<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Edit. Mondiale F.1: GP del Giappone (e incidente Bianchi) | Page 10 | Il Forum di Quattroruote

Edit. Mondiale F.1: GP del Giappone (e incidente Bianchi)

quoto l'intervento di Ch4 e rispondo a Rosberg..tu continui ad avere l'idea che la pista,ed il mestiere di pilota, siano di per se pericolosi ed abbiano insito in loro stessi il pericolo della morte. Io ti ripeto che la pista , a prescindere dalla categoria, se gestita bene da chi la deve gestire è di una sicurezza estrema, e per questo io mi sento molto più sicuro a percorrere un tracciato andando al limite che ad essere passeggero di una persona che percorre una autostrada a velocità a 150.Ma questa sicurezza come ti dicevo è data da come viene gestita la pista, diventa di un estrema pericolosità se nel circuito c'è un mezzo che non ci deve essere, a prescindere dal comportamento del pilota.
 
ALGEPA ha scritto:
quoto l'intervento di Ch4 e rispondo a Rosberg..tu continui ad avere l'idea che la pista,ed il mestiere di pilota, siano di per se pericolosi ed abbiano insito in loro stessi il pericolo della morte. Io ti ripeto che la pista , a prescindere dalla categoria, se gestita bene da chi la deve gestire è di una sicurezza estrema, e per questo io mi sento molto più sicuro a percorrere un tracciato andando al limite che ad essere passeggero di una persona che percorre una autostrada a velocità a 150.Ma questa sicurezza come ti dicevo è data da come viene gestita la pista, diventa di un estrema pericolosità se nel circuito c'è un mezzo che non ci deve essere, a prescindere dal comportamento del pilota.

Esatto, la penso anch'io allo stesso modo.
Se io sono il patron della F1, o grande burattinaio che dirige tutto dall'alto, e metto dentro un "budello" di circuito, tutto curve e rettilinei velocissimi, una ventina di disperati a bordo di altrettante piccole scatolette di plastica su 4 ruote che riescono a superare i 300 all'ora, sono o non sono forse obbligato a garantire a questi soggetti un minimo di sicurezza?
Hanno il diritto di tornarsene a casa con le loro gambe e non in autolettiga e intubati?
Qui si tratta di garantire un diritto, che è già stato ampiamente dibattuto ed impugnato dai vari Lauda, Mosley e Jan Todt nel corso di questi oltre 20 anni

rif. http://www.formulapassion.it/2014/05/senna-tribute-il-discorso-di-jean-todt-jean-todts-statement/

e che nessuno dovrebbe mai mettere in discussione.

E' nella sinergia, nell'uso simultaneo e complementare della sicurezza attiva e passiva, che si attua la migliore strategia per il mantenimento di alti standard di sicurezza.

Certo che ogni pilota (essendo un umano) effettua errori, di valutazione, di scelta o di azzardo. Ma sono tutte cose che devono per forza starci in una manifestazione di agonismo com'è la F1.
E' qui che subentra l'aspetto sicurezza passiva che, nel caso di Bianchi, ha avuto il ruolo preponderante che tutti conosciamo.

La relativa mancata applicazione ha fatto una vittima, o probabilmente ha "solo" spezzato una esistenza.
 
ALGEPA ha scritto:
quoto l'intervento di Ch4 e rispondo a Rosberg..tu continui ad avere l'idea che la pista,ed il mestiere di pilota, siano di per se pericolosi ed abbiano insito in loro stessi il pericolo della morte. Io ti ripeto che la pista , a prescindere dalla categoria, se gestita bene da chi la deve gestire è di una sicurezza estrema, e per questo io mi sento molto più sicuro a percorrere un tracciato andando al limite che ad essere passeggero di una persona che percorre una autostrada a velocità a 150.Ma questa sicurezza come ti dicevo è data da come viene gestita la pista, diventa di un estrema pericolosità se nel circuito c'è un mezzo che non ci deve essere, a prescindere dal comportamento del pilota.

