DEMONT ha scritto:
...non voglio assolutamente mettere in dubbio il fatto che la qualità delle auto Honda prodotte in Europa sia inferiore alle stesse prodotte in Giappone e Usa, ma non ne riesco a capire il motivo.. :!:..la casa madre è la stessa, ovvio, come ovviamente dovrebbero essere applicate le stesse metodologie di produzione,controllo qualità,organizzazione,addestramento del personale...i fornitori, poi, a livello globale sono i soliti 4 con stabilimenti sparsi in tutti i continenti...questi a loro volta dovrebbero garantire la stessa qualità sia che un motorino tergi sia assemblato in Giappone che in Gran Bretagna, Francia o Italia...lamierati,plastiche,vernici ma anche metodi di assemblaggio e collaudo dovrebbero sottostare agli stessi standard , dettati dalla casa madre e comuni in tutti gli stabilimenti...l'unica cosa che cambia, penso, è il fattore umano, gli addetti al montaggio...non voglio attaccare l'operaio inglese o francese o italiano...ma devo pensare che tutti i problemi nascano dalla diversa mentalità e dal diverso approccio al lavoro tra un giapponese ed un europeo ?...e la qualità della manodopera statunitense, allora, è superiore alla nostra ?...ma anche all' interno della stessa Europa ci sono differenze, è risaputo che lo stabilimento polacco della fiat è il migliore del gruppo, quello di Pomigliano tra i peggiori (...per quanto riguarda difettosità, danneggiamenti,malfunzionamenti a fine linea, etc etc...)...insomma, il problema è " l'uomo" ??
E' una situazione lunga e complessa da spiegarsi. Tant'è che quella che mi accingo a dare, e che ho cercato di dare moltissime volte in un passato più o meno recente, è solo un tentativo, nulla più.
Facciamo un esempio, partendo dal particolare, dal "dato", particolari che poi, tutti insieme, vanno a formare il prodotto. E, in questo caso, il "prodotto auto".
Scatole dello sterzo ed ammortizzatori. Perché mi riferisco proprio a questi? intanto perché sono componenti che, forse più degli altri, risentono della buona realizzazione, della precisione, della cura e così via. Aspetti, questi, che in produzioni su larga scala e votate al risparmio vengono inesorabilmente messi da parte, sostituiti, in maniera del tutto inefficace, da criteri di stampo meramente statistico, del tipo "costano il 40% in meno, ne riescono bene 80 su 100 invece che 99,5 su 100 pagandoli a prezzo intero, ma dei venti su 100 che vengono fuori un po' "sbilenchi", forse una buona metà riesce ad oltrepassare il periodo di garanzia".
Sono anche componenti che, se fossero fatti come si deve, costerebbero tanto e che, ancora se fossero fatti come si deve, conferirebbero alla vettura una percezione di solidità, di affidabilità, di durevolezza che, come è oltremodo evidente, oggi si è praticamente del tutto persa.
Bene, ho detto i motivi di questa scelta che, voglio evidenziare, è puramente esemplificativa sulla base dell'importanza che tali componenti rivestono o, almeno, dovrebbero rivestire. Ma vale per TUTTE le parti di una vettura (ma anche di qualsiasi altro prodotto).
Le scatole dello sterzo che erano destinate da Honda ad essere montate sulle sue vetture erano fabbricate da Showa. E così è anche oggi, almeno per la maggior parte.
Questo è un grande costruttore di cinematismi del genere, e fabbrica pure ammortizzatori e molto altro.
Da qualche tempo, non so di preciso quanto ma non dovrebbe essere difficile reperire informazioni a riguardo, il costruttore suddetto ha impiantato delle fabbriche in Turchia. Ebbene, in questa locazione produttiva, per i più disparati motivi, fare questi pezzi costa meno. Ma la qualità non è la stessa di quella che si può apprezzare sui componenti fabbricati nella sede di origine, ossia in Giappone.
Il marchio è il solito, la casa costruttrice è la stessa, probabilmente gli standards saranno, forse, i medesimi, almeno a livello di base; ma il risultato non è lo stesso. Tant'è che su Civic, ma anche su Accord, pur essendo fabbricata in jap (per i minori costi produttivi può essere che il costruttore faccia arrivare i pezzi dagli stabilimenti turchi, sebbene ritenga assai più probabile che questa situazione coinvolga la produzione europea, per più di un motivo, non solo la maggiore affinità geografica) si sono annoverati casi di scarsa durevolezza ed affidabilità, maggiore rumorosità, proprio su questi componenti. E anche sugli ammortizzatori, tanto per rimanere in tema....
Vi è poi un altro problema, non da poco. Non so, ad onor del vero, come siano attualmente messe le direttive comunitarie, ma fino a pochissimi anni fa ve ne erano (e forse sono ancora attive e vigenti) che sancivano che, al momento in cui un costruttore "extracomunitario" si accingesse a produrre nella comunità, questo era obbligato ad acquistare componenti da fornitori europei. Ecco perché il livello qualitativo si è livellato ai concorrenti ed è andato avvicinandosi a quello degli altri costruttori che già attuavano gli acquisti di forniture in "zona".
