lsdiff ha scritto:Interessante, ma ti sugerisco di correggere alcuni numeri nel calcolo:
1. la velocità media in città non arriva a 20 km/h, dunque la resistenza del mezzo è diversa da quella che hai calcolato.
2. nel conteggio delle dissipaizoni non consideri il riscaldamento dell'abitacolo
3. un'utilitaria da 1.200 kg di massa consuma ben più di 5 kg di carburante per 100 km nel ciclo urbano
4. un'elettrica consuma anche quand'è ferma: l'assorbimento dei servizi è ben lontano da zero
5. il solo motore elettrico ha un rendimento del 75 per cento circa: il sistema autovettura elettrica ha un rendimento ben più basso.
Dipende dal tipo di motore, dal tipo di batterie e dall'accoppiamento con il sistema di generazione.
Se la centrale rende .4
Anche qui, dipende da centrale a centrale, ma la resa media del termoelettrico al 40% e' tipica delle centrali a carbone relativamente antiquate.
Le centrali a carbone moderne, per esempio, sono ben altra cosa rispetto alle centrali a carbone anni '60. Tanto per cominciare sono incredibilmente pulite (al punto che e' il tipo di centrale termoelettrica piu' pulito disponibile, col metano, anche se sono piu' costose di quelle a metano).
Inoltre, sia a carbone che a idrocarburi, possono raggiungere efficienze che superano il 75%, se accorpate con sistemi di teleriscaldamento e altri metodi per sfruttare energia che altrimenti andrebbe dispersa nell'ambiente.
Diciamo che se prendiamo in esame il meglio che la tecnologia puo' offrire a livello di veicoli elettrici, mi sembra giusto prendere in esame anche il meglio che la tecnologia puo' offrire nella generazione.
Certo, si puo' anche obiettare che mentre sull'auto si e' investito tantissimo, il nostro governo ha investito quattro cocomeri e un peperone sulla generazione... e li' non c'e' niente da dire.
Comunque questi dati che ti riferisco sono relativi a una decina d'anni fa, quando ho lavorato per qualche mese presso una delle maggiori centrali termoelettriche del nord italia per conto della societa' per cui lavoravo.
Oggi mi aspetto che la situazione sia notevolmente migliore.
La distribuzione oggi raggiunge livelli di efficienza elevatissimi, e per una volta bisogna dire che noi italiani siamo al vertice della tecnologia al mondo., ricorda che si perde efficienza anche nella distribuzione dell'energia dalla centrale alla presa.
Valutare l'efficienza della distribuzione elettrica non e' facile, perche' varia molto a seconda del carico. Anche valutare una media tra lo stato a pieno carico e a basso carico non e' applicabile, perche' gli accorgimenti di bilanciamento di carico sulle varie sezioni di rete sono importantissimi (e proprio su queste cose siamo a livelli avanzatissimi).
Comunque, nel conto complessivo considererei il contributo d'efficienza della rete di distribuzione come irrilevante. Piuttosto, e' assai significativa la perdita di energia nel processo di ricarica delle batterie. Quello si' che e' spesso molto poco efficiente, specie in caso di carica rapida puo' arrivare anche a un misero 30%, o anche meno.
Sono tuttavia allo studio accumulatori a ricarica rapidissima e, per giunta, con efficienza molto elevata.
I conti, in definitiva, sono più complessi.
Una considerazione sull'auto elettrica in generale: se anche in città rendesse meglio, avremmo comunque bisogno di una seconda auto per i trasporti extraurbani, poiché le autonomie attuali non permettono l'uso delle elettriche al di fuori del commuting urbano. E a quel punto nel conteggio energetico dovremmo mettere dentro anche l'energia spesa per fabbricare due auto invece di una.
Gia'...