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Ecco cosa ci aspetta!

XPerience74 ha scritto:
Direi interessante questo articolo che esplica ciò che tester "comuni" hanno avuto modo di "saggiare", nonchè commentare quel che, piaccia o meno, si vedrà sulle nostre strade in un prossimo futuro... http://www.omniauto.it/h2roma2011/testdrive/citroen-c-zero
se parliamo di strada preferibile: TUTTO ELETTRICO.
se parliamo di strada percorribile a breve termine: ibrido (magari seriale)
se parliamo di strada percorribile a lungo termine riesco solo a concepire l'auto totalmente elettrica con batterie da almeno 500km di autonomia REALE
 
Senza dubbio le frasi del tipo "per percorrere 100 chilometri si spende la risibile cifra di 1,5 euro" oppure "ci vogliono sei ore per la ricarica completa dalla rete di casa" sono a dir poco ingannevoli, nel più classico stile della pubblicità "onesta e corretta" che tanto bene ha fatto e continua a fare alla nostra esistenza.

Non ci vuole un gran cervello, infatti, per intuire quale effetto si avrebbe sui fabbisogni di energia elettrica, con tutti gli annessi e connessi (centrali elettriche, inquinamenti, adeguamento delle reti di distribuzione, prezzi...) nel momento in cui qualche centinaia di migliaia di persone cominciasse a voler... spendere quotidianamente quella "risibile cifra".
Per non parlare della premeditata disonestà che si nasconde (si fa per dire) dietro i paragoni basati sui consumi di energia espressi in denaro, soggetti a variazioni anche vistose (in salita) nel giro di breve tempo, anziché, appunto, in energia. Senza dimenticare, inoltre, che per essere onesti si dovrebbe sempre, come minimo, rapportare la spesa alla percorrenza chilometrica ottenibile.
Mi vengono in mente gli spot di certe auto a gpl che insistono sullo slogan "solo 20euro per un pieno", come se tale affermazione potesse fornire un qualsivoglia concreto elemento di paragone.

Per quanto riguarda le "sei ore dalla rete di casa", manca un piccolissimo particolare: quale potenza elettrica deve essere disponibile alla presa domestica cui ci si attacca? In altre parole, quelle sei ore sono compatibili o no con il classico contratto "di casa", che non consente di superare (se non per qualche minuto) la soglia dei 3kW di potenza assorbita? In caso affermativo, durante quelle sei ore è possibile usare il televisore o il computer o la lavastoviglie o bisogna tenere spenta tutta la casa in attesa che l'automobile si ricarichi?

Le auto esclusivamente elettriche per ora sono premature, ad eccezione di impieghi particolari e circoscritti. Molto più realistica, percorribile e interessante è invece la strada del veicolo ibrido seriale, che però al momento, anche se per ragioni più squisitamente commerciali che tecniche, non gode di grande attenzione.
 
Elettrico sicuramente. Senza cambio non è mai morto nessuno, ci si abitua... come ci si abitua a vivere senza una gamba o col catetere. Per la ricarica, chiedere l'adeguamento di un contratto a 4,5kw non è impossibile. Tralaltro ci si dimentica spesso che l'energia elettrica a disposizione dei singoli è già stata prodotta. Se la si utilizza si "giustifica" la produzione, altrimenti si produce per nulla, almeno in una certa percentuale. Il passo avanti vero sarà trovare il metodo di stoccare l'energia elettrica prodotta. Poi si potrà decidere di utilizzarla al meglio evitando così anche i periodi di superprelievo e conseguente blackout.
 
Grattaballe ha scritto:
Elettrico sicuramente. Senza cambio non è mai morto nessuno, ci si abitua... come ci si abitua a vivere senza una gamba o col catetere.

Esagerato!

E' come essere abituati alle scale e poi prendere l'ascensore. :)

Chi è passato all'automatico non vuole tornare indietro - chi perde una gamba la vorrebbe indietro.
 
