Infatti....
Chi ascolta, vuol essere rassicurato
( vedi terremoto di l' Aquila ).
O vedersi prospettate grandi mete.
Ti immagini una forza vendite che ad un prodotto nuovo si sentisse dire dal direttore Commerciale che....Quel prodotto....
Tutto sommato non e' un gran che
??
Invece di, un bel ( promettente lauti profitti ):
" Questo nostro nuovo prodotto e' il massimo....I nostri concorrenti son gia' li' che piangono "
??
Concordo con Te, il tuo pensiero é molto tecnico, da esperto di vendite, ed é vero in generale, se non si é ottimisti, se non si sprona, almeno in partenza...
Ma il governare e il vendere, e farlo bene in pratica, non sono, secondo me la stessa cosa. Il primo fa capo alla politica, il secondo al mercato.
Governare "dovrebbe" (uso il condizionale perché non sempre ci si riesce) tendere ad organizzare tutti quei servizi atti soddisfare e garantire i bisogni fondamentali dei cittadini (vivere una vita degna, l' istruzione, il lavoro, la salute), vendere invece significa anche creare nuovi bisogni di cui in realtà non si ha assolutamente bisogno.
Lo scopo del mercato é uno solo, lo sappiamo, é l'utile. La politica per governare deve andare oltre, avere degli ideali degni di essere chiamati tali.
I problemi iniziano a diventare complicati quando politica e mercato interagiscono troppo. Se poi finiscono per coincidere, allora sono guai.
Per i governati, non per i governanti.