<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Covid-19 - argomento generico n.2 - fasi 1-2. | Page 214 | Il Forum di Quattroruote

Covid-19 - argomento generico n.2 - fasi 1-2.

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Sì, ero io. Non ho problemi a dire in pubblico i fatti miei. Mia figlia si era ammalata, febbre alta per 15 giorni. Non vi racconto il calvario con il Servizio d'Igiene, comunque alla fine ci hanno tamponati tutti e lei è risultata negativa e io POSITIVO. Sono rimasto di sasso. Probabilmente il suo negativo era falso e io sono un asintomatico. Comunque ora stiamo tutti bene, grazie per il pensiero.
Tanta tanta fortuna avete in famiglia! Felice anche io di risentirti!
Resta il mistero della febbre altissima di tua figlia ... e che invece tu, poi positivo, non abbia avuto niente.
Che strano 'sto virus.
 
Più di qualcuno in questa discussione sosteneva la tesi per cui bisognerebbe adottare misure rigidissime fino al vaccino ... altri (tra cui io) sostenevano che il vacicno potrebbe benissimo non arrivare mai.

Articolo di oggi sul Corriere

https://www.corriere.it/salute/mala...5f-11ea-b981-878bbbd902eb.shtml?refresh_ce-cp

Che cosa succede se non si riesce a sviluppare un vaccino?

Cristina Marrone


La corsa contro il tempo è partita da tempo con oltre 100 sperimentazioni, ma il processo produttivo ha i suoi tempi: non si può rischiare di fare più danni che benefici. Per questo gli scienziati invitano a pensare a un «piano B»



Tutto il mondo scientifico, le società farmaceutiche, i governi sono impegnati a trovare nel più breve tempo possibile un vaccino efficace contro il coronavirus con investimenti miliardari. Ma c’è una seconda possibilità poco popolare, e cioè che nessun vaccino verrà mai sviluppato. Invece di far sparire il virus dalla faccia della terra con un’iniezione è molto concreta l’ipotesi che dovremo imparare a conviverci se non per sempre, per molto tempo. Oggi (anche per motivi economici) viene dato grande eco alle sperimentazioni in corso. Gli annunci su ogni piccolo passo in avanti per trovare un modo per immunizzare il mondo da Sars-Cov2 si susseguono giorno dopo giorno: al momento le sperimentazioni in corso sono 101. Molti esperti prendono seriamente in considerazione la possibilità che la soluzione potrebbe non arrivare. O più probabilmente arriverà, ma non in tempi così rapidi come ci si potrebbe aspettare. È già successo.


Le difficoltà
Diversamente da Hiv e malaria non subisce grandi mutazioni e questo resta il dettaglio che più fa sperare gli scienziati. Anthony Fauci, l’immunologo della task force della Casa Bianca ha parlato di 18 mesi. Altri scienziati sono più cauti perché in ballo ci sono sistemi biologici, non meccanici e molto dipende da come reagisce l’organismo. Nel processo produttivo la parte più difficile è dimostrare che il vaccino funziona ed è sicuro: non si può correre il rischio di inoculare qualcosa che invece di difendere l’organismo causa effetti collaterali. Le tecniche per produrre vaccini sono varie, hanno tempi differenti nelle varie fasi e di certo portare a termine la ricerca in un anno e mezzo sarebbe un’impresa mai raggiunta prima. «Ci sono un centinaio di progetti allo studio con varie tecniche, ognuna delle quali ha vantaggi e svantaggi. Non sappiamo se e quale candidato arriverà al risultato sperato - commenta Sergio Abrignani, immunologo e ordinario di Patologia Statale di Milano - . Nel mondo normale ci vogliono dai cinque ai dieci anni, con u na media di otto per arrivare in farmacia con un vaccino. Secondo la mia esperienza, pur con tutte le scorciatoie del caso, sarà difficile avere un vaccino prima di due anni se vogliamo essere certi di due cose fondamentali: che sia sicuro e induca una risposta immunitaria protettiva, possibilmente duratura. Quando sento parlare di un vaccino pronto per settembre per me è fantascienza, e vorrei tanto essere smentito». Per questo gli esperti suggeriscono ai governi di ragionare anche su un “piano B”: la lunga convivenza con il virus.