:D Chiaramente la mia era una esagerazione volta a esplicare :shock: che la vita val bene la pena di essere vissuta anche senza cambio, la sua mancanza è più o meno importante a seconda dei punti di vista, non in assoluto. I fastidi veri per me sono altri, se chiedi a Zanardi o a Pistorius sono altri ancora... :D
 
marimasse ha scritto:
Senza dubbio le frasi del tipo
Non ci vuole un gran cervello, infatti, per intuire quale effetto si avrebbe sui fabbisogni di energia elettrica, con tutti gli annessi e connessi (centrali elettriche, inquinamenti, adeguamento delle reti di distribuzione, prezzi...) nel momento in cui qualche centinaia di migliaia di persone cominciasse a voler... spendere quotidianamente quella "risibile cifra".
Per non parlare della premeditata disonestà che si nasconde (si fa per dire) dietro i paragoni basati sui consumi di energia espressi in denaro, soggetti a variazioni anche vistose (in salita) nel giro di breve tempo, anziché, appunto, in energia. Senza dimenticare, inoltre, che per essere onesti si dovrebbe sempre, come minimo, rapportare la spesa alla percorrenza chilometrica ottenibile.
Mi vengono in mente gli spot di certe auto a gpl che insistono sullo slogan "solo 20euro per un pieno", come se tale affermazione potesse fornire un qualsivoglia concreto elemento di paragone.

Per quanto riguarda le "sei ore dalla rete di casa", manca un piccolissimo particolare: quale potenza elettrica deve essere disponibile alla presa domestica cui ci si attacca? In altre parole, quelle sei ore sono compatibili o no con il classico contratto "di casa", che non consente di superare (se non per qualche minuto) la soglia dei 3kW di potenza assorbita? In caso affermativo, durante quelle sei ore è possibile usare il televisore o il computer o la lavastoviglie o bisogna tenere spenta tutta la casa in attesa che l'automobile si ricarichi?


Nell'immagine sottostante la risposta a tutte le tue domande.

Attached files /attachments/1159161=7698-celle.jpg
 
Aggiungo che non è logico pensare di cambiare il proprio personale modello di mobilità quotidiana, affidandosi all'elettrico, ed utilizzando "la presa di casa"...oggi anche per un privato è possibile autoprodurre energia, anche tanta, con investimenti ragionevoli, e l'auto elettrica secondo me diventa interessante se abbinata alle fonti energetiche rinnovabili, in modo da poter acquistare una vera indipendenza energetica dalle fonti fossili per la mobilità.
E' chiaro che ciò non riguarda solo chi ha, come privato, lo spazio e le superfici adatte: pensiamo alle coperture solari di parcheggi pubblici e condominiali, dotati di adeguate colonnine di ricarica, ai tetti dei garages condominiali, agli spazi di risulta...questi spazi possono essere utilizzati con successo, diventando anche occasione di riqualificazione urbana e architettonica.
Se posso parlare molto modestamente della mia esperienza personale, progetto anche strutture di questo tipo e, per quanto mi riguarda, rendere produttivo, e possibilmente anche bello, quello che prima era un anonimo piazzale che serviva solo per parcheggiare, per me è motivo di grande soddisfazione.

p.s. al sondaggio ho comunque votato "ibrido", perché credo che in questo momento sia la soluzione più efficace ed immediatamente disponibile, anche in termini economici, per ogni esigenza di mobilità, anche quella a lungo raggio.
Pur credendo molto nell'elettrico, soprattutto per la mobilità quotidiana locale ed urbana a corto raggio, che però è ancora agli inizi, sia termini di infrastrutture che commerciali, ed ha bisogno di qualche anno per potersi sviluppare compiutamente e diventare interessante per molti.
 
Maxetto ha scritto:
L'ibrido non lo vedo per niente maturo, per me c'è ancora molto spazio per il motore tradizionale, magari alimentato a metano/gpl.

Beh! francamente ed a mio modo di vedere, dico che ci sarebbe da metterci una firma a che molti di noi fossimo maturi come lo è attualmente (e molto prossimamente) l'ibrido ;)

Certo è che in ogni campo ci sia auguri e/o aspetti sempre un'evoluzione, nonchè miglioramento a questo mondo.