Sono d'accordo con te e infatti proprio per questo ho scritto che è più pericoloso un rally. Sono d'accorco con te che la pista sia un luogo sicuro, più sicuro di tante strade italiane. E' più sicura la pista a 150 Kmh rispetto ad una strada di città a 60 Kmh. Verissimo. Vero anche quello che scrivi in fondo al tuo discorso sul fatto che la pista è tanto più sicura quanto più è meglio gestita, curata, manutentata da chi l'ha in gestione.
Ma non per questo io che giro posso permettermi di pensare che lì vale tutto, non posso certo permettermi di pensare che allora posso anche andare a 220 kmh con 5 cm di acqua sull'asfalto perchè tanto sono in pista. Posso pensare invece che se sulle strade normali con 5 cm di acqua vado a 60-70 kmh, in pista posso permettermi di andare a 150-180 kmh perchè ci sono le condizioni per farlo.
Che il pericolo sia insito nel pilota e nella sua definizione non lo penso io, ma è così! C'è una componente valutata, considerata giustamente.

Stando al discorso tuo è come se pensassi: ho l'esp, ho 8 airbag, allora posso andare come e quando voglio perchè tanto interviene l'elettronica e mi salva. Beh non è così.
Stessa cosa per la pista. Posso avere anche la pista con la gommapiuma intorno, con distese di sabbia a rallentare i fuoripista, ma se sbaglio sbaglio e in pista non ci sono solo io, ma anche altri.

Dire che la pista di Suzuka non sia sicura, incolpare la pista, perchè un pilota è uscito di strada (nonostante segnalazioni e avvertimenti chiari e ben percepibili), mi pare sinceramente fuoriluogo. Sicuramente si poteva far qualcosa di più, ma rimango dell'idea che l'errore di Bianchi è stato determinante.
 
rosberg ha scritto:

. Sicuramente si poteva far qualcosa di più, ma rimango dell'idea che l'errore di Bianchi è stato determinante.

Senza una vera inchiesta che Bianchi abbia sbagliato è solo un'ipotesi e che questa sia la più comoda per i padroni del Circus me la rende più sospetta. Ripeto che non ho certezze nè verità in tasca però diffido di veità palesemente di comodo.
 
automoto3 ha scritto:
Ma dagliela vinta, no?!

Se viene citato il triangolo rosso, allora perchè non nominare il limite di velocità nelle gallerie o il relativo divieto di sorpasso: ma togliamoli via tutti e due!
Se si prende per assunto che è solo e soltanto questione di responsabilità personale, allora basta. Discussione chiusa.

Solo una domanda: dopo oltre 20 anni, il caso Senna continua a far discutere, e i fiumi di inchiostro continuano.
Il muro del Tamburello è stato tolto, vero?

Quindi a ogni morte avvenuta corrisponde un passo in avanti nella sicurezza.

Ora, o tra poco, toccherà alle ruspe ..
Ma cosa vuole dire dagliela vinta?
Sei tu che non riesci a capire che una bandiera gialla ha un significato e che qualcuno lo traduce in un "alzo un pelino l'acceleratore per non incorrere in sanzioni" invece di dire "alzo l'acceleratore quel tanto che basta per stare sicuro io e chi è fuori pista": in fondo sarebbe potuto uscire fuori pista mentre l'altro pilota scendeva dalla sua auto, no?

Detto questo, pensa che ci sono piloti che sono usciti fuori strada o hanno fatto incidenti con la safety car in pista: colpa della dannata organizzazione?

L'assunto non è che sia solo una questione di responsabilità personale ma che un'uscita di pista in regime di doppie bandiere gialle non dovuto a motivi "esterni" (es. guasto meccanico) come minimo deve prevedere che il pilota possa essere responsabile. Poi, visto che ha segnalato tutto correttamente, viene anche l'organizzazione che poteva prendere eventualmente delle decisioni più appropriate: il regolamento prevede che con un mezzo meccanico fuori pista vada sempre la safety car? E cosa prevede quando invece del mezzo meccanico ci sono solo gli uomini? Saranno sacrificabili o devono essere salvati a tutti i costi come i piloti che rallentano dell'1,4% la propria velocità per sentirsi al sicuro? Un pilota che rallenta in regime di bandiere gialle dell'1,4% in caso fosse primo a 30 secondi ddl secondo in caso di incidente vorrebbe la safety car ad ogni uscita di pista?