Quando i vaccini non funzionano
Nel 1984 quando a Washington venne dato l’annuncio che era stato identificato un nuovo virus che divenne noto come HIV, l’allora segretario alla salute Margaret Heckler fece la previsione che il vaccino sarebbe stato pronto per i test entro due anni. Oggi, 32 milioni di morti dopo il mondo sta ancora aspettando il vaccino. Le difficoltà sono insite in questo virus, che muta continuamente, anche durante la singola infezione. Per fortuna Covid-19 non sembra avere queste caratteristiche e ciò rende gli esperti più ottimisti. Altre malattie hanno dato problemi con il vaccino. Tra il 2015 e il 2016 è stato registrato il primo vaccino contro Dengue, malattia che uccide circa 400 mila persone all’anno ma nel 2017 è stato sospeso perché si è scoperto che peggiorava i sintomi della patologia. Per ottenere un vaccino contro la varicella ci sono voluti 28 anni, per il papilloma virus 15. Non sono mai stati sviluppati e commercializzati vaccini contro i comuni rinovirus e adenovirus che, come i coronavirus possono causare i sintomi del raffreddore (esiste solo un vaccino contro due ceppi di adenovirus ma non in commercio). Finora non è mai stato testato un vaccino contro un coronavirus: quelli sulla Sars sono stati abbandonati duranti gli studi perché la malattia è scomparsa nel giro di alcuni mesi. Ad ogni modo Sars e Sars CoV 2 condividono l’80% del patrimonio genetico e si legano nello stesso modo a un recettore specifico che si trova sulle cellule dei polmoni. Questo spiega come mai gli scienziati hanno sviluppato così rapidamente le fasi di ricerca dei test. Avevano un piccolo vantaggio.

Segue
 
Seconda parte

Le fasi di produzione
Roben van Exan, biologo cellulare che ha lavorato nel settore dei vaccini per decenni, intervistato dal New York Times prevede che non ci sarà nessuna approvazione prima del 2021-2022 «ed è una previsione ottimista, con probabilità molto basse, ma vale la pena provare». Di norma i ricercatori eseguono rigorosi controlli di sicurezza prima di inoculare vaccini sperimentali. Durante la Fase 1 il vaccino è testato su alcune dozzine di persone; alcune centinaia in fase 2 e migliaia in fase 3. In genere passano mesi tra una fase e l’altra in modo che i ricercatori possano rivedere tutti i risultati prima di passare a una fase successiva. È chiaro che per ottenere un risultato entro 18 mesi bisognerebbe bruciare le tappe. Se un vaccino risulta efficace nelle prime prove gli Enti sanitari potrebbero acconsentire all’utilizzo in emergenza (quando c’è l’evidenza che un farmaco può funzionare, non è dannoso e mancano strumenti terapeutici e di profilassi per cercare di intervenire sull’epidemia non altrimenti contenibile)per medici e infermieri anche prima della fine dell’anno, come hanno annunciato i ricercatori di Oxford che stanno studiando vettori virali: un “finto” virus viene iniettato . Tuttavia solo dopo centinaia di vaccinazioni i ricercatori sarebbero in grado di capire se il vaccino accelerato ha effetti collaterali.



