo dire.....
Sì, e ti ho dimostrato che ci sono vittime INCOLPEVOLI e vittime COLPEVOLI (ma non meno VITTIME delle prime).

Ti faccio un altro esempio: in Iran hanno impiccato numerosi dissidenti arrestati durante le manifestazioni di piazza dei mesi scorsi. Per quel regime sono dei criminali giustiziati, per te cosa sono?
una conto sono le manifestazioni di piazza e tutt'altra cosa è andare a fare rapine a mano armata. A meno di non voler sostenere (come negli anni 70) lo stato di necessità per giustificare qualsiasi nefandezza (espropri proletari e quant'altro)
Quale parte di "vittime COLPEVOLI" non ti è chiara? Ma, soprattutto, dove avrei scritto che giustifico il rapinatore?

Fin dal mio primo intervento in questo thread mi sono limitato a dire che non c'è niente di cui essere felici, o su cui si possa fare ironia, quando si parla della morte di qualcuno.

Punto.
 
PanDemonio ha scritto:
Kren ha scritto:
PanDemonio ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
PanDemonio ha scritto:
Se a morire fosse stato il benzinaio, impugnando la sua pistola, cosa sarebbe stato allora?

E i poliziotti, i militari, non girano forse tutti armati? Quando muoiono loro cosa sono?

:rolleyes:

Hai capito benissimo cosa intendevo dire.....
Sì, e ti ho dimostrato che ci sono vittime INCOLPEVOLI e vittime COLPEVOLI (ma non meno VITTIME delle prime).

Ti faccio un altro esempio: in Iran hanno impiccato numerosi dissidenti arrestati durante le manifestazioni di piazza dei mesi scorsi. Per quel regime sono dei criminali giustiziati, per te cosa sono?
una conto sono le manifestazioni di piazza e tutt'altra cosa è andare a fare rapine a mano armata. A meno di non voler sostenere (come negli anni 70) lo stato di necessità per giustificare qualsiasi nefandezza (espropri proletari e quant'altro)
Quale parte di "vittime COLPEVOLI" non ti è chiara? Ma, soprattutto, dove avrei scritto che giustifico il rapinatore?

Fin dal mio primo intervento in questo thread mi sono limitato a dire che non c'è niente di cui essere felici, o su cui si possa fare ironia, quando si parla della morte di qualcuno.

Punto.
Non vedo vittime colpevoli in questo fatto, ma solo un colpevole ucciso da una vittima.
 
Non ho detto che giustifichi la vittima. Ho solo detto che non puoi parificare due eventi che nulla hanno a che fare l'uno con l'altro, a meno che, e sottolineo a meno che, tu non voglia giustificare (non significa che tu lo stia facendo) la rapina.
 
PanDemonio ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Il ladro non è una vittima.
Come fai ad esserne così sicuro?
Lo conoscevi?
Sai esattamente come e perché si è ridotto a fare quello che ha fatto?

Ma, soprattutto, da quando la morte è diventato il giusto castigo per chi ruba?

Il ladro E' una vittima. Se non altro di se stesso.

in quelle situazioni, un povero cristiano che sbarca il lunario per la famiglia a una pompa di benzina tutto il santo giorno, non può stare alla merce di balordi e drogati in cerca di facili guadagni.

A favore del benzinaio gioca la carta della mano armata del rapinatore e il ripetersi continuo di tali rapine a danno del benzinaio.

Ciò significa che il benzinaio ha rischiato la vita perchè gentaglia incosciente del proprio malagire può far partire un colpo accidentale o interpretare male un gesto dei malcapitati.

Per cui nel tragico score banditi Vs gente che lavora sono contento che le statistiche vadano a favore della gente che lavora.

Non trascuriamo l'aspetto più importante: la vicenda farà un po più da deterrente per questi malati.

Che poi tu la vuoi buttare nel sociale, non dico l'altra parolaccia, è semplicemente ridicolo e patetico giustificare tali azioni con la mancanza di lavoro.

Questa diverrebbe una comoda estorsione sociale. :D
 
Kren ha scritto:
Non vedo vittime colpevoli in questo fatto, ma solo un colpevole ucciso da una vittima.
Evidentemente la vediamo in maniera diversa...

