<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Così parlò SERGIO ! | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Così parlò SERGIO !

BelliCapelli3 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
Allora, supponendo che rimandino la riconversione, ci investiamo un po' di milioni pubblici e riprendiamo a produrre auto.

A questo punto, io mi auto investo della carica di VENDITORE ONORARIO per Termini Imerese, ho già pronti i moduli di raccolta ordini, TU QUANTE FIAT SEI DISPOSTO A COMPERARE ?????

Io mi impegno per il 2010 ad acquistare l'ennesima FIAT, FATTI NON CHIACCHIERE.

Perché il vero problema e che siete tutti pronti a fare i manager a parole e poi pretendete di tenere aperte le fabbriche acquistando le auto dai tedeschi.

In alternativa, spiegami come possa sopravvivere una fabbrica, qualsiasi sia il prodotto, se nessuno compera ciò che esce dalle linee. La qualità, l'affidabilità, sono tutte scuse che tirate in ballo per giustificare i Vs. NON ACQUISTI !

Ahaaaa.....ci risiamo Multi? Risiamo alla teoria della produzione su ordinazione, alle sottoscrizioni di porta in porta per acquisti a scatola chiusa, per spirito di solidarietà verso l'azienda? Ma poi Fiat mi regala anche azioni? Perchè diversamente non vedo perchè non dovrei mettere il prodotto Fiat in concorrenza con quello dei tedeschi, francesi o americani, e preferirlo solo per spirito di lealtà verso la sacra famiglia sabauda.

Ti spiego cosa fa il manger di successo allora. Il manager fonda, o si limita a guidare, un' industria produttiva, prendendo decisioni relative a quale prodotto fare, con quali particolarità, incluso quanti soldi investirvi. Il manager ha successo se il prodotto riesce ad intercettare - sul libero mercato - i gusti della clientela - anch'essa libera di scegliere. La chiave è il prodotto: è così semplice. La clientela che sceglie altro, è perchè ha trovato di meglio in cui spendere i propri soldi. Quello è il fallimento del manager. Il fallimento di Marchionne. Il quale non ha collezionato solo insuccessi, parliamoci chiaro. Panda, 500, Mito, Gpunto, sono prodotti che si fanno largo da sè, sbaragliano la concorrenza, e vendendo in quantità. Dunque è ridicolo dare la colpa al pubblico per gli altri prodotti che invece non vendono perchè non piacciono. Ti pare?

Qui, in ALfa e Lancia, tutti quelli che non apprezzano certi prodotti Fiat, non fanno che lamentare certe mancanze concrete. Si dice che le Alfa non hanno sufficienti prestazioni. Rispondete che oggi non servono più a niente. Si dice che Alfa e Lancia non fanno auto più grandi di una 159. Rispondete che i macchinoni servono solo da esibire. Si dice che non c'è la trazione integrale, e fate sapere che in Italia non serve perchè c'è il sole. Niente trazione posteriore, nemmeno per la sportiva Alfa, rispondete che la trazione anteriore è più sicura. Si lamenta che Fiat non fa Suv, la risposta è che non servono a niente. Oppure che non fa segmento C station Wagon ( qui non so cosa rispondiate ).

Ma insomma, "how many cazzes do you want", per dirla in inglese? C'è un numero di modelli Fiat che non vendono perchè hanno delle mancanze rispetto alla concorrenza. E voi volete che la clientela li scelga ugualmente, per spirito di lealtà?

Il rischio di impresa, la sfida del mercato, la libera concorrenza, sono tutti fardelli che si devono accollare i clienti quindi, mentre Marchionne si preoccupa di riscuotere incentivi e di mandare soldi off shore sui conticini correnti della Sacra Famiglia?

