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Covid-19 - argomento generico n.2 - fasi 1-2.

Stato
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E' vero che concedendo maggiore libertà si avrebbero più morti, ma siamo sicuri che i morti non possano essere molti di più (di fame, di suicidio, di malattie psico-somatiche, di rivolte popolari), tenendo le briglie troppo chiuse?

No, io non ne sono sicuro: un'epidemia (e pandemia) è un'altra cosa, se non riesci a controllarla il disastro può essere totale.
Altro che malattie psico-somatiche e rivolte popolari... che poi, contro ti rivolti? Contro il virus?
E di fame non muore nessuno, stai tranquillo. Se non muoiono di fame neanche gli immigrati che non hanno niente di niente...
 
In stand alone anche va, mettili in rete e con ogni aggiornamento è un lancio della monetina. Non a caso nelle grandi reti si tende a rimanere il più possibile in W7
Mai avuto 1 problema di aggiornamento con win 10 ne sul pc di casa ne su quello del lavoro. Mi suona strano quanto dici..
 
E' quello che mi chiedo anch'io da qualche giorno, vedendo sempre più gente non a rischio povertà ma peggio, a rischio di vera e propria fame.

E' vero che concedendo maggiore libertà si avrebbero più morti, ma siamo sicuri che i morti non possano essere molti di più (di fame, di suicidio, di malattie psico-somatiche, di rivolte popolari), tenendo le briglie troppo chiuse?

E' una domanda che bisogna porsi a mio parere. Prima ero molto più prudente sulle "riaperture", ma sto cambiando un po' l'ottica. Altro che 10% in meno di PIL, si potrebbe arrivare a un -20%, e lo Stato non può entrare in tutto, non ne ha le risorse. Si rischiano centinaia di migliaia di fallimenti e molti milioni di disoccupati. In USA sono già 26.000.000.
È da un po' che lo diciamo in tanti..
 
Purtroppo é una fatica inutile, non si basa su nessuna certezza "scientifica", é solo una umana speranza.
La scienza ci puó solo aiutare a cercare di comprendere che la nostra società cosí come si é sviluppata, in tutte le sue manifestazioni e interazioni, é definibile come un "sistema complesso", concetto nato in ambito fisico-matematico e che ha preso piede soprattutto nell'era dei computer. Un sistema è "complesso" se consta di molte parti intercorrelate, che influiscono una sull'altra, e se pensiamo al nostro mondo e alle sue mille sfaccettature, il concetto gli calza a pennello, anzi oserei la definizione di "società supercomplessa".
Di questa complessità abbiamo goduto dei vantaggi (e sofferto dei svantaggi) di certo fino al giorno dell' arrivo del coronavirus.
E abbiamo tutti scoperto, in pratica purtroppo e da vicino, sulla nostra pelle, uno dei problemi posti teoricamente e legati ai sistemi complessi, l' "effetto farfalla": variazioni finite di un sistema dinamico a partire da variazioni infinitesime delle condizioni iniziali, ovvero il famoso battito d'ala di una farfalla da una parte del mondo che provoca un uragano magari dalla parte opposta.
Direte che i virus ci sono sempre stati, di epidemie pure in passato, alcune molto gravi e mortali, e le società si sono sempre risollevate. Ma quanto uguali a come erano prima? I virus agivano in epoche in cui le società erano meno complesse, piú semplici e meno globali: piú facile quindi ripristinarle, piú facili da riparare, i pezzi erano pochi e semplici. Finita l'epidemia la ripartenza era piú semplice, tanto per fare un esempio l'agricoltura ripartiva bene o male da sola, non aveva bisogno dell' industria pesante che producesse trattori, della chimica per i fertilizzanti, delle celle frigorifere per la conservazione (che a loro volta necessitano di energia elettrica per funzionare), e poi i trasporti, la distribuzione dei prodotti, e mi fermo, potrei andare avanti a cercare collegamenti quasi all'infinito.
Per non parlare poi del sapere disponibile oggi, superspecialistico.
Mica facile oggi quindi il ripristino dopo un evento tragico come quello che stiamo vivendo: tanti pezzi rotti, complicati, deformati, infiniti collegamenti da rifare e che rimettere insieme sperando funzioni tutto come prima risulta complicatissimo (mi viene in mente un paragone con le vetture attuali supertecnologiche).
Potremmo anche scoprire che piuttosto di stare fermi, convenga sacrificare qualche pezzo e andare avanti lo stesso bene o male. Facile a scriversi, ma uno di quei pezzi potremmo essere noi, o la nostra attività o settore.
Dire "andrà tutto bene" é voler chiudere gli occhi sulla realtà, umano sentimento di speranza, come scrivevo in apertura, va bene come slogan da scrivere colorato sugli striscioni appesi ai balconi, ma signori, non prendiamoci in giro, ha piú senso un "andrà tutto in modo diverso e per un bel po' ". Se sarà in meglio (tutto bene) o in peggio (tutto male) dipende da noi.
O dalla farfalla e da come sbatterà le sue ali...adesso che ci penso.


