marimasse ha scritto:
Conosco quella "immagine sottostante" sufficientemente bene da sapere che in realtà essa "risponde alle domande" solo in linea teorica, futuristica, ma non è assolutamente in grado di farlo, OGGI, a livello concreto.
Sostenendo la possibilità, per il privato, di sfruttare un impianto FV domestico per alimentare la propria autovettura elettrica si cade negli stessi errori e nelle stesse omissioni di cui parlavo nel messaggio precedente.
É sempre una questione di numeri, quei numeri che praticamente mai vengono citati, preferendo di gran lunga avverbi e aggettivi di vario genere.
Sul sito del produttore di quel veicolo si legge che la ricarica di 6 ore (corrispondente ad una percorrenza massima di 150 km) richiede, a 220 volt, una corrente di 10 ampere. Ciò corrisponde ad una potenza elettrica di circa 2 kW (sui tre consentiti dal normale contratto domestico), per cui si può dedurre che per ricaricare completamente le batterie della vettura, 6 ore durante le quali la potenza elettrica utilizzabile in casa scende a un solo kW, sono necessari almeno10 kWh, che corrispondono grosso modo alla totalità dell'energia che un normale impianto fotovoltaico da 3kWp è in grado di produrre in un giorno, se si considera la media calcolata su base annua.
Il che significa che l'intero impianto FV andrebbe dedicato all'automobile, diventando quindi a tutti gli effetti "parte integrante" di quest'ultima.
Senza dimenticare le problematiche derivanti dal fatto che la macchina va caricata di notte (quando il sole è spento) e tutto l'anno, anche nei lunghi periodi (pioggia, nuvole, inverno...) in cui la produzione dell'impianto FV crolla drasticamente, quasi azzerandosi.
Per finire: quale è la percentuale dei possessori di automobile che, anche supponendo un regalo da parte di terzi (cosa che in effetti al momento è praticamente vera nel caso degli impianti FV, ma questo è un altro discorso), dispone dello spazio necessario per installare almeno una decina di pannelli opportunamente esposti alla luce del sole?
Permettimi di farti notare che commetti, secondo me, lo stesso errore di prima, e proprio sulle quantità: se non è logico alimentare un'automobile elettrica con un contratto di fornitura elettrica calibrato per le sole esigenze domestiche, non è logico (e impossibile per chilometraggi "normali") alimentarne completamente i consumi con un piccolo impianto fotovoltaico da soli 3kwp calibrato sempre solo per i consumi domestici.
L'energia non si crea dal nulla. Se si vuole rinunciare al benzinaio ed autoprodurre, da soli, questa "benzina", è chiaro che bisogna investire in un impianto adeguato. Non si può alimentare casa ed automobile con 10 pannelli.
Ed è chiaro che l'impianto è "parte dell'automobile", o meglio parte di un progetto di mobilità e su questo deve essere calibrato . Altrimenti c'è, semplicemente, la presa della corrente fornita dal gestore elettrico (che comunque è un'opzione sempre interessante, sia dal punto di vista economico che ecologico, rispetto alla benzina/gasolio della pompa).
Il discorso giorno/notte non ha rilevanza, è il solito errore che si commette nel valutare l'energia fotovoltaica.
L'impianto, amenoché non si abiti in una remota regione dove non esiste rete di distribuzione elettrica -dove sarà necessario immagazzinare la corrente in batterie- è connesso in rete, e di giorno, quando i consumi globali sono molto più alti, fornisce energia utilmente a tutti. Questa viene conteggiata, di norma con la più alta tariffa giornaliera. Di notte, si ricarica la batteria dell'auto attingendo alla rete, quando per l'"inerzia" del sistema produttivo c'è un eccesso di produzione di energia elettrica, e il produttore è pure costretto a pompare in salita acqua nei bacini idroelettrici per non disperderla.
Ah, perché sarebbe "futuristico" e impossibile da fare oggi a livello concreto? Conosco privati che hanno realizzato impianti da 12kWp ed oltre , già con le colonnine di ricarica per veicoli elettrici, anche se ancora non li posseggono...
Questo semmai è
guardare al futuro.
Faccio notare che l'obiettivo principale non deve essere coprire
completamente gli eventuali consumi, ma coprirne anche una parte: immaginiamo di poter percorrere anche una quota parte degli spostamenti quotidiani in completa indipendenza energetica, producendo energia dal sole: oggi è già possibile ed io trovo questo assolutamente rivoluzionario.