<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> DICHIARAZIONE DEI REDDITI DEI COMMERCIANTI E RISTORATORI | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

DICHIARAZIONE DEI REDDITI DEI COMMERCIANTI E RISTORATORI

DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Che un bilancio sia il risultato di stime e valutazioni non vuol dire che gli amministratori possano abbattere l'utile deliberatamente, in primo luogo perchè tali stime e valutazioni devono sempre esser conformi al disposto normativo e motivate, in secondo luogo perchè una perdita di esercizio in molte altre situazioni può risultare scomoda. Dire che le aziende non pagano le tasse perchè fanno i bilanci in perdita mi pare un' esemplificazione inaccettabile.

+++ +++ +++

Bella o brutta, è la realtà.
Vedrai quanto è bello presentarsi ad un istituto di credito per ottenere finanziamenti con bilanci in perdita. La banca procederà a calcolare il rating dell'impresa con un apposito programmino, l'addetto carica i dati di bilancio richiesti(tra cui il risultato di esercizio) e viene fuori il rating. Vaglielo a spiegare al programmino che hai pasticciato col bilancio per pagare poche tasse e che il realtà la tua attività produce utili(seppur occulti) e non perdite. Per carità, se l'azienda non ha interesse a ricorrere al capitale di credito...
Ovviamente ti quoto integralmente.

In passato ho assistito uno che l'ho "rilevato" con un mostruoso saldo "totolare c/anticipi", pari ai 2/3 abbondanti della linea di fido ed al 10% del (robusto) fatturato annuo, ovviamente in perdita. Il tipo voleva mettersi a posto e dormmire sonni tranquilli. ho fatto una fatica del diavolo, e fondamentale è stata la sincerità con la banca (elemento che è sempre stato alla base dei miei rapporti con il mondo creditizio) e la sensibilità del funzionario nel capire i buoni intenti.
Ho impiegato 3 anni per raggiungere l'obiettivo, anche se per qualcuno "decidere a tavolino" un determinato risultato è un gioco da ragazzi :-(
 
biasci ha scritto:
L' unico modo dovrebbe essere quello di dimostrare meno guadagni e quindi più spese...... se qualcuno sa come si fa, che lo dica subito :lol:

Chi lo sa non te lo dirà mai ... soprattutto non gratuitamente :twisted: :twisted: :twisted:
 
|Mauro65| ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Che un bilancio sia il risultato di stime e valutazioni non vuol dire che gli amministratori possano abbattere l'utile deliberatamente, in primo luogo perchè tali stime e valutazioni devono sempre esser conformi al disposto normativo e motivate, in secondo luogo perchè una perdita di esercizio in molte altre situazioni può risultare scomoda. Dire che le aziende non pagano le tasse perchè fanno i bilanci in perdita mi pare un' esemplificazione inaccettabile.

+++ +++ +++

Bella o brutta, è la realtà.
Vedrai quanto è bello presentarsi ad un istituto di credito per ottenere finanziamenti con bilanci in perdita. La banca procederà a calcolare il rating dell'impresa con un apposito programmino, l'addetto carica i dati di bilancio richiesti(tra cui il risultato di esercizio) e viene fuori il rating. Vaglielo a spiegare al programmino che hai pasticciato col bilancio per pagare poche tasse e che il realtà la tua attività produce utili(seppur occulti) e non perdite. Per carità, se l'azienda non ha interesse a ricorrere al capitale di credito...
ho fatto una fatica del diavolo, e fondamentale è stata la sincerità con la banca (elemento che è sempre stato alla base dei miei rapporti con il mondo creditizio) e la sensibilità del funzionario nel capire i buoni intenti.
Ho impiegato 3 anni per raggiungere l'obiettivo, anche se per qualcuno "decidere a tavolino" un determinato risultato è un gioco da ragazzi :-(
E' andata bene, anche perchè di fronte ad un rating decisamente negativo la discrezionalità del funzionario, nonostante le buone intenzioni delle parti, si riduce notevolmente e tutto si complica.
 
|Mauro65| ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Che un bilancio sia il risultato di stime e valutazioni non vuol dire che gli amministratori possano abbattere l'utile deliberatamente, in primo luogo perchè tali stime e valutazioni devono sempre esser conformi al disposto normativo e motivate, in secondo luogo perchè una perdita di esercizio in molte altre situazioni può risultare scomoda. Dire che le aziende non pagano le tasse perchè fanno i bilanci in perdita mi pare un' esemplificazione inaccettabile.

