<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> E per fortuna che non vendono... | Page 11 | Il Forum di Quattroruote

E per fortuna che non vendono...

...chi prende 50k lordi non credo abbia problemi a mantenere due bambini
Tanti anni fa venne introdotta una tassa una tantum sulle moto "di grossa cilindrata". Io ne avevo una (la prima e ultima moto nuova che ho comprato), pagata dieci milioni, di cui quasi quattro di IVA (38%, "bene di lusso"). Avendo già allora la singolare abitudine di pagare le imposte sul reddito, per avere dieci milioni da spendere ne avevo dovuti guadagnare più o meno 15. Con quei 15, quindi, mi ero comprato una moto che di fatto ne costava 6. Mi pareva quindi di avere già espiato abbastanza la grave colpa di essermi comprato una "moto di lusso". Invece no, avrei dovuto pagare una ulteriore tassa di circa 800mila lire.
Non la pagai per un soffio, visto che l'immatricolazione della moto era di poco antecedente alla soglia prefissata. Tuttavia la cosa mi sembrò vergognosamente ingiusta. Ebbene, quando ne parlavo con altri, la frase che più spesso mi sentivo rivolgere era: "va là va là, se hai i soldi per comprarti una simile moto allora puoi benissimo pagare la tassa". Un ragionamento davvero razionale e intriso di equità.
 
marimasse ha scritto:
...chi prende 50k lordi non credo abbia problemi a mantenere due bambini
Tanti anni fa venne introdotta una tassa una tantum sulle moto "di grossa cilindrata". Io ne avevo una (la prima e ultima moto nuova che ho comprato), pagata dieci milioni, di cui quasi quattro di IVA (38%, "bene di lusso"). Avendo già allora la singolare abitudine di pagare le imposte sul reddito, per avere dieci milioni da spendere ne avevo dovuti guadagnare più o meno 15. Con quei 15, quindi, mi ero comprato una moto che di fatto ne costava 6. Mi pareva quindi di avere già espiato abbastanza la grave colpa di essermi comprato una "moto di lusso". Invece no, avrei dovuto pagare una ulteriore tassa di circa 800mila lire.
Non la pagai per un soffio, visto che l'immatricolazione della moto era di poco antecedente alla soglia prefissata. Tuttavia la cosa mi sembrò vergognosamente ingiusta. Ebbene, quando ne parlavo con altri, la frase che più spesso mi sentivo rivolgere era: "va là va là, se hai i soldi per comprarti una simile moto allora puoi benissimo pagare la tassa". Un ragionamento davvero razionale e intriso di equità.

ma non discuto sul fatto che sia ingiusto, ma sul fatto che prima di attuare misure per chi guadagna 50k lordi bisogni occuparsi delle famiglie monoreddito che ne guadagnano circa la metà...ok non ci sarà molto da sperperare con 2500 netti in 4 ma con 1300 (situazione che riguarda molte più famiglie) ancora meno...intendevo che con 2500 in 4 non ci si arricchisce ma neanche si sta tanto male 8)
 
Secondo me non vale più la regola della marca ma quella del modello. Mi spiego una VW Fox in questo momento dovrebbe svautare molto più di una Panda o una 500 malgrado queste sono Fiat perchè hanno 2 mercati dell'usato totalmente differenti. La Panda la metti fuori casa col cartello vendesi e entro mezz'ora la vendi,la Fox ti resta sulla pancia. Discorso uguale ma inverso se per esempio prendiamo una Golf e una Delta,la Lancia ha meno mercato,è meno ricercata e svaluta di più. Poi ci sono anche le versioni,una Golf 1.6 benzina aspirata ha meno mercato di una 2.0 TDI 140 e di conseguenza hanno una valutazione differente,per non parlare del colore. Quindi morale della favola si dovrebbe prevedere da qui alla futura vendita quale macchina resta più appetibile e prenderla. Perchè le grosse società prendono stock di vetture di un determinato colore e con un determinato allestimento? Perchè sono più commerciabili.Provate a cercare una Fiat Seicento da privato,un amico la cercava per la moglie e non riusciva a trovarne una sotto i 3500 euro! A quel prezzo si trovano macchine più nuove e spaziose e col triplo di accessori!
 
