<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> DICHIARAZIONE DEI REDDITI DEI COMMERCIANTI E RISTORATORI | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

DICHIARAZIONE DEI REDDITI DEI COMMERCIANTI E RISTORATORI

rema07_99 ha scritto:
belpietro ha scritto:
assumendo un atteggiamento strafottente nei suoi confronti ci fai solo brutta figura. poi, vedi tu se trarre spunto dalla mia osservazione.
finché la polemica non scade nei toni o nei termini, non sono fatti miei.
perdonami ma l'atteggiamento "strafottente" lo stai assumendo tu perchè sei poco obbiettivo, secondo me non hai letto bene.

Pur non essendo l'attributo rivolto al sottoscritto, e lasciando ovviamente ogni replica al diretto interessato, sarei curioso di vederlo motivato, se non altro per individuare le ragioni dell'evidente difficoltà di reciproca comprensione.

So che la materia è complessa, forse non sono in grado di illustrarla correttamente. Questo a prescindere dalle diverse posizioni personali in materia, sempre più che legittime
 
|Mauro65| ha scritto:
rema07_99 ha scritto:
la domanda che porgo a questo punto a Mauro è perchè sono esclusi dagli studi di settore quelli con ricavi dichiarati superiori a Euro 5.164.569 ????
Perché già è una follia pensare, presumere e pretendere di catastalizzare - con l'uso distorto ed erroneo della scienza econometrica - i redditi delle imprese più piccole, figurarsi immaginare di applicare concetti del genere alle imprese maggiori. Oltre a tutto, di solito a maggior fatturato corrisponde maggiore organizzazione, per cui mentre le piccole imprese "subiscono" certi comportamenti e/o si "regolano" di conseguenza, quelle organizzate ed efficenti se ne impipperebbero altamente di eventuali richieste di adeguamento o addirittura della compilazione stessa (per inciso, la sanzione per il mancato invio in molti casi è ben inferiore al maggior costo delle specifich rilevazioni per tali imprese) e metterebbero a disposizione le scritture contabili con l'augurio di "buon lavoro" ...

altra domanda: come facevano molte aziende (grosse) a sapere che per aderire ai condoni bastava pagare solo la prima rata del condono e l'AE avrebbe accettato il condono senza perseguire i restanti debiti ????

Lo sapevano tutti, bastava leggere le circolari. In ogni caso tale affermazione è scorretta (per non dire falsa), la prima rata del condono (tar l'altro per alcuni tipi e non per tutti) perfezionava il condono, ma "perfezionare il condono" non comportava né comporta la rinuncia alla riscossione delle debenze da condono, maggiorate con le sanzoni per tardivo / omesso versamento delle rate.

ma credo che anche qui avrò risposte evasive del resto c'è chi nasce con questo dono .
:lol: :lol: :lol: :lol:
Le risposte sono sufficientemente precise?

Ho votato la tua risposta con 5 stelle quindi ....

Purtroppo questo conferma quello che sostengo e cioè che in Italia il fisco strozza il reddito medio-basso di cui faccio parte.

Quindi se te la vuoi spassare o fai il parassita mangiando presso le onlus oppure fai il mago della finanza facendo sparire capitali e facendo giochini di scatole cinesi con le aziende.

Lo schiavo della piccola impresa sempre preda facile di tanti sciacalli alla fine della giornata ha solo lavorato per la comunità.

Non sono certo io a dire che "l'ossatura dell'economia italiana e costituita dalle piccole imprese" .

le piccole imprese alimentano le casse Inps e Inail cosa che spesso Mega ditte e Coop e altri impoveriscono grazie ai tanti sgravi.

Con stima

Renato
 
|Mauro65| ha scritto:
rema07_99 ha scritto:
belpietro ha scritto:
assumendo un atteggiamento strafottente nei suoi confronti ci fai solo brutta figura. poi, vedi tu se trarre spunto dalla mia osservazione.
finché la polemica non scade nei toni o nei termini, non sono fatti miei.
perdonami ma l'atteggiamento "strafottente" lo stai assumendo tu perchè sei poco obbiettivo, secondo me non hai letto bene.

Pur non essendo l'attributo rivolto al sottoscritto, e lasciando ovviamente ogni replica al diretto interessato, sarei curioso di vederlo motivato, se non altro per individuare le ragioni dell'evidente difficoltà di reciproca comprensione.