In nodo della produzione
Dopo che sarà trovato un vaccino funzionante le aziende dovranno produrre milioni, forse miliardi di dosi, in aggiunta agli altri vaccini che vengono prodotti ogni anno come morbillo, parotite, influenza. Le aziende normalmente costruiscono nuove strutture su misura per ogni vaccino e in genere ci vogliono circa cinque anni per costruirle perché seguono rigide linee guida. A tal proposito la Bill and Melinda Gates Foudation ha annunciato che costruirà fabbriche per sette diversi tipi di vaccini per non perdere tempo. Ma il compito della produzione fa passare notti insonni ai ricercatori. Anche solo mettere il vaccino nelle fiale richiede tempo. «I produttori devono procurarsi miliardi di fiale e miliardi di tappi per sigillarle» ha dichiarato Vijay Samat ex direttore della produzione vaccini alla Merck al New York Times. «Per riempirle con precisione sono necessarie macchine sofisticate e ogni fiala, montata su una linea ad alta velocità, viene ispezionata. Una volta pronte devono essere immagazzinate, spedite e vendute a temperatura controllata». Non a caso nelle varie fasi di creazione di un vaccino la produzione è la fase che ha i tempi più lunghi. Una speranza nella corsa contro il tempo arriva da un nuovo tipo di vaccino Messenger RNA (Mrna). Invece di iniettare antigeni specifici della malattia per stimolare la produzione di anticorpi questi vaccini danno al corpo le istruzioni per creare gli antigeni stessi iniettando un gene sintetico nelle cellule. Questo sistema non richiede di far crescere virus o batteri ed è più facile e veloce da produrre. Il problema è che a oggi non è mai stato approvato alcun vaccino a mRNA. Moderna è appena entrata nella fase 2 con questo tipo di vaccino. Potrebbe funzionare ma la fase di approvazione potrebbe essere più lunga. D’altra parte nessuno ha mai fatto un vaccino contro l’RNA per l’uomo. Finora sono stati creati vaccini con questa tecnica per l’influenza, Ebola, toxoplasmosi, zika ma solo su cavie,



L’approvazione
La fase di approvazione di un vaccino non è una mera formalità (per ogni scienziato della Food and Drug Administration ci sono tre avvocati). I ricercatori dei vari enti come Ema, Aifa, Food and Drug Administration devono essere sicuri che il vaccino sia sicuro ed efficace come sostengono i produttori farmaceutici analizzando nei minimi dettagli i vari studi. Se le varie fasi possono essere accelerate, non è così per l’approvazione, una procedura che può durare anche un anno. La storia purtroppo insegna e bisogna andare cauti. Negli anni Cinquanta in poche ore fu approvato un vaccino anti polio prodotto male. Conteneva una versione del virus che non era del tutto morta e i pazienti contrassero la poliomielite. Morirono diversi bambini



Il piano B
Se il vaccino non sarà trovato in tempi brevi è molto probabile che Sars-CoV 2 ci farà compagnia per molti anni e dovremo convivere con una malattia che non si può eliminare. Grazie agli antivirali l’HIV è diventata una malattia cronica e non è più una condanna a morte come negli anni Ottanta. Anche con Covid-19 gli scienziati stanno lavorando nel trovare cure con vecchi e nuovi farmaci, ma gli studi sono in fase iniziale, in molti casi si lavora con evidenze empiriche sul campo. Si sta studiando l’utilizzo del remndesivir, il farmaco anti Ebola, trattamenti con il plasma sanguigno, l’uso dell’idrossiclorochina, che però sembra dare disturbi al ritmo cardiaco e clorochina, utile nelle fasi iniziali della malattia. Mancano però studi controllati e randomizzati e un problema in seconda battuta sarebbe la produzione su larga scala. Sono allo studio 271 terapie, ma meno del 10% degli studi clinici sono mai stati approvati dalla Food and Drug Administration americana. Il resto fallisce: non sono efficaci, oppure non sono migliori di farmaci esistenti o hanno troppi effetti collaterali. Convivere con il virus vorrà dire anche rivoluzionare la propria vita e probabilmente. Mettere la mascherina non sarà tanto insolito rispetto a portarsi dietro il cellulare. Un colpo di tosse potrà essere visto come una minaccia. Amesh Adalja del Johns Hopkins University Center for Health Security ha dichiarato che «L’ottobre 2020 non assomiglierà per niente all’ottobre 2019». Gli scenari possibili sono molti: da una proiezione di centinaia di migliaia di morti entro agosto, ad ondate durature e feroci fino a una nuova normalità, con focolai di Covid 19 per almeno un paio di anni. Difficilmente a breve tutto tornerà come prima
 
