<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ego sum Via, Veritas et Vita | Il Forum di Quattroruote

Ego sum Via, Veritas et Vita

Siamo in un momento molto negativo che ci coinvolge per la malattia di persone a noi care, inevitabilmente sono nate discussioni all'interno dei messaggi dedicati ed e' stata manifestata l'ipotesi di creare un post dove le opinioni che trattano argomenti religiosi o comunque attinenti possano essere proposte senza occupare spazio nel messaggio oggetto di informazioni, saluti ed auguri agli sfortunati.
Ed eccolo qua.
Ho pensato che sia ora di proporlo perche' stiamo vivendo un momento doloroso reale e tangibile.
Raccomando a tutti, io per primo, di mantenere quel contegno e quell'educazione che ha sempre contraddistinto quest'area.
Non siamo qui per processare e condannare ma per capire quanto possibile.
Abbiamo amici credenti, non credenti e dubbiosi.
Non esiste alcun divieto sul trattare argomenti religiosi ma occorre per prima cosa rispettare TUTTE le opinioni.
Qualora riteniate che sia da evitare questa discussione, scrivetelo, posso editarla.
Siamo qui per imparare, soprattutto io.
 
Ed ecco la mia prima domanda.
Prendiamo atto che il dolore esiste e che amici nostri stanno subendo le conseguenze di malattie che non hanno rispetto di neinte e di nessuno, nemmeno dell'eta'.
Mi chiedo come accettare che una bambina di nove anni si possa ammalare e che i genitori soffrirano in un modo inumano.
Se Dio puo' fare qualcosa perche' non lo fa, se Dio non puo' fare qualcosa allora perche' pregare ?
Io prego perche' comunque spero che qualcosa mi sfugga e che il tentativo possa contribuire alla salvezza insieme ad altre preghiere.
Il " mistero della Fede ", il " libero arbitrio " mi sembrano parole fatte apposta per non spiegare cio' che e' inspiegabile ma allora come giustifico tutto cio'.
E' ovvio che nella sofferenza ci si " aggrappi " a tutto ma ora che siamo nel vivo della situazione e che ogni giorno per prima cosa leggiamo i messaggio dedicati a Paolo, Luciano e Noemi, sorgono interrogativi importanti.
Io voglio credere perche' se credo giustifico tutto cio' accade ma non riesco, troppe sono le cose spaventose che accadono e non le riesco a collocare nel loro giusto spazio.
Sono stato in Chiesa, ho scambiato email con un Sacerdote, ho letto, ho parlato con chi frequenta abitualmente il mondo della religione, ho scritto con chi ha subito dolori inimmaginabili ed oggi crede ma non capisco ancora.
Spero la mia sia solo ignoranza o carenza intellettiva perche' se no come spiegare i miei dubbi ?
 
Non lo so Gio, a volte anch'io ho dei dubbi, ma sono comunque convinto che lassù un Dio esiste, se ci togliamo anche la fede allora cosa ci rimane?
 
La teoria è piuttosto semplice.

a.) Questa vita è tutto quello che c'è da vedere. Quando la perdi, o la perde un tuo caro, tutto è perso, game over, tiri a sopravvivere finchè non sarà il tuo turno, se puoi acceleri la venuta del tuo turno.

b.) Rimanendo nella metafora del videogame, questa vita è solo un livello preliminare, che serve ad imparare le regole del gioco. Una volta che sei pronto, qualunque sia la tua età, passi al secondo livello, definitivo.

Il dolore che accompagna accadimenti come questi forse è l'elemento che più ci sconvolge, ci fa dubitare. Tuttavia, secondo la lettura b.) il dolore ha una funzione. Incide la nostra coscienza come nessun' altra lezione. Ci fa crescere, interrogare - ed in definitiva - capire le regole del gioco.

Lo switch tra una lettura e l'altra è un atto di fede, una faccenda personale legata alla propria sensibilità, predisposizione ecc.

Personalmente trovo alcuni elementi che mi indicano la seconda soluzione come plausibile. Spesso però mi sorprendo a temere che quella buona sia la prima. Il mio switch ha, diciamo....un falso contatto, ed ogni tanto salta da on a off, e poi indietro. Chissà....