Kren ha scritto:
Non ho detto che giustifichi la vittima. Ho solo detto che non puoi parificare due eventi che nulla hanno a che fare l'uno con l'altro, a meno che, e sottolineo a meno che, tu non voglia giustificare (non significa che tu lo stia facendo) la rapina.
... anche se, a quanto leggo, non così tanto... :D
 
rema007 ha scritto:
PanDemonio ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Il ladro non è una vittima.
Come fai ad esserne così sicuro?
Lo conoscevi?
Sai esattamente come e perché si è ridotto a fare quello che ha fatto?

Ma, soprattutto, da quando la morte è diventato il giusto castigo per chi ruba?

Il ladro E' una vittima. Se non altro di se stesso.

in quelle situazioni, un povero cristiano che sbarca il lunario per la famiglia a una pompa di benzina tutto il santo giorno, non può stare alla merce di balordi e drogati in cerca di facili guadagni.
Pienamente d'accordo.

A favore del benzinaio gioca la carta della mano armata del rapinatore e il ripetersi continuo di tali rapine a danno del benzinaio.

Ciò significa che il benzinaio ha rischiato la vita perchè gentaglia incosciente del proprio malagire può far partire un colpo accidentale o interpretare male un gesto dei malcapitati.

Per cui nel tragico score banditi Vs gente che lavora sono contento che le statistiche vadano a favore della gente che lavora.
Negativo. Le statistiche dicono chiaramente che in genere sono i derubati a soccombere. Il caso in oggetto è casomai l'eccezione che conferma la regola.

Non trascuriamo l'aspetto più importante: la vicenda farà un po più da deterrente per questi malati.
Anche qui sbagli. Servirà solamente a:
- provocare vendette e ritorsioni nei confronti del benzinaio e dei suoi familiari.
- provocare, di riflesso, la morte sociale dei suddetti.
- determinare i prossimi "gentiluomini" a non perdere tempo in convenevoli e a sparare subito al bersaglio della rapina.

Che poi tu la vuoi buttare nel sociale, non dico l'altra parolaccia, è semplicemente ridicolo e patetico giustificare tali azioni con la mancanza di lavoro.

Questa diverrebbe una comoda estorsione sociale. :D
Sto solo dicendo che nessuno delinque a causa di un comportamento codificato nel proprio DNA. E, per l'ennesima volta, NON STO MINIMAMENTE GIUSTIFICANDO il comportamento del delinquente, ma semplicemente affermando che la morte del medesimo non è né il giusto castigo né qualcosa di cui essere felici o tantomeno ironizzarvi sopra.
 
PanDemonio ha scritto:
rema007 ha scritto:
PanDemonio ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Il ladro non è una vittima.
Come fai ad esserne così sicuro?
Lo conoscevi?
Sai esattamente come e perché si è ridotto a fare quello che ha fatto?

Ma, soprattutto, da quando la morte è diventato il giusto castigo per chi ruba?

Il ladro E' una vittima. Se non altro di se stesso.

in quelle situazioni, un povero cristiano che sbarca il lunario per la famiglia a una pompa di benzina tutto il santo giorno, non può stare alla merce di balordi e drogati in cerca di facili guadagni.
Pienamente d'accordo.

A favore del benzinaio gioca la carta della mano armata del rapinatore e il ripetersi continuo di tali rapine a danno del benzinaio.

Ciò significa che il benzinaio ha rischiato la vita perchè gentaglia incosciente del proprio malagire può far partire un colpo accidentale o interpretare male un gesto dei malcapitati.

Per cui nel tragico score banditi Vs gente che lavora sono contento che le statistiche vadano a favore della gente che lavora.
Negativo. Le statistiche dicono chiaramente che in genere sono i derubati a soccombere. Il caso in oggetto è casomai l'eccezione che conferma la regola.

Non trascuriamo l'aspetto più importante: la vicenda farà un po più da deterrente per questi malati.
Anche qui sbagli. Servirà solamente a:
- provocare vendette e ritorsioni nei confronti del benzinaio e dei suoi familiari.
- provocare, di riflesso, la morte sociale dei suddetti.
- determinare i prossimi "gentiluomini" a non perdere tempo in convenevoli e a sparare subito al bersaglio della rapina.

Che poi tu la vuoi buttare nel sociale, non dico l'altra parolaccia, è semplicemente ridicolo e patetico giustificare tali azioni con la mancanza di lavoro.

