<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Cosa sarebbe successo se avessero vinto i NO? | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Cosa sarebbe successo se avessero vinto i NO?

bumper-morgan ha scritto:
la mezza fabbrica -quella dei no - deve stare attenta; la prossima fermata è casa propria.....
non è così semplice, io sono molto critico riguardo al comportamento dei sindacati odierni e mi vergogno quando leggo i dati relativi ad assenteismo, ma così come mi imbufalii quando il governo Prodi, per mano di Bersani decretò la cancellazione dei minimi tariffari di alcune categorie professionali negando qualsiasi incontro con le rappresentanze ufficiali, mi inalbero assistendo a quello che a Mirafiori è stato un ricatto bello e buono.
Ci sono parole come "concertazione" che in Italia non puoi ignorare, perchè le scelte radicali, quand'anche giuste, non possono essere fatte dalla sera alla mattina in paese come il nostro che ha fatto fino a ieri una politica del lavoro completamente diversa .....
 
aronne_ ha scritto:
Perchè c'è qualcuno che pensa che siano i sì ad ad avere vinto??

No.
Come sempre le sinistre sinistre seguono il metodo democratico solo finche' da' ragione a loro.
Come perdono, passano ad altri sistemi finche' non riescono a imporsi con la forza.
:rolleyes:
 
aronne_ ha scritto:
bumper-morgan ha scritto:
la mezza fabbrica -quella dei no - deve stare attenta; la prossima fermata è casa propria.....
non è così semplice, io sono molto critico riguardo al comportamento dei sindacati odierni e mi vergogno quando leggo i dati relativi ad assenteismo, ma così come mi imbufalii quando il governo Prodi, per mano di Bersani decretò la cancellazione dei minimi tariffari di alcune categorie professionali negando qualsiasi incontro con le rappresentanze ufficiali, mi inalbero assistendo a quello che a Mirafiori è stato un ricatto bello e buono.
Ci sono parole come "concertazione" che in Italia non puoi ignorare, perchè le scelte radicali, quand'anche giuste, non possono essere fatte dalla sera alla mattina in paese come il nostro che ha fatto fino a ieri una politica del lavoro completamente diversa .....
qui ormai si era al muro contro muro e ciò blocca ogni iniziativa; cosa insostenibile. Questi sindacalisti cgiellini non hanno capito che le cose son cmbiate e che non possono più comandare come prima, se ne devono fare un ragione
 
aronne_ ha scritto:
bumper-morgan ha scritto:
la mezza fabbrica -quella dei no - deve stare attenta; la prossima fermata è casa propria.....
non è così semplice, io sono molto critico riguardo al comportamento dei sindacati odierni e mi vergogno quando leggo i dati relativi ad assenteismo, ma così come mi imbufalii quando il governo Prodi, per mano di Bersani decretò la cancellazione dei minimi tariffari di alcune categorie professionali negando qualsiasi incontro con le rappresentanze ufficiali, mi inalbero assistendo a quello che a Mirafiori è stato un ricatto bello e buono.
Ci sono parole come "concertazione" che in Italia non puoi ignorare, perchè le scelte radicali, quand'anche giuste, non possono essere fatte dalla sera alla mattina in paese come il nostro che ha fatto fino a ieri una politica del lavoro completamente diversa .....

La "concertazione" e' stata per quarant'anni sinonimo di commistione tra interessi privati della politica e interessi privati di CERTA industria.
La realta' del resto del mondo e' che o ti adatti, o la selezione naturale ti lascia indietro.
Si vuol far passare per "ricatto" quello che e' la norma al di fuori delle regole clientelari e di lottizzazione italiane: chi e' competitivo prospera, chi non lo e' chiude.
Certa gente in FIAT (ma non solo) ha pensato che il sistema della greppia sempre piena (indipendentemente dagli sforzi fatti per riempirla) sarebbe durato per sempre, che si erano trovati il loro "posto fisso" alla tetta sempre gonfia dello Stato.
Ora quella che qui han chiamato "globalizzazione", ma che non e' altro che il trovarsi esposti allo stesso ambiente con cui tutti gli altri paesi si confrontano da decenni, fa si' che ci si trovi di fronte a dover prendere drastiche decisioni, e se debbono essere attuate dalla sera alla mattina, e' solo perche' per anni ci si e' rifiutati di implementare quei cambiamenti che erano necessari a restare al passo, e che oggi sono diventati essenziali per sopravvivere.
Chi e' causa del suo male pianga se stesso.
 
bumper-morgan ha scritto:
aronne_ ha scritto:
bumper-morgan ha scritto:
la mezza fabbrica -quella dei no - deve stare attenta; la prossima fermata è casa propria.....
non è così semplice, io sono molto critico riguardo al comportamento dei sindacati odierni e mi vergogno quando leggo i dati relativi ad assenteismo, ma così come mi imbufalii quando il governo Prodi, per mano di Bersani decretò la cancellazione dei minimi tariffari di alcune categorie professionali negando qualsiasi incontro con le rappresentanze ufficiali, mi inalbero assistendo a quello che a Mirafiori è stato un ricatto bello e buono.
Ci sono parole come "concertazione" che in Italia non puoi ignorare, perchè le scelte radicali, quand'anche giuste, non possono essere fatte dalla sera alla mattina in paese come il nostro che ha fatto fino a ieri una politica del lavoro completamente diversa .....
qui ormai si era al muro contro muro e ciò blocca ogni iniziativa; cosa insostenibile. Questi sindacalisti cgiellini non hanno capito che le cose son cmbiate e che non possono più comandare come prima, se ne devono fare un ragione