+++ +++ +++

Bella o brutta, è la realtà.
Vedrai quanto è bello presentarsi ad un istituto di credito per ottenere finanziamenti con bilanci in perdita. La banca procederà a calcolare il rating dell'impresa con un apposito programmino, l'addetto carica i dati di bilancio richiesti(tra cui il risultato di esercizio) e viene fuori il rating. Vaglielo a spiegare al programmino che hai pasticciato col bilancio per pagare poche tasse e che il realtà la tua attività produce utili(seppur occulti) e non perdite. Per carità, se l'azienda non ha interesse a ricorrere al capitale di credito...
Anche se per qualcuno "decidere a tavolino" un determinato risultato è un gioco da ragazzi :-(
Eheheh ;)
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
E' andata bene, anche perchè di fronte ad un rating decisamente negativo la discrezionalità del funzionario, nonostante le buone intenzioni delle parti, si riduce notevolmente e tutto si complica.
... ed è qui che mi sono infilato io, mi concederai un pur minimo apporto alla pratica :D :D :D
 
|Mauro65| ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
E' andata bene, anche perchè di fronte ad un rating decisamente negativo la discrezionalità del funzionario, nonostante le buone intenzioni delle parti, si riduce notevolmente e tutto si complica.
... ed è qui che mi sono infilato io, mi concederai un pur minimo apporto alla pratica :D :D :D
Ovviamente :D
 
|Mauro65| ha scritto:
matildaV8 ha scritto:
io posso dire che che i controlli li fanno eccome!!
mio marito e' sempre tartassato dai controlli e di tasse ne paga a bizzeffe, mia madre idem.....
Dipende di quali controlli parliamo. Se ti riferisci ai c.d. "controlli documentali 36 ter" (richiesta di invio copia oneri deducibili, spese sanitarie etc) è mero fumo che non c'entra con l'evasione, lì cadono soli i distratti in buona fede o i ladri di polli. Personalmente intendo un'altra natura di controllo

diciamo forse che ci sono delle zone in cui i controlli ci sono ed in altre in cui non esistono e quindi la gente si sente libera di fare cio' che vuole?
vero

dove li mettiamo poi i muratori, gli idraulici e gli elettricisti???????
per correttezza: dove mettiamo tutti quelli che "io l'iva non te la do?"

e di quelli che della finanza che vengono in negozio scelgono e ti dicono :"a posto cosi' vero?" e tu devi accettare questi compromessi perche' altrimenti ti rigirano il negozio e qualcosa fuori posto lo trovano sicuro.......
le cronache giudiziarie di metà anni '90 sono illuminanti in proposito, e rimando a tale interessante lettura

io parlo di controlli veri e propri: fuori libri contabili,fatture, inventario di magazzino etc etc etc....
 
|Mauro65| ha scritto:
rema07_99 ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
non è così "semplice" come dici, anzi paradossalmente il fatto di non avere studi di settore "complica" la vita a chi vuole pagare meno imposte (gli studi di settore complicano la vita solo alle persone oneste, strana la vita, vero?)
MA COSA DICI ????
ma fingi di non saperle le cose o non le sai e dici cose errate ???
chi non è soggetto a studi di settore fa lievitare i costi, con fatture fittizie, e far risultare un utile netto basso
chi invece deve rientrare negli studi di settore più ha spese più deve adeguarsi ad un reddito presunto che viene fuori dal Gerico.
mi pare che manchino, per usare un termine calcistico, i "fondamentali"
o meglio, c'è qualche nozione, ma, per usare una battuta, manca completamente l'applicazione :)