Vuoi collezionare qualche ordine? Allora forza, ti passo il mio: quando la mia automobile sarà consunta, avrò bisogno di una segmento E familiare intorno ai 4.90 ( sai, i figli, le valige, il cane grosso ). La vorrei sportiveggiante, mi piacerebbe un bel motore a 6 cilindri, magari un bel 3 litri, trazione posteriore, una bella linea ( magari Giugiaro, e non quello schifo fatto dal centro Stile interno ). Vorrei degli interni curati, qualche optional sfizioso, un bel cambio automatico sportivo. Insomma, quello che ho adesso, magari anche un pelino meglio. Pensi di arrivarci? Quando ce l'hai, fai un fischio che ne parliamo.

Fino ad allora, finchè Fiat non mi dà quello che mi necessita, per me può riconvenrtirsi alla produzione di frigoriferi, ed il bancario col maglioncino può tornarsene in Canada a testa bassa, che qualche fallimento l'ha anche collezionato ( ALfa ce la siamo già giocata )

Altro che incentivi. Un bell'incentivo al rimpatrio, quello glielo darei.

Sei furbo però, caro belli4capelli, estrai una risposta da un contesto e la commenti, così chi non ha letto tutti i passaggi fraintende totalmente il perché delle mie affermazioni.

Quello che ho scritto sopra era in risposta ad una affermazione ben precisa di un altro utente, presa cosi e tagliata non significa proprio nulla e il tuo lunghissimo commento è totalmente fuori luogo e scollegato rispetto al contesto completo.
 
MultiJet150 ha scritto:
Sei furbo però, caro belli4capelli, estrai una risposta da un contesto e la commenti, così chi non ha letto tutti i passaggi fraintende totalmente il perché delle mie affermazioni.

Quello che ho scritto sopra era in risposta ad una affermazione ben precisa di un altro utente, presa cosi e tagliata non significa proprio nulla e il tuo lunghissimo commento è totalmente fuori luogo e scollegato rispetto al contesto completo.

Grazie, lo prendo come un complimento, anche se non capisco dove stia la mia furbizia. D'altro canto anche tu non sei da meno, ogni volta che ti si fa una domanda cattivella trovi sempre il modo per smorzare il ritmo con una battuta che non c'entra un tubo, o non rispondere affatto. Sei un osso duro. :D
 
Sergio continua a parlare, molto significativo il passaggio in blu :twisted: :

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Marchionne ai dirigenti Fiat: «Il peggio è passato»
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11 dicembre 2009
Sergio Marchionne (Olycom)
&quot;Dai nostri archivi&quot;
Marchionne avverte: «In Europa sovraccapacità strutturale»
Marchionne spiega al Congresso Usa la strategia per Chrysler
Wsj: Termini Imerese «indicatore importante» nella lotta tra governi e aziende
Saper investire è la vera strenna
Fiat, Marchionne: «Alleanze fondamentali per sopravvivere alla crisi»