Evidenzio questa parte

Per ottenere un vaccino contro la varicella ci sono voluti 28 anni, per il papilloma virus 15. Non sono mai stati sviluppati e commercializzati vaccini contro i comuni rinovirus e adenovirus che, come i coronavirus possono causare i sintomi del raffreddore (esiste solo un vaccino contro due ceppi di adenovirus ma non in commercio). Finora non è mai stato testato un vaccino contro un coronavirus: quelli sulla Sars sono stati abbandonati duranti gli studi perché la malattia è scomparsa nel giro di alcuni mesi.

Consola un po' questo:

Ad ogni modo Sars e Sars CoV 2 condividono l’80% del patrimonio genetico e si legano nello stesso modo a un recettore specifico che si trova sulle cellule dei polmoni. Questo spiega come mai gli scienziati hanno sviluppato così rapidamente le fasi di ricerca dei test. Avevano un piccolo vantaggio.

Ma ciò che suggerisce l'articolo è che ce la dobbiamo mettere via e imparare a conviverci senza per questo ritornare indietro di qualche secolo
 
Ieri a Report dicevano anche di più, e cioè che non conviene a nessuno trovare il vaccino definitivo (tranne alla gente, ovviamente) e che per le case farmaceutiche il prorogare/dilungare delle epidemie è una vera manna dal cielo!
 
le case farmaceutiche saranno interessate se saran sicure di poter rientrare dei costi e guadagnarci.
Come già scrivevo settimane fa, hanno magazzini pieni di vaccini che coi NO-VAX vari poi ti restano lì.

Che ci volevano almeno 18 mesi si sa dall'inizio e non è una novità, come il fatto che si sia ripartiti da quello, appunto abbandonato all'epoca, per la SARS che ovviamente nessuno ha più voluto.

Per altri virus, beh diciamolo, che interesse ci sarebbe a vaccinarsi contro un banale raffreddore (o altri citati) se maggioranza non lo fa per malattie ben più serie?
E' come spendere miliardi per sviluppare una Ferrari station wagon. ;)

Siccome da test sierologici la copertura anche dove il virus si è ben diffuso è comunque minima (10% mi pare a Ginevra), significa che di fatto siamo "vergini" o quasi.
 
Seconda parte

Le fasi di produzione
Roben van Exan, biologo cellulare che ha lavorato nel settore dei vaccini per decenni, intervistato dal New York Times prevede che non ci sarà nessuna approvazione prima del 2021-2022 «ed è una previsione ottimista, con probabilità molto basse, ma vale la pena provare». Di norma i ricercatori eseguono rigorosi controlli di sicurezza prima di inoculare vaccini sperimentali. Durante la Fase 1 il vaccino è testato su alcune dozzine di persone; alcune centinaia in fase 2 e migliaia in fase 3. In genere passano mesi tra una fase e l’altra in modo che i ricercatori possano rivedere tutti i risultati prima di passare a una fase successiva. È chiaro che per ottenere un risultato entro 18 mesi bisognerebbe bruciare le tappe. Se un vaccino risulta efficace nelle prime prove gli Enti sanitari potrebbero acconsentire all’utilizzo in emergenza (quando c’è l’evidenza che un farmaco può funzionare, non è dannoso e mancano strumenti terapeutici e di profilassi per cercare di intervenire sull’epidemia non altrimenti contenibile)per medici e infermieri anche prima della fine dell’anno, come hanno annunciato i ricercatori di Oxford che stanno studiando vettori virali: un “finto” virus viene iniettato . Tuttavia solo dopo centinaia di vaccinazioni i ricercatori sarebbero in grado di capire se il vaccino accelerato ha effetti collaterali.