Non se la faranno.
Ma non e' un problema.
La Storia li ha gia' archiviati, anche se loro non se ne rendono conto.
E spariranno come tutti gli altri loro "compagni".
E' solo questione di tempo.
E di quanta povera gente che gli ha dato fiducia per ignoranza o ingenuita' si porteranno dietro nel loro sfascio.
 
blackblizzard82 ha scritto:
commissario Auricchio ha scritto:
se Fiat non tira fuori modelli decenti fallirà a breve

sono dieci anni che la sento dire sta frase...
si, ma questa volta accadrà....ed è giusto così. O fa modelli che piacciono o Fiat cambi mestiere.
 
blackblizzard82 ha scritto:
bumper-morgan ha scritto:
blackblizzard82 ha scritto:
commissario Auricchio ha scritto:
se Fiat non tira fuori modelli decenti fallirà a breve

sono dieci anni che la sento dire sta frase...
si, ma questa volta accadrà....ed è giusto così. O fa modelli che piacciono o Fiat cambi mestiere.

fiat non è stata mai così bene negli ultimi dieci anni come attualmente.

Precisamente.
E non ha avuto una gamma di auto cosi' valida dall'uscita della Punto, Bravo, Brava, Marea, Barchetta e Coupe' (poi mantenute virtualmente invariate per oltre 10 anni :rolleyes: )
 
blackblizzard82 ha scritto:
bumper-morgan ha scritto:
blackblizzard82 ha scritto:
commissario Auricchio ha scritto:
se Fiat non tira fuori modelli decenti fallirà a breve

sono dieci anni che la sento dire sta frase...
si, ma questa volta accadrà....ed è giusto così. O fa modelli che piacciono o Fiat cambi mestiere.

fiat non è stata mai così bene negli ultimi dieci anni come attualmente.
ma non Fiat in Italia; non c'è uno stabilimento -dico uno - che lavori a tempo pieno o che non si sia fatto un cert periodo cassa integrazione e la quota di mercato in eurabia è scesa da 8,7 a 7,6%; una miseria considerando che la maggior parte è venduta in Italia.
Che dire? che non c'è un problema? bisogna essere obiettivi.
 
99octane ha scritto:
bumper-morgan ha scritto:
aronne_ ha scritto:
bumper-morgan ha scritto:
la mezza fabbrica -quella dei no - deve stare attenta; la prossima fermata è casa propria.....
non è così semplice, io sono molto critico riguardo al comportamento dei sindacati odierni e mi vergogno quando leggo i dati relativi ad assenteismo, ma così come mi imbufalii quando il governo Prodi, per mano di Bersani decretò la cancellazione dei minimi tariffari di alcune categorie professionali negando qualsiasi incontro con le rappresentanze ufficiali, mi inalbero assistendo a quello che a Mirafiori è stato un ricatto bello e buono.
Ci sono parole come "concertazione" che in Italia non puoi ignorare, perchè le scelte radicali, quand'anche giuste, non possono essere fatte dalla sera alla mattina in paese come il nostro che ha fatto fino a ieri una politica del lavoro completamente diversa .....
qui ormai si era al muro contro muro e ciò blocca ogni iniziativa; cosa insostenibile. Questi sindacalisti cgiellini non hanno capito che le cose son cmbiate e che non possono più comandare come prima, se ne devono fare un ragione

Non se la faranno.
Ma non e' un problema.
La Storia li ha gia' archiviati, anche se loro non se ne rendono conto.
E spariranno come tutti gli altri loro "compagni".
E' solo questione di tempo.
E di quanta povera gente che gli ha dato fiducia per ignoranza o ingenuita' si porteranno dietro nel loro sfascio.

Già e quando sarete rimasti solo voi e vi accorgerete di vivere in un mondo di merda.... a quel punto cosa farete?
 
AndrewTheItalianBoss ha scritto:
Veramente avrebbero chiuso Mirafiori e altri stabilimenti Italiani?
Io credo che non sarebbe stato possibile.
Troppi gli interessi.
Troppa la responsabilità di un governo.
Troppo danno all'immagine della FIAT e del gruppone.

Io penso che anche in caso di No si sarebbe risolto tutto in "tarallucci e vino".

Mah...io credo che il solito e ritrito discorso sul sì o sul no, sul pro/Marchionne e anti/Marchionne sia, oltre che precocemente obsoleto, anche un senza senso.
Il problema, se così vogliamo definirlo, non sono il maglioncino o gli operai tartassati, i sindacati e quant'altro vogliamo buttare nel calderone locale, ma lo sono logiche, meccanismi, mancanza totale di vere regole, con liberalismi che ormai inficiano, a livello mondiale, lotte e conquiste sindacali di anni.
Le scelte di Marchionne sono dettate da queste logiche globali, dalla necessità di tornare a una competitività che esuli da confini continentali, dal fatto di dover centrare dei target, che soprattutto il massiccio ingresso sul mercato mondiale del mercato orientale rende sempre + difficili da raggiungere.
E la Fiat non è che l'epicentro, l'esempio italiano più roboante del quadro di un'industria che x diventare moderna deve ritornare antica, perdere diritti e garanzie, con l'inconfutabile dato del ritorno al passato, mascherato da proclami di pseudo/progresso, dove. al solito, il divario fra chi regge e chi subisce va aumentando, invece di ridursi.
Il gruppo italiano magari, dopo il sofferto sì, va semplicemente allineandosi a questa realtà, piaccia o meno la cosa, Marchionne o non Marchionne...!
Saluti
 
procida ha scritto:
E la Fiat non è che l'epicentro, l'esempio italiano più roboante del quadro di un'industria che x diventare moderna deve ritornare antica, perdere diritti e garanzie,
Saluti

scusa ma, esattamente, quali sarebbero i diritti e garanzie che si devono perdere, sia nel caso FIAT che per tutte le altre manifatturiere italiane, europee e nordamericane?
 
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