«Il peggio è passato, possiamo ricominciare a pensare al futuro in modo più sereno. Possiamo cominciare di nuovo a pianificare un percorso di crescita». Così l'ad del Lingotto, Sergio Marchionne, ha concluso il suo intervento nel tradizionale appuntamento di fine anno del gruppo dirigenti Fiat, l'associazione che riunisce i managers delle varie societá. All'incontro, che è stato seguito da circa 2.000 persone, in sala ed in collegamento video streaming da più di 300 sedi del Gruppo nel mondo, hanno partecipato il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo e il vice presidente John Elkann
«Il 2009 - ha detto Marchionne - è stato uno di quegli anni che il nostro Gruppo ricorderá a lungo. La crisi economica internazionale ha spazzato via le condizioni di base sulle quali avevamo disegnato i nostri programmi. I mercati in cui operano i nostri settori hanno raggiunto ovunque livelli molto bassi, con alcuni crolli drammatici. Ma il 2009 - ha aggiunto - è stato anche un anno carico di significato, perchè ha messo alla prova le capacitá della Fiat. Ci ha costretti a fare i conti con l'emergenza e a rimettere di nuovo tutto in discussione. Ha dimostrato quanto a fondo abbia inciso il cambiamento culturale che è stato introdotto nel Gruppo. Ha dimostrato il valore dei leader che guidano questa azienda».
«Il Gruppo ha reagito senza pensarci troppo e senza chiedere aiuto a nessuno. Abbiamo varato una severa azione di contenimento dei costi e abbiamo ripensato i nostri piani alla luce di una situazione d'emergenza - ha proseguito l'ad del Lingotto - tutto quello che è stato fatto ci permetterá di chiudere l'anno secondo le previsioni e di ottenere un margine della gestione ordinaria che è uno dei più alti tra i nostri concorrenti».
Nel suo intervento, Marchionne ha poi osservato come «il 2009 non solo ha messo solo alla prova la nostra capacitá di gestione dei problemi, ma ha messo anche in luce i valori che guidano le nostre scelte. Abbiamo preferito gestire la situazione limitando al massimo le conseguenze sulle persone. Ci siamo sempre sforzati di trovare un giusto punto di equilibrio tra logiche industriali e responsabilitá sociale».
«Ma la Fiat, da sola, non può fare tutto - ha precisato - se vogliamo davvero risolvere i problemi, soprattutto in Italia, bisogna che tutti gli attori coinvolti prendano coscienza che la realtá è totalmente cambiata. Bisogna che tutti siano disposti ad assumere la propria parte di responsabilitá.
Infine, ricordando che «quella con Chrysler è stata senza dubbio la più grande operazione compiuta quest'anno. Se non avessimo raggiunto questo accordo, i nostri piani per il futuro sarebbero molto diversi e molto meno ambiziosi. Il destino delle due aziende è oggi legato a doppio filo ed entrambe avranno enormi benefici», per quanto riguarda l eprevisioni per il prossimo anno, Marchionne non ha nascosto che restano molte incertezze legate all'andamento dei mercati e all'evoluzione dell'economia mondiale. «Dovremo continuare a convivere con un contesto fatto di alti e bassi. Ma il peggio è passato, possiamo ricominciare a pensare al futuro in modo più sereno. Possiamo cominciare di nuovo a pianificare un percorso di crescita», ha concluso.
 
Ancora da Sergio per VOI comuni mortali ed esterofili :twisted: :twisted: :D :D

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Marchionne: settore da cambiare, rivedrei i siti Fiat
Serve una soluzione permanente ad Fiat-Chrysler. La 500 in Messico
07 dicembre, 23:10

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WASHINGTON - L'industria automobilistica europea ha bisogno di razionalizzazione: si tratta di un bisogno &quot;non più negabile&quot;. Il problema della sovracapacità va affrontato e risolto &quot;alla radice&quot; e con &quot;un'ottica comune&quot; perché gli interventi unilaterali dei singoli governi rischiano di essere &quot;pericolosi&quot;.

E proprio in 'ottica di razionalizzazione della produzione, ''se dovessi&quot; disegnare Fiat &quot;non realizzerei mai gli impianti dove sono ora&quot;. A tracciare il quadro del settore automobilistico mondiale è l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, intervenendo al Peterson Institute for International Economics in qualità di co-presidente del Council for the United States and Italy, fondato nel 1983 da Gianni Agnelli e David Rockfeller. Facendo un parellelo fra gli Stati Uniti e l'Europa, Marchionne osserva come &quot;la direzione imboccata dagli Usa è unica. Abbiamo assistito a un coraggioso cambiamento strutturale negli Stati Uniti con il governo, le società, i sindacati e le istituzioni finanziarie che hanno lavorato fianco a fianco per salvare l'industria automobilistica&quot; osserva Marchionne, mettendo in evidenza come l'esperienza statunitense ha messo in luce &quot;la straordinaria determinazione del governo e il profondo senso di responsabilità dimostrato da tutti gli attori coinvolti&quot;.

