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Covid-19 - argomento generico n.2 - fasi 1-2.

Stato
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Scusate ma si parla di rischio che ci siano persone che potrebbero morire di fame, il credito privato nel nostro paese è di oltre 4.000 miliardi, se si teme quel problema allora ricorriamo a questo fondo e veniamo incontro collettivamente ai bisogni primari di alcuni anche perché non credo che basti riaprire tutto e si risolvono i problemi.

C'è un problema però, e cioè che quelle attività finanziarie sono in mano a circa il 25% degli italiani, e sono molti di meno quelli che hanno davvero tanto da parte.
Pensi che quei pochi che hanno tanto siano disposti a condividerlo con i poveri, o a darne una parte allo "Stato sociale"? E' una pura utopia. Non si sente dire altro che "giù le mani dai nostri soldi!". E la "patrimoniale" esiste già, è l'IMU. Semmai la si potrebbe mettere anche su chiese e altri patrimoni immobiliari ora esenti. Ma le chiese non stanno più prendendo neanche le offerte, resta l'8 per 1.000, per chi lo dona alla Chiesa.
 
Scusate ma si parla di rischio che ci siano persone che potrebbero morire di fame, il credito privato nel nostro paese è di oltre 4.000 miliardi, se si teme quel problema allora ricorriamo a questo fondo e veniamo incontro collettivamente ai bisogni primari di alcuni anche perché non credo che basti riaprire tutto e si risolvono i problemi.

C'è un problema però, e cioè che quelle attività finanziarie sono in mano a circa il 25% degli italiani, e sono molti di meno quelli che hanno davvero tanto da parte.
Pensi che quei pochi che hanno tanto siano disposti a condividerlo con i poveri, o a darne una parte allo "Stato sociale"? E' una pura utopia. Non si sente dire altro che "giù le mani dai nostri soldi!". E la "patrimoniale" esiste già, è l'IMU. Semmai la si potrebbe mettere anche su chiese e altri patrimoni immobiliari ora esenti. Ma le chiese non stanno più prendendo neanche le offerte, resta l'8 per 1.000, per chi lo dona alla Chiesa.
 
Venendo alla storia
Ricorderai quella storia di reni spezzate....

Per farla breve....
Ai sottoposti ( IMO ) devi sempre indorare la pillola che gli vai a proporre
Sia questa di tutti i generi, anche i piu' improponibili
Mica son tutti W. Churcill con gli Inglesi dietro:
" Sangue, sudore e lacrime "
Peró alla fine la guerra l'hanno vinta loro ma, giustamente, come scrivevi, ci vuole la combinazione giusta, Churcill piú gli inglesi.
 
Normale credo che ci siano approcci differenti alla questione, a me sembra che ci sia un approccio che da più importanza alle questioni economiche e chi a quelle sanitarie, probabilmente una sintesi dei due approcci edulcorate dagli estremismi per me sarebbe la cosa migliore.
No, il mio approccio da importanza sia a quella sanitaria che a quella economica (apertura tenendo conto di distanziamento, mascherine etc) . L'altro approccio è "tengo tutto chiuso e preservo solo la parte sanitaria"
 
Comunque una cosa è sicura. Il mondo, tutto il mondo, dovrà abituarsi non solo a un nuovo modo di vivere (fino a quando ci sarà il Covid), ma a una situazione economica globalmente ridimensionata, a un benessere probabilmente regredito di decenni, a un rapporto con il pianeta completamente diverso, votato alla salvaguardia e alla difesa dello stesso, a un'impostazione della produzione industriale del tutto innovativa, a un insieme di norme del tutto nuove. La priorità sarà il "benessere" del pianeta terra e non dei singoli cittadini. Ci dovrà essere una redistribuzione del reddito e della ricchezza, un ridimensionamento di molti parametri di retribuzione.

Insomma vivere (mediamente) peggio, ma vivere tutti, solidarietà ai massimi livelli. Non importa (per me) se il reddito, se il mitizzato PIL sarà l'80% di quello attuale, l'importante sarà che tutti abbiano almeno il minimo per sopravvivere. Quello che ha detto Algepa sulla redistribuzione della ricchezza è sacrosanto, ma mentre oggi appare come una mera utopia, anche perchè impossibile da mettre in pratica con celerità, dovrà diventare l'obiettivo al quale tendere, per una società "giusta" e "sostenibile". IMHO.
 
Ultima modifica:
Comunque una cosa è sicura. Il mondo, tutto il mondo, dovrà abituarsi non solo a un nuovo modo di vivere (fino a quando ci sarà il Covid), ma a una situazione economica globalmente ridimensionata, a un benessere probabilmente regredito di decenni, a un rapporto con il pianeta completamente diverso, votato alla salvaguardia e a difesa dello stesso, a un 'impostazione della produzione industriale del tutto innovativa, a un insieme di norme del tutto nuove. La priorità sarà il "benessere" del pianeta terra e non dei singoli cittadini. Ci dovrà essere una redistribuzione del reddito e della ricchezza, un ridimensionamento di molti parametri di retribuzione.

Insomma vivere (mediamente) peggio, ma vivere tutti, solidarietà ai massimi livelli. Non importa (per me) se il reddito, se il mitizzato PIL sarà l'80% di quello attuale, l'importante sarà che tutti abbiano almeno il minimo per sopravvivere. Quello che ha detto Algepa sulla redistribuzione della ricchezza è sacrosanto, ma mentre oggi appare come una mera utopia, dovrà diventare l'obiettivo al quale tendere, per una società "giusta" e "sostenibile". IMHO.