Un capo
( o chi comunque ha " peso " declarativo )
non puo' dire diversamente.....
Immagini le reazioni di chi si sente dire che la " battaglia " e' persa in partenza
??
 
No, io non ne sono sicuro: un'epidemia (e pandemia) è un'altra cosa, se non riesci a controllarla il disastro può essere totale.
Altro che malattie psico-somatiche e rivolte popolari... che poi, contro ti rivolti? Contro il virus?
E di fame non muore nessuno, stai tranquillo. Se non muoiono di fame neanche gli immigrati che non hanno niente di niente...

Non dobbiamo essere semplicistici, dobbiamo guardare in faccia la realtà, e la realtà è che milioni di persone rischiano di morire di fame, lo Stato non ha risorse infinite.
Teatri, cinema, discoteche, manifestazioni sportive, palestre, piscine, ristoranti, bar, alberghi, agriturismi, Bed & Breakfast, campeggi, agenzie di viaggio, lidi balneari, guide turistiche, operatori e animatori centri vacanze, ludoteche per bambini, baby sitter, badanti, parrucchieri, barbieri, venditori dei mercatini, ecc. ecc..............

Sai quanti milioni di persone lavorano in questi sotto-settori? E l'indotto? Parliamo di gran parte del "terziario" e sono tutti destinati alla fame.

Io e tu non abbiamo problemi, ma dobbiamo guardare ai problemi di tanti altri, e sono problemi esistenziali. Le rivolte? Stanno già avvenendo, e sono destinate ad aumentare, contro la sovranità, contro chi decide cosa fare.
 
Ultima modifica:
lo Stato non può entrare in tutto, non ne ha le risorse.
lo Stato è quello che più mi preoccupa.
Pensiamo anche che tanti paesi, sopratutto quelli più deboli, faranno un sacco di debito aggiuntivo ed in futuro basterà la crisi di uno di questi per mettere in discussione la nostra stessa stabilità.
Saremo oggetto più di ora di speculazioni.
 
Non dobbiamo essere semplicistici, dobbiamo guardare in faccia la realtà, e la realtà è che milioni di persone rischiano di morire di fame, lo Stato non ha risorse infinite.
Teatri, cinema, discoteche, manifestazioni sportive, palestre, piscine, ristoranti, bar, agenzie di viaggio, chioschi, lidi balneari, guide turistiche, operatori e animatori centri vacanze, ludoteche per bambini, baby sitter, badanti, parrucchieri, barbieri,..............

Queste attività riapriranno quando lo potranno fare con la sicurezza necessaria. Ancora non si sa quando esattamente, ma dovranno riaprire per forza.
Non sono milioni di persone che moriranno di fame. Giusto in Africa si muore di fame, oggigiorno.
Comunque sono tutte attività necessarie (alcune più, alcune meno), non c'è pericolo che resteranno chiuse per sempre.
E anch'io, nel mio piccolo, non vedo l'ora di tornare al cinema, in palestra, al ristorante, al campeggio, dal barbiere, ecc. ecc.
 
No, io non ne sono sicuro: un'epidemia (e pandemia) è un'altra cosa, se non riesci a controllarla il disastro può essere totale.
Altro che malattie psico-somatiche e rivolte popolari... che poi, contro ti rivolti? Contro il virus?
E di fame non muore nessuno, stai tranquillo. Se non muoiono di fame neanche gli immigrati che non hanno niente di niente...

Appunto
!!
Se ne e' venuta fuori la Germania da quel cumulo di macerie che era
nel '45
??
Allora, oltre ad essere decedute un paio di generazioni
( circa 8.000.000 di persone )
non esistevano
piu'
le infrastrutture
le fabbriche
i terreni coltivabili....

....Che invece oggi ci sono....
 
Intanto domani pare che possa ripartire già l'edilizia (pare...)
E' già un segnale, una speranza anche per tutte le altre attività, via via che possono ripartire.
L'importante è non rischiare di tornare indietro vanificando tutti i sacrifici fatti finora, e non perdere mai la speranza.
 
Queste attività riapriranno quando lo potranno fare con la sicurezza necessaria. Ancora non si sa quando esattamente, ma dovranno riaprire per forza.

Riapriranno, ma è come se non riaprissero. Con il "distanziamento sociale" avranno perdite enormi e falliranno lo stesso. Come ho detto sopra in un paese i baristi hanno dato le chiavi al sindaco. Hanno detto: "Cosa riapriamo a fare? Perderemo il 70% del fatturato, e avremo solo perdite."

Tra l'altro tutti stanno sostenendo investimenti significativi per dotarsi di mascherine, guanti, disinfettanti, plexiglass anti contagio, ecc.. E dovranno pagare persone per fare continuamente le pulizie e disinfestazioni del caso. Le manifestazioni sportive "a porte chiuse" generano solo perdite economiche. Nei teatri e cinema chissà quando si potrà tornare, oppure potranno entrare 1/10 delle persone, con perdite economiche stratosferiche, e quindi altri fallimenti. E le discoteche? Diventeranno un lontano ricordo? Non possono certo riaprire. Lo scenario che si prospetta è terrificante.