Mentre per quanto riguada i motori tradizionali sono abbastanza d'accordo.
 
bellafobia ha scritto:
XPerience74 ha scritto:
Direi interessante questo articolo che esplica ciò che tester "comuni" hanno avuto modo di "saggiare", nonchè commentare quel che, piaccia o meno, si vedrà sulle nostre strade in un prossimo futuro... http://www.omniauto.it/h2roma2011/testdrive/citroen-c-zero
se parliamo di strada preferibile: TUTTO ELETTRICO.
se parliamo di strada percorribile a breve termine: ibrido (magari seriale)
se parliamo di strada percorribile a lungo termine riesco solo a concepire l'auto totalmente elettrica con batterie da almeno 500km di autonomia REALE

In merito al primo punto potrei anche convenire se solo non fosse per il fatto che questa sia ancora una tecnologia "acerba"(eccetto casi "estremi" come ad es Tesla), ed infatti la stessa allo stato attuale la confinerei in un contesto di natura sostanzialmente urbana e/o poco più.

Per l'ibrido invece non parlerei propriamente di breve termine, anche se è altresì vero che è comunque non "definitiva"(chi può dirlo?!?), e questo per ammissione degli stessi produttori... mentre per quella seriale dico che sarebbe anche augurabile, ma questo se la stessa non fosse come quella da qualcuno "goffamente abbozzata".
 
Jambana ha scritto:
Aggiungo che non è logico pensare di cambiare il proprio personale modello di mobilità quotidiana, affidandosi all'elettrico, ed utilizzando "la presa di casa"...oggi anche per un privato è possibile autoprodurre energia, anche tanta, con investimenti ragionevoli, e l'auto elettrica secondo me diventa interessante se abbinata alle fonti energetiche rinnovabili, in modo da poter acquistare una vera indipendenza energetica dalle fonti fossili per la mobilità.
E' chiaro che ciò non riguarda solo chi ha, come privato, lo spazio e le superfici adatte: pensiamo alle coperture solari di parcheggi pubblici e condominiali, dotati di adeguate colonnine di ricarica, ai tetti dei garages condominiali, agli spazi di risulta...questi spazi possono essere utilizzati con successo, diventando anche occasione di riqualificazione urbana e architettonica.

Questo articolo dovrebbe esserti in qualche modo familiare... :)

http://www.motorbox.com/auto/magazine/costume-societa/vivere-a-impatto-zero-secondo-toyota (ed attualmente c'è anche altro di simile in cantiere).
 
Jambana ha scritto:
Nell'immagine sottostante la risposta a tutte le tue domande.
Magari.
Conosco quella "immagine sottostante" sufficientemente bene da sapere che in realtà essa "risponde alle domande" solo in linea teorica, futuristica, ma non è assolutamente in grado di farlo, OGGI, a livello concreto.

Sostenendo la possibilità, per il privato, di sfruttare un impianto FV domestico per alimentare la propria autovettura elettrica si cade negli stessi errori e nelle stesse omissioni di cui parlavo nel messaggio precedente.
É sempre una questione di numeri, quei numeri che praticamente mai vengono citati, preferendo di gran lunga avverbi e aggettivi di vario genere.

Sul sito del produttore di quel veicolo si legge che la ricarica di 6 ore (corrispondente ad una percorrenza massima di 150 km) richiede, a 220 volt, una corrente di 10 ampere. Ciò corrisponde ad una potenza elettrica di circa 2 kW (sui tre consentiti dal normale contratto domestico), per cui si può dedurre che per ricaricare completamente le batterie della vettura, 6 ore durante le quali la potenza elettrica utilizzabile in casa scende a un solo kW, sono necessari almeno10 kWh, che corrispondono grosso modo alla totalità dell'energia che un normale impianto fotovoltaico da 3kWp è in grado di produrre in un giorno, se si considera la media calcolata su base annua.