Tuttavia, sia che ci si affidi alla lettura a., piuttosto che alla b., alla fine il succo del discorso è che nulla si può fare. Nel primo caso le cose andranno come devono andare, del tutto a caso. Nel secondo caso andranno come qualcun altro ha deciso. Cercare la fede significa provare a sperare che quel qualcuno esista, sappia quel che sta facendo, e decida per il nostro bene. Un bene di cui non conosciamo i confini, visto che conosciamo solo mezza storia.

Non facile.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
La teoria è piuttosto semplice.

a.) Questa vita è tutto quello che c'è da vedere. Quando la perdi, o la perde un tuo caro, tutto è perso, game over, tiri a sopravvivere finchè non sarà il tuo turno, se puoi acceleri la venuta del tuo turno.

b.) Rimanendo nella metafora del videogame, questa vita è solo un livello preliminare, che serve ad imparare le regole del gioco. Una volta che sei pronto, qualunque sia la tua età, passi al secondo livello, definitivo.

Il dolore che accompagna accadimenti come questi forse è l'elemento che più ci sconvolge, ci fa dubitare. Tuttavia, secondo la lettura b.) il dolore ha una funzione. Incide la nostra coscienza come nessun' altra lezione. Ci fa crescere, interrogare - ed in definitiva - capire le regole del gioco.

Lo switch tra una lettura e l'altra è un atto di fede, una faccenda personale legata alla propria sensibilità, predisposizione ecc.

Personalmente trovo alcuni elementi che mi indicano la seconda soluzione come plausibile. Spesso però mi sorprendo a temere che quella buona sia la prima. Il mio switch ha, diciamo....un falso contatto, ed ogni tanto salta da on a off, e poi indietro. Chissà....

Tuttavia, sia che ci si affidi alla lettura a., piuttosto che alla b., alla fine il succo del discorso è che nulla si può fare. Nel primo caso le cose andranno come devono andare, del tutto a caso. Nel secondo caso andranno come qualcun altro ha deciso. Cercare la fede significa provare a sperare che quel qualcuno esista, sappia quel che sta facendo, e decida per il nostro bene. Un bene di cui non conosciamo i confini, visto che conosciamo solo mezza storia.

Non facile.

Per cui nel caso B varrebbe la tesi " beati coloro che soffrono perche' loro sara' il Regno dei cieli ".
Cioe' devo augurarmi negativita' per ottenere la salvezza eterna.
So che non esiste la risposta al questio da me proposto ma spero di leggere tra le righe qualcosa che mi faccia riflettere.
In cio' che hai scritto evinco che comunque non possiamo fare nulla.
Ecco perche' il pregare non capisco a che serva nonostante io stesso senta il bisogno di farlo.
Forse per paura del game over.
 
miranda453 ha scritto:
Per cui nel caso B varrebbe la tesi " beati coloro che soffrono perche' loro sara' il Regno dei cieli ".
Cioe' devo augurarmi negativita' per ottenere la salvezza eterna.
So che non esiste la risposta al questio da me proposto ma spero di leggere tra le righe qualcosa che mi faccia riflettere.
In cio' che hai scritto evinco che comunque non possiamo fare nulla.
Ecco perche' il pregare non capisco a che serva nonostante io stesso senta il bisogno di farlo.
Forse per paura del game over.

Non so. Forse si. Anche se le formule antiche credo ci allontanino molto dal nocciolo della questione, se non altro perchè ci ricordano una tiritera, o frasi fatte.

Circa l'augurarsi negatività, non non indugerei troppo :D . Però è un fatto che tanto arrivano per tutti. Ce ne sono alcune che uno non augurerebbe mai a nessuno, tipo sopravvivere ai propri figli.....una cosa che ci sembra quasi contro natura. In realtà il fatto che qualcuno di noi riesca a schivare questi picchi estremi di dolore, forse ci distrae dalla realtà di fatto che questa disgrazia poi capita a milioni di altri genitori in tutto il mondo.

Circa la preghiera, ti dico cosa mi dice il sacerdote mio amico. Pregare non significa raccomandarsi per ottenere un favore, che per me ha sempre una coloritura quasi comica, se non meschina.

Pregare significa trovarsi al buio, consapevoli di non sapere nulla, e decidere di affidarsi a qualcuno conosce la via, anzi "Ego SUM via". Il mio amico mi dice: "prega che sia fatta la SUA volontà, non la TUA". Col che si torna all'atto di fede, non alla richiesta di prebende, che invece è un'invenzione di quando la chiesa vendeva indulgenze un tanto al kilo.
 
