EdoMC ha scritto:
mac128bit ha scritto:
diciamo che la FIAT ha attraversato tutte le epoche, in maniera trasversale, sempre presente e pronta a ricavarne qualcosa.
Stabilimenti in Russia, dove, forse a breve, non produranno più la 124!
La Seat, se non ricordo male, stava sotto Fiat, ora è una marca a se (con i suoi problemi) ed un identità (anche se ancora non definita).
Affari con Geddafi che ci mise una fracco di quattrini lo abbiamo dimenticato?
Cosi come l'Alfa Romeo, aggiudicata a ragion di stato?
L'Autobianchi che faceva la Y10 cannibalizzata?
Stringimenti fiscali e di importazione per le giapponesi negli anni 80, con conseguente nascite delle fabbriche del sol levante in UK, Olanda, Belgio ed altri paesi.
Poi venitemi a dire che Roma ha fatto il lavoro sporco.
La Fiat ha vantato i maggiori lobbisti del paese, portando le rotaie ad essere un sistema di serie B, cosi come i trasporti locali.
Ferrari, Lancia, Alfa Romeo, Fiat, Maserati e le altre scomparse, ecco cos'è la Fiat, il Gargantua che ora è rimasto senza denti, dopo aver triturato tutto il settore, diventando monopolista de facto.
Non abbiamo marchi o fabbriche che non siano Fiat nello stivale.
Logico, se la Fiat va male, cade tutto il comparto auto.
Dopo tutto questo, ci si presenta senza un piano industriale, si esce da Confindustria (non che sia il massimo), contratti fatti a modo loro, cassa integrazione o operaio che lavorano 2 giorni al mese!
Poi si portano i soldi in America e le auto americane in Italia.
Ditemi voi.
Fiat ha firmato un piano industriale per ogni fabbrica americana, condiviso con sindacati e indicando produzione e lavoro.
E qui?
Il fumo.
L'arrosto è altrove.
Scusate lo sfogo ma la presa per i fondelli ha un limite.
Capisco i politici catatonici che ci troviamo ma almeno noi...
Con la frase in grassetto, spero ti riferissi al solo settore auto. Per il resto, l'Italia ha eccellenze in moltissimi altri campi. La moda, ad esempio, sono molti i marchi che sfilano nelle passerelle mondiali, andando più in basso, anche i marchi Benetton e Replay, solo per citarne alcuni, sono conosciuti in tutta europa se non nel mondo. Se andiam nel campo dell'ottica, Luxottica ha fin acquisito il marchio Rayban, rilanciandolo a livello mondiale. Nel campo dell'industria pesante, il Gruppo Ferretti è leader nel campo degli yacht, e tra i suoi marchi annovera il prestigioso Riva, mentre nel campo della velasono apprezzatissimi i Grand Soleil prodotti dai cantieri Del Pardo e i Comet della Comar. La Fincantieri produce avi pesanti ed è attivissima nell'aeronautica civile (Produce gli ATR insieme all'Aerospatiale) e militare (Alenia, Aermacchi, Agusta Heicopter...). Insomma, non è vero he non ci sono altre realtà industriali nello Stivale.
in parte hai ragione, ma non calcoli che: Valentino e altri sono stati comprati dai francesi (tanto per cambiare), Benetton, sui cui ho fatto la tesi, è un marchio italiano che sin dall'inizio non è mai stato made in Italy ma worldwide come stile.
Molti nel campo della moda, firmano qui e producono fuori, in nome del Made in Italy fanno i soldi senza lascaire traccia.
La nostra vera forza è sempre stata la piccola impresa, il design, l'ingegno. Quello che ha fatto di buona parte del nord Italia, un concentrato, una fucina di idee per il settore auto-moto.
Non dimentichiamo la crisi di Bertone, Pinifarina, Giugiaro preso dai tedeschi, partecipazioni forti in Ducati e non ultimo Lamborghini che di italiano non ha più nulla.
Gli stilisti italiani erano dei bravissimi sarti e con loro si è conclusa un epoca, Fatta di buon gusto (tranne che per Armani) e un discreto marketing.
Tutte aziende familiari come Benetton, Trussardi o Versace.
Quando siamo entrati nella globalità, abbiamo visto soldi e la speculazione, piano piano si è sgonfiato tutto, dopo aver fatto montagne di utili (stile Fiat).
Rispetto ad altri noi avevamo la sostanza!
Anche Perfetti, quello della gomma del ponte, è leader mondiale indiscusso, Ma ripeto, il nostro forte sono aziende come Marinella (cravatte), i molti calzolai marchigiani e napoletani che fanno prodotti inarrivabili per il mercato.
Lo stesso vale per il design, i motori, le auto.
Non avevamo nessuno che ci dovesse insegnare qualcosa, anzi...
Amarezza.
Con Fiat va in crisi una bella fetta del miglior prodotto italiano, perchè quanto si fa non è la legge dei numeri ma del cuore, il bello, la cultura, lo stile.
Fiat si è presa tutto, strangolando il settore in un abbraccio mortale.
Ha globalizzato tutto prima che varcasse il confine.
Lancia e Alfa si sono piegate alla linea Fiat e dall'estero la concorrenza ha fatto festa.
Alenia e company attenzione, perchè nel settore abbiamo entrate ma anche francesi e inglesi che la fanno da padroni, senza contare gli americani che se la comandano non poco...Napolitano richiamato da Obama per le armi a Lucashenco e Geddafi, senza contare Panama dove qualcuno sta ancora in vacanza.
Ecco, cosi non si stà sul mercato, cosi se ne esce.