So che la materia è complessa, forse non sono in grado di illustrarla correttamente. Questo a prescindere dalle diverse posizioni personali in materia, sempre più che legittime

ah non so chiedilo a Belpietro visto che è lui che lo ha usato per primo questo splendido attributo .....
 
rema07_99 ha scritto:
Ho votato la tua risposta con 5 stelle quindi ....
Purtroppo questo conferma quello che sostengo e cioè che in Italia il fisco strozza il reddito medio-basso di cui faccio parte. Quindi se te la vuoi spassare o fai il parassita mangiando presso le onlus oppure fai il mago della finanza facendo sparire capitali e facendo giochini di scatole cinesi con le aziende. Lo schiavo della piccola impresa sempre preda facile di tanti sciacalli alla fine della giornata ha solo lavorato per la comunità. Non sono certo io a dire che "l'ossatura dell'economia italiana e costituita dalle piccole imprese". le piccole imprese alimentano le casse Inps e Inail cosa che spesso Mega ditte e Coop e altri impoveriscono grazie ai tanti sgravi.
Con stima
Renato
Il fisco nazionale strapazza indecorosamente i redditi da lavoro (che non necessariamente devono essere medio - bassi), in qualsiasi forma essi vengano prodotti.

Quanto agli sciacalli, se vuoi attraversare il deserto devi sapere che senza adeguate scorte d'acqua ne sarai facile preda: se non lo sai, o non sai stimare le necessità, non sei idoneo a fare l'imprenditore (in senso economico, non giuridico), e la legge della selezione si abbatterà implacabile su di te. Il "te" non è riferito a Renato in particolare o ad altri, è un concetto generale, rivolto a tutti quelli che pensano che lavorare in forma indipendente sia cosa semplice e che generi automaticamente notevoli benefit.

L'ambiente esterno è ostile, ed il fucile ben carico una necessità
 
rema07_99 ha scritto:
ah non so chiedilo a Belpietro visto che è lui che lo ha usato per primo questo splendido attributo .....
A dire il vero Belpi, come sempre, è stato molto chiaro e lineare, e senza difetto di motivazione.
Ma su questo punto ritengo corretto, per quanto mi riguarda, chiuderla qua.
Lamps
 
|Mauro65| ha scritto:
rema07_99 ha scritto:
ah non so chiedilo a Belpietro visto che è lui che lo ha usato per primo questo splendido attributo .....
A dire il vero Belpi, come sempre, è stato molto chiaro e lineare, e senza difetto di motivazione.
Ma su questo punto ritengo corretto, per quanto mi riguarda, chiuderla qua.
Lamps

qualche conflittino di interesse nel tuo giudizio si evidenzia non credi ????
ma io cmq ci ero già passato sopra
Lamps and stop
 
certe notizie, comunque lasciano il tempo che trovano, sicuramente ci sono parecchi che hanno entrate non dichiarate, ma molti ristoratori, hanno la possibilità di dividere gli utli per ogni componente familiare che lavora, e moltissime sono queste realtà. comunque la vera piaga dell' evasione è il commercio B-C e non B-B , dove esiste il rapporto commerciale azienda - privato ( ad esempio negozio - consumatore ) l' evasione è sicura, nel rapporto azienda - azienda l' evasione è praticamente nulla , tutti vogliono la fattura per qualunque servizio o bene. se si darebbe la possibilità a tutti i cittadini di poter scaricare qualunque spesa l' evasione sarebbe minima, ma forse e troppo semplice.
quello che mi fa girare le scatole :evil: è che io devo fatturare pure le viti da 1 cent ( e non sto scherzando !! ) o un fusibile da 3 cent, mentre interi settori incassano migliaia di euro ogni mese a sbafo !!
 
Un buon articolo (secondo me ovvio)

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=6202&ID_sezione=&sezione=

Daltronde questo è il paese per cui tanto sono contenti di poter rubare una briciola al banchetto del potente di turno.
Mentre se avessero un po' di orgoglio prenderebbero a calci chi RUBA ogni giorno un po' tanto di quei servizi che gli onesti cittadini pagano.
 
vado a piedi ha scritto:
dove esiste il rapporto commerciale azienda - privato ( ad esempio negozio - consumatore ) l' evasione è sicura, nel rapporto azienda - azienda l' evasione è praticamente nulla , tutti vogliono la fattura per qualunque servizio o bene
Ne sei sicuro? :? Io non ci scommetterei nemeno 100 lire fuori corso ... ma d'altra parte si potrebbe dire "ti piace vincere facile?"

