Credo che ormai si è creata la classica polarizzazione italiana che rende pressoché inutile qualsiasi discussione per me costruttiva. C'è una buona fetta della popolazione che si è divisa sulla reale portata della crisi e sulle eventuali macchinazioni dietro a questa, le discussioni quindi avvengono su piani differenti ma soprattutto su presupposti differenti. Il processo naturale quindi è quello di crare i soliti gruppi in cui si partecipa per Fede e Credo a quello che viene sostenuto, ci si compiace a vicenda di quello che si dice e non si hanno più scambi di opinione con chi la pensa differentemente , dinamica ormai questa studiata soprattutto in rete e nei social e che sta portando la società a non avere più la capacità di formare un pensiero critico.
Io credo che molti cerchino di avere solo buon senso. Lo vedo anche nei dibattiti televisivi, ma sembra molto difficile agire soprattutto con buon senso.
La situazione attuale è qualcosa che dovrebbe innanzitutto condurre a un atteggiamento che prescinda del tutto dalla politica, a priori. Siamo dentro una grande barca, ci siamo tutti quanti e il problema è comune a tutti. Tutti insieme dobbiamo portare la grande barca verso la riva.
Mi sembra che la posizione politica di ciascuno di noi c'entri davvero poco o nulla, anche se purtroppo alcuni "giornalai" (di qualsivoglia "colore", sia chiaro) ci sguazzano sopra per fare proseliti, per populismo, per opportunismo, per scelta "partigiana". Invece occorre essere quanto mai "trasversali", pragmatici, realisti.
E' evidente che nello staff che si sta occupando della vicenda ci siano eminenze grigie, ma anche alcune persone inadeguate, inopportune, guascone e/o supponenti, faziose, interessate, doppiogiochiste, ecc.. Ma ciò purtroppo avviene sempre, in tutti campi, in tutti i settori.
Tra l'altro la competenza (intendo tra i guru della medicina) ce l'hanno in molti, ma ognuno ha la propria formazione, il proprio background, le proprie radicali convinzioni.
E' evidente come litighino anche tra di loro, proponendo le proprie (per alcuni inoppugnabili) tesi ed è evidente come, persino chi non è un medico, dispensi, a volte, pseudo-lezioni di medicina applicata. Non faccio nomi, ma si vede......
C'è chi farebbe i vaccini di tutto, a tutti, chi invece ci va con i piedi di piombo, cercando l'antidoto "ad hoc", chi propone ricette miracolose e imprescindibili, chi è "troppo" e chi "troppo poco", chi sospetta complotti, virus "da laboratorio".......
Ci sono dentro politici, medici, economisti, sociologi, psicologi, statistici, massmediologi, ecc..
Ripeto, per me in questa fase, (1 e 1/2 o 2 che sia), occorrerebbe, da parte di chi deve prendere decisioni che sono, ricordiamolo, di grande responsabilità, direi "epocali", soprattutto buon senso, lungimiranza, mediazione, equilibrio e le decisioni dovrebbero essere il più possibile condivise.
Ascoltare tutti e poi prendere la decisione senza farsi influenzare troppo da nessuno. IMHO.