La tecnologia ibrida è piaciuta e piace in macchine più concrete e razionali come la Prius e, soprattutto, l'Auris, in auto più sfiziose si cerca anche una certa brillantezza di guida: non è una caso che anche Audi e Mercedes, che facevano di altro il loro punto di forza, abbiano deciso di cambiar rotta e seguire a ruota BMW nell'offrire una guida dinamica al cliente.
. Di concessionarie che trattano Lexus (non so se in maniera ufficiale o meno) dalle mie parti ce ne sono tre nel giro di 100 km, ci sta, essendo un marchio elitario non solo a livello di prezzo, esclusa la 200h, si parla di cilindrate da 2.5 in su e potenze sopra i 200cv, in un mercato dove vanno forte le 520d e le E220cdi. Il rapporto benefici/costi di una rete più vasta non so quanto possa essere favorevole. Sarebbe, certo, da utilizzare appieno la rete Toyota: in questo caso, il marchio generalista, sinonimo di grande affidabilità, potrebbe addirittura far da traino al corrispettivo prodotto di lusso, che, CT200h a parte, è assolutamente complementare e non sostitutivo sul nostro mercato: la Avensis non esiste ibrida, egmento E ed F Toyota non ce ne sono, la RX450h è molto più stradale rispetto alle Land Cruiser Toyota.
Sono perfettamente d'accordo con i due aspetti che hai evidenziato.
Sulla rete distributiva, si possono discutere certe politiche aziendali.
Tutte le Case tendono a razionalizzare la propria rete, il che vuol dire, in pratica, eliminare i piccoli conce per raggruppare la clientela presso i grandi centri, con tutti i lati negativi che questo comporta per la clientela in generale.
C'è poi la tendenza a separare i brand premium da quelli generalisti della stessa Casa: così ha fatto VW con Audi ed, in passato, Toyota con Lexus.
Ma c'è il rischio, come è accaduto per Lexus, che, se le vendite non sono brillanti, i conce che si sono accollati le spese per i saloni ad hoc, ora stanno soffrendo; sul territorio, poi, avendo altri conce rinunciato al premium, Lexus si fa fatica a trovarla in certe zone.
Visto che Lexus, a questo punto, deve ricostruire la propria presenza di fatto in Italia, sarebbe forse d'uopo che Toyota rinunciasse (almeno in parte) all'imposizione degli elevati standard richiesti e permettesse a diversi dealers Toy di commercializzare ed assistere anche la gamma premium.