Il che significa che l'intero impianto FV andrebbe dedicato all'automobile, diventando quindi a tutti gli effetti "parte integrante" di quest'ultima.
Senza dimenticare le problematiche derivanti dal fatto che la macchina va caricata di notte (quando il sole è spento) e tutto l'anno, anche nei lunghi periodi (pioggia, nuvole, inverno...) in cui la produzione dell'impianto FV crolla drasticamente, quasi azzerandosi.
Per finire: quale è la percentuale dei possessori di automobile che, anche supponendo un regalo da parte di terzi (cosa che in effetti al momento è praticamente vera nel caso degli impianti FV, ma questo è un altro discorso), dispone dello spazio necessario per installare almeno una decina di pannelli opportunamente esposti alla luce del sole?
 
Faccio umilmente notare che al giorno d'oggi 2000watt sono il consumo del più fottuto degli asciugacapelli, di un forno, di un aspirapolvere, di un ferro da stiro. Già adesso, senza bisogno dell'auto elettrica, una famiglia con 3kw di contratto deve stare ben attenta a come accende gli apparecchi elettrici di casa. Almeno l'auto sarebbe per un buon fine...
I consumi elettrici sono profondamente mutati, un adeguamento sarebbe opportuno, sia da parte del gestore (considerando l'opportunità di concedere mezzo o un kw di più al minimo) che da parte degli utenti, che piuttosto che lamentarsi del fatto che il contatore scatta troppo facilmente, dovrebbero rendersi conto di quanto stanno consumando, e adeguare il proprio contratto oppure iniziare ad autoprodurre. Il tetto sulla testa ce l'hanno tutti, chiaramente se aspettiamo l'energia aggratissss :rolleyes: stiamo a posto.
 
marimasse ha scritto:
Conosco quella "immagine sottostante" sufficientemente bene da sapere che in realtà essa "risponde alle domande" solo in linea teorica, futuristica, ma non è assolutamente in grado di farlo, OGGI, a livello concreto.

Sostenendo la possibilità, per il privato, di sfruttare un impianto FV domestico per alimentare la propria autovettura elettrica si cade negli stessi errori e nelle stesse omissioni di cui parlavo nel messaggio precedente.
É sempre una questione di numeri, quei numeri che praticamente mai vengono citati, preferendo di gran lunga avverbi e aggettivi di vario genere.

Sul sito del produttore di quel veicolo si legge che la ricarica di 6 ore (corrispondente ad una percorrenza massima di 150 km) richiede, a 220 volt, una corrente di 10 ampere. Ciò corrisponde ad una potenza elettrica di circa 2 kW (sui tre consentiti dal normale contratto domestico), per cui si può dedurre che per ricaricare completamente le batterie della vettura, 6 ore durante le quali la potenza elettrica utilizzabile in casa scende a un solo kW, sono necessari almeno10 kWh, che corrispondono grosso modo alla totalità dell'energia che un normale impianto fotovoltaico da 3kWp è in grado di produrre in un giorno, se si considera la media calcolata su base annua.

Il che significa che l'intero impianto FV andrebbe dedicato all'automobile, diventando quindi a tutti gli effetti "parte integrante" di quest'ultima.
Senza dimenticare le problematiche derivanti dal fatto che la macchina va caricata di notte (quando il sole è spento) e tutto l'anno, anche nei lunghi periodi (pioggia, nuvole, inverno...) in cui la produzione dell'impianto FV crolla drasticamente, quasi azzerandosi.
Per finire: quale è la percentuale dei possessori di automobile che, anche supponendo un regalo da parte di terzi (cosa che in effetti al momento è praticamente vera nel caso degli impianti FV, ma questo è un altro discorso), dispone dello spazio necessario per installare almeno una decina di pannelli opportunamente esposti alla luce del sole?

Permettimi di farti notare che commetti, secondo me, lo stesso errore di prima, e proprio sulle quantità: se non è logico alimentare un'automobile elettrica con un contratto di fornitura elettrica calibrato per le sole esigenze domestiche, non è logico (e impossibile per chilometraggi "normali") alimentarne completamente i consumi con un piccolo impianto fotovoltaico da soli 3kwp calibrato sempre solo per i consumi domestici.