In nodo della produzione
Dopo che sarà trovato un vaccino funzionante le aziende dovranno produrre milioni, forse miliardi di dosi, in aggiunta agli altri vaccini che vengono prodotti ogni anno come morbillo, parotite, influenza. Le aziende normalmente costruiscono nuove strutture su misura per ogni vaccino e in genere ci vogliono circa cinque anni per costruirle perché seguono rigide linee guida. A tal proposito la Bill and Melinda Gates Foudation ha annunciato che costruirà fabbriche per sette diversi tipi di vaccini per non perdere tempo. Ma il compito della produzione fa passare notti insonni ai ricercatori. Anche solo mettere il vaccino nelle fiale richiede tempo. «I produttori devono procurarsi miliardi di fiale e miliardi di tappi per sigillarle» ha dichiarato Vijay Samat ex direttore della produzione vaccini alla Merck al New York Times. «Per riempirle con precisione sono necessarie macchine sofisticate e ogni fiala, montata su una linea ad alta velocità, viene ispezionata. Una volta pronte devono essere immagazzinate, spedite e vendute a temperatura controllata». Non a caso nelle varie fasi di creazione di un vaccino la produzione è la fase che ha i tempi più lunghi. Una speranza nella corsa contro il tempo arriva da un nuovo tipo di vaccino Messenger RNA (Mrna). Invece di iniettare antigeni specifici della malattia per stimolare la produzione di anticorpi questi vaccini danno al corpo le istruzioni per creare gli antigeni stessi iniettando un gene sintetico nelle cellule. Questo sistema non richiede di far crescere virus o batteri ed è più facile e veloce da produrre. Il problema è che a oggi non è mai stato approvato alcun vaccino a mRNA. Moderna è appena entrata nella fase 2 con questo tipo di vaccino. Potrebbe funzionare ma la fase di approvazione potrebbe essere più lunga. D’altra parte nessuno ha mai fatto un vaccino contro l’RNA per l’uomo. Finora sono stati creati vaccini con questa tecnica per l’influenza, Ebola, toxoplasmosi, zika ma solo su cavie,



L’approvazione
La fase di approvazione di un vaccino non è una mera formalità (per ogni scienziato della Food and Drug Administration ci sono tre avvocati). I ricercatori dei vari enti come Ema, Aifa, Food and Drug Administration devono essere sicuri che il vaccino sia sicuro ed efficace come sostengono i produttori farmaceutici analizzando nei minimi dettagli i vari studi. Se le varie fasi possono essere accelerate, non è così per l’approvazione, una procedura che può durare anche un anno. La storia purtroppo insegna e bisogna andare cauti. Negli anni Cinquanta in poche ore fu approvato un vaccino anti polio prodotto male. Conteneva una versione del virus che non era del tutto morta e i pazienti contrassero la poliomielite. Morirono diversi bambini



Il piano B
Se il vaccino non sarà trovato in tempi brevi è molto probabile che Sars-CoV 2 ci farà compagnia per molti anni e dovremo convivere con una malattia che non si può eliminare. Grazie agli antivirali l’HIV è diventata una malattia cronica e non è più una condanna a morte come negli anni Ottanta. Anche con Covid-19 gli scienziati stanno lavorando nel trovare cure con vecchi e nuovi farmaci, ma gli studi sono in fase iniziale, in molti casi si lavora con evidenze empiriche sul campo. Si sta studiando l’utilizzo del remndesivir, il farmaco anti Ebola, trattamenti con il plasma sanguigno, l’uso dell’idrossiclorochina, che però sembra dare disturbi al ritmo cardiaco e clorochina, utile nelle fasi iniziali della malattia. Mancano però studi controllati e randomizzati e un problema in seconda battuta sarebbe la produzione su larga scala. Sono allo studio 271 terapie, ma meno del 10% degli studi clinici sono mai stati approvati dalla Food and Drug Administration americana. Il resto fallisce: non sono efficaci, oppure non sono migliori di farmaci esistenti o hanno troppi effetti collaterali. Convivere con il virus vorrà dire anche rivoluzionare la propria vita e probabilmente. Mettere la mascherina non sarà tanto insolito rispetto a portarsi dietro il cellulare. Un colpo di tosse potrà essere visto come una minaccia. Amesh Adalja del Johns Hopkins University Center for Health Security ha dichiarato che «L’ottobre 2020 non assomiglierà per niente all’ottobre 2019». Gli scenari possibili sono molti: da una proiezione di centinaia di migliaia di morti entro agosto, ad ondate durature e feroci fino a una nuova normalità, con focolai di Covid 19 per almeno un paio di anni. Difficilmente a breve tutto tornerà come prima
In parole povere: siamo nella me....
 