A ragion veduta, e non solo per questo incidente ma anche per tanti altri episodi anche molto meno gravi, direi che i regolamenti avrebbero dovuto prevedere un rispetto delle bandiere gialle più rigoroso: spero che ora questi regolamenti cambino e che i piloti si rendano conto che la bandiera gialla non è solo un fastidio.

Ciao.
 
per me il problema li non era la pista, non parlo di condizioni atmosferiche, ma è stato l'utilizzo del mezzo di soccorso che è stato fatto in maniera completamente errata.
Concordo con il discorso che fai tu dell'esp e via dicendo, e magari tutti la pensassero come te, anzi gia che ci sono posso dirti che proprio nell'uso quotidiano dell'auto si sta instaurando una deresponsabilizzazione della guida a favore dei sistemi di controllo che sta convincendo i normali guidatori delle auto che ormai è tutto sotto controllo e se si fanno incidenti o è perchè non ha funzinato qualcosa nel veicolo o perchè chi guidava era ubriaco. Ma questo in pista non esiste, il pilota è responsabilissimo e difficilmente tiene una condotta di guida pericolosa, cosa che invece anni fa second me era più prpendi a fare . Purtroppo poi anche i piloti sono portati all'errore o vengono indotti all'errore, nel caso di Bianchi si sta arrivando alla conclusione che lui fosse cosciente del rischio e non se ne è curato, invece secondo me è stato sorpreso da qualcosa in pista per cui non ha condotto la curva come doveva essere
 
Da parte mia non arrivo alla conclusione che Bianchi fosse cosciente del rischio e non se ne sia curato ma che probabilmente avrà valutato erroneamente la situazione: sono uomini, in corsa, non macchine e ci può stare ma questo non diminuisce, se è effettivamente è un'erronea valutazione, la sua responsabilità.

Ciao.
 
chiaro_scuro ha scritto:
automoto3 ha scritto:
Ma dagliela vinta, no?!

Se viene citato il triangolo rosso, allora perchè non nominare il limite di velocità nelle gallerie o il relativo divieto di sorpasso: ma togliamoli via tutti e due!
Se si prende per assunto che è solo e soltanto questione di responsabilità personale, allora basta. Discussione chiusa.

Solo una domanda: dopo oltre 20 anni, il caso Senna continua a far discutere, e i fiumi di inchiostro continuano.
Il muro del Tamburello è stato tolto, vero?

Quindi a ogni morte avvenuta corrisponde un passo in avanti nella sicurezza.

Ora, o tra poco, toccherà alle ruspe ..
Ma cosa vuole dire dagliela vinta?
Sei tu che non riesci a capire che una bandiera gialla ha un significato e che qualcuno lo traduce in un "alzo un pelino l'acceleratore per non incorrere in sanzioni" invece di dire "alzo l'acceleratore quel tanto che basta per stare sicuro io e chi è fuori pista": in fondo sarebbe potuto uscire fuori pista mentre l'altro pilota scendeva dalla sua auto, no?

Detto questo, pensa che ci sono piloti che sono usciti fuori strada o hanno fatto incidenti con la safety car in pista: colpa della dannata organizzazione?

L'assunto non è che sia solo una questione di responsabilità personale ma che un'uscita di pista in regime di doppie bandiere gialle non dovuto a motivi "esterni" (es. guasto meccanico) come minimo deve prevedere che il pilota possa essere responsabile. Poi, visto che ha segnalato tutto correttamente, viene anche l'organizzazione che poteva prendere eventualmente delle decisioni più appropriate: il regolamento prevede che con un mezzo meccanico fuori pista vada sempre la safety car? E cosa prevede quando invece del mezzo meccanico ci sono solo gli uomini? Saranno sacrificabili o devono essere salvati a tutti i costi come i piloti che rallentano dell'1,4% la propria velocità per sentirsi al sicuro? Un pilota che rallenta in regime di bandiere gialle dell'1,4% in caso fosse primo a 30 secondi ddl secondo in caso di incidente vorrebbe la safety car ad ogni uscita di pista?

A ragion veduta, e non solo per questo incidente ma anche per tanti altri episodi anche molto meno gravi, direi che i regolamenti avrebbero dovuto prevedere un rispetto delle bandiere gialle più rigoroso: spero che ora questi regolamenti cambino e che i piloti si rendano conto che la bandiera gialla non è solo un fastidio.

Ciao.

io non uso il termine dargliela vinta perchè cmq si sta qui per discutere in tutta pacatezza, ma se tu reputi più grave il comportamento di un pilota rispetto alla presenza in pista di un mezzo mentre io la penso al contrario non si arriva ad una conclusione.
La bandiera gialla non prevede la neutralizzazione della gara ma esclusivamente il prestare più attenzione , riducendo la velocità e non potendo sorpassare, non quantifica la riduzione della velocità e se per te quel 1,5 % di velocità può sembrare poco in pista è una differenza che in regime di competizione come quello della bandiera gialla cmq si fa sentire.
Della doppia bandiera gialla si sta ancora discutendo, anche perchè c'è il discorso che lo stesso giudice a poi subito esposto la bandiera verde, e forse ancora prima di percorrere la curva bianchi ha visto la bandiera verde, ora tutto questo non ti sembra confuso come utilizzo delle bandiere e forse sarebbe necessario rivedere la procedura di utilizzo di questa?
 
ALGEPA arrenditi .. 8)
Quanti sono, quattro, cinque? Non ce la potrai mai fare.

Loro hanno visto com'è andata, erano all'imboccatura della curva 7. Forse sono sbucati dall'erba bagnata.

Prost è un deficiente e tutti gli altri che ho nominato, Lauda, Mosley e Todt idem. Incluso il sottoscritto, ovviamente. :rolleyes:
Incredibile.

Ah, dimenticavo Felipe, che da 5 giri urlava in cuffia ..
 
Solo una precisazione, perché comunque resto della mia idea (ovvero che un pilota può sbagliare, ma la punizione dovrebbe essere il drive-through, non la morte o la vita vegetativa "grazie" a un trattore, anche se spero sempre in un miracolo per il povero Jules).

La precisazione riguarda la bandiera verde: è stata data dalla postazione immediatamente successiva al luogo dell'incidente, per indicare che da lì in poi si poteva "tirare" normalmente.
 
io aggiungo ancora una volta che non si è appurato a cosa era dovuta la velocità rilevata perchè non è stato effettuato nessun controllo sulla funzionalità della Marussia per cui attribuire con certezza la colpa al povero Bianchi mi pare scorretto perchè non prende in considerazione altre possibili cause come un guasto ai freni od una rottura improvvisa dello sterzo. Io da parte mia ritengo probabile anche un equivoco del pilota che può aver visto la sola bandiera verde e non la gru un metro prima. Senza un'indagine seria comunque si può discutere solo di aria fritta ed in base a valutazioni soggettive e non oggettive.
 
ALGEPA ha scritto:
......
Io come pilota devo avere il sacrosanto diritto in pista di poter sbagliare senza che rischi la vita perchè la manifestazione a cui sto partecipando si inquadra in una dimensione di competizione sportiva in cui l'obbiettivo è vincere. Se poi a fronte del mio comportamento vado fuori i regolamenti devo essere sanzionato,ma da qui a dire che se sono in fin di vita è anche perchè me la sono cercata secondo me ne corre di strada.
......
D'accordo che la ruspa non doveva essere fuori in quel momento, ma la bandiera gialla indica una situazione di pericolo dovuta ad un'auto ferma e a possibili commissari di gara all'opera.
Quindi il pilota' ha il diritto di non trovarsi una ruspa, ma ha anche il diritto di rispettare il pericolo per i commissari di gara. Quindi il rispetto deve essere a 360°.
In questa disgrazia purtroppo si sono concatenate piu' responsabilita'.
 
Back
Alto