Questa diverrebbe una comoda estorsione sociale. :D
Sto solo dicendo che nessuno delinque a causa di un comportamento codificato nel proprio DNA. E, per l'ennesima volta, NON STO MINIMAMENTE GIUSTIFICANDO il comportamento del delinquente, ma semplicemente affermando che la morte del medesimo non è né il giusto castigo né qualcosa di cui essere felici o tantomeno ironizzarvi sopra.

per quanto riguarda le statistiche il mio vuole essere un auspicio.

sugli altri due punti ti contraddici in quanto prima parli di ritorsioni e faide tipiche di chi è malato proprio nel gene e poi dici che non è nella natura della persona il problema.

Una persona abituata al vivere civile, costretta ad una rapina, non va a fare ritorsioni ai parenti del benzinaio a meno che si fà di spade o altre turbe accidentali.

Per quanto riguarda la "morte sociale dei familiari" ma dimmi un pò in quale gretto postaccio omertoso vivi? :twisted: :twisted:
 
rema007 ha scritto:
ma dimmi un pò in quale gretto postaccio omertoso vivi? :twisted: :twisted:
Io? In Italia.
Dove i processi non finiscono mai e i mafiosi escono per decorrenza dei termini o per mancata presentazione della sentenza.
Dove i giudici saltano per aria e i bambini vengono sciolti nell'acido.
Dove si profana la tomba di Borsellino e De Pedis viene sepolto in chiesa.
Dove crolla una scuola appena costruita e non è colpa di nessuno.
Dove i poliziotti non hanno benzina per le volanti e i furbetti evadono l'iva pure sul caviale e champagne che consumano sui loro yacht.
Dove sta per essere approvata una legge che proibirà o renderà inutilizzabile il più potente strumento investigativo disponibile al momento: le intercettazioni, e un rappresentante dello Stato difende la "privacy dei mafiosi".

Tu dove vivi, invece?
 
PanDemonio ha scritto:
Kren ha scritto:
Non vedo vittime colpevoli in questo fatto, ma solo un colpevole ucciso da una vittima.
Evidentemente la vediamo in maniera diversa...

... anche se, a quanto leggo, non così tanto... :D
ho semplicemente ripreso quello che hai detto tu!
Il rapinatore può essere considerato vittima solo quale sinonimo di morto IMHO.
 
PanDemonio ha scritto:
Una persona è morta. Un'altra porterà a vita, suo malgrado, il peso di quanto è successo.
Se sia giusto o meno non discuto, ma non ci vedo proprio niente di cui essere felici, né materiale per battute ironiche.

Non sono certo felice che qualcuno sia stato rapinato e abbia dovuto divendersi a colpi di pistola, in uno Stato in cui il cittadino e' abbandonato e resta ormai il primo e unico baluardo a difesa di se stesso.
Ma sono felice che sia andata bene e non dobbiamo piangere un'altra vittima.
Del rapinatore ucciso, non dico nulla. Non conosco i dettagli. Magari era un bastardo che se l'era meritata in mille modi, magari solo un povero diavolo cui la vita non aveva lasciato altre maniere per campare. Non si dovrebbe mai giudicare nessuno a priori e, in fondo, sicuramente anche lui aveva qualcuno che gli voleva bene non ostante chi fosse, e che ora piange la sua morte, e a queste persone dovremmo dedicare almeno un pensiero.
Non e' buonismo, solo semplice pieta' umana.
 
PanDemonio ha scritto:
Pur prescindendo dal fatto che nessun crimine merita la morte come punizione,
Non esistono assoluti.
Esistono crimini che meritano la morte come punizione.
Esistono crimini per cui la morte e' un'indulgenza pietosa.

Solito forcaiolismo "di pancia" da comizio leghista... Il sangue genera solo altro sangue: come pensi che sarà la vita del benzinaio da domattina?
Andrà a lavorare orgoglioso di quello che ha fatto o tremerà tutte le volte che metterà il naso fuori di casa?
Sarà felice di essere diventato l'eroe del paese o vivrà nel terrore di aver messo in pericolo la sua vita e soprattutto quella dei suoi cari?
Che il benzinaio certo non sia felice non c'e' dubbio, ma che "il sangue genera solo altro sangue" non e' altro che un bello slogan da buttar li'.
Il benzinaio non ha protetto solo se' e i suoi cari: ha, indirettamente, protetto noi tutti dimostrando che la prevaricazione del prossimo come stile di vita non sempre paga.
 

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