hbk ha scritto:
marimasse ha scritto:
...chi prende 50k lordi non credo abbia problemi a mantenere due bambini
Tanti anni fa venne introdotta una tassa una tantum sulle moto "di grossa cilindrata". Io ne avevo una (la prima e ultima moto nuova che ho comprato), pagata dieci milioni, di cui quasi quattro di IVA (38%, "bene di lusso"). Avendo già allora la singolare abitudine di pagare le imposte sul reddito, per avere dieci milioni da spendere ne avevo dovuti guadagnare più o meno 15. Con quei 15, quindi, mi ero comprato una moto che di fatto ne costava 6. Mi pareva quindi di avere già espiato abbastanza la grave colpa di essermi comprato una "moto di lusso". Invece no, avrei dovuto pagare una ulteriore tassa di circa 800mila lire.
Non la pagai per un soffio, visto che l'immatricolazione della moto era di poco antecedente alla soglia prefissata. Tuttavia la cosa mi sembrò vergognosamente ingiusta. Ebbene, quando ne parlavo con altri, la frase che più spesso mi sentivo rivolgere era: "va là va là, se hai i soldi per comprarti una simile moto allora puoi benissimo pagare la tassa". Un ragionamento davvero razionale e intriso di equità.

ma non discuto sul fatto che sia ingiusto, ma sul fatto che prima di attuare misure per chi guadagna 50k lordi bisogni occuparsi delle famiglie monoreddito che ne guadagnano circa la metà...ok non ci sarà molto da sperperare con 2500 netti in 4 ma con 1300 (situazione che riguarda molte più famiglie) ancora meno...intendevo che con 2500 in 4 non ci si arricchisce ma neanche si sta tanto male 8)

HBK, cerca di capire il discorso. Non sto parlando SOLO delle famiglie con reddito 50k. Si tratta solo di un esempio tangibile sul quale fare i conti. E' ovvio che il problema è sul sistema fiscale nel suo complesso e più basso è il reddito lordo, più basso sarà anche il reddito disponibile... Le misure fiscali operano con progressività ovvero aumenta l'incidenza della tassazione all'aumento del reddito lordo. Giustamente.
 
benefab ha scritto:
Corretto. Effettivamente molte persone avevano una polizza che copriva le calamità naturali pertanto hanno iniziato la pratica che normalmente copre 80% e a volte anche il 90% del valore commerciale del bene.
Il problema è proprio il valore commerciale in questo caso.
Immagina una Mercedes C 200 CDI SW del 2002, tenuta maniacalmente ed in ottima forma, valore commerciale 5mila euro. Il proprietario otterrà, giustamente, dai 4mila ai 4500 euro.
Il problema è che quell'auto non ce l'ha più, il mezzo avrebbe sicuramente avuto vita ancora lunga, con i 4mila euro cosa compra? Esempio reale.
E qui ci riagganciamo al discorso più volte affrontato relativo alla sovraproduzione industriale di auto (ma anche di tutte le cose che ci circondano), alla crisi della domanda, ai piazzali pieni nelle concessionarie, al crollo del prezzo dell'usato.
E' chiaro che il nostro paese non ha bisogno di Ecoincentivi, ma di una seria politica fiscale volta al sostegno dei redditi e della domanda.... ma l'argomento è grosso.
Ciao

Purtroppo le polizze con le assicurazioni sono cosi':
non riconoscono oltre il valore dell' auto.
Cosi' avviene pure se ti incidentano la stessa MB per 15.000 Euri, piu' dei 5.000 non te lidanno.
 
Situazioni come questa vissuta da Inter77 non devono provocare facile ironia o critiche del tipo : "te la sei cercata , hai voluto l'auto alla moda che non è più di moda" o roba del genere , perchè sono emblematiche di ciò che più o meno ci troveremo davanti tutti di qui in avanti al momento - che prima o poi viene anche per i più "furbi"- del cambio auto.
Ritiro a prezzi stracciati che non consente di chiudere i leasing o i finanziamenti.
Anche gli "affaristi" che comprano l'auto usata fresca di un anno o due -ammesso che i km comprati siano davvero quelli- con la diminuzione del rinnovo parco auto da parte di chi la usa per lavoro ed abbisogna di affidabilità e garanzia contro gli imprevisti, avranno anche loro qualche problemino in più.
 