L'energia non si crea dal nulla. Se si vuole rinunciare al benzinaio ed autoprodurre, da soli, questa "benzina", è chiaro che bisogna investire in un impianto adeguato. Non si può alimentare casa ed automobile con 10 pannelli.
Ed è chiaro che l'impianto è "parte dell'automobile", o meglio parte di un progetto di mobilità e su questo deve essere calibrato . Altrimenti c'è, semplicemente, la presa della corrente fornita dal gestore elettrico (che comunque è un'opzione sempre interessante, sia dal punto di vista economico che ecologico, rispetto alla benzina/gasolio della pompa).

Il discorso giorno/notte non ha rilevanza, è il solito errore che si commette nel valutare l'energia fotovoltaica.
L'impianto, amenoché non si abiti in una remota regione dove non esiste rete di distribuzione elettrica -dove sarà necessario immagazzinare la corrente in batterie- è connesso in rete, e di giorno, quando i consumi globali sono molto più alti, fornisce energia utilmente a tutti. Questa viene conteggiata, di norma con la più alta tariffa giornaliera. Di notte, si ricarica la batteria dell'auto attingendo alla rete, quando per l'"inerzia" del sistema produttivo c'è un eccesso di produzione di energia elettrica, e il produttore è pure costretto a pompare in salita acqua nei bacini idroelettrici per non disperderla.

Ah, perché sarebbe "futuristico" e impossibile da fare oggi a livello concreto? Conosco privati che hanno realizzato impianti da 12kWp ed oltre , già con le colonnine di ricarica per veicoli elettrici, anche se ancora non li posseggono...
Questo semmai è guardare al futuro.

Faccio notare che l'obiettivo principale non deve essere coprire completamente gli eventuali consumi, ma coprirne anche una parte: immaginiamo di poter percorrere anche una quota parte degli spostamenti quotidiani in completa indipendenza energetica, producendo energia dal sole: oggi è già possibile ed io trovo questo assolutamente rivoluzionario.
 
Jambana ha scritto:
marimasse ha scritto:
Conosco quella "immagine sottostante" sufficientemente bene da sapere che in realtà essa "risponde alle domande" solo in linea teorica, futuristica, ma non è assolutamente in grado di farlo, OGGI, a livello concreto.

Sostenendo la possibilità, per il privato, di sfruttare un impianto FV domestico per alimentare la propria autovettura elettrica si cade negli stessi errori e nelle stesse omissioni di cui parlavo nel messaggio precedente.
É sempre una questione di numeri, quei numeri che praticamente mai vengono citati, preferendo di gran lunga avverbi e aggettivi di vario genere.

Sul sito del produttore di quel veicolo si legge che la ricarica di 6 ore (corrispondente ad una percorrenza massima di 150 km) richiede, a 220 volt, una corrente di 10 ampere. Ciò corrisponde ad una potenza elettrica di circa 2 kW (sui tre consentiti dal normale contratto domestico), per cui si può dedurre che per ricaricare completamente le batterie della vettura, 6 ore durante le quali la potenza elettrica utilizzabile in casa scende a un solo kW, sono necessari almeno10 kWh, che corrispondono grosso modo alla totalità dell'energia che un normale impianto fotovoltaico da 3kWp è in grado di produrre in un giorno, se si considera la media calcolata su base annua.

Il che significa che l'intero impianto FV andrebbe dedicato all'automobile, diventando quindi a tutti gli effetti "parte integrante" di quest'ultima.
Senza dimenticare le problematiche derivanti dal fatto che la macchina va caricata di notte (quando il sole è spento) e tutto l'anno, anche nei lunghi periodi (pioggia, nuvole, inverno...) in cui la produzione dell'impianto FV crolla drasticamente, quasi azzerandosi.
Per finire: quale è la percentuale dei possessori di automobile che, anche supponendo un regalo da parte di terzi (cosa che in effetti al momento è praticamente vera nel caso degli impianti FV, ma questo è un altro discorso), dispone dello spazio necessario per installare almeno una decina di pannelli opportunamente esposti alla luce del sole?