Carissimo Giorgio che bella cosa hai fatto....

Quest'idea è ottima.... Proporrei al nostro "MODERATORE" di creare uno stichy in modo da averlo sempre disponibile ogniqualvolta qualcuno avesse qualcosa da dire...

Tornando al tema:

Credo che la prima cosa da valutare sia il fatto di considerare gli interrogativi a prescindere dallo stato d'animo in cui ci si trova...

Come dice Bellicapelli, le cose accadono.....

E a quel punto inevitabilmente ci si ritrova a porsi un miliardo di interrogativi....

La "fede", secondo me, richiede un percorso interiore molto articolato e complesso, che diventa ancora più difficile quando misurato in situazioni estreme come quelle che stiamo provando in questo periodo con i nostri amici....

Di storie del genere ne è pieno il mondo, ma quando non si è toccati da vicino risulta più difficile farvi caso....

Purtroppo la Bibbia, pur essendo la "strada" per antonomasia, molto spesso risulta di difficile interpretazione, e molte volte invece che delucidare complica....

Cosicchè uno rimane ancora più intricato nei perchè..... Ma come a scuola si impara a leggere, anche con la Bibbia possiamo imparare qualcosa...

Lungi da me l'idea di fare dell'esegesi o trattare teologia.... Non ne sarei in grado....

Ma alcuni esempi li possiamo trovare.....

Poco fa ho messo a letto mio figlio, e come preghiera abbiamo letto la Bibbia, e nello specifico il racconto di Abramo e Isacco....

Molti di voi lo conosceranno....... E' un racconto molto forte dove Dio chiede ad Abramo di sacrificare il suo unico figlio per Lui.....

Abramo amava tanto Dio da non chiedersi nemmeno il perchè di tale richiesta.... Lo fece e basta, fino quando un angelo del Signore arrivò per fermare la sua mano, e al posto di Isacco sacrificò un montone....

Dio mise così alla prova la fedeltà di Abramo.....
Ogni racconto che noi troviamo nella Bibbia è incentrato sul rapporto uomo-Dio....

E non nella visione della vita terrena, ma ciò che essa può fare per la vita futura......

Non è da dimenticare, anzi ricopre un'importanza assoluta il fatto di sapere che Dio, come ha chiesto ad Abramo di sacrificare suo figlio, così Lui stesso, questa volta davvero, lo ha fatto per tutti noi....

Ogni volta che si entra in una chiesa c'è ad accoglierci un crocifisso...

Qualunque sia il motivo di quella visita, dobbiamo sempre averlo davanti a noi....

Lui in croce c'e' finito per noi, obbedendo alla volontà del Padre.....

Ma dove possiamo mai trovare un padre che decide di sacrificare Suo figlio per altri......????????

Per ora mi fermo scusandomi se mi sono dilungato un pò troppo e voglio assolutamente rimarcare il mio più sincero e profondo rammarico per chi sta provando situazioni difficili con i propri cari, ai quali va tutto il mio affetto e ricordo nella preghiera......

sergio.
 
Per chi volesse approfondire il discorso sulla bibbia, consiglio vivamente questo sito....

E' della San Paolo, e tra l'altro il condirettore lo conosco molto bene... ;) ;)