&quot;In Europa, sfortunatamente, il problema centrale della sovracapacità non è stato affrontato&quot; con i singoli governi che, &quot;ognuno per la sua strada&quot;, &quot;hanno dato appoggio al settore&quot; attraverso incentivi per stimolare la domanda e altre iniziative. Ma, &quot;per loro natura&quot;, &quot;questi interventi unilaterali sono pericolosi - avverte Marchionne -, perché mettono alcuni in una posizione di vantaggio mentre altri, quali Fiat, sono costretti a competere con le mani legate dietro la schiena&quot;. &quot;Gli Stati membri&quot; dell'Unione Europea &quot;guardano all'interno dei loro confini e agiscono in modo unilaterale nel loro interesse più che guardare al'interesse delle collettività: guardano agli alberi ma non vedono la foresta&quot; sottolinea nel corso del suo intervento, dal titolo 'Prospettive per l'industria automobilistica: dal Chapter 11 al Chapter 1', l'amministratore delegato di Chrysler e Fiat ammettendo di leggere &quot;religiosamente il Financial Times ogni giorno&quot;.

Con riferimenti al Machiavelli e alla cantante Tracy Chapman, Marchionne passa poi a parlare di Chrysler che &quot;é e resterà un marchio americano&quot; e che anche in ottobre ha raggiunto il break even. Ribadendo gli obiettivi illustrati nel piano industriale lo scorso 4 novembre, &quot;il primo giorno della nuova Chrysler&quot;, l'ad annuncia che la Fiat 500 sarà prodotta in Messico mentre il motore negli Stati Uniti. Fra gli impegni Fiat e Chrysler &quot;lavoro sette giorni su sette, 24 ore al giorno. Questo non può andare avanti per sempre&quot; osserva Marchionne.

A suo avviso Fiat e Chrysler hanno bisogno di una soluzione permanente per il ruolo di amministratore delegato e questo argomento va affrontato nei prossimi 24 mesi. &quot;Non vi aspettate qualcosa a breve, dovranno passare almeno altri due Natali&quot;. Per quanto riguarda invece la questione delle emissioni di Co2, Marchionne senza entrare nel merito dei piani di rottamazione ha osservato come è necessario rinnovare il parco circolante e togliere dalla strada le auto più vecchie.
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MultiJet150 ha scritto:
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«Il peggio è passato, possiamo ricominciare a pensare al futuro in modo più sereno. Possiamo cominciare di nuovo a pianificare un percorso di crescita». Così l'ad del Lingotto, Sergio Marchionne, ha concluso il suo intervento nel tradizionale appuntamento di fine anno del gruppo dirigenti Fiat, l'associazione che riunisce i managers delle varie societá. All'incontro, che è stato seguito da circa 2.000 persone, in sala ed in collegamento video streaming da più di 300 sedi del Gruppo nel mondo, hanno partecipato il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo e il vice presidente John Elkann
«Il 2009 - ha detto Marchionne - è stato uno di quegli anni che il nostro Gruppo ricorderá a lungo. La crisi economica internazionale ha spazzato via le condizioni di base sulle quali avevamo disegnato i nostri programmi. I mercati in cui operano i nostri settori hanno raggiunto ovunque livelli molto bassi, con alcuni crolli drammatici. Ma il 2009 - ha aggiunto - è stato anche un anno carico di significato, perchè ha messo alla prova le capacitá della Fiat. Ci ha costretti a fare i conti con l'emergenza e a rimettere di nuovo tutto in discussione. Ha dimostrato quanto a fondo abbia inciso il cambiamento culturale che è stato introdotto nel Gruppo. Ha dimostrato il valore dei leader che guidano questa azienda».
«Il Gruppo ha reagito senza pensarci troppo e senza chiedere aiuto a nessuno. Abbiamo varato una severa azione di contenimento dei costi e abbiamo ripensato i nostri piani alla luce di una situazione d'emergenza - ha proseguito l'ad del Lingotto - tutto quello che è stato fatto ci permetterá di chiudere l'anno secondo le previsioni e di ottenere un margine della gestione ordinaria che è uno dei più alti tra i nostri concorrenti».
Nel suo intervento, Marchionne ha poi osservato come «il 2009 non solo ha messo solo alla prova la nostra capacitá di gestione dei problemi, ma ha messo anche in luce i valori che guidano le nostre scelte. Abbiamo preferito gestire la situazione limitando al massimo le conseguenze sulle persone. Ci siamo sempre sforzati di trovare un giusto punto di equilibrio tra logiche industriali e responsabilitá sociale».
«Ma la Fiat, da sola, non può fare tutto - ha precisato - se vogliamo davvero risolvere i problemi, soprattutto in Italia, bisogna che tutti gli attori coinvolti prendano coscienza che la realtá è totalmente cambiata. Bisogna che tutti siano disposti ad assumere la propria parte di responsabilitá.
Infine, ricordando che «quella con Chrysler è stata senza dubbio la più grande operazione compiuta quest'anno. Se non avessimo raggiunto questo accordo, i nostri piani per il futuro sarebbero molto diversi e molto meno ambiziosi. Il destino delle due aziende è oggi legato a doppio filo ed entrambe avranno enormi benefici», per quanto riguarda l eprevisioni per il prossimo anno, Marchionne non ha nascosto che restano molte incertezze legate all'andamento dei mercati e all'evoluzione dell'economia mondiale. «Dovremo continuare a convivere con un contesto fatto di alti e bassi. Ma il peggio è passato, possiamo ricominciare a pensare al futuro in modo più sereno. Possiamo cominciare di nuovo a pianificare un percorso di crescita», ha concluso.