il contribuente scorretto è enormente avvantaggiato dagli studi di settore
mai sentirai un evasore lamentarsene - a lui convengono alla grande, sono il miglior affare che poteva fare, un regalo del fisco

un'impresa con volumi d'affari tali da essere esclusa dagli studi di settore,
e che voglia porre in atto determinati comportamenti illeciti, deve attuare una serie di costruzioni giuridiche ed economiche non da poco - anche e soprattutto perché a quei livelli di fatturato senza banche non ci lavori, ed agli istituti di credito non garbano i segni meno (noché una serie di alte cose che non sto qui a dettagliare)

le fatture fittizie sono roba da cioccolatai e da ladri di polli

cordiali lampeggi

non so cosa risponderti dato che già ti contraddici da solo.

il fatto poi che difendi la grande impresa e poi ti vanti per capacità superiori a quelle di cioccolatai e ladri di polli .... la dice lunga e avvalora la mia tesi.

scusi le freccie

distinti clacson
 
rema07_99 ha scritto:
belpietro ha scritto:
rema07_99 ha scritto:
scusi le freccie

"frecce"

il plurale di "freccia" è "frecce"

.....

altro che i fondamentali ...

vabbè ho corretto frecciatine sai ...

si hai ragione ma non cambiar discorso o magari è meglio

te lo dico con simpatia: le opinioni sono soggettive e tutte rispettabili.
e, quanto ad opinioni, le tue sono rispettabili tanto quante quelle di mauro65

invece la conoscenza dei meccanismi (che sono molto complessi) della fiscalità aziendale non è "opinabile"; è una conoscenza tecnica oggettiva, che si acquisisce con lo studio e la pratica

non è questione di essere più bravi o meno bravi: è questione che mauro65 è un professionista del settore e ha una conoscenza tecnica precisa, e si vede leggendo, e tu hai delle nozioni "da dilettante interessato".
guarda che, leggendo da fuori, si vede.

assumendo un atteggiamento strafottente nei suoi confronti ci fai solo brutta figura.

poi, vedi tu se trarre spunto dalla mia osservazione.
finché la polemica non scade nei toni o nei termini, non sono fatti miei.
 
matildaV8 ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
matildaV8 ha scritto:
io posso dire che che i controlli li fanno eccome!! mio marito e' sempre tartassato dai controlli e di tasse ne paga a bizzeffe, mia madre idem.....
Dipende di quali controlli parliamo. Se ti riferisci ai c.d. "controlli documentali 36 ter" (richiesta di invio copia oneri deducibili, spese sanitarie etc) è mero fumo che non c'entra con l'evasione, lì cadono soli i distratti in buona fede o i ladri di polli. Personalmente intendo un'altra natura di controllo
io parlo di controlli veri e propri: fuori libri contabili,fatture, inventario di magazzino etc etc etc....
Verifiche contabili ripetute sul medesimo soggetto?
Mmh, situazione alquanto atipica ... o la zona è caratterizzata dalla presenza di poche attività economiche e abbondanza di verificatori civili e/o militari, o vi sono altri aspetti da valutare.
Lamps
 
belpietro ha scritto:
rema07_99 ha scritto:
belpietro ha scritto:
rema07_99 ha scritto:
scusi le freccie

"frecce"

il plurale di "freccia" è "frecce"

.....

altro che i fondamentali ...

vabbè ho corretto frecciatine sai ...

si hai ragione ma non cambiar discorso o magari è meglio

te lo dico con simpatia: le opinioni sono soggettive e tutte rispettabili.
e, quanto ad opinioni, le tue sono rispettabili tanto quante quelle di mauro65

invece la conoscenza dei meccanismi (che sono molto complessi) della fiscalità aziendale non è "opinabile"; è una conoscenza tecnica oggettiva, che si acquisisce con lo studio e la pratica

non è questione di essere più bravi o meno bravi: è questione che mauro65 è un professionista del settore e ha una conoscenza tecnica precisa, e si vede leggendo, e tu hai delle nozioni "da dilettante interessato".
guarda che, leggendo da fuori, si vede.

assumendo un atteggiamento strafottente nei suoi confronti ci fai solo brutta figura.

poi, vedi tu se trarre spunto dalla mia osservazione.
finché la polemica non scade nei toni o nei termini, non sono fatti miei.

perdonami ma l'atteggiamento "strafottente" lo stai assumendo tu perchè sei poco obbiettivo, secondo me non hai letto bene.