http://www.nuovaversionedellabibbia.it/ita/
 
Ciao a tutti,
in punta di piedi entro in una riflessione tanto amara. Il dolore, la sofferenza del corpo che invade l'animo fino allo strazio... non è accettabile, non è tollerabile. Il dolore sembra un' assurda contraddizione rispetto alla promessa di felicità eterna che ci attende nell'aldilà, rispetto alla promessa d'amore di un Padre che si definisce tenero e attento.
Allora perchè? Perchè dobbiamo assistere e vivere impotenti la sofferenza dei nostri amici, genitori, figli...perchè dobbiamo assistere al declino del nostro corpo... Dio che è onnipotente permette questo. Si, Dio lascia che tutto questo avvenga e questo è certo, lo possiamo verificare quotidianamente a due passi da noi o su noi stessi. La sofferenza è brutta, qualunque sia la forma nella quale essa si presenti...e anche l'unica cosa che volente o nolente mette l'essere umano difronte a se stesso. E' nel dolore che prima o poi ci si ritrova a fare i conti, perchè da alcune situazioni non si può scappare, il dolore o la malattia, vissuta in prima persona o condivisa in forma di tragica simbiosi che spesso amplifica la sofferenza di chi assiste, è la cartina tornasole delle nostre esistenze. Sono una madre e solo pensare di assistere al dolore del proprio figlio è opprimente, una fitta al petto...Maria assisteva al dolore di Gesù è il fatto che fosse vero uomo e vero Dio in quel momento non la consolava affatto, chi può sapere cosa avrebbe voluto fare in quel momento, quale immenso dolore abbia provato...Suo figlio stava morendo tra atroci sofferenze. E Gesù? Non aveva nessuna voglia di provare su di se questo brutto aspetto dell'esistenza umana...non voleva! E c'ha pianto parecchio sù nell'orto degli ulivi! Ma chi gliel'ha fatto fare!!! Invece della croce per dimostrarci che ci amava e sconfiggere la morte non poteva usare una pioggia planetaria di fiori? No. Ma poi quale morte ha sconfitto!!!
"... Qui Signore, si muore tutti i giorni!"...
Perdonate questo personale dialogo con Dio..Non sono la prima, Troisi l'ha fatto prima di me.
Insomma ci sarà un motivo per tutto questo. Io credo in Dio, conosco la sofferenza perchè sono di questo mondo e penso che abbia un senso. In un modo o nell'altro arriva il momento per confrontarci con la nostra fragilità, la nostra singola fragile umanità e l'idea della fine, il momento ideale per liberarci dei salvagenti che ci tengono a galla durante un esistenza carica di necessità vere e fasulle per affrontare un pensiero che trascende da tutto il mondo conosciuto, non una domanda ma una risposta:" Eccomi".
Facile per un credente vero? E già, perchè chi crede ha uno sconto sulla pena! Vedi Gesù!!! lui si che di sconti ne ha avuti!
Non è un eccomi sorridente, nessuno abbraccia la croce sorridendo, ma sapere che siamo più di quello che riusciamo a concepire nalla nostra limitata umanità fa la differenza...si, fa differenza, perchè la sofferenza e la morte diventano "solo" un passaggio. Non è un caso che anche Gesù ci sia passato, Lui Dio, è padre e sofre con noi, ci tiene per mano lungo il cammino ci da la possibilità di accogliere una realtà di incommensurabile bellezza...accogliere la sofferenza apre il nostro essere, spalanca i nostri occhi distratti a ciò che solitamente non riusciamo neanche ad intuire, oppressi da troppi carichi superflui, vuoti esistenziali colmati da altrettanti vuoti! E se non ci fosse la sofferenza? Quante probabilità avremmo di accorgerci di Dio? Infondo ci basterebbe quello che siamo su questa terra!Perchè aspirare a qualche cosa di meglio? Dio aspetta di essere accolto ma noi dobbiamo accorgerci di lui, perchè senza di Lui il dolore, la sofferenza, la morte vincono e nulla rimarrà di noi dopo questa morte se non lasciamo che Lui si faccia spazio in noi, proprio come fa la luce quando irrompe in una stanza buia.
Certo! Dio non si trova necessariamente nella sofferenza, è tanto meglio incontrarlo prima! Magari nella gioia, in modo simpatico o sublime! A San Paolo l'ha folgorato sulla via di Damasco...ma so anche di approcci più tranquilli! Il roveto ardente purtroppo non va più di moda da un po'!
Ma la cosa importante è incontrarlo, in modo da poter affrontare tutto il resto con uno sguardo differente, con la speranza di chi sa di non essere mai solo e per sempre vivo e... magari un giorno con Lui, faccia a faccia per chiedergli :" E ora mio caro Dio mi spieghi tutto dall'inizio".
Si, io scherzo, perchè Dio sarà serio ma non serioso altrimenti non avrebbe voluto noi! Mi scuso per l'irruzione, di solito qui c'è mio marito.
Io sono Sara e spero di aver contribuito in qualche maniera alla discussione fornendovi un punto di vista del tutto personale e quindi opinabile in ogni suo punto.
Un saluto paticolare a coloro che ho avuto il piacere di conoscere di persona al raduno che si è tenuto a Roma, in particolar modo sono vicina nella preghiera a chi in questo momento sta vivendo nella difficoltà e nel dolore.
Possa il Signore confortare e portare la sua speranza nei vostri animi.