key-one ha scritto:
Situazioni come questa vissuta da Inter77 non devono provocare facile ironia o critiche del tipo : "te la sei cercata , hai voluto l'auto alla moda che non è più di moda" o roba del genere , perchè sono emblematiche di ciò che più o meno ci troveremo davanti tutti di qui in avanti al momento - che prima o poi viene anche per i più "furbi"- del cambio auto.
Ritiro a prezzi stracciati che non consente di chiudere i leasing o i finanziamenti.
Anche gli "affaristi" che comprano l'auto usata fresca di un anno o due -ammesso che i km comprati siano davvero quelli- con la diminuzione del rinnovo parco auto da parte di chi la usa per lavoro ed abbisogna di affidabilità e garanzia contro gli imprevisti, avranno anche loro qualche problemino in più.

Non si tratta di ironia. Nel caso di Inter77 c'è di mezzo un'auto assai particolare (la Touareg) che dal momento dell'acquisto doveva far ben riflettere. Non si tratta di un'auto "qualunque" che può essere acquistata da chiunque. Ecco perchè alcuni (me compreso) hanno fatto notare che un trattamento del genere avrebbe dovuto aspettarselo.

Quanto al fenomeno di cui tu parli, di "ritiro a prezzi stracciati che non consente di chiudere i leasing od i finanziamenti", beh, quello non è, a mio parere un problema di congiuntura economica ma di passo più lungo della gamba. In altre parole se al momento in cui devo cambiare l'auto non ho ancora finito di pagarla ed il suo valore redisuo è superiore a quello che mi resta da pagare la colpa, a mio parere (non faccio parte del popolo delle partite IVA), non è del mercato ma di chi ha scelto poco oculatamente un'auto evidentemente al di sopra delle proprie possibilità.
Se per ipotesi io prendo un finanziamento a 5 anni per un'auto, o sono sicuro di tenerla almeno quel periodo, oppure devo essere certo che in qualunque momento precedente il valore dell'auto sia sufficiente a coprire la parte ancora da pagare, e questo oggigiorno lo si può realizzare solo se l'importo finanziato è una parte (massimo 50-60%) del costo della vettura. Siccome però è ormai di moda proporre finanziamenti totali (zero anticipo) anche per 84 mesi (7 anni), e quindi le rate sono diventate abbordabili anche per auto di prezzo elevato, ci siamo convinti di poterci permettere auto che in realtà vanno oltre le nostre possibilità, ecco che quindi, se per voglia o per necessità dobbiamo cambiarle anzitempo, succede che il resto da pagare alla finanziaria sia molto superiore al valore dell'auto, e siamo costretti al downsinzing.

Saluti
 
fabiologgia ha scritto:
key-one ha scritto:
Situazioni come questa vissuta da Inter77 non devono provocare facile ironia o critiche del tipo : "te la sei cercata , hai voluto l'auto alla moda che non è più di moda" o roba del genere , perchè sono emblematiche di ciò che più o meno ci troveremo davanti tutti di qui in avanti al momento - che prima o poi viene anche per i più "furbi"- del cambio auto.
Ritiro a prezzi stracciati che non consente di chiudere i leasing o i finanziamenti.
Anche gli "affaristi" che comprano l'auto usata fresca di un anno o due -ammesso che i km comprati siano davvero quelli- con la diminuzione del rinnovo parco auto da parte di chi la usa per lavoro ed abbisogna di affidabilità e garanzia contro gli imprevisti, avranno anche loro qualche problemino in più.

Non si tratta di ironia. Nel caso di Inter77 c'è di mezzo un'auto assai particolare (la Touareg) che dal momento dell'acquisto doveva far ben riflettere. Non si tratta di un'auto "qualunque" che può essere acquistata da chiunque. Ecco perchè alcuni (me compreso) hanno fatto notare che un trattamento del genere avrebbe dovuto aspettarselo.