se si darebbe la possibilità a tutti i cittadini di poter scaricare qualunque spesa l' evasione sarebbe minima, ma forse e troppo semplice.
E' una tesi diffusa in rete, ma, purtroppo, se fosse applicata integralmente avremmo una diminuzione di gettito o, quantomeno, si dovrebbe ricorrere alla tassazione del risparmio (non solo degli interessi, ma proprio del risparmio capitale). Per chiarire, fatto 100 il reddito lordo di un contribuente e 35 l'aliquota media d'imposta, ne ha disponibili 65. Metti che di questi ne spenda 60 e ne risparmi 5, avrebbe 21 di "rimborso fiscale", quindi la sua imposta diminuirebbe da 35 a 14. L'obiezione dei fautori di questa impostazione è che i 60 verrebbero necessariamente dichiarati, generando imposte. Ma, in realtà, una parte dei 60 di spesa sono già in "bianco", e della parte in "nero" non tutti costituirebbero base imponibile (andrebbero detratti i costi). Queste operazioni possono andare bene per settori specifici, come l'edilizia: l'operazione diretta è in pareggio se non in perdita per lo Stato (es. la detrazione 55% è un colossale buco d'imposta per le finanze pubbliche), ma vi sono delle esternalità positive rappresentate dalla necessaria ed obbligata emersione del lavoro nero, ad esempio, o dall'estromissione dal mercato di imprese fortemente irregolari. Anche qui, però, la diluizione della detrazione in 10 anni ha generato, di ritorno, una fortissima domanda di prestazioni non fatturate dietro congruo sconto, per lo meno su opere che non necessitano di particolari garanzie o documentazione.

E' un mondo complesso
 
|Mauro65| ha scritto:
vado a piedi ha scritto:
dove esiste il rapporto commerciale azienda - privato ( ad esempio negozio - consumatore ) l' evasione è sicura, nel rapporto azienda - azienda l' evasione è praticamente nulla , tutti vogliono la fattura per qualunque servizio o bene
Ne sei sicuro? :? Io non ci scommetterei nemeno 100 lire fuori corso ... ma d'altra parte si potrebbe dire "ti piace vincere facile?"

se si darebbe la possibilità a tutti i cittadini di poter scaricare qualunque spesa l' evasione sarebbe minima, ma forse e troppo semplice.
E' una tesi diffusa in rete, ma, purtroppo, se fosse applicata integralmente avremmo una diminuzione di gettito o, quantomeno, si dovrebbe ricorrere alla tassazione del risparmio (non solo degli interessi, ma proprio del risparmio capitale). Per chiarire, fatto 100 il reddito lordo di un contribuente e 35 l'aliquota media d'imposta, ne ha disponibili 65. Metti che di questi ne spenda 60 e ne risparmi 5, avrebbe 21 di "rimborso fiscale", quindi la sua imposta diminuirebbe da 35 a 14. L'obiezione dei fautori di questa impostazione è che i 60 verrebbero necessariamente dichiarati, generando imposte. Ma, in realtà, una parte dei 60 di spesa sono già in "bianco", e della parte in "nero" non tutti costituirebbero base imponibile (andrebbero detratti i costi). Queste operazioni possono andare bene per settori specifici, come l'edilizia: l'operazione diretta è in pareggio se non in perdita per lo Stato (es. la detrazione 55% è un colossale buco d'imposta per le finanze pubbliche), ma vi sono delle esternalità positive rappresentate dalla necessaria ed obbligata emersione del lavoro nero, ad esempio, o dall'estromissione dal mercato di imprese fortemente irregolari. Anche qui, però, la diluizione della detrazione in 10 anni ha generato, di ritorno, una fortissima domanda di prestazioni non fatturate dietro congruo sconto, per lo meno su opere che non necessitano di particolari garanzie o documentazione.

E' un mondo complesso

io credo che si dovrebbe tornare al sistema accertativo rimettendo in vigore le bolle di accompagnamento e i controlli per strada dei finanzieri.

questo metodo presuntutivo-presuntuoso stanga il piccolo che non ce la fa o chi vorrebbe investire in attrezzature o personale, per crescere a regime dopo diversi anni.

Invece va d'accordo con i paperoni e semi paperoni che se ne escono con un insalata di tasse.

Berlusconi è stato fedele alla sua incoerenza: nelle elezioni parla sempre di essere vicino alle categorie produttive e invece poi, ma questo ad ogni suo governo, premia i malfattori in cravatta.

Sia chiaro non sono per il comunismo staliniano ma in questo paese abbiamo seriamente e fortemente bisogno di meritocrazia ma non di quella del tipo me lo merito io a cavolo, ma bensì con un sistema feedback di controllo-premio.