Permettimi di farti notare che commetti, secondo me, lo stesso errore di prima, e proprio sulle quantità: se non è logico alimentare un'automobile elettrica con un contratto di fornitura elettrica calibrato per le sole esigenze domestiche, non è logico (e impossibile per chilometraggi "normali") alimentarne completamente i consumi con un piccolo impianto fotovoltaico da soli 3kwp calibrato sempre solo per i consumi domestici.

L'energia non si crea dal nulla. Se si vuole rinunciare al benzinaio ed autoprodurre, da soli, questa "benzina", è chiaro che bisogna investire in un impianto adeguato. Non si può alimentare casa ed automobile con 10 pannelli.
Ed è chiaro che l'impianto è "parte dell'automobile", o meglio parte di un progetto di mobilità e su questo deve essere calibrato . Altrimenti c'è, semplicemente, la presa della corrente fornita dal gestore elettrico (che comunque è un'opzione sempre interessante, sia dal punto di vista economico che ecologico, rispetto alla benzina/gasolio della pompa).

Il discorso giorno/notte non ha rilevanza, è il solito errore che si commette nel valutare l'energia fotovoltaica.
L'impianto, amenoché non si abiti in una remota regione dove non esiste rete di distribuzione elettrica -dove sarà necessario immagazzinare la corrente in batterie- è connesso in rete, e di giorno, quando i consumi globali sono molto più alti, fornisce energia utilmente a tutti. Questa viene conteggiata, di norma con la più alta tariffa giornaliera. Di notte, si ricarica la batteria dell'auto attingendo alla rete, quando per l'"inerzia" del sistema produttivo c'è un eccesso di produzione di energia elettrica, e il produttore è pure costretto a pompare in salita acqua nei bacini idroelettrici per non disperderla.

Ah, perché sarebbe "futuristico" e impossibile da fare oggi a livello concreto? Conosco privati che hanno realizzato impianti da 12kWp ed oltre , già con le colonnine di ricarica per veicoli elettrici, anche se ancora non li posseggono...
Questo semmai è guardare al futuro.

Faccio notare che l'obiettivo principale non deve essere coprire completamente gli eventuali consumi, ma coprirne anche una parte: immaginiamo di poter percorrere anche una quota parte degli spostamenti quotidiani in completa indipendenza energetica, producendo energia dal sole: oggi è già possibile ed io trovo questo assolutamente rivoluzionario.
dipende dal tuo concetto di futuro: 10 anni, 20, 30 o 40?
attualmente l'auto elettrica è un oggetto antieconomico (nel complesso) e non è neanche la soluzione più utile e razionale di qui a 10 anni (o meglio 20). ma tra, appunto, un ventennio forse sarà la strada più economica, ecologica e sensata. ;) Gli impianti fotovoltaici non daranno mai energia necessaria a tutto il parco di veicoli in circolazione nè oggi nè mai :!:
 
Faccio notare che spesso si tende a sopravvalutare l'energia elettrica che sarebbe necessaria a muovere un veicolo, confondendola con la potenza installata nel veicolo stesso.

Per fare avanzare un automobile di medie dimensioni, mediamente non servono più di 400 KJ/km e stiamo già larghi.

Significa che con un Kwh fai 9 km.

Quindi per fare 20.000 km servono circa 2200 KW.

Quindi l'impegno mediamente richiesto alla rete da un veicolo che fa già una discreta percorrenza, nell'arco delle 8760 ore di un anno, sono 250 miseri watt. Se anche considero di caricare solo nelle 8 ore notturne sono 750 W quindi non una grandissima potenza.

E' vero che ognuno di noi può avere esifenzr di picco, ma su grandi numeri si può mediare con buona approssimazione.

Se poi me li voglio produrre da solo con un impianto fotovoltaico mi serve un impianto da 2 Kw di picco cioé circa 15 mq.
 
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