Quanto al fenomeno di cui tu parli, di "ritiro a prezzi stracciati che non consente di chiudere i leasing od i finanziamenti", beh, quello non è, a mio parere un problema di congiuntura economica ma di passo più lungo della gamba. In altre parole se al momento in cui devo cambiare l'auto non ho ancora finito di pagarla ed il suo valore redisuo è superiore a quello che mi resta da pagare la colpa, a mio parere (non faccio parte del popolo delle partite IVA), non è del mercato ma di chi ha scelto poco oculatamente un'auto evidentemente al di sopra delle proprie possibilità.
Se per ipotesi io prendo un finanziamento a 5 anni per un'auto, o sono sicuro di tenerla almeno quel periodo, oppure devo essere certo che in qualunque momento precedente il valore dell'auto sia sufficiente a coprire la parte ancora da pagare, e questo oggigiorno lo si può realizzare solo se l'importo finanziato è una parte (massimo 50-60%) del costo della vettura. Siccome però è ormai di moda proporre finanziamenti totali (zero anticipo) anche per 84 mesi (7 anni), e quindi le rate sono diventate abbordabili anche per auto di prezzo elevato, ci siamo convinti di poterci permettere auto che in realtà vanno oltre le nostre possibilità, ecco che quindi, se per voglia o per necessità dobbiamo cambiarle anzitempo, succede che il resto da pagare alla finanziaria sia molto superiore al valore dell'auto, e siamo costretti al downsinzing.

Saluti

Sempre colpa del cliente : o è snob e modaiolo o fa il passo più lungo della gamba :lol:
Qualche anno fa -due o tre ,non venti- non era così e chiudevi agevolmente leasing e finanziamente -ovviamente non a 80 mesi , che esagerazione :!:-, anzi ti avanzavi ancora dei soldini per l'anticipo dell'acquisto successivo ,già dopo due o tre anni.Ovviamente questo avveniva se avevi scelto oculatamente , e qui ti do ragione, il modello di auto da acquistare fra quelli ad alta tenuta del valore dell'usato.
Il problema è che se va male per chi cambia auto ,modaiolo o pretenzioso o qualsiasi altro aggettivo si voglia trovare per addossargli responsabilità e abbassargli le pretese, va male per tutti gli automobilisti : grandi viaggiatori ,partite Iva ,dipendenti, affaristi della seconda mano ecc e anche per i venditori di auto i quali infatti nella maggior parte dei casi -salvo rare eccezione destinate a sparire -stanno gradualmente abbandonando la costruita spocchia e il tentativo di sminuire il cliente, al fine di imporgli patti leonini e vessatori.
 
key-one ha scritto:
Sempre colpa del cliente : o è snob e modaiolo o fa il passo più lungo della gamba :lol:
Qualche anno fa -due o tre ,non venti- non era così e chiudevi agevolmente leasing e finanziamente -ovviamente non a 80 mesi , che esagerazione :!:-, anzi ti avanzavi ancora dei soldini per l'anticipo dell'acquisto successivo ,già dopo due o tre anni.Ovviamente questo avveniva se avevi scelto oculatamente , e qui ti do ragione, il modello di auto da acquistare fra quelli ad alta tenuta del valore dell'usato.
Il problema è che se va male per chi cambia auto ,modaiolo o pretenzioso o qualsiasi altro aggettivo si voglia trovare per addossargli responsabilità e abbassargli le pretese, va male per tutti gli automobilisti : grandi viaggiatori ,partite Iva ,dipendenti, affaristi della seconda mano ecc e anche per i venditori di auto i quali infatti nella maggior parte dei casi -salvo rare eccezione destinate a sparire -stanno gradualmente abbandonando la costruita spocchia e il tentativo di sminuire il cliente, al fine di imporgli patti leonini e vessatori.

Diciamo che il cliente medio si è lasciato abbindolare dalle finanziarie. Ormai le auto si pubblicizzano non con i prezzi ma con diciture tipo: "a partire da 199 euro al mese" (è solo un esempio), anche le auto un tempo considerate d'élite, quelle che si vendevano in Concessionarie dove 25 anni fa bisognava entrare in giacca e cravatta, come le Mercedes e le BMW.
Poi vai a leggere le postille e si tratta di finanziamenti eterni, gli 84 mesi ormai sono quasi la norma, il finanziamento a 60 mesi è considerao "corto", i 24 ed i 36 mesi quasi quasi non vengono nemmeno proposti perchè le rate sarebbero troppo alte, vent'anni fa i finanziamenti richiedevano un anticipo minimo del 20/30% ed avevano una durata media di 36 mesi con qualche eccezione a 48 mesi.
In questo sistema chiunque è convinto di potersi permettere auto che in realtà non si potrenbbe permettere. A parte casi particolari (come detrazioni e simili), a mio parere, un'auto te la puoi permettere se la puoi pagare completamente in 3 anni, esagerando 4. Già se devi finanziare l'intero importo per 5 anni (e lo fai per necessità, non per convenienza), vuol dire che stai osando un pò troppo.
La colpa originaria di tutto ciò è del sistema finanziario, ma ora che si sa, se uno continua a cascarci, la colpa è chiaramente sua. Il discorso che si fa sui venditori è solo un alibi, perchè loro stessi, a loro volta, sono anche clienti, esattamente come noi stessi, a nostra volta, siamo anche venditori.
Quelli che tu chiami patti leonini e vessatori non sono mai imposti, ma solo proposti. Se non ti vanno bene basta rifiutarli.