Pagare le tasse non dovrebbe essere uno sport campioni e dilettanti del pagar meno ma dovrebbe essere contribuire in base a delle regole stabilite.

cerchiamo quindi di tornare all'oggetto del contendere senza stupide devianze.

Dato che sono esclusi dagli studi di settore tutti coloro che si trovano in una delle seguenti condizioni:

Ricavi dichiarati superiori a Euro 5.164.569
Periodo d?imposta di durata diversa da 12 mesi
Inizio o cessazione attività nel corso del periodo d?imposta
Modifica in corso d?anno dell?attività (se le attività ricadono in due studi diversi)
Reddito determinato con criteri forfetari
Incaricati vendite a domicilio
Periodo di non normale svolgimento dell?attività
Diversa categoria reddituale rispetto al modello studi

la domanda che porgo a questo punto a Mauro è perchè sono esclusi dagli studi di settore quelli con ricavi dichiarati superiori a Euro 5.164.569 ????

altra domanda: come facevano molte aziende (grosse) a sapere che per aderire ai condoni bastava pagare solo la prima rata del condono e l'AE avrebbe accettato il condono senza perseguire i restanti debiti ????

ma credo che anche qui avrò risposte evasive del resto c'è chi nasce con questo dono .

:lol: :lol: :lol: :lol:
 
rema07_99 ha scritto:
la domanda che porgo a questo punto a Mauro è perchè sono esclusi dagli studi di settore quelli con ricavi dichiarati superiori a Euro 5.164.569 ????
Perché già è una follia pensare, presumere e pretendere di catastalizzare - con l'uso distorto ed erroneo della scienza econometrica - i redditi delle imprese più piccole, figurarsi immaginare di applicare concetti del genere alle imprese maggiori. Oltre a tutto, di solito a maggior fatturato corrisponde maggiore organizzazione, per cui mentre le piccole imprese "subiscono" certi comportamenti e/o si "regolano" di conseguenza, quelle organizzate ed efficenti se ne impipperebbero altamente di eventuali richieste di adeguamento o addirittura della compilazione stessa (per inciso, la sanzione per il mancato invio in molti casi è ben inferiore al maggior costo delle specifich rilevazioni per tali imprese) e metterebbero a disposizione le scritture contabili con l'augurio di "buon lavoro" ...

Dato che sono esclusi dagli studi di settore tutti coloro che si trovano in una delle seguenti condizioni:
Sarebbe bene curare meglio il copia ed incolla, quantomeno da una versione aggiornata delle istruzioni, preferibilmente tenendo in debito conto anche la prassi.

altra domanda: come facevano molte aziende (grosse) a sapere che per aderire ai condoni bastava pagare solo la prima rata del condono e l'AE avrebbe accettato il condono senza perseguire i restanti debiti ????
Lo sapevano tutti, bastava leggere con attenzione la norma principale o, per i più pigri, le circolari. In ogni caso tale affermazione è scorretta (per non dire falsa), la prima rata del condono (tra l'altro per alcuni tipologie di sanatoria, non per tutte) perfezionava il condono, ma "perfezionare il condono" non comportava né comporta la rinuncia alla riscossione delle debenze da condono, maggiorate con le sanzoni per tardivo / omesso versamento delle rate.

ma credo che anche qui avrò risposte evasive del resto c'è chi nasce con questo dono . :lol: :lol: :lol: :lol:
Le risposte sono sufficientemente precise?
 
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