Giro raramente in armi e, contrariamente a molti giustizieri da un euro al chilo che invocano il ritorno del far west, quando lo faccio ne ho un sacro terrore. Ciò premesso una delle responsabilità di chi porta un'arma è sapere quando e come può o deve utilizzarla.
Senza ricorrere al moviolone tanto caro ai ct del lunedì, è evidente che:
- la guardia giurata si trovava lì per altri motivi rispetto all'arresto dei rapinatori;
- l'arma gli è stata data in funzione della sua attività e non per sostituirsi alle FdO
- prima di essere mandato in giro con un'arma è stato indottrinato accuratamente sui limiti da osservare per il suo utilizzo, e quindi era consapevole che sventare una rapina freddando i rapinatori non rientrava al loro interno;
- scaricare quindici colpi in direzione di un'auto in fuga non può ne deve essere inquadrato come un atto istintivo dettato dal fervore dell'azione, ma come una chiara volontà di bloccare la fuga dei malviventi ad ogni costo, compresa la loro morte;
- quali che siano le motivazioni etiche e morali a monte di tale decisione, quello che la guardia ha fatto è e resta omicidio volontario, e i giudici che qui in molti hanno omaggiato di carinerie e auguri vari non potevano non condannarlo senza commettere abuso d'ufficio.
Ciò detto, visto che il tuo post quota un mio precedente, e che credo di essere l'unico che su queste pagine non si è scagliato contro il giudizio e chi l'ha dato, presumo che parlando di "Catoni plaudenti in estasi" ti riferissi a me, e visto che non mi sento Catone, non ho mai "plaudito" né ho mostrato estasi o enfasi per la brutta fine di una brutta vicenda, ringrazio e rimando volentieri al mittente l'appellativo con annessi e connessi, rammaricandomi per il tuo (e di altri) confondere "giustizia" con "vendetta".
Saluti e buon fine settimana anche a te.