Grazie Sara
 
Ciao Sara,
sono Marcello e siamo stati vicini di tavolo (con mia moglie Fiorella) al raduno di Roma.
Volevo solo darti il benvenuto in questo Forum "speciale" dove persone diverse riescono ad esprimere cose che normalmente si tende a tenere intimamente in se stessi.

E questa è già una cosa "speciale".

Ho apprezzato molto le tue parole e mi ha colpito soprattutto il "come" le hai scritte: da vero "fiume in piena"!

Resta in questo forum, perche sono sempre bene accette le persone che nell'esprimere i propri sentimenti "rompono gli argini" della quotidianità.

Ciao 8)
 
Caro miranda hai aperto una discussione "forte" che spero rimanga sempre nei limiti perchè "sconfinare" è un attimo...per fare un paragone è come guidare una F40 in pista a Monza ma non superare mai i 100 Kmh...

Detto questo sono molte le riflessioni che si possono fare, legandole a determinati eventi che ci vedono coinvolti o che ci hanno visti coinvolti.
Spesso ci si pone la domanda "ma Dio esiste?" oppure " Dio se esisti perchè permetti tutto ciò?". Sono domande legittime e spontanee e se le fanno anche i "più grandi" di noi, a partire dai musicisti o cantanti che hanno composto canzoni bellissime che ruotano proprio intorno a tali domande.

Quello che vorrei far notare è che ci si pone queste domande SOLO nel momento in cui qualcosa ci tocca particolarmente in modo negativo: morte di un amico, di un parente, gravi malattie, gravi situazioni personali, immagini televisive particolari. Qui ci si pone la domanda, non si dà risposta e si va in crisi.

Spesso però dimentichiamo di porci la medesima domanda (e di darci una risposta) quando magari un parente si schianta a 130 Kmh e ne esce vivo, quando un problema di salute potrebbe esser qualcosa di gravissimo e poi invece si rivela risolto, quando ci mostrano un'immagine di un bambino che magari precedentemente abbandonato viene adottato, oppure semplicemente quando alla sera rincasando, ciascuno vede la propria famiglia e i proprio figli. Qui non ci si pone mai nessuna domanda con la medesima intensità del caso precedente.

Trovo sia questo che non sia corretto.
Mi piace vivere con l'idea (anzi...con la certezza....) che nel mondo ci siano più cose positive che negative, perchè se così non fosse gli ospedali soppianterebbero i grattacieli, le ambulanze, le vetture delle forze dell'ordine, sarebbero superiori a quelli degli utenti "normali" e i morti sarebbero superiori ai nascituri. Così non è, grazie a DIO...

Leggendo la Bibbia, soprattutto i Vangeli, si leggono molti miracoli e spesso ci si appella oggi nella vita quotidiana a questo termine. Magari lo otteniamo senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Così, avere un figlio è già di per sè un miracolo (se si pensa alle famiglie che lottano e si disperano perchè non ne possono avere), avere una moglie o un marito, una casa, un lavoro e quanto ne segue...
Una persona che si converte, di per sè, trovo sia il vero miracolo, ma anche riflettere su queste cose !
 
Nama68 ha scritto:
Ciao Sara,
sono Marcello e siamo stati vicini di tavolo (con mia moglie Fiorella) al raduno di Roma.
Volevo solo darti il benvenuto in questo Forum "speciale" dove persone diverse riescono ad esprimere cose che normalmente si tende a tenere intimamente in se stessi.

E questa è già una cosa "speciale".

Ho apprezzato molto le tue parole e mi ha colpito soprattutto il "come" le hai scritte: da vero "fiume in piena"!

Resta in questo forum, perche sono sempre bene accette le persone che nell'esprimere i propri sentimenti "rompono gli argini" della quotidianità.

