<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Domanda rivolta a un operaio di catena montaggio auto | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Domanda rivolta a un operaio di catena montaggio auto

D'altronde : Un po di anni fa ero su una linea di componentistica elettrica nella parte di "invecchiamento" diciamo dove si cerca di eliminare la cosidetta "mortalità infantile" di taluni componenti provocandone un invecchiamento artificiale ... e la conclusione era (Da parte di un paio di colleghi) che il trattamento era dovuto al fatto che così "dopo un pò di anni sirompevano e guadagnavano sui ricambi". Secondo voi sono riuscito a fargli capire quello che facevano in realtà ? :shock: .... Così nascono le leggende metropolitane
 
umbiBerto ha scritto:
D'altronde : Un po di anni fa ero su una linea di componentistica elettrica nella parte di "invecchiamento" diciamo dove si cerca di eliminare la cosidetta "mortalità infantile" di taluni componenti provocandone un invecchiamento artificiale ... e la conclusione era (Da parte di un paio di colleghi) che il trattamento era dovuto al fatto che così "dopo un pò di anni sirompevano e guadagnavano sui ricambi". Secondo voi sono riuscito a fargli capire quello che facevano in realtà ? :shock: .... Così nascono le leggende metropolitane
Beh questo è quello che dicono i detrattori del burn in, diciamo che il burn in è il processo in cui si stressa il sistema proprio per abbassare la "mortalità infantile", in pratica il tasso di guasto è altissimo all'inizio della vita del sistema per poi abbassarsi per poi rialzarsi verso la fine vita(andamento a vasca da bagno del grafico tasso di guasto vs vita operativa del pezzo)...
C'è da dire che a questa mortalità infantile del proprio prodotto va data una dimensione e una causa e un costo, in effetti si cerca di eliminare il burn in anche per questo: tagliare i costi i sistemi rotti in fabbrica non vanno al cliente ma vengono scartati o comunque rilavorati quindi si sprecano un sacco di ore e di materiali! Qualche dettrattore del burn in dice che è meglio non farlo per non ridurre la vita utile del pezzo, ma spesso il burn in da indicazioni fondamentali su dove andare a rivedere il progetto, se si cerca di migliorare il prodotto si va a vedere dove e come si rompe per ridisegnarlo.
Poco serve scaraventare ai clienti pezzi non verificati per poi valutarli man mano che tornano in assistenza: i pezzi possono essere stati sottoposti a degli sforzi che non conosci e comunque sono pezzi che devi riprodurre(quindi costano), molto meglio stressare il sistema in maniera corretta e controllata per avere dei feedback corretti per i progettisti che in tempi rapidi faranno in modo che il motore sia più affidabile...
In ultima analisi, il burn in serve, ma se non si riesce ad eliminarlo o almeno a ridurlo in linea di massima c'è qualcosa che non va, in realtà è che non si riesce ad elminarlo perchè fare qualcosa di perfetto è impossibile... Probabile che quello che io chiamo burn in per i motori delle auto venga fatto con l'intento di non dare bezzi fallati ai clienti solo per i primi motori poi pian piano i motori vengono riprogettati e la mortalità infantile si avvicina allo 0 dopo tot sistemi prodotti e il collaudo finale serve più come "ultima lavorazione".
Diciamo che secondo me il far girare il motore su un banco serve per far si che il motore si assesti in maniera controllata più che per elminare la mortalità infantile che penso venga ridotta in brevissimo tempo grazie a rapidi e continui miglioramenti del progetto...
Vabbè sono stanchissimo quindi mi sa che non si è capito un cavolo, attendo Ilopan che mi sembra parecchio ferrato sull'argomento...
 
Alllora, non si fa questo "bum in", che se non ho capito male è una pratica di invecchiamento di un componente, atto a evitare la mortalità infantile dello stesso.

Il motore è un "frutto" ingegneristico derivato da un progetto che considera le tolleranze e le dilatazioni termiche e le quote di partenza e quindi quelle di decadimento (motore usurato); mi spiego meglio:
Se io parto da una tolleranza "a disegno" (ipotizziamo fasce-pistoni e cilindro) che è quella nominale prevista dal progetto, e quindi so che nella lunga vita del motore quando questa tolleranza si sarà allargata, sarà "finita" la vita del propulsore (scarsa compressione ed elevato blow-by)

Sarebbe assurdo ipotizzare che io, per non grippare, fornisco i motori già con l'usura da 150.000 km così, cioè con i diametri delle canne cilindro già al limite del mantenimento della compressione (parlo di cilindri e pistoni, ma il ragionamento può valere anche su valvolve, guidavalvole e seggi valvole, ecc.)