Qui mi piaci :emoji_wink:
 

Penso di aver detto cose che dovrebbero essere scontate. In merito alla "convivenza" col virus, convergo con Bonomi, il quale ha detto che non si tratta di una "guerra" tra scienziati della medicina ed economisti e/o imprenditori, si tratta di mediare tra le 2 campane, e trovare soluzioni di armonizzazione delle due problematiche, nella migliore ottica prospettica possibile.

D'altra parte però bisogna anche dare alla gente a possibilità di esprimere il proprio "talento", di continuare a svolgere la propria professione, di esprimere le proprie attitudini. Penso agli attori, ai ballerini, ai cantanti, agli sportivi tutti, ai pizzaioli, ai cuochi dei ristoranti, agli animatori dei villaggi, a tanti altri. Devono ricominciare a lavorare.
 
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Comunque una cosa è sicura. Il mondo, tutto il mondo, dovrà abituarsi non solo a un nuovo modo di vivere (fino a quando ci sarà il Covid), ma a una situazione economica globalmente ridimensionata, a un benessere probabilmente regredito di decenni, a un rapporto con il pianeta completamente diverso, votato alla salvaguardia e a difesa dello stesso, a un 'impostazione della produzione industriale del tutto innovativa, a un insieme di norme del tutto nuove. La priorità sarà il "benessere" del pianeta terra e non dei singoli cittadini. Ci dovrà essere una redistribuzione del reddito e della ricchezza, un ridimensionamento di molti parametri di retribuzione.

Insomma vivere (mediamente) peggio, ma vivere tutti, solidarietà ai massimi livelli. Non importa (per me) se il reddito, se il mitizzato PIL sarà l'80% di quello attuale, l'importante sarà che tutti abbiano almeno il minimo per sopravvivere. Quello che ha detto Algepa sulla redistribuzione della ricchezza è sacrosanto, ma mentre oggi appare come una mera utopia, anche perchè impossibile da mettre in pratica con celerità, dovrà diventare l'obiettivo al quale tendere, per una società "giusta" e "sostenibile". IMHO.
E la capacità di "adattamento" al nuovo assetto che ci toccherà tutti, volenti o nolenti, sarà inversamente proporzionale a quanto piú ognuno (le persone, ma pure i gruppi, le nazioni) avrà da perderci.
Chi, col vecchio assetto, ha avuto poco, sarà molto piú speranzoso e disposto ad adattarsi, ma chi prima aveva molto, lotterà con i denti per difendere lo status quo personale.
Mai come oggi vale "ai posteri l'ardua sentenza".
 
C'è un problema però, e cioè che quelle attività finanziarie sono in mano a circa il 25% degli italiani, e sono molti di meno quelli che hanno davvero tanto da parte.
Pensi che quei pochi che hanno tanto siano disposti a condividerlo con i poveri, o a darne una parte allo "Stato sociale"? E' una pura utopia. Non si sente dire altro che "giù le mani dai nostri soldi!". E la "patrimoniale" esiste già, è l'IMU. Semmai la si potrebbe mettere anche su chiese e altri patrimoni immobiliari ora esenti. Ma le chiese non stanno più prendendo neanche le offerte, resta l'8 per 1.000, per chi lo dona alla Chiesa.

Quel approccio del nessuno tocchi il mio conto o le miei finanze poteva andare bene in altra situazione ora secondo me non va più bene perché se la nostra società comincia ad andare male va male per tutti, anche quelli che non avranno problemi economici li avranno per il vivere in una comunità con tanti bisognosi,non parlo solo dei milionari ma di tutti noi che probabilmente potremmo ora aiutare con quanto possibile. Purtroppo non si può citare il termine patrimoniale ma se si è convinti che avremo gente che muore di fame volenti o nolenti sarà necessario secondo me
 
No, il mio approccio da importanza sia a quella sanitaria che a quella economica (apertura tenendo conto di distanziamento, mascherine etc) . L'altro approccio è "tengo tutto chiuso e preservo solo la parte sanitaria"

Non mi riferivo a te, io sento molta gente che invece è abbastanza convinta che sia tutto un esagerazione, anzi alcuni parlano di manovre fatte volutamente per creare un nuovo ordine, e che quindi dobbiamo tornare a come prima è si risistemera tutto, liberi di pensarlo e per me lo facciano, basta che poi siano coerenti e se gli capita qualcosa non si lamentino, dalle mie parti si traduce il tutto in.. A chi tocca poi nun se ingrugnia..
 
E la capacità di "adattamento" al nuovo assetto che ci toccherà tutti, volenti o nolenti, sarà inversamente proporzionale a quanto piú ognuno (le persone, ma pure i gruppi, le nazioni) avrà da perderci.
Chi, col vecchio assetto, ha avuto poco, sarà molto piú speranzoso e disposto ad adattarsi, ma chi prima aveva molto, lotterà con i denti per difendere lo status quo personale.
Mai come oggi vale "ai posteri l'ardua sentenza".


Bisogna infatti vedere cosa dicono i ceti produttivi....

Quelli da sempre disposti a dividere....
( ma solo )
dai futuri guadagni....
E sul passato, una bella pietra....
" Chi ha dato, ha dato, chi ha avuto....ha avuto...."
 
Non mi riferivo a te, io sento molta gente che invece è abbastanza convinta che sia tutto un esagerazione, anzi alcuni parlano di manovre fatte volutamente per creare un nuovo ordine, e che quindi dobbiamo tornare a come prima è si risistemera tutto, liberi di pensarlo e per me lo facciano, basta che poi siano coerenti e se gli capita qualcosa non si lamentino, dalle mie parti si traduce il tutto in.. A chi tocca poi nun se ingrugnia..
Sì beh, il complottismo ci sguazza in questi frangenti
 
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