Non vorrei dire certe cose ma quando vedi che l'uovo di oggi diventa sempre più piccolo è ora di ricominciare a curare la gallina, o no?

So già che si dirà che gli studi di settore sono stati introdotti dalla sx, bene, ma la dx cosa ha fato in merito?
 
biasci ha scritto:
Una cosa che non capisco: perchè viene fuori ora sta cosa? parlano dei redditi dichiarati nel 2008 relativi al 2007 ....... ma ora siamo nel 2009...... se ne sono accorti presto però :?
Perchè altrimenti si deve parlare di Escort. La Ford ha sempre prodotto auto interessanti.
 
krukko ha scritto:
biasci ha scritto:
Una cosa che non capisco: perchè viene fuori ora sta cosa? parlano dei redditi dichiarati nel 2008 relativi al 2007 ....... ma ora siamo nel 2009...... se ne sono accorti presto però :?
Perchè altrimenti si deve parlare di Escort. La Ford ha sempre prodotto auto interessanti.

probabilmente voi fate il 770.

Ad esempio ora si stanno facendo le dichiarazioni unico 2009 sui redditi del 2008 che saranno noti come statistiche nel 2010, chiaro?

sulla Ford concordo, sulle Escort .... nmmmm materia piccante !

ciao
 
rema07_99 ha scritto:
So già che si dirà che gli studi di settore sono stati introdotti dalla sx, bene, ma la dx cosa ha fato in merito?
A dirla proprio tutta erano stati immaginati e studiati proprio da Tremonti prima del 96. Poi sono stati messi in opera dalla sx, che ha ci ha messo del suo. Tremonti ha commesso il peccato originale, che è quello di applicare in modo improprio concetti e principi econometrico - statistici, Visco ci ha aggiunto il fuoco sacro della lotta di classe ed la presunzione - invero del tutto fantasiosa - che l'homo economicus risponda agli ukaze delll'A.F. come se ne fosse suo pubblico dipendente.
D'altra parte, Tremonti, pur avendo ampia esperienza pratica, è un tributarista puro, non ha formazione economica, mentre Visco ha formazione economica ma difetta di esperienza pratica. Entrambi professori ordinari (rispettivamente di diritto tributario e di scienza delle finanze), ad essere malevoli Tremonti ha raggiunto la prima fascia da giovane, Visco nel 2001 alla soglia dei 60 anni.

Per amore di verità, va pure detto che:
- Tremonti immaginava gli studi di settore come strumento per scremare le posizioni da verificare, mentre Visco li vedeva come clava per accertare;
- il "vizio" di quantificare in modo statistico i redditi risale allo scomparso ministro Bruno Visentini (ordinario di diritto commerciale).

Mi attendo la fine della stagione "studi di settore" entro questa legislatura.

Ma non so se il "dopo" sarà meglio
 
|Mauro65| ha scritto:
rema07_99 ha scritto:
So già che si dirà che gli studi di settore sono stati introdotti dalla sx, bene, ma la dx cosa ha fato in merito?
A dirla proprio tutta erano stati immaginati e studiati proprio da Tremonti prima del 96. Poi sono stati messi in opera dalla sx, che ha ci ha messo del suo. Tremonti ha commesso il peccato originale, che è quello di applicare in modo improprio concetti e principi econometrico - statistici, Visco ci ha aggiunto il fuoco sacro della lotta di classe ed il concetto - invero del tutto fantasioso - che l'homo economicus risponda agli ukaze delll'A.F. come se ne fosse suo pubblico dipendente.
D'altra parte, Tremonti, pur avendo ampia esperienza pratica, è un tributarista puro, non ha formazione economica, mentre Visco ha formazione economica ma difetta di esperienza pratica. Entrambi professori ordinari (rispettivamente di diritto tributario e di scienza delle finanze), ad essere malevoli Tremonti ha raggiunto la prima fascia da giovane, Visco nel 2001 alla soglia dei 60 anni.

Per amore di verità, va pure detto che:
- Tremonti immaginava gli studi di settore come strumento per scremare le posizini da verificare, mentre Visco li vedeva come clava per accertare;
- il "vizio" di quantificare in modo statistico i redditi risale allo scomparso ministro Bruno Visentini (ordinario di diritto commerciale).

Mi attendo la fine della stagione "studi di settore" entro questa legislatura.

Ma non so se il "dopo" sarà meglio

non si finisce mai di imparare,

grazie
 
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