Poi, le "economie" di scala. Questo intento porta ai più nefasti risultati e non solo dal punto di vista qualitativo; anche e soprattutto per la mortificazione, profonda e reiterata, dei tratti distintivi di un marchio qualsiasi, non solo di Honda. Pensiamo a questo, ad esempio: un tempo veniva scritto "Honda: motori e sospensioni ad alta tecnologia". Vero, si, e per questo diversi dagli altri. Cosicché un fornitore X poteva approntarsi per produrre "padelle" invece di sospensioni perché poteva in tal modo contenere molto i prezzi e molti costruttori le avrebbero acquistate per metterle sotto le loro vetture e farle passare per buone ai loro clienti. Honda no, quindi andava forse pure dal solito costruttore che le diceva: "senti, Honda, lo so che tu vuoi fare le cose meglio di come facciano gli altri. E fai bene, dio te ne renda merito! però, per farle meglio, devo farle diverse. Non è che costerebbero chissà quanto di più; il fatto è che di padelle ne faccio centomila al giorno e le posso vendere a tre euro. Di sospensioni come le vuoi tu me ne chiedi 100 al giorno e meno di 50 euro l'una non te le posso fare."
Per un certo periodo di tempo il maggior onere fu comunque sostenuto per sostenere il prestigio del marchio. Poi, come è evidente, questo interesse si è spento finché si comprano le stesse padelle che costano molto meno. Funzionano peggio, però, ma pazienza..... il costruttore è lo stesso, ma non è detto che, in quanto tale, faccia sempre e comunque roba buona. Dipende da cosa gli viene richiesto e da quanto lo può far pagare. Il commercio è commercio e gli oneri produttivi sono gli oneri produttivi..... o sbaglio?....
Ecco, mi si perdoni la descrizione forse un po' "romanzata" o, se si vuole, addirittura, "fumettesca", ma le cose sono andate così, un po' per tutti.
Ecco che, ad oggi, sono rimasti solo i motori "ad alta tecnologia", anche se meno distintivi di un tempo, ibrido a parte, se si vuole. Ma le sospensioni ed anche i cambi no (già! perché ditemi, se avete il coraggio, che tra di voi non c'è qualcuno che si ricorda bene come erano i cambi Honda prima.....). E quindi, molti aspetti si sono livellati. Per prestazioni, per affidabilità, per caratterizzazione. Ed ecco perché anche i prodotti fatti nelle locazioni di maggior pregio pian piano si stanno livellando pure loro. A poco importa, oggi, poter affermare "le nostre sono migliori" se poi i conti non tornano; un costruttore deve sopravvivere, deve sopperire ai costi di tutto l'indotto che sostiene se vuole continuare ad esistere. Ed è il mercato, in primis, a sancire questa perniciosa involuzione: se a me dicessero, e lo potessero anche dimostrare: "guarda, Stefano, questa Accord è uguale all'altra lì accanto, ma su questa ci sono sospensioni identiche nella forma ma drasticamente migliori nella sostanza, la scatola dello sterzo è stata fatta con tolleranze produttive ridotte di 100 volte rispetto a quella dell'altra, gli ammortizzatori sono fatti come una volta, ovvero come si deve ed ha pure un cambio come si deve, come ti ricordi tu; però, l'altra costa 30mila e questa 40mila" io sicuramente comprerei quest'ultima. E penserei di aver pagato di più non per i settemila ammennicoli che, inevitabilmente, ci trovo sopra, ma per qualcosa di serio, di vero, di sensato. Oppure gli risponderei:" senti, facciamo così; siccome ben sai che a me delle caxxate non me ne può fregar di meno, facciamo così: mi togli il navigatore, al limite mi compro un tom-tom con 200euro, se proprio non ne posso fare a meno; togli il bi-zona che non serve ad una mazza; lascia perdere sterzi autoadattivi e togli pure quell'arnese che serve a seguire la "striscia bianca", lascia stare le sei marce, togli pure il cruise, che tanto da noi, in italy, serve meno che a niente." Sono convinto che, alla fine, la vettura con componentistica più selezionata e quindi più affidabile, duratura, ben fatta, mi costerebbe uguale all'altra o forse solo poco di più.
Ma il risultato quale sarebbe? che ne venderebbero solo una, forse due, al massimo tre. Il resto della potenziale clientela direbbe: "ma che me ne frega dell'assetto migliore, va bene pure questo! e che me ne frega dello sterzo migliore, tanto sterza pure questo! e che me ne frega del cambio migliore, tanto cambia pure questo. Mi prendo l'altra che, a parità di prezzo, ha tutte le cosine come ha la vettura di pinco e di pallino, quel coso che si accende il giovedì e che ti avverte se stai usando la vettura in un giorno pari o uno dispari, o che ti consente di regolare i 3/5 dell'abitacolo con una temperatura di 22°C ed una umidità relativa del 65% e gli altri 2/5 con una temperatura di 23,5°C ed una umidità relativa del 73%. Vuoi mettere?? ma andiamo, è troppo meglio, dai!!!".
E così, per mille acquirenti. Ed è andata che le parti salienti di una vera vettura non fanno mercato. E le vetture sono state riempite da un lato di sciocchezze, dall'altro svuotate sfacciatamente di ciò che le avrebbe rese vere auto. Ma che non fa mercato.
La colpa, quindi, forse, è più nostra che loro, a ben vedere.....