Ciao 8)

Ciao Marcello, lieta di risentirti.
Grazie per l'accoglienza e il cortese invito a rimanere tra voi, questo forum ha delle qualità e credo che ciò dipenda dalle persone che lo frequentano rendendolo "speciale", arricchendolo di pensieri onesti e vita vissuta... ma non posso esagerare con i complimenti perchè da brava e critica moglie, non mi sono mai lasciata scappare l'occasione per punzecchiare Michele con frasi del tipo:" Ma sei sempre su sto forum!!!"... Quindi ( e sto parlando abassa voce) speriamo non stia ascoltando...
Conservo un piacevole ricordo di quella "giornata romana", di te e Fiorella alla quale rivolgo i miei più cordiali saluti e tutte le altre belle persone che ho avuto la fortuna di conoscere.
Ancora grazie. Sara
 
Inizio con un saluto a Sara, spero che si ricordi di me.
Non volevo scrivere in questo topic in quanto non sono così afferrato in materia come qualcun altro che ha scritto e non sono il tipo di tante parole,
Chi mi conosce sà che sono un tipo ottimista e fatalista, il mondo gira, le cose succedono e sempre è stato così.
Cercare spiegazioni è inutile, la Religione non è matematica che 2+2 è uguale a 4.
Non c'è certezza di niente, noi pensiamo di essere speciali, ma non siamo ne più ne meno persone umane con i nostri difetti e le nostre virtù.
Certo le cose che stanno capitando ci toccano da vicino, sono persone che io conosco personalmente e per questo mi fà più dispiacere, ma non per questo la mia Fede vacilla.
Da piccolo (2 anni) mi sono impasticcato e sono andato in coma a mia mamma avevano detto che sarei passato dal sonno alla morte. Lei non aveva più manco la forza di pregare, ma mia nonna pregò la Santa Maddalena di Canossa e offri 5.000 per quei tempi, 1961, una cifra. Sarà stato quello, sarà stato fortuna, sarà stato che non era la mia ora, ma ora sono qui. Ma quando mia mamma racconta questa cosa gli viene ancora da piangere e dice "Pensa che non dovevi più esserci"
Comunque per me pregare solo quando ne abbiamo bisogno è sintomo di ruffianeria verso Dio. La preghiera deve sempre essere fatta, indipendentemente dai motivi.
Un'altra cosa che vorrei dire a Giorgio, che in un altro post aveva scritto che era meglio non avere amici e affetti per non soffrire, ma dicendo questo ci si chiude in se stessi e sembra un sintomo di egoismo. Conoscendo Giorgio sò che non è egoista,e c'è il forum a dimostrarlo. Gli chedo solo, per non soffrire avresti rinunciato al "Vulcan Tour"? Avresti rinunciato all'amicizia che ti sei creato sul forum? Le sofferenze passano, i bei ricordi restano.
Spero di non aver deragliato dal post, se così fosse perdonatemi.
Ciao
Ivan
 
gasato70 ha scritto:
Carissimo Giorgio che bella cosa hai fatto....

Quest'idea è ottima.... Proporrei al nostro "MODERATORE" di creare uno stichy in modo da averlo sempre disponibile ogniqualvolta qualcuno avesse qualcosa da dire...

Tornando al tema:

Credo che la prima cosa da valutare sia il fatto di considerare gli interrogativi a prescindere dallo stato d'animo in cui ci si trova...

Come dice Bellicapelli, le cose accadono.....

E a quel punto inevitabilmente ci si ritrova a porsi un miliardo di interrogativi....

La "fede", secondo me, richiede un percorso interiore molto articolato e complesso, che diventa ancora più difficile quando misurato in situazioni estreme come quelle che stiamo provando in questo periodo con i nostri amici....

Di storie del genere ne è pieno il mondo, ma quando non si è toccati da vicino risulta più difficile farvi caso....

Purtroppo la Bibbia, pur essendo la "strada" per antonomasia, molto spesso risulta di difficile interpretazione, e molte volte invece che delucidare complica....

Cosicchè uno rimane ancora più intricato nei perchè..... Ma come a scuola si impara a leggere, anche con la Bibbia possiamo imparare qualcosa...

Lungi da me l'idea di fare dell'esegesi o trattare teologia.... Non ne sarei in grado....

Ma alcuni esempi li possiamo trovare.....

Poco fa ho messo a letto mio figlio, e come preghiera abbiamo letto la Bibbia, e nello specifico il racconto di Abramo e Isacco....

Molti di voi lo conosceranno....... E' un racconto molto forte dove Dio chiede ad Abramo di sacrificare il suo unico figlio per Lui.....