Io non so proprio come si potrà andare avanti così.
 
Riapriranno, ma è come se non riaprissero. Con il "distanziamento sociale" avranno perdite enormi e falliranno lo stesso. Come ho detto sopra in un paese i baristi hanno dato le chiavi al sindaco. Hanno detto: "Cosa riapriamo a fare? Perderemo il 70% del fatturato, e avremo solo perdite."

Tra l'altro tutti stanno sostenendo investimenti significativi per dotarsi di mascherine, guanti, disinfettanti, plexiglass anti contagio, ecc.. E dovranno pagare persone per fare continuamente le pulizie e disinfestazioni del caso. Le manifestazioni sportive "a porte chiuse" generano solo perdite economiche. Nei teatri e cinema chissà quando si potrà tornare, oppure potranno entrare 1/10 delle persone, con perdite economiche stratosferiche, e quindi altri fallimenti. Lo scenario che si prospetta è terrificante.

Io non so proprio come si potrà andare avanti così.

Va bene, ma tu cosa proporresti, se fossi in condizione di prendere decisioni così importanti?
Eliminare ogni forma di sicurezza e di prevenzione, prima che il rischio sia diventato sufficientemente basso? Eliminare distanziamento sociale, mascherine ecc. e tutto ciò che può ostacolare certe attività economiche, anche se abbiamo ancora un sacco di infetti in giro?
Tu te la sentiresti di prenderti questa responsabilità?
Io di sicuro no.

E ricordo per l'ennesima volta che il tracollo economico era già previsto da mesi, non è che lo stiamo scoprendo solo ora...
 
Va bene, ma tu cosa proporresti, se fossi in condizione di prendere decisioni così importanti?
Eliminare ogni forma di sicurezza e di prevenzione, prima che il rischio sia diventato sufficientemente basso? Eliminare distanziamento sociale, mascherine ecc. e tutto ciò che può ostacolare certe attività economiche, anche se abbiamo ancora un sacco di infetti in giro?
Tu te la sentiresti di prenderti questa responsabilità?
Io di sicuro no.

Cosa farei? In primis non vorrei proprio essere nei panni di chi deve decidere, sono decisioni epocali, comunque drammatiche.

Indubbiamente è necessario che tutti si dotino di mascherine e guanti. In merito alle riaperture, le società manifatturiere possono riaprire. Ieri ho visto un servizio sulla "Rummo" (produzione pasta, credo di Benevento). Loro non hanno licenziato nessuno, stanno lavorando regolarmente e stanno aumentando il fatturato. Hanno adottato le misure necessarie (disinfezione, mascherine e guanti per i dipendenti) e non hanno registrato neanche 1 contagio in azienda.

Le aziende di produzione dunque possono riaprire, tutte. Per quanto riguarda il terziario (spettacoli, sport, bar, ristoranti ecc.) è difficile stabilire cosa fare, ma è necessaria una riapertura, prendendo tutte le precauzioni possibili, ma senza esagerare con le precauzioni se no è inutile riaprire.
 
A me per l'ordine pubblico preoccupa molto invece le tensioni che si avranno tra cittadini perché vedo che si sono create correnti di pensiero opposte ed integraliste
 
Cosa farei? In primis non vorrei proprio essere nei panni di chi deve decidere, sono decisioni epocali, comunque drammatiche.

Neanch'io!
Appunto, è facile parlare da casa propria dietro a un computer e dire dove sbaglia chi deve fare delle scelte...
ben diverso quando sei tu a dover prendere delle decisioni così importanti e delicate, e tutta una nazione dipende da quello che decidi!
Purtroppo, qualsiasi decisione si prende si sbaglia, da un verso o dall'altro. Questo è il grave fardello di chi ha delle responsabilità.
A tutti gli altri non resta che criticare e lamentarsi, che è molto più facile.

Indubbiamente è necessario che tutti si dotino di mascherine e guanti. In merito alle riaperture, le società manifatturiere possono riaprire. Ieri ho visto un servizio sulla "Rummo" (produzione pasta, credo di Benevento). Loro non hanno licenziato nessuno, stanno lavorando regolarmente e stanno aumentando il fatturato. Hanno adottato le misure necessarie (disinfezione, mascherine e guanti per i dipendenti) e non hanno registrato neanche 1 contagio in azienda.

E' ovvio che certe attività produttive possono già riprendere, perché riescono a rispettare le norme di sicurezza.
Ma non anche altre attività, ancora.
Tu riapriresti una discoteca, nelle condizioni attuali? Riempiresti uno stadio di gente per la partita della Roma (ad esempio)?

Per quanto riguarda il terziario (spettacoli, sport, bar, ristoranti ecc.) è difficile stabilire cosa fare, ma è necessaria una riapertura, prendendo tutte le precauzioni possibili, ma senza esagerare con le precauzioni se no è inutile riaprire.

Quante e quali precauzioni serviranno veramente, alla riapertura, non lo possiamo dire ora con certezza.
Si vedrà quando sarà l'ora. Magari la situazione non sarà così tragica come temiamo, e andare al ristorante in sicurezza non sarà così difficile.
 
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