perché una laurea telematica deve valere quanto una laurea guadagnata “ sul campo”? visti poi i problemi descritti mi sembra un’offesa per chi ha fatto un percorso tradizionale. O no? https://www.corriere.it/dataroom-mi...32e33f90-d0ee-11ea-b3cf-26aaa2253468-va.shtml
sono sempre stato contrario alle telematiche "full" ma per essercene così tante (mi pare che l'italia sia il paese europeo con la più alta densità) è evidente che ci sono grossi interessi dietro
per me l'università è stata anche un esperienza di vita che non cambierei con nulla di telematico a prescindere dalla maggiore o minore facilità. Per il resto credo e spero che l'ateneo di provenienza abbia un valore per chi fa selezione del personale.
Dipende, non sono equivalenti tutti gli atenei tradizionali (e neppure tutti i corsi al loro interno lo sono). Penso sia così anche per i telematici. Il valore legale è una cosa, la cultura professionale che si acquisisce può essere molto diversa. Idem il valore effettivo del punteggio di laurea finale, il tempo impiegato ed il tipo di proparazione. Ovvio che per uno studente lavoratore, a cui serve un titolo per carriera interna, l'ateneo telematico sia una opportunità. Per un giovane che intende davvero approfondire le conoscenze per vera passione per lo studio, serve una full immersion con i corsi, il confronto coi compagnie ed i docenti, la frequenza della biblioteca, dei laboratori e delle visite culturali ad enti di ricerca connessi, pubblici o privati. Ad esempio io da studente vivevo in Istituto di Fisica, ma anche di Chimica, Matematica, Informatica, il CERN, il Gran Sasso, il Monte Bianco, le centrali nucleari e reattori di ricerca; poi da borsista, dottorando, perfezionando e spacializzando anche tanti altri istituti e altri atenei, oltre che alle ARPA, Ospedali etcetc. Cose che non si possono fare per via telematica. La professionalità si costruisce sul campo e confrontandosi con tanti altri: compagni, docenti, studenti più giovani, personale tecnico ed amministrativo, stranieri, professionisti, etcetc. Ma costa un sacco di tempo ed anche un sacco di soldi e si investono gli anni migliori della vita giovanile, un prezzo non quantificabile.
Stessa cosa per me, andare all'università aiuta a rendersi indipendenti. Stare a casa, con la mamma che ti porta il caffè e ti prepara le tagliatelle non credo sia formativo. Naturalmente ci sono le eccezioni, i casi in cui (problemi fisici, necessità di stare vicini a familiari con problemi, a figli piccoli ecc.) è una soluzione. Ma come per il lavoro da casa, non credo sia la migliore soluzione per la maggioranza.
Come detto da altri, in ambito di impiego privato non valgono, e non possono valere come tutte le altre, anche tra le tradizionali, se aermacchi (faccio nomi a caso, leggete ditta in ambito aeronautico) cercasse un ing aeronautico aerodinamico preferirebbe il politecnico di Torino, se cercasse un aeronautico specializzato in strutture il politecnico di Milano..parlando di concorsi invece (dico purtroppo) non possono che valere in ugual modo, perchè? è una sorta di cortocircuito, non posso io (stato) dire che quelle università soddisfano i requisiti come le altre e poi sempre io dire che le lauree che rilasciano le puoi mettere su un rotolo accanto al WC...
io non ho la laurea e lavoravo vicino a casa, ma tutte queste belle cose non le ho avute lo stesso...
Sapete come la penso sullo smart working, non dovrebbe essere così difficile immaginare la mia opinione sulle lauree online....
indubbiamente, come per le università tradizionali, ci saranno differenza tra quelle online ma leggendo l’articolo mi pare che sia una certa differenza. Poi, indubbiamente, sará il mondo del lavoro a fare la selezione. Salvo per quelle aziende della PA ( immagino non tutte) dove chiedono la laurea e non guardano altro.
Che so....dal voto al tempo che hai impiegato a laurearti. Se ti laurei in ingegneria a 35 anni..... Ovviamente questa considerazione la faccio perchè ho letto in merito non certo per esperienza visto le università le ho viste solo dall'esterno.