Saluti
 
fabiologgia ha scritto:
key-one ha scritto:
Sempre colpa del cliente : o è snob e modaiolo o fa il passo più lungo della gamba :lol:
Qualche anno fa -due o tre ,non venti- non era così e chiudevi agevolmente leasing e finanziamente -ovviamente non a 80 mesi , che esagerazione :!:-, anzi ti avanzavi ancora dei soldini per l'anticipo dell'acquisto successivo ,già dopo due o tre anni.Ovviamente questo avveniva se avevi scelto oculatamente , e qui ti do ragione, il modello di auto da acquistare fra quelli ad alta tenuta del valore dell'usato.
Il problema è che se va male per chi cambia auto ,modaiolo o pretenzioso o qualsiasi altro aggettivo si voglia trovare per addossargli responsabilità e abbassargli le pretese, va male per tutti gli automobilisti : grandi viaggiatori ,partite Iva ,dipendenti, affaristi della seconda mano ecc e anche per i venditori di auto i quali infatti nella maggior parte dei casi -salvo rare eccezione destinate a sparire -stanno gradualmente abbandonando la costruita spocchia e il tentativo di sminuire il cliente, al fine di imporgli patti leonini e vessatori.

Diciamo che il cliente medio si è lasciato abbindolare dalle finanziarie. Ormai le auto si pubblicizzano non con i prezzi ma con diciture tipo: "a partire da 199 euro al mese" (è solo un esempio), anche le auto un tempo considerate d'élite, quelle che si vendevano in Concessionarie dove 25 anni fa bisognava entrare in giacca e cravatta, come le Mercedes e le BMW.
Poi vai a leggere le postille e si tratta di finanziamenti eterni, gli 84 mesi ormai sono quasi la norma, il finanziamento a 60 mesi è considerao "corto", i 24 ed i 36 mesi quasi quasi non vengono nemmeno proposti perchè le rate sarebbero troppo alte, vent'anni fa i finanziamenti richiedevano un anticipo minimo del 20/30% ed avevano una durata media di 36 mesi con qualche eccezione a 48 mesi.
In questo sistema chiunque è convinto di potersi permettere auto che in realtà non si potrenbbe permettere. A parte casi particolari (come detrazioni e simili), a mio parere, un'auto te la puoi permettere se la puoi pagare completamente in 3 anni, esagerando 4. Già se devi finanziare l'intero importo per 5 anni (e lo fai per necessità, non per convenienza), vuol dire che stai osando un pò troppo.
La colpa originaria di tutto ciò è del sistema finanziario, ma ora che si sa, se uno continua a cascarci, la colpa è chiaramente sua. Il discorso che si fa sui venditori è solo un alibi, perchè loro stessi, a loro volta, sono anche clienti, esattamente come noi stessi, a nostra volta, siamo anche venditori.
Quelli che tu chiami patti leonini e vessatori non sono mai imposti, ma solo proposti. Se non ti vanno bene basta rifiutarli.

Saluti

Bravi ragazzi, molto saggi entrambi.
Purtroppo e' un altro dei miti Americani quello di avere subito....
quello che ai miei tempi si comprava solo se avevi i soldi, ma purtroppo il bombardamento dei media porta a diminuire il raziocinio a scapito dell' impulsivita' e della smania.
P.S: Avete mica fatto caso alla pubblicita' di quelle finanziarie che oltre a proporvi un nuovo finanziamento vi chiedono di trasferire presso di loro tutti quelli che avete gia' in corso?
 