Allora cosa succede: :shock:
Tutti i basamenti dei motori (i cosiddetti monoblocchi) alla fine di un processo di lavorazione vengono "letti" e catalogati secondo alcune classi di lavorazione.
All'interno delle canne cilindro, scorrono dei tamponi che leggono la quota realizzata (diametri)
Ipotizzo (con fantasia elementare) che il dametro nominale sia 55,00 mm (alesaggio) è questa è lettura (realizzata) dei 4 diametri :
1° 55,002
2° 55,007
3° 55,001
4° 55,009

In lettura -a voce- parliamo di 55 millimeri e 9 micron (0,009),ecc!
Parlo di quote teoriche citate per rendere un ragionamento, chiaro a tutti.

Lo stantuffo o meglio il pistone a sua volta è classificato secondo una classe di tolleranza ed ipotizzo :
Tutti quelli che vanno da 54,901 a 54,951 sono classe A; tutti quelli che vanno da 54,951 a 54,991 sono classe B. (sono quote finte, ma per rendere l'idea)!

Allora succede che all'interno delle quote "ampie" dei cilindri più larghi (il 2° ed il 4°) bisognerà mettere gli stantuffi più larghi, in modo da ripetere rigorosamente l'accoppiamento più stretto e più prossimo al progetto, atto a garantire la quota nominale (stretta) di partenza del motore, compressiione ed assenza di giuochi/battiti.

Questo fa si che ogni motore parta, dal suo primo giro, con una tolleranza progettuale garantita e che a 100.000 km l'usura dei 4 cilindri sia omogenea.

Prova a pensare di invertire gli stantuffi 2-4 e 1-3 alla fine avrai grippaggi o usura precoce a seconda dei casi.
Pensa a quando ciò non accadeva che alcuni motori morivano perchè uno o due cilindri non avevano più compressione.
L'accoppiamento era (anni fa) un terno al lotto.

Cosa voglio dire; nei motori non si fa questa operazione di bum-in, ma si fa la precisione assoluta considerando le attività dell'olio motore (che è l'antiusura per eccellenza, le dilatazioni termiche - il motore lavora a caldo ma non a freddo quindi disegno a caldo, ma ahimè parto a freddo - e si prevedono gli effetti e l'accompagnamento "assisito" all'usura.

Pertanto, il motore oggi è un grande appuntamento ingegneristico fatto di tanti pezzi controllati e supercontrollati, quotati e classificati.

Io per citare un esempio banale ho parlato di cilindri e pistoni ma se voi applicate questa regola a tutti i ( o le) componenti (ed è così) alla fine capirete da soli che tutti i pezzi di un motore hanno subìto una serie di test e controlli fino a definirne quasi una "carta di identità" tecnica e dimensionale.

Oggi i motori durano di più per questo e per tanti altri fatti.
L'olio motore è un qualcosa che si usa in ragione delle tolleranze meccaniche del motore; è un po' lo stucco fluido che girando nel motore fa da sigillante alle quote meccaniche;
I moderni motori adottano 0W e 5W proprio perchè questi olii fluidi sigillano quote strette; i motori di una volta erano oliati da 15W e 20W proprio perchè erano soggetti a tolleranze (e sbalzi termici) diverse.
Pensa all'olio come se avesse una grana sottile (i fluidi) e doppia (i viscosi) che stuccano le tolleranze strette ed ampie (parliamo di micron, attenzione!)!
I fluidi sono gli 0W-5W ed i viscosi gli altri due!

Sai dove si fa un po' di bum-in oggi sui motori?
Alla cinghia della distribuzione che poichè si assesta dopo pochi km, si fa una operazione di lieve usura (parliamo dui 100-1000 giri) su una macchina rotativa che distende ed assesta le fibre/materiali in modo tale che in applicazione sotto al propulsore non avvenga decadimento -allungamento della cinghi astessa (ma ormai con i cuscinetti automatici a molla, anche questo sta scomparendo)

C'e da scrivere molto a tal proposito...sui motori! ;)

PS : Se un meccanico inverte gli stantuffi, altro che motore nuovo...avrà ucciso il motore per sempre :(
 
etabeta.tre ha scritto:
scusate, io ho aperto questo argomento solo per curiosità, per sapere come vengono trattati i motori al primo avviamento, NON di certo per parlare male di una casa o l'altra, per catene di montaggio intendevo di tutte le case, senza esclusioni
Qualche tempo fa, su DMax (canale 52), c'erano dei documentati su fabbriche di moto. Dalle fusioni e lavorazioni meccaniche sui motori, passando alle saldature dei telai e montaggio finale.
Alla fine, qualche litro di benzina nel serbatoio, e via al banco a rulli.

Il tester ingranava le marce in sequenza, tirando fino ai 10.000 rpm per qualche secondo, prova freni e scalata fino alla prima, il tutto durava non più di un minuto.

Il motore era un 4 cilindri 600cc Honda.

Nel campo auto presumo che si faccia lo stesso.
 
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