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Covid-19 - argomento generico n.2 - fasi 1-2.

Stato
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Pearl Harbour: 7 dicembre 1941.

Gli americani sapevano che i Jap stavano preparando un attacco ma ... gran parte tergiversava pensando di avere tempo, di essere al sicuro.

Quando gli sono arrivati addosso erano semplicemente impreparati, fino alla sera prima giocavano alla guerra adesso c'eranoin mezzo.

Così l'Italia e soprattutto la Lombardia a fine febbraio. Come scritto sei settimane fa in questo forum nessuno là nella bassa pensava al virus.
Ci si lamentava dei treni stra affollati ed ammassati per quel maledetto deragliamento del frecciarossa e dei suoi due morti. Che oggi non ricorda più nessuno in mezzo all'ecatombe che ne è seguita.

Niente strumenti di protezione, niente procedure per gestire una pandemia, niente! Medici ed infermieri rimasti per una settimana in servizio in un ospedale blindato. In un reparto pieno di malati ormai anche COVID erano in tre con nessuno a dargli il cambio finché si sono ammalati anche loro.

Semplicemente qualcuno si è preparato, ha fatto i compiti ed ha gestito la situazione. Noi abbiamo "perso" (caduti in battaglia) nelle prime settimane almeno cinquanta (50!) medici di base.
 
Stasera dopo le gravi perdite nella battaglia contro il Covid abbiamo perso anche la guerra contro Berlino e L’Aia.

Da oggi siamo schiavi e destinati alla cura greca. Tanto vale riaprire subito, non saranno cento o duecento mila morti in più a cambiarci la vita.
 
Si, però non dobbiamo anche farci prendere dallo sconforto più totale, bisogna avere polso e ragionare.
Il vaccino non è percorribile, ok. Altre strade? Cosa è potenzialmente fattibile per il Governo? (Si, lo so ... andarsene a casa tutti, ma - ora - non avrebbe alcun senso) ecco, ci sarebbe la via tedesca, più o meno simile a quella veneta/Vò e cioè la mappatura fatta con i test.
Personalmente, credo sia l'unica strada logica ora come ora percorribile e l'unica che darebbe davvero il via alla fase 2, in modo sensato.
 
Potenzialmente devi essere in grado di evitare il lockdown se in un futuro si ripresentasse il problema o un problema analogo. Costa piu avere un bel po di sanità in più " a perdere" o fermarsi 2 mesi a botta, se va bene?
 
Io non vedo altre soluzioni praticabili che la segmentazione dell'allentamento delle misure restrittive, o su base regionale, o per fasce d'età.
In fondo non sarebbe altro che il proseguimento dell'unica vera strategia, quella obbligata: appiattire la curva dei contagi in modo che il sistema sanitario regga anche sul lungo periodo, ma senza mirare ad annullare del tutto l'infezione, perché:
1) sarebbe statisticamente impossibile (anche in Cina ci sono tutt'ora i casi 'di ritorno')
2) sarebbe troppo 'costoso', non solo dal punto di vista economico
3) non permetterebbe la progressione dell'immunizzazione
Attenzione che questo approccio non eliminerebbe una certa mortalità specifica, solo quella quota che nasce dalla combinazione di infezione e sistema sanitario sovra-saturo.
Attenzione anche che il sistema sanitario va contemporaneamente reso in grado di riprendere le sue funzioni 'normali' prevenendo il rischio che le strutture diventino luogo di maggior rischio di infezione, come invece successo nella fase 1.

Ciao, Nicola.
 
Sicuramente è un problema di costi, anzi questo è "il problema".
Però tra chiedere soldi a pioggia/a c@zzo alla UE e chiederli invece per finanziare una mappatura nazionale, credo ci sia un filino di differenza.
 
Corrado Passera su ClassCNBC-TV

“Si, è necessario ripartire, ma non dobbiamo avere fretta perché il sistema sanitario è al limite e tornare al lavoro troppo presto potrebbe metterlo in ginocchio. E occorre rientrare in sicurezza perché l’alternativa non sia o il covid o la fame”.
 
Corrado Passera su ClassCNBC-TV

“Si, è necessario ripartire, ma non dobbiamo avere fretta perché il sistema sanitario è al limite e tornare al lavoro troppo presto potrebbe metterlo in ginocchio. E occorre rientrare in sicurezza perché l’alternativa non sia o il covid o la fame”.

Purtroppo è così.
Dobbiamo capire che ancora la curva dei contagi non è in discesa.
Dobbiamo quindi adottare politiche di riapertura progressive, di regione in regione a seconda dell'andamento dei contagi.
È un attimo ricadere nel disastro.
Stare chiusi ad oltranza ovviamente è infattibile ma bisogna adottare tutte le precauzioni possibili per far lavorare e uscire la gente in sicurezza.
E soprattutto avere la sicurezza che nel caso qualcuno si ammalasse non venisse abbandonato al proprio destino a casa senza nemmeno un tampone a prendere tachipirina e antibiotici.
 
Io non vedo altre soluzioni praticabili che la segmentazione dell'allentamento delle misure restrittive, o su base regionale, o per fasce d'età.
In fondo non sarebbe altro che il proseguimento dell'unica vera strategia, quella obbligata: appiattire la curva dei contagi in modo che il sistema sanitario regga anche sul lungo periodo, ma senza mirare ad annullare del tutto l'infezione, perché:
1) sarebbe statisticamente impossibile (anche in Cina ci sono tutt'ora i casi 'di ritorno')
2) sarebbe troppo 'costoso', non solo dal punto di vista economico
3) non permetterebbe la progressione dell'immunizzazione
Attenzione che questo approccio non eliminerebbe una certa mortalità specifica, solo quella quota che nasce dalla combinazione di infezione e sistema sanitario sovra-saturo.
Attenzione anche che il sistema sanitario va contemporaneamente reso in grado di riprendere le sue funzioni 'normali' prevenendo il rischio che le strutture diventino luogo di maggior rischio di infezione, come invece successo nella fase 1.

