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Covid-19

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Sto rivalutando (non certo i modi, le devastazioni di Genova o il tirare un estintore in testa a un carabiniere) i NO GLOBAL del 2001.
Magari le motivazioni che li spingevano a dire no erano diverse dalle mie di adesso, ma non avevano tutti i torti.
Quelli erano solo casinisti ( direi di peggio ma....) che cercavano solo lo scontro....non credo avessero un ideale. E cmq in 20 anni le cose sono cambiate molto, non c'è paragone.
E neppure la greta dice cose sensate visto che fa che ripetere le stesse cose senza uno straccio di idea sul cosa fare.
Intanto la famiglia si è arricchita.
 
Ma tanto, nel tuo caso personale, tu già non ci vai in bus o in treno, mi sembra!
Cosa cambia per te?

Se in una grande città tutti andassero con l'auto, anziché con i mezzi pubblici, sarebbe un caos totale.
E ieri invece ho visto in tv un servizio su Roma, e c'è chi dice che è diventata come a Ferragosto: pochissima gente in giro.
E la situazione di Roma, quanto a contagi, non è certo come quella del nord...


confermo, però il traffico a Roma è fortemente legato alle scuole, chiuse le scuole diminuisce tantissimo, però è vero quello che dici tu, se ad esempio a Roma si dicesse di andare tutti con mezzi privati il traffico andrebbe al collasso e le attività professionali sarebbe comunque ostacolate da questo
 
Esattamente.
Purtroppo il nord Italia era la vittima perfetta in Europa per via del fatto che ha una popolazione con l'età più alta d'Europa e inoltre é una delle zone con la peggiore qualità dell'aria (pianura padana) il che porta a maggior frequenza di patologie respiratorie. Magari molte persone han dei polmoni non proprio in forma e che avrebbero manifestato problemi da qui a qualche anno, sicuramente questo virus non farebbe che portarli alla luce.
Oltre a ciò basti solo pensare a dei fumatori di lungo corso ad es...
 
confermo, però il traffico a Roma è fortemente legato alle scuole, chiuse le scuole diminuisce tantissimo, però è vero quello che dici tu, se ad esempio a Roma si dicesse di andare tutti con mezzi privati il traffico andrebbe al collasso e le attività professionali sarebbe comunque ostacolate da questo
......anche perchè non brilla per efficienza....anzi, pare sia un vero disastro.:emoji_confounded:
 
ma credo da quanto mi sembra di intendere che si andrà verso quella direzione , chiusura di tutte le attività, se entro un tot di giorni non ci sarà un inversione di tendenza.
Io sono un fautore dello smart working , ma lo si fa in pieno o quasi nelle aziende di servizio, quella ad esempio dove sono io ora, ma le aziende di servizio vivono anche perchè ci sono altre aziende che si servono di loro ma se quest'ultime sono ferme anche quelle di servizio prima o poi dovranno fermarsi , a quel punto lo smart working poco serve.

Infatti, lo smart working è una soluzione molto limitata, e può servire solo a quelli che lo possono fare veramente (come me, che lo faccio da 11 anni e non certo per un'emergenza epidemia).
Per questo dico che prevedo un bel tracollo dell'economia (pensa anche solo a tutti gli hotel, i ristoranti, i cinema, ecc.) che però non è detto sia per forza una brutta cosa.
Può essere la vera occasione per cambiare radicalmente il nostro stile di vita.
 
e di questo perchè non se ne parla? notizia di 4 giorni fa.
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attenzione perché rinunciare alla globalizzazione significa rinunciare a tanto: costi più alti dei prodotti, quindi dei servizi.
Meno turismo, meno "divertimenti" e quindi meno posti di lavoro in quei settori.

E' un po' come i voli low-cost. Non ci fossero avremmo molta meno mobilità, improbabile che un turista europeo faccia un weekend in un altra città.

Non credo basterà questa epidemia a portare il mondo indietro di quarant'anni perché il passato non si riproduce.
Frenando i consumi invece mettarà di nuovo in crisi le economie occidentali che si sostentano soprattutto sul "frivolo".
 
attenzione perché rinunciare alla globalizzazione significa rinunciare a tanto: costi più alti dei prodotti, quindi dei servizi.
Meno turismo, meno "divertimenti" e quindi meno posti di lavoro in quei settori.

E' un po' come i voli low-cost. Non ci fossero avremmo molta meno mobilità, improbabile che un turista europeo faccia un weekend in un altra città.

Non credo basterà questa epidemia a portare il mondo indietro di quarant'anni perché il passato non si riproduce.
Frenando i consumi invece mettarà di nuovo in crisi le economie occidentali che si sostentano soprattutto sul "frivolo".
Se non vogliamo andare a sbattere dobbiamo per forza cambiare ( non stravolgere) qualcosa nel nostro stile di vita. Troppo consumo, troppo spreco.
 
attenzione perché rinunciare alla globalizzazione significa rinunciare a tanto: costi più alti dei prodotti, quindi dei servizi.
Meno turismo, meno "divertimenti" e quindi meno posti di lavoro in quei settori.

E' un po' come i voli low-cost. Non ci fossero avremmo molta meno mobilità, improbabile che un turista europeo faccia un weekend in un altra città.

Non credo basterà questa epidemia a portare il mondo indietro di quarant'anni perché il passato non si riproduce.
Frenando i consumi invece mettarà di nuovo in crisi le economie occidentali che si sostentano soprattutto sul "frivolo".

Sì, come già detto: rinunciare alla globalizzazione vuol dire rinunciare al superfluo, al "frivolo", e tornare all'essenziale e - forse - ai veri rapporti umani, quelli che si dovrebbero avere con chi è vicino a sé.

Lo so che questa cosa fa paura a molti, ma io sono ottimista e fiducioso.
 
Io Tremonti, da quel che ricordo, l'ho sentito parlare contro la globalizzazione dal 2007, prima sinceramente non me lo ricordo

Aveva individuato i rischi già nel 1995, nel libro "Il fantasma della povertà", e l'ho sentito più volte al riguardo. AI tempi in cui era ministro valeva il discorso del Nerone di Petrolini. Lo conosci?
 
attenzione perché rinunciare alla globalizzazione significa rinunciare a tanto: costi più alti dei prodotti, quindi dei servizi.
Meno turismo, meno "divertimenti" e quindi meno posti di lavoro in quei settori.

E' un po' come i voli low-cost. Non ci fossero avremmo molta meno mobilità, improbabile che un turista europeo faccia un weekend in un altra città.

Non credo basterà questa epidemia a portare il mondo indietro di quarant'anni perché il passato non si riproduce.
Frenando i consumi invece mettarà di nuovo in crisi le economie occidentali che si sostentano soprattutto sul "frivolo".
Economie occidentali... che producono tutte in Cina.
Qual è il valore aggiunto? Tutte le aziende delocalizzano la produzione dove costa meno impoverendo di fatto il territorio.
Guarda cosa abbiamo perso noi negli ultimi 25 anni di produzione in loco..
 
Non credo basterà questa epidemia a portare il mondo indietro di quarant'anni perché il passato non si riproduce.

Più che portare il mondo indietro di tot decenni, sarebbe auspicabile l'inizio di una nuova era, con l'uomo al centro e la tecnologia al suo servizio, ma veramente! non la tecnologia come strumento per il consumismo sfrenato.
 
Se non ci fosse la globalizzazione a questo'ora non avremmo nemmeno i computer per fare smart working...

Volente o nolente la direzione del mondo e' questa e non ci sara' nessuna inversione di tendenza dovremmo invece, come nazione, adeguarci come meglio possibile e trarne comunque il massimo beneficio.
 
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