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Covid-19 - argomento generico n.2 - fasi 1-2.

Stato
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Riguardo alle statistiche do' un po' della mia piccola esperienza.
Avendo un probabilissimo caso di Covid19 in casa, stiamo aspettando che ci facciano il tanto sperato tampone, per cui abbiamo dovuto insistere abbastanza.
Ora, a quanto ho capito, non so se dappertutto o solo qui in Piemonte, per farti un tampone potrebbero volerci fino a 14 GIORNI di attesa. Nel frattempo, la malattia evolve: se si aggravano le condizioni si va all'ospedale, ma esistono altri due casi possibili: si guarisce spontaneamente oppure si muore. Ecco, in questi due ultimi casi cosa contano nelle statistiche? Assolutamente zero. Quei malati non sono mai esistiti.
Tralasciamo il discorso che nel frattempo ci stiamo infettando anche noi...
 
Se saranno morti, come faranno a riaprire?
Intendo: adesso bisogna pensare a portare a casa la pelle, poi seguirà il resto..


Non,tutti muoiono per fortuna...resteranno molti vivi che magari restano in mutande. A loro qualcuno deve pensare . I negozi di scarpe ,che hanno migliaia di dipendenti in Italia e fanno girare un sacco di soldi a dirla breve ,di cosa campano ? Possono sopravvivere le grandi catene ma hanno tanti dipendenti ora in cassa che .....non so voi ma con chiunque parlo ,fascia media come me non parlo con ingegneri della Nasa ,o sono in ferie o sono in cassa . I baristi ,i ristoratori e gli imbianchini per dirne alcuni sono in giardino a tagliarsi l’erba ...con mille mila debiti ....boh a loro qualcuno dovrà pensare
 
Pure il mio posto di lavoro sta andando in fumo, ma preferisco restare chiuso in casa piuttosto di giocare alla roulette russa.
 
Si beh vista così ok ma non la metterei su questo tono esasperato . Non stanno tirando bombe a casaccio coi droni in giro .
 
Il racconto di un'infermiera, su "Famiglia cristiana", riportato da un sito web (papaboys.org).
Se volete, leggetelo.

"Siamo un paese che sa solo lamentarsi per qualsiasi cosa, mai contenti di nulla. Sembra che la quarantena sia un castigo anziché una protezione per ognuno di noi. Se lo riterrà opportuno, potrà condividerlo lei, per sensibilizzare.
Che bello essere chiamati angeli…ma chissà se poi lo siamo davvero.


È un sabato mattina di una settimana di allerta covid. Finalmente un giorno di riposo dopo tanto lavoro. Finalmente puoi dedicarti alla famiglia. Per te la quarantena non esiste, non esiste il divieto ad uscire… non è mai esistito. Tu DEVI lavorare, sei preziosa…dicono.

E invece no, niente riposo. Arriva la chiamata. Si deve andare. C’è bisogno di coprire turni. Il lamento è d’obbligo, non vorresti… ma si fa. Mentre ti prepari, rifletti che marzo non è stato affatto clemente: turni di 12 ore, ferie annullate, riposi… cosa sono i riposi?

Arrivi in ospedale, qualche figura nei corridoi, ma ancora troppa gente in giro.

Arrivi al reparto critico, quello dove sono ricoverati i pazienti positivi. Tutto blindato, suoni. Ti apre la collega che è li da ieri sera… Stremata, viso segnato dalla mascherina e gli occhiali, prendi consegna e la congedi. Deve riposare. Suona un campanello. Ti sporgi alla camera interessata, chiedi il motivo della chiamata, rassicuri che presto entrerai, e vai a vestirti. La vestizione è lunga, ci si deve bardare molto bene,non si possono commettere errori di trascuratezza. Entri dalla paziente, la conosci… la saluti. Ha un casco sulla testa, si chiama c-pap. Serve per respirare meglio.. non ha molte speranze e il monitor al quale è collegata ne dà conferma. Ma la paziente è cosciente, lucida e orientata nel tempo e nello spazio… ma soprattutto sa che sta per morire. Lo sa, lo percepisce… lo sente. Parli un po’ con lei.