sergio non ha chiesto niente :rolleyes: :rolleyes: :? :?
allora il buon marchio ha un sosia.
chi era quello dei due che ha chiesto ed ottenuto la prolunga degli incentivi anche per l'anno prossimo. :evil: :evil:
un pò bugiardello il ragazzo.
 
MultiJet150 ha scritto:
Ancora da Sergio per VOI comuni mortali ed esterofili :twisted: :twisted: :D :D

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WASHINGTON - L'industria automobilistica europea ha bisogno di razionalizzazione: si tratta di un bisogno &quot;non più negabile&quot;. Il problema della sovracapacità va affrontato e risolto &quot;alla radice&quot; e con &quot;un'ottica comune&quot; perché gli interventi unilaterali dei singoli governi rischiano di essere &quot;pericolosi&quot;.

E proprio in 'ottica di razionalizzazione della produzione, ''se dovessi&quot; disegnare Fiat &quot;non realizzerei mai gli impianti dove sono ora&quot;. A tracciare il quadro del settore automobilistico mondiale è l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, intervenendo al Peterson Institute for International Economics in qualità di co-presidente del Council for the United States and Italy, fondato nel 1983 da Gianni Agnelli e David Rockfeller. Facendo un parellelo fra gli Stati Uniti e l'Europa, Marchionne osserva come &quot;la direzione imboccata dagli Usa è unica. Abbiamo assistito a un coraggioso cambiamento strutturale negli Stati Uniti con il governo, le società, i sindacati e le istituzioni finanziarie che hanno lavorato fianco a fianco per salvare l'industria automobilistica&quot; osserva Marchionne, mettendo in evidenza come l'esperienza statunitense ha messo in luce &quot;la straordinaria determinazione del governo e il profondo senso di responsabilità dimostrato da tutti gli attori coinvolti&quot;.

&quot;In Europa, sfortunatamente, il problema centrale della sovracapacità non è stato affrontato&quot; con i singoli governi che, &quot;ognuno per la sua strada&quot;, &quot;hanno dato appoggio al settore&quot; attraverso incentivi per stimolare la domanda e altre iniziative. Ma, &quot;per loro natura&quot;, &quot;questi interventi unilaterali sono pericolosi - avverte Marchionne -, perché mettono alcuni in una posizione di vantaggio mentre altri, quali Fiat, sono costretti a competere con le mani legate dietro la schiena&quot;. &quot;Gli Stati membri&quot; dell'Unione Europea &quot;guardano all'interno dei loro confini e agiscono in modo unilaterale nel loro interesse più che guardare al'interesse delle collettività: guardano agli alberi ma non vedono la foresta&quot; sottolinea nel corso del suo intervento, dal titolo 'Prospettive per l'industria automobilistica: dal Chapter 11 al Chapter 1', l'amministratore delegato di Chrysler e Fiat ammettendo di leggere &quot;religiosamente il Financial Times ogni giorno&quot;.