Verissimo. Qui avete entrambi ragione e state evidenziando le diverse facce della stessa medaglia. Occhio alle finanziarie. Ed ovviamente occhio ai tassi ma anche alle assicurazioni inutili che vengono spacciate per obbligatorie.... dai venditori.
 
benefab ha scritto:
Verissimo. Qui avete entrambi ragione e state evidenziando le diverse facce della stessa medaglia. Occhio alle finanziarie. Ed ovviamente occhio ai tassi ma anche alle assicurazioni inutili che vengono spacciate per obbligatorie.... dai venditori.

L'assicurazione sull'insolvenza per perdita del posto di lavoro è ormai obbligatoria, non so se dire ahinoi o per fortuna, se non la accetti (non sei obbligato) semplicemente ti rifiutano il finanziamento (e lo possono fare). Lo è da alcuni anni, da quando le finanziarie hanno "scoperto" che uno che perde il posto di lavoro o viene messo in cassa integrazione smette di pagare le rate e che le azioni legali per il recupero del credito (ricordiamo che il prestito auto da decenni non è più ipotecario, quindi non si portano via l'auto) sono lunghe, costose e dall'esito spesso incerto. E che purtroppo le persone che si trovano in quelle condizioni sono sempre più numerose.
Quella per malattia inabilitante al lavoro e morte non è obbligatoria e nemmeno ostativa al rilascio del finanziamento, ma personalmente la trovo tutt'altro che inutile, se dovessi ammalarmi non mi farebbe piacere dover pensare anche alle rate, tantomeno sarebbe un piacere sapere di lasciare debiti in caso di prematura scomparsa. Ma è solo un mio parere (la mia famiglia è monoreddito)

Saluti
 
fabiologgia ha scritto:
key-one ha scritto:
Sempre colpa del cliente : o è snob e modaiolo o fa il passo più lungo della gamba :lol:
Qualche anno fa -due o tre ,non venti- non era così e chiudevi agevolmente leasing e finanziamente -ovviamente non a 80 mesi , che esagerazione :!:-, anzi ti avanzavi ancora dei soldini per l'anticipo dell'acquisto successivo ,già dopo due o tre anni.Ovviamente questo avveniva se avevi scelto oculatamente , e qui ti do ragione, il modello di auto da acquistare fra quelli ad alta tenuta del valore dell'usato.
Il problema è che se va male per chi cambia auto ,modaiolo o pretenzioso o qualsiasi altro aggettivo si voglia trovare per addossargli responsabilità e abbassargli le pretese, va male per tutti gli automobilisti : grandi viaggiatori ,partite Iva ,dipendenti, affaristi della seconda mano ecc e anche per i venditori di auto i quali infatti nella maggior parte dei casi -salvo rare eccezione destinate a sparire -stanno gradualmente abbandonando la costruita spocchia e il tentativo di sminuire il cliente, al fine di imporgli patti leonini e vessatori.

Diciamo che il cliente medio si è lasciato abbindolare dalle finanziarie. Ormai le auto si pubblicizzano non con i prezzi ma con diciture tipo: "a partire da 199 euro al mese" (è solo un esempio), anche le auto un tempo considerate d'élite, quelle che si vendevano in Concessionarie dove 25 anni fa bisognava entrare in giacca e cravatta, come le Mercedes e le BMW.
Poi vai a leggere le postille e si tratta di finanziamenti eterni, gli 84 mesi ormai sono quasi la norma, il finanziamento a 60 mesi è considerao "corto", i 24 ed i 36 mesi quasi quasi non vengono nemmeno proposti perchè le rate sarebbero troppo alte, vent'anni fa i finanziamenti richiedevano un anticipo minimo del 20/30% ed avevano una durata media di 36 mesi con qualche eccezione a 48 mesi.
In questo sistema chiunque è convinto di potersi permettere auto che in realtà non si potrenbbe permettere. A parte casi particolari (come detrazioni e simili), a mio parere, un'auto te la puoi permettere se la puoi pagare completamente in 3 anni, esagerando 4. Già se devi finanziare l'intero importo per 5 anni (e lo fai per necessità, non per convenienza), vuol dire che stai osando un pò troppo.
La colpa originaria di tutto ciò è del sistema finanziario, ma ora che si sa, se uno continua a cascarci, la colpa è chiaramente sua. Il discorso che si fa sui venditori è solo un alibi, perchè loro stessi, a loro volta, sono anche clienti, esattamente come noi stessi, a nostra volta, siamo anche venditori.
Quelli che tu chiami patti leonini e vessatori non sono mai imposti, ma solo proposti. Se non ti vanno bene basta rifiutarli.