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Non mangia da giorni. Questa mattina chiede la colazione. Ha un diabete non controllato e vuole due fette biscottate con la marmellata. Sarà certo il diabete il suo peggior nemico ora? E riferisci alla collega di passarteli.

Quello sguardo implorante ti uccide. Distogli ogni tanto gli occhi da lei per non morire dentro…

Mentre le sistemi i cavi dei parametri vitali, lei ti prende la mano… amore, sei mamma? Si, di due ragazzi. Allora puoi capire cosa sto provando?

Posso provare, ma se vuoi, puoi descrivermelo… ti ascolto.

Ho 4 figli… sono sempre stati tanto mammoni. Un rapporto bellissimo, anche perché gli ho fatto da madre e da padre, visto che sono rimasta vedova da giovane… Non ho paura di morire, non vorrei solo soffrire. Ma un giorno, uno dei miei figli è venuto a trovarmi e non lo hanno più fatto entrare.. è stato obbligato, non una scelta. Non ho potuto vedere più i nipoti, le nuore…nessuno. Io qui, loro a casa. Non ho potuto dir loro quanto bene gli voglio…

Ma chiamali al telefono e diglielo! Si, ma non è la stessa cosa… E vabbè, però ti sentono, ti parlano…è già qualcosa, meglio di niente… Li chiamo ogni giorno,l i sento che stanno soffrendo perché non possono stare con me fino alla fine.

Entra il medico… la visita… squilla il telefono, è uno dei figli.. la paziente gli dice: c’è il medico, te lo passo. Il medico descrive al figlio la situazione. È davvero critica… Alla signora viene detto che dovrà essere intubata presto e che non ha molto da vivere. Il figlio chiede di poterla vedere per un ultimo, breve saluto. Non è possibile… il covid non decide su chi posarsi… si insinua su chiunque… Il medico esce dalla stanza… la signora piange disperata. Mentre è ancora al telefono con il figlio, il figlio piange con lei… lei ha sempre su di te quello sguardo implorante, come volesse chiederti di fare qualcosa… chiedi di passarle il telefono. La signora ha un telefono vecchio, non è anziana, ma nemmeno tecnologica… non puoi avvicinare il telefono all’orecchio, quindi non sai cosa ti risponde il figlio… ma quello sguardo ti ha trapanato… non sei soltanto un operatore, sei mamma, sei figlia…

Dici al figlio: radunatevi tutti e 4 ma proteggetevi con le mascherine. Fatelo prima che potete e poi chiamate in video chiamata questo numero… e gli dai il tuo…. vi farò vedere mamma. È poca cosa, ma almeno non sarà una cosa interrotta di netto, e la potrete vedere. Gli dici che sarai li x altre 10 ore e di richiamare più volte se non rispondo subito… Non passa neanche un’ora… la collega dice che dalla borsa sta squillando il tuo telefono… tu sei sempre vestita e sempre in quella stanza.. non sei mai uscita… le chiedi di prendere il cellulare, metterlo in un sacchettino, disinfettarlo e passartelo. Apri la video chiamata.. tutti e quattro i figli li… la paziente non se lo aspettava ed è felice come una Pasqua…..e tu con lei. Si parlano un bel po’… si raccontano, si dicono ti amo… lei desatura spesso perché si sta affaticando… ma sai il destino nefasto, non te la senti di chiedere di chiudere. Già una volta sono stati obbligati a tagliare, ora vuoi che la decisione sia la loro…

La chiamata dura circa mezz’ora… ed è come se un cerchio si fosse chiuso, quello che doveva essere è stato… lei aveva resistito solo x loro, per vederli, per salutarli. Hai il cuore in mille pezzi. Pensi a te e ai tuoi figli e comprendi tutto… ogni sua preoccupazione. Ti prende la mano, ti dice grazie, veglierò su di te, per quello che hai fatto. E fai fatica a non piangere.