Ciao, Nicola.

Quoto. Anche io ritengo che non c'è altra maniera.
 
Non c'è altra maniera?
Se non fosse tragica la situazione, mi verrebbe da sorridere.
Ma secondo voi, quale politico metterebbe la firma su un decreto liberi tutti, ma soprattutto "su quale input scientifico" si baserebbe una tale drastica iniziativa?
La guerra totale che si è combattuta nei reparti TI ora si è trasformata in battaglia, meglio così, ma uno Stato con gli attributi non può basare la sua linea sanitaria puntando tutto sulle retrovie ... deve fare anche e soprattutto PREVENZIONE !
Una politica attiva, sul territorio, con un criterio logico... e non sta roba che vediamo!
Perchè spero la vediate anche voi, no?
Vogliamo riaprire, andarcene in giro, ottimo: e chi ce lo garantisce? Chi ce lo mette - nero su bianco - che non si ammalerà mai più nessuno?
I tedeschi non stanno facendo così, e imho (seppur standomi profondamente odiosi ...) hanno perfettamente centrato la strada corretta, e senza tanti proffessoroni/esse roboanti h24 in TV, che stanno lì solo a muovere l'aria...
 
Non c'è altra maniera?
Se non fosse tragica la situazione, mi verrebbe da sorridere.
Ma secondo voi, quale politico metterebbe la firma su un decreto liberi tutti, ma soprattutto "su quale input scientifico" si baserebbe una tale drastica iniziativa?

Non so dove hai letto 'liberi tutti'.
L'input di buon senso, prima ancora che scientifico, è mettere in sicurezza (e sacrificare il corrispondente contributo allo sviluppo economico) chi è più a rischio, non di infezione (quello sul lungo periodo è inevitabile fino all'eventuale vaccino) ma di causare e contestualmente subire una nuova crisi del sistema sanitario.
Però i criteri devono essere semplici e rigorosi e basati, appunto, sul rischio (calcolato), su numeri affidabili e senza criteri più o meno discrezionali, perché qualunque spazio di discrezionalità verrebbe distorto sotto l'attuale pressione economica.

Ciao, Nicola.
 
Non c'è altra maniera?
Se non fosse tragica la situazione, mi verrebbe da sorridere.
Ma secondo voi, quale politico metterebbe la firma su un decreto liberi tutti, ma soprattutto "su quale input scientifico" si baserebbe una tale drastica iniziativa?
La guerra totale che si è combattuta nei reparti TI ora si è trasformata in battaglia, meglio così, ma uno Stato con gli attributi non può basare la sua linea sanitaria puntando tutto sulle retrovie ... deve fare anche e soprattutto PREVENZIONE !
Una politica attiva, sul territorio, con un criterio logico... e non sta roba che vediamo!
Perchè spero la vediate anche voi, no?
Vogliamo riaprire, andarcene in giro, ottimo: e chi ce lo garantisce? Chi ce lo mette - nero su bianco - che non si ammalerà mai più nessuno?
I tedeschi non stanno facendo così, e imho (seppur standomi profondamente odiosi ...) hanno perfettamente centrato la strada corretta, e senza tanti proffessoroni/esse roboanti h24 in TV, che stanno lì solo a muovere l'aria...

Non dobbiamo partire da domani con un libera tutti, ma un qualcosa di progressivo meglio se per regione e regione.
Il punto è capire il momento giusto, basta sbagliare anche di una settimana per cambiare i risultati.
E comunque si tratterebbe di ripartire con le fabbriche per primo dopo il resto se non salgono i contagi nuovamente.

Tieni conto che anche io preferirei e mi sentirei più sicuro tornare in azienda a vaccino scoperto o almeno cura o screening della popolazione, ma temo che ci vorranno ancora mesi...
Almeno chiederei che vengano fatti rigorosi controlli azienda per azienda per vedere se rispettano le norme sul di stanziamento sociale e dpi, e magari che questi ultimi venissero direttamente forniti dallo stato alle imprese tramite le ats locali.

Purtroppo invocare la linea tedesca a breve è inutile. I tamponi non è che non vogliono farli, ma è che c'è un limite strutturale.
Si può aumentare dotandosi di nuovi centri, nuove apparecchiature anche se dicono che pure per i test iniziano a mancare i reagenti.
Bisogna prima di tutto far si che i numeri di nuovi contagi si riducano in modo da poter eseguire un maggior numero di tamponi anche ai contatti diretti.
 
Intervento di Ricciardi (OMS) in merito al lockdown:

"Non è ancora finito niente, dobbiamo avere pazienza. Gli italiani devono sapere la verità. Se abbassiamo la guardia rischiamo la seconda ondata, che come in tutte le pandemie è più violenta". Lo ha detto Walter Ricciardi, membro dell'Oms e del comitato tecnico-scientifico in una intervista a Repubblica sulla possibile riapertura dell'Italia dopo il lockdown per Coronavirus. "I numeri ci dicono – ha aggiunto Ricciradi – che siamo ancora nel pieno di un'epidemia nella quale i casi salgono. Semmai c'è una diminuzione dell'aumento ma noi dobbiamo aspettare la discesa decisa della curva. A quel punto potremo essere più tranquilli".
 
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