Con riferimenti al Machiavelli e alla cantante Tracy Chapman, Marchionne passa poi a parlare di Chrysler che &quot;é e resterà un marchio americano&quot; e che anche in ottobre ha raggiunto il break even. Ribadendo gli obiettivi illustrati nel piano industriale lo scorso 4 novembre, &quot;il primo giorno della nuova Chrysler&quot;, l'ad annuncia che la Fiat 500 sarà prodotta in Messico mentre il motore negli Stati Uniti. Fra gli impegni Fiat e Chrysler &quot;lavoro sette giorni su sette, 24 ore al giorno. Questo non può andare avanti per sempre&quot; osserva Marchionne.

A suo avviso Fiat e Chrysler hanno bisogno di una soluzione permanente per il ruolo di amministratore delegato e questo argomento va affrontato nei prossimi 24 mesi. &quot;Non vi aspettate qualcosa a breve, dovranno passare almeno altri due Natali&quot;. Per quanto riguarda invece la questione delle emissioni di Co2, Marchionne senza entrare nel merito dei piani di rottamazione ha osservato come è necessario rinnovare il parco circolante e togliere dalla strada le auto più vecchie.
:

Non vedo la novità. Tutti bei discorsi per spianarsi la strada rispetto agli stabilimenti che chiuderà. Liberissimo, ovviamente.
 
conan2001 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
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11 dicembre 2009
Sergio Marchionne (Olycom)
&quot;Dai nostri archivi&quot;
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Marchionne spiega al Congresso Usa la strategia per Chrysler
Wsj: Termini Imerese «indicatore importante» nella lotta tra governi e aziende
Saper investire è la vera strenna
Fiat, Marchionne: «Alleanze fondamentali per sopravvivere alla crisi»

«Il peggio è passato, possiamo ricominciare a pensare al futuro in modo più sereno. Possiamo cominciare di nuovo a pianificare un percorso di crescita». Così l'ad del Lingotto, Sergio Marchionne, ha concluso il suo intervento nel tradizionale appuntamento di fine anno del gruppo dirigenti Fiat, l'associazione che riunisce i managers delle varie societá. All'incontro, che è stato seguito da circa 2.000 persone, in sala ed in collegamento video streaming da più di 300 sedi del Gruppo nel mondo, hanno partecipato il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo e il vice presidente John Elkann
«Il 2009 - ha detto Marchionne - è stato uno di quegli anni che il nostro Gruppo ricorderá a lungo. La crisi economica internazionale ha spazzato via le condizioni di base sulle quali avevamo disegnato i nostri programmi. I mercati in cui operano i nostri settori hanno raggiunto ovunque livelli molto bassi, con alcuni crolli drammatici. Ma il 2009 - ha aggiunto - è stato anche un anno carico di significato, perchè ha messo alla prova le capacitá della Fiat. Ci ha costretti a fare i conti con l'emergenza e a rimettere di nuovo tutto in discussione. Ha dimostrato quanto a fondo abbia inciso il cambiamento culturale che è stato introdotto nel Gruppo. Ha dimostrato il valore dei leader che guidano questa azienda».
«Il Gruppo ha reagito senza pensarci troppo e senza chiedere aiuto a nessuno. Abbiamo varato una severa azione di contenimento dei costi e abbiamo ripensato i nostri piani alla luce di una situazione d'emergenza - ha proseguito l'ad del Lingotto - tutto quello che è stato fatto ci permetterá di chiudere l'anno secondo le previsioni e di ottenere un margine della gestione ordinaria che è uno dei più alti tra i nostri concorrenti».
Nel suo intervento, Marchionne ha poi osservato come «il 2009 non solo ha messo solo alla prova la nostra capacitá di gestione dei problemi, ma ha messo anche in luce i valori che guidano le nostre scelte. Abbiamo preferito gestire la situazione limitando al massimo le conseguenze sulle persone. Ci siamo sempre sforzati di trovare un giusto punto di equilibrio tra logiche industriali e responsabilitá sociale».
«Ma la Fiat, da sola, non può fare tutto - ha precisato - se vogliamo davvero risolvere i problemi, soprattutto in Italia, bisogna che tutti gli attori coinvolti prendano coscienza che la realtá è totalmente cambiata. Bisogna che tutti siano disposti ad assumere la propria parte di responsabilitá.
Infine, ricordando che «quella con Chrysler è stata senza dubbio la più grande operazione compiuta quest'anno. Se non avessimo raggiunto questo accordo, i nostri piani per il futuro sarebbero molto diversi e molto meno ambiziosi. Il destino delle due aziende è oggi legato a doppio filo ed entrambe avranno enormi benefici», per quanto riguarda l eprevisioni per il prossimo anno, Marchionne non ha nascosto che restano molte incertezze legate all'andamento dei mercati e all'evoluzione dell'economia mondiale. «Dovremo continuare a convivere con un contesto fatto di alti e bassi. Ma il peggio è passato, possiamo ricominciare a pensare al futuro in modo più sereno. Possiamo cominciare di nuovo a pianificare un percorso di crescita», ha concluso.