ieri sera, 13 maggio è stato approvato il decreto aprile, no, maggio, anzi Cura Italia...
però oggi non è ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e non lo sarà pe 2/3 giorni...
Intanto le tutele agli immunodepressi sono scadute il 30 aprile, ma non è un problema...
 
ieri sera, 13 maggio è stato approvato il decreto aprile, no, maggio, anzi Cura Italia...
però oggi non è ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e non lo sarà pe 2/3 giorni...
Intanto le tutele agli immunodepressi sono scadute il 30 aprile, ma non è un problema...
Non è stato approvato, è stata varata una bozza (da 256 articoli e 464 pagine ...)
 
Vi segnalo questa cosa:

http://www.mef.gov.it/focus/Emissione-speciale-BTP-ITALIA-a-sostegno-di-sanita-e-ripresa-economica/

Ricordate se ne parlava un paio di giorni fa: come privati possiamo finanziare il debito evitando di farci affondare dagli speculatori esteri.
Dopo tutto o glieli prestiamo* o vengono a prenderseli ...
E non regali alla banca il 2 o 3 % di spese di gestione :(

Se qualche esperto analizza l'offerta :)

* ovviamente potendo neh ;)
Il problema di queste emissioni è la fiducia nell’emittente, messa a dura prova dalla bozza dello scriteriato decretone rilancio.

Tra l’altro, se una fetta importante del risparmio privato venisse investita in questi titoli, si genererebbe un credit crunch ancora maggiore di quanto già non sia a danno del sistema delle imprese.
 
https://video.repubblica.it/dossier...-un-caso-positivo-l-esperimento/360301/360854

Così il coronavirus si può diffondere in 30 minuti se al buffet c'è un caso positivo: l'esperimento
L'NHK, la rete nazionale giapponese, ha condotto un esperimento per vedere come si diffondono i germi. Un'idea nata dopo che alcuni report avevano suggerito che il contagio da coronavirus sulle crociere potrebbe essere avvenuto durante i buffet dove molte persone si radunano contemporaneamente. L'esperimento, condotto in collaborazione con esperti, è stato condiviso dall'agenzia di stampa su Twitter. Durante l'esperimento, una vernice fluorescente è stata applicata sulle mani di una persona e quindi un gruppo di dieci persone è stato invitato a servirsi dallo stesso buffet a cui aveva partecipato il soggetto infetto. Dopo 30 minuti si è scoperto che la vernice si era trasferita su tutti gli individui che avevano preso cibo dal buffet.
 
Durante l'esperimento, una vernice fluorescente è stata applicata sulle mani di una persona e quindi un gruppo di dieci persone è stato invitato a servirsi dallo stesso buffet a cui aveva partecipato il soggetto infetto. Dopo 30 minuti si è scoperto che la vernice si era trasferita su tutti gli individui che avevano preso cibo dal buffet.
Ma noi ci siamo attrezzati per la pausa caffè fase 2 al bar:
IMG_20200515_102037_1.jpg

1,10 € il caffè e una ventina di euro di DPI...
 
Il problema di queste emissioni è la fiducia nell’emittente, messa a dura prova dalla bozza dello scriteriato decretone rilancio.

la fiducia è bassa ma sostenere il nostro stato alle giuste condizioni ci consente di contenere i tassi che dovremmo poi ripagare in futuro.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto