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Edit. Mondiale F.1: GP del Giappone (e incidente Bianchi)

chiaro_scuro ha scritto:
NEWsuper5 ha scritto:
a quanto pare, visto che pochi rallentano davvero, lasciare le decisioni in mano ai piloti non è più sufficiente.
Si, la penso proprio così.
I piloti vuoi per naturale tendenza al rischio, vuoi per non passare per lo scemo del villaggio, vuoi per altri 100 altri motivi, alla fine si tiene solo quel minimo per rispettare la regola: facciamo una regola più severa, facciamola rispettare e forse si può ridurre anche l'entrata in pista della safety car.
La safety car benchè sia, come effetto collaterale, anche un mezzo per vivacizzare la gara ritengo che sia antisportiva.
Come dicevo, è come se al primo infortunio grave di un giocatore di calcio si riportasse la partita 0-0 qualsiasi sia il risultato precedente.

Ciao.
potrei averlo scritto io ;)
 
Io comunque, e mi pare di essere l'unico a ripeterlo, sono rimasto allibito dal fatto che sia stata affidata la pseudo inchiesta proprio a Whiting. Come si può pensare che venissero accertate responsabilità della direzione di gara da parte del direttore di gara stesso?
Oltretutto senza nemmeno esaminare la vettura!!!
Ripeto è stata evidente sin da subito l'intenzione di scaricare sul povero Bianchi la responsabilità dell'incidente.
Probabilmente le cose sono andate veramente così con un azzardo dello stesso, ma mi pare che non si sia voluta valutare la possibilità di un fraintendimento della bandiera verde e nemmeno il ritardo nella decisione della safety-car e quindi mi pare che siate aggrappati a mere ipotesi come se fossero verità assolute e dimostrate escludendo ogni altra possibile spiegazione al pari della fantomatica commissione.
Spero che almeno questo incidente serva a migliorare le procedure ed imporre la SC prima di ogni ingresso in pista di commissari o mezzi di soccorso od almeno ad imporre una limitazione non gestibile dal pilota delle prestazioni del motore (pur se ritengo che con tale soluzione le velocità di percorrenza di curva non sarebbe quasi rallentata).
 
Apprezzabile anche l'opinione di ch4.

Intanto si è appurato ormai al 100% che il danno cerebrale di Bianchi è stato determinato non dal fatto che abbia colpito con il casco uno spigolo della ruspa (in realtà non colpito come si vede anche dalle foto del casco), bensì dalla abnorme decelerazione. Si parla di 92G, un valore credo mai riscontrato nella storia della F.1.
 
Infatti non ha un graffio. L'unico problema è dato dalla "lesione assonale diffusa" determinata dalla incredibile decelerazione.
 
pilota54 ha scritto:
Infatti non ha un graffio. L'unico problema è dato dalla "lesione assonale diffusa" determinata dalla incredibile decelerazione.

Sì, ma allora non ci dicono tutto .. la velocità di impatto è paragonabile a quella che raggiunge un paracadutista che cade al suolo.
I danni interni (tessuti molli, membrane, polmoni, ecc) dovuti alla decelerazione (215-0) in un metro, sono vastissimi.
 
Pensate che mia moglie, per una decelerazione probabilmente 10-15 volte inferiore, si è salvata per miracolo: nessun danno cerebrale ma ad un passo dalla rottura del midollo spinale :shock:
Dopo aver visto nella risonanza magnetica la profonda S del midollo spinale tra le due vertebre rotte due chirurghi hanno fatto capire che avrebbero preferito passare la mano a qualcun'altro :shock: : ovviamente ci siamo rivolti ad dei chirurghi più specializzati (a ripensarci mi si gela ancora il sangue...)
E' impressionante sapere che molti chirurghi non hanno sufficiente esperienza in operazioni del genere perchè quasi sempre i pazienti con quel tipo di lesione non arrivano vivi all'ospedale :(
Mi chiedo: come avrà fatto il tratto cervicale a resistere a resistere ad una decelerazione del genere? Non credo basti l'allenamento dei muscoli del collo....

Ciao.
 
pilota54 ha scritto:
Apprezzabile anche l'opinione di ch4.

Intanto si è appurato ormai al 100% che il danno cerebrale di Bianchi è stato determinato non dal fatto che abbia colpito con il casco uno spigolo della ruspa (in realtà non colpito come si vede anche dalle foto del casco), bensì dalla abnorme decelerazione. Si parla di 92G, un valore credo mai riscontrato nella storia della F.1.
I 92G di decelerazione risultano anche a me ed e' eccezionale che sia sopravvissuto a tale impatto considerando che il limite per l'uomo e' considerato di 80G.

Pero' se la testa non ha impattato contro la ruspa, vuol dire che il danno l'ha subito contro il guard rail e quindi la presenza della ruspa non e' piu' determinante anzi l'urto delle fiancata sx dovrebbe aver creato un minimo rallentamento dell'auto.

Comunque in questa faccenda ci sono responsabilita' a 360° alcune delle quali probabilmente verranno insabbiate visto che le indagini le fa il direttore di gara e che della telemetria della Marussia e relative comunicazioni al momento non abbiamo comunicazioni ufficiali (a parte le indiscrezioni di Auto Bild smentite dal Team).

Forse si poteva evitare il tutto semplicemente obbligando i piloti/team a montare le full wet subito dopo l'inicidente di Sutil o ancor meglio prima, visto il peggiorare delle condizioni e le previsioni che davano un tifone in arrivo !!
 
Mi stanno venendo i brividi. avevo capito che l'incidente fosse avvenuto in tutt'altra maniera, ma queste ultime dichiarazioni mi lasciano davvero senza parole.
 
NEWsuper5 ha scritto:
Mi stanno venendo i brividi. avevo capito che l'incidente fosse avvenuto in tutt'altra maniera, ma queste ultime dichiarazioni mi lasciano davvero senza parole.
Non è solo questione di tenuta delle articolazioni, è che avviene questo: il contenitore (l'auto) si ferma di colpo, tutto quello che c'è dentro continua ad andare a 215 Km/h, e quindi tende ad avanzare e a schiacciarsi su quanto gli si trova davanti, rilasciando all'istante tutta l'energia accumulata.

E' molto triste dirlo, ma p.es. il cuore/polmoni ecc possono collassare sulle stesse ossa della g.toracica. Lo stesso vale per la mat. grigia, con il cranio.
 
automoto3 ha scritto:
NEWsuper5 ha scritto:
Mi stanno venendo i brividi. avevo capito che l'incidente fosse avvenuto in tutt'altra maniera, ma queste ultime dichiarazioni mi lasciano davvero senza parole.
Non è solo questione di tenuta delle articolazioni, è che avviene questo: il contenitore (l'auto) si ferma di colpo, tutto quello che c'è dentro continua ad andare a 215 Km/h, e quindi tende ad avanzare e a schiacciarsi su quanto gli si trova davanti, rilasciando all'istante tutta l'energia accumulata.

E' molto triste dirlo, ma p.es. il cuore/polmoni ecc possono collassare sulle stesse ossa della g.toracica. Lo stesso vale per la mat. grigia, con il cranio.
si, lo so. ;)

intendevo che a pensarci è più impressionante questo "incidente interno" che "l'incidente esterno" ripreso dalle telecamere. :shock:

e dire che anche quello... :shock:
 
Secondo il mio parere personalissimo, dalle immagini a Bianchi sono mancati totalmente i freni e siccome le ruote erano diritte, sembra che pure lo sterzo non funzionasse.
E se avesse avuto un malore?
Povero ragazzo, mi dispiace moltissimo.
 
automoto3 ha scritto:
Secondo il mio parere personalissimo, dalle immagini a Bianchi sono mancati totalmente i freni e siccome le ruote erano diritte, sembra che pure lo sterzo non funzionasse.
E se avesse avuto un malore?
Povero ragazzo, mi dispiace moltissimo.
se le gomme stanno galleggiando, vai solo d'inerzia, come una barca
 
danilorse ha scritto:
I 92G di decelerazione risultano anche a me ed e' eccezionale che sia sopravvissuto a tale impatto considerando che il limite per l'uomo e' considerato di 80G.
[...]

Beh...parlando di accelerazioni e decelerazioni ci sono moltissime variabili, soprattutto dipende da quanto siano protratte nel tempo: 20 G per mezz'ora ammazzano chiunque, 80G istantanei non necessariamente: sempre dalla storia della F1, c'è chi è egregiamente sopravvissuto a ben 180 (centoottanta) G di decelerazione, pur se con una velocità al momento dell'impatto di 174 km/h (velocità smaltita in una distanza di 66 cm - praticamente lo spazio tra il muretto al momento dell'impatto col muso dell'auto e il corpo del pilota), significativamente più bassa dei 220 a cui si è schiantato Bianchi.
Signore e signori, ecco a voi la storia di mr. David Purley https://it.wikipedia.org/wiki/David_Purley, noto anche per essere il pilota che provò fino all'ultimo momento di salvare il povero Roger Williamson, suo compagno di squadra, dal rogo della sua auto (lo si vede nel tristemente famoso video facilmente trovabile su Youtube).

Degno di nota il fatto che 2 anni dopo l'incidente dei 180G di decelerazione (ovviamente istantanei) a Silverstone,in cui subì fratture multiple in pratica a tutte le ossa che poteva rompersi, Purley tornò alle corse in una serie minore (Formula Aurora) e, una volta abbandonato l'automobilismo, si diede al volo acrobatico con discreti risultati prima di morire in un incidente col suo aereo. Se fosse sopravvissuto anche a quello probabilmente staremmo parlando di un Highlander...
 
Quarant'anni soli, ma vissuti veramente .. :thumbup: :thumbup:

Cmq, secondo me Bianchi ha diversi altri traumi, che non dicono per vari motivi.

Potrebbe esserci l'attenuante delle cinture di sicurezza a sei punti di attacco, che sicuramente hanno assorbito molti G (nonchè il sistema HANS), ma rimane il contatto e il trauma che ha riportato al cranio dopo l'impatto con la ruspa.
 
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