Saluti

Qui bisogna intendersi. Se uno riesce a pagare le rate, senza ritardi e fino in fondo -ovviamente che non siano 70/80 ,ma 36/60 mesi massimo- vuol dire che l'auto se la può permettere eccome e magari non vuole immobilizzare un capitale relativamente elevato , magari già accantonato e investito in qualche altro modo , per comprarsela.
Soprattutto se la macchina è per lui strumento di lavoro e ,come spesso accade detraibile in tutto o in parte.
Diverso il caso di chi si strozza per acquistare un'automobile a solo scopo di vanità e non riesce poi ad onorare il suo debito.
Resta il fatto, come riportato in questo thread, che nel primo caso il cliente ,pur potendosi pagare quanto ha acquistato, rischia di vedersisi offrire dopo 2 o 3 anni e magari 70/100.000 km cifre che non gli consentono di chiudere il finanziamento o il leasing senza sborsare altri soldi.
Nè vale sempre il consiglio di tenersi l'auto sino al completo deterioramento ,anche perchè non tutti gradiscono stare fuori garanzia e o rischiare fermi auto o spese impreviste -che vanno ad aggiungersi alla rata o al canone per manutenzione straordinaria o improvvise rotture.
Occorrerebbe che le case , al fine di vendere il loro prodotto sostenessero meglio il ritiro dell'usato e o che le garanzie diventassero almeno di 4 o 5 anni Saluti
 
Visto il prezzo dei tagliandi ufficiali conviene stare fuori dalla garanzia.
Naturalmente con una macchina che non abbia bisogno di un pool di ingegneri della nasa per sistemare un guasto.
 
hbk ha scritto:
...prima di attuare misure per chi guadagna 50k lordi bisogni occuparsi delle famiglie monoreddito che ne guadagnano circa la metà...
Dipende da quanto tempo passa tra il prima e il dopo e dipende anche dalla mentalità con cui si affronta la questione. Non tutti ammettono, come fai tu, che sia ingiusto dare per scontato che chi ha più quattrini sia automaticamente più "fortunato" (e magari anche disonesto) e quindi possa e debba arrangiarsi senza brontolare e chi invece ne ha di meno sia automaticamente una immacolata vittima della sfortuna degna, in quanto tale, di aiuto e solidarietà.
Io posso avere più risparmi da parte di svariati miei coetanei che negli scorsi decenni hanno avuto opportunità del tutto analoghe alle mie ma hanno fatto scelte di vita diverse (casa, automobili, vestiario, vacanze, debiti...). Scelte del tutto spontanee, ovviamente legittime e magari anche più intelligenti, grazie alle quali però oggi la loro situazione è diversa dalla mia. Io, ad esempio, sono in grado di affrontare meno male di loro il pesante calo di lavoro e di reddito degli ultimi anni, ma non accetto assolutamente che ciò venga attribuito alla mia "buona sorte". Inoltre, non essendo affatto in odore di santità, difficilmente digerisco l'idea di dover dare loro dei quattrini perché "chi è più fortunato deve aiutare chi lo è meno".
Il concetto è sacrosanto ma andrebbe applicato, appunto, con onesta oggettività.

Quindi io direi che delle famiglie da 50 bisognerebbe occuparsi non prima di quelle da 25. Eventuali distinzioni su chi sia più o meno meritevole di solidarietà ed aiuto andrebbero fatte caso mai, almeno in linea di principio, analizzando l'onestà; da nessuna parte sta scritto che chi guadagna (o esibisce) di meno sia necessariamente più onesto e più in regola con il fisco.

Non è possibile aiutare tutti? Va bene, partiamo da chi ha più bisogno, a patto che il concetto di "bisogno" sia applicato in maniera equa ed oggettiva, ovvero non ideologica. Altrimenti cadiamo sempre nel solito errore, tanto sciagurato quanto istintivamente attraente: giudicare le persone in base alle apparenze.
 
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