Abramo amava tanto Dio da non chiedersi nemmeno il perchè di tale richiesta.... Lo fece e basta, fino quando un angelo del Signore arrivò per fermare la sua mano, e al posto di Isacco sacrificò un montone....

Dio mise così alla prova la fedeltà di Abramo.....
Ogni racconto che noi troviamo nella Bibbia è incentrato sul rapporto uomo-Dio....

E non nella visione della vita terrena, ma ciò che essa può fare per la vita futura......

Non è da dimenticare, anzi ricopre un'importanza assoluta il fatto di sapere che Dio, come ha chiesto ad Abramo di sacrificare suo figlio, così Lui stesso, questa volta davvero, lo ha fatto per tutti noi....

Ogni volta che si entra in una chiesa c'è ad accoglierci un crocifisso...

Qualunque sia il motivo di quella visita, dobbiamo sempre averlo davanti a noi....

Lui in croce c'e' finito per noi, obbedendo alla volontà del Padre.....

Ma dove possiamo mai trovare un padre che decide di sacrificare Suo figlio per altri......????????

Per ora mi fermo scusandomi se mi sono dilungato un pò troppo e voglio assolutamente rimarcare il mio più sincero e profondo rammarico per chi sta provando situazioni difficili con i propri cari, ai quali va tutto il mio affetto e ricordo nella preghiera......

sergio.

E' sempre un piacere leggerti caro sergio.
Avevo letto anche io la parte dove Abramo e' pronto a sacrificare suo figlio per la volonta' di Dio e ci sono rimasto male.
Se Dio e' buono, onnipotente, saggio allora perche' per avere una prova mette in condizione un padre di rinunciare al figlio ????????????????????
Questa non e' bonta' e comunque alla fine mi immagino Abrano con i sudori freddi ed un sorriso stretto e pensa che gli e' andata bene.
Siamo certi che chi ha Fede lascerebbe uccidere un figlio per dimostralo ?
Non ho il coraggio di pensare ad un Essere superiore che e' stato in grado di creare tanta bellezza e che debba ricorrere ad un simile tranello per avere una conferma.
Lo trovo orribile.
Che poi Lui abbia sacrificato suo Fifglio sulla Croce lo posso capire, essendo superiore a tutti noi non ha quelle debolezze che noi umani abbiamo.
Non si puo' pretendere da un umano che creda senza porsi domande alle quali mai ci sara' una risposta.
Altre popolazioni bramano la morte per una vita migliore ma nessuno e' tornato indietro a raccontarci qualcosa per cui sin ora restiamo con dibbi e nessuna certezza.
Leggere testi antichi mi ha solo confuso.
E' buono ?
Si ma occhio a stare sempre alle regole e quando ti sembra di aver dato abbastanza ti fanno capire che non e' cosi', poi ti dicono che lascerai la famiglia per creartene una tua ma poi devi essere disposto a sopprimere un figlio per Fede ??????????
Sai cosa penso ?
Che qualcuno aveva le ideee confuse e anche in quattro non sono riusciti a chiarirle.
Hanno raccontato cose simili, miracoli, speranze, carita', esempi, rinunce, sofferenze, ma le ho lette con tristezza.
Non posso pensare che per colpa di quella affamata di mele noi dobbiamo pagarne le conseguenze.
Se per Fede s'intende credere senza prove, senza conferme, al buio totale allora capisco perche' e' cosi' difficile.
Ho visto molte donne recitare rosari per ore e sembrare in trance e mi sono sempre domandato che differenza ci fosse da quelle tribu' che fanno poi la stessa cosa.
Il fatto e' che per credere occorre anche un esempio e la storia ci ha schifato notevolmente con esempi dalla donazione di Sutri alla " santa " inquisizione.
Atrocita' commesse in nome di chi ?

E se Abramo avesse detto di no ?
 
Ciao carissimi, la discussione è interessante ma purtroppo stasera non riuscirò a trovare il tempo per leggerla e capirla tutta, figuriamoci per dare anch'io il mio contributo.
Conto di riuscirci domani o dopo ;) Per ora ringrazio Giorgio che ha preso l'iniziativa :) e tutti voi che con una civiltà che ormai non è sempre frequente trovare vi partecipate :)
 

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