sergio non ha chiesto niente :rolleyes: :rolleyes: :? :?
allora il buon marchio ha un sosia.
chi era quello dei due che ha chiesto ed ottenuto la prolunga degli incentivi anche per l'anno prossimo. :evil: :evil:
un pò bugiardello il ragazzo.

Lui ha detto che se non venissero confermati anche nel 2010, allora, per il settore auto, potrebbe essere una catastrofe.

Ha detto settore AUTO non FIAT e in ogni caso in Italia tutti i produttori ne possono beneficiare.
 
morenoro ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
morenoro ha scritto:
Ligos ha scritto:
:
Si,è vero,hai ragione,ma Marchionne fà progetti espansionistici con i soldi che i vari governi hanno dato alla fiat,non certo con i suoi utili......
Credo che anche io e te saremmo dei grandi manager se spendessimo i soldi dei altri,intascando i profitti e distribuendo le perdite sugli ammortizzatori sociali.Ormai,gli operai alla fiat,servono solo per ottenere finanziamenti.
Guarda cosa stà facendo in sicilia....Ha avuto gratis i terreni,ha avuto contributi per le strutture e i capannoni,ha avuto sgravi fiscali sui contributi pagati per i dipendenti......e adesso vogliono chiudere....
Ma vedrai che con qualche miliardo di euro di sgravi fiscali e finanziamenti,qualcosa da far fare agli operai troveranno....

Ma allora perchè non fai anche tu il manager, visto che sei cosi bravo e intelligente o se è cosi facile, come dici tu..... .Se invece vuoi far gara a chi la spara più grossa, basta saperlo che mi metto anche io in lista.

Io non la sparo grossa.
In sicilia,la Regione è disposta ad investire 500 milioni su Termini Imerese,più altri 100 il governo per mantenere attiva la fabbrica.
Io sono manager di me stesso e della mia società, e se dico che licenzio 2 impiegate e 3 subagenti,non frega niente a nessuno.......
se dco che licenzio 200 impiegati e 700 operai,secondo te come va a finire?
Io non la sparo grossa.

Allora, supponendo che rimandino la riconversione, ci investiamo un po' di milioni pubblici e riprendiamo a produrre auto.

A questo punto, io mi auto investo della carica di VENDITORE ONORARIO per Termini Imerese, ho già pronti i moduli di raccolta ordini, TU QUANTE FIAT SEI DISPOSTO A COMPERARE ?????

Io mi impegno per il 2010 ad acquistare l'ennesima FIAT, FATTI NON CHIACCHIERE.

Perché il vero problema e che siete tutti pronti a fare i manager a parole e poi pretendete di tenere aperte le fabbriche acquistando le auto dai tedeschi.

In alternativa, spiegami come possa sopravvivere una fabbrica, qualsiasi sia il prodotto, se nessuno compera ciò che esce dalle linee. La qualità, l'affidabilità, sono tutte scuse che tirate in ballo per giustificare i Vs. NON ACQUISTI !

E no eh.....
Se nessuno compra ciò che esce dalle linee,significa che quel prodotto non è appetibile.
La mia società nel 2010 deve acquistare 4 stationwagon turbodiesel,trazione integrale, cilindrata da 2500 a 3000 cc.
Eliminando Audi e Bmw,dimmi tu cosa compreresti................
Attendo con ansia.

Possibile che la tua società abbia bisogno solamente di quei bolidi ?? Un piccolo furgoncino NO ??? Anche le visite e/o le consegne a pochi metri le fate con la trazione integrale ??
 
moogpsycho ha scritto:
morenoro ha scritto:
E no eh.....
Se nessuno compra ciò che esce dalle linee,significa che quel prodotto non è appetibile.
La mia società nel 2010 deve acquistare 4 stationwagon turbodiesel,trazione integrale, cilindrata da 2500 a 3000 cc.
Eliminando Audi e Bmw,dimmi tu cosa compreresti................
Attendo con ansia.

non penso che tu ti debba giustificare, le carenze di gamma del gruppone sono evidenti e non è pensabile che uno sia costretto a ripiegare su qualcosa che non risponde alle sue esigenze o semplicemente ai suoi gusti per sostenere la produzione nazionale.
allo stesso tempo è corretto il discorso di multy quando critica i moralisti che pretendono di mantenere attivi gli stabilimenti italiani e poi prendono una polo..
dobbiamo essere tutti più obiettivi e valutare razionalmente le cose per quello che sono.
termini purtroppo non è uno stabilimento competitivo ed è irrazionale pretendere che fiat lo tenga aperto, così come è irrazzionale che lo stato/regione reinvestano su di esso altro denaro. con un po di flessibilità e gli stessi soldi ci si può far qualcosa d'altro che nel giro di breve sarà redditizzio e si autorilancerà.

Quoto al 2000 % ! :thumbup:
 
morenoro ha scritto:
kanarino ha scritto:
morenoro ha scritto:
E no eh.....
Se nessuno compra ciò che esce dalle linee,significa che quel prodotto non è appetibile.
La mia società nel 2010 deve acquistare 4 stationwagon turbodiesel,trazione integrale, cilindrata da 2500 a 3000 cc.
Eliminando Audi e Bmw,dimmi tu cosa compreresti................
Attendo con ansia.
Hai detto bene LA TUA SOCIETA'!!! logico che vogliono le trazioni integrali vi trovate nel nord italia...qui a Roma (per esempio) nessuna società comprerebbe auto (berline e sw) a trazione integrale...

Per inciso,la società è mia.
Il fatto che voi vi troviate a Roma non conta nulla.....
allora la Saab dovrebbe fare le auto senza il condizionatore perchè in svezia non serve? Questo sì che è marketing......
La fiat impari ad offrire al cliente quello vuole,non quello che a lei fa comodo.

Beh, non pensi che magari per scelta il target di FIAT sia rivolto a tutti meno quelli che hanno le tue esigenze ??? Magari hanno semplicemente deciso di confrontarsi con una gamma di auto più normale.
 
morenoro ha scritto:
kanarino ha scritto:
morenoro ha scritto:
Per inciso,la società è mia.
Il fatto che voi vi troviate a Roma non conta nulla.....
allora la Saab dovrebbe fare le auto senza il condizionatore perchè in svezia non serve? Questo sì che è marketing......
La fiat impari ad offrire al cliente quello vuole,non quello che a lei fa comodo.
In Svezia il clima serve eccome sennò come cavolo la riscaldi l'auto??? :D :D :D :D

Cmq vedi che questo discorso andrebbe esteso perche le berline e le sw non la fa solo, Fiat, ma anche Peugeot, Citroen, Renault, Ford, Mazda, Opel, Toyota...non credi???

Vabbè,