La paziente si spegne. Decidi di uscire e lasciare ai colleghi il resto. E vedi che, come le procedure prevedono, la cospargono di disinfettante, la avvolgono in un lenzuolo e la portano in camera mortuaria. Sola….sola… i suoi effetti personali messi in triplice sacco nero andranno inceneriti…

È domenica mattina.. l’agenzia di pompe funebri è venuta a prendere la salma. Uno solo dei figli presente, a debita distanza. Non l’ha più vista da quella video chiamata. Dà indicazioni all’incaricato e vanno via… la sua macchina svolta a destra, la salma va a sinistra… sola.

Non ce la fai, quello è troppo!!! E se fino ad ora non avevi pianto, ora non ce la fai…

A casa apri facebook. Lamentele ovunque. Vi hanno negato la libertà, il bimbo non può andare più al parco, il cane passeggia troppo in là da casa, non si trova più lievito… Quanta ignoranza…quanti pochi problemi ha la gente… ma su una cosa ancora siamo fortunati: a noi ci saranno state anche negate delle cose, dovremmo anche fare sacrifici… ma almeno noi abbiamo ancora la dignità, un diritto che il covid19 ti toglie, senza poterti lamentare…

Un diario dalla prima linea, quella umana, del cuore…"

https://www.papaboys.org/la-triste-magrandiosa-lettera-di-uninfermiera-sulle-ultime-volonta-di-una-mamma-di-4-figli/
Questo racconto lo manderei in onda al telegiornale... altro che!
 
Il pianeta è in guerra contro un nemico, direi, perfetto ... invisibile, subdolo e soprattutto inattaccabile.
Se di guerra si tratta, dopo aver già stravolto il ns. modo di vivere, ora dobbiamo cambiare anche il modo di vedere le cose intorno a noi: non è pensabile che le infrastrutture economiche non possano venire minimamente sfiorate, perchè avremo proprio un dopo-guerra, paragonabile ai conflitti bellici del secolo scorso.
I meccanismi ad innescarsi saranno i medesimi.

Solo l'arrivo di un vaccino metterà in ginocchio l'aggressore, che quindi verrà terminato.
 
Sono della provincia di Cremona, qui ci mancano giusto i droni da bombardamento..
Pure il mio posto di lavoro sta andando in fumo, ma preferisco restare chiuso in casa piuttosto di giocare alla roulette russa.
Sei al bordo dell’epicentro e comprendo benissimo i timori. Ma oramai abbiamo capito un po’ di cose di questa brutta bestia e almeno alcune attività potrebbero riprendere con le dovute cautele. Se andiamo avanti così per ancora un mese e mezzo quello che non avrà fatto il virus lo farà la fame e la miseria.
 
Non metto in dubbio ! Purtroppo. Ma non è facile neanche il dopo...sempre purtroppo. E bisogna affrontarlo .
Sei al bordo dell’epicentro e comprendo benissimo i timori. Ma oramai abbiamo capito un po’ di cose di questa brutta bestia e almeno alcune attività potrebbero riprendere con le dovute cautele. Se andiamo avanti così per ancora un mese e mezzo quello che non avrà fatto il virus lo farà la fame e la miseria.

Se sbagliano (sbagliamo) i tempi per la "ripartenza", rischiamo solo di aggravare la situazione e di aumentare i tempi per il ritorno ad un quasi normalità.
 
https://www.ilmeteo.it/notizie/coro...-a-discoteche-e-stadi-ecco-cosa-riaprir-prima


Lasciate perdere il sito in se’ ma mi pare una soluzione ragionevole anche come tempi. In azienda da me da tempo sento parlare del 4 maggio come data in un certo modo simbolo di ripartenza ,con le cautele del caso . E il contenuto di questo testo a mio avviso potrebbe essere una panacea per risolvere qualche problemino senza che la situazione vada in malora. Intanto credo che la gente uscirebbe si ma con le precauzioni dovute .
 
Per me, non si deve muovere manco una capocchia di spillo, almeno finchè non si vede la curva tendente a negativo e da almeno 10 gg. di fila!
Adesso siamo in una fase quasi orizzontale.
Senza la completa mappatura di tamponi, se si fa uscire in strada tutta la gente che è rimasta chiusa in casa, la curva ricomincerà a salire!
O quantomeno ci sono - sulla carta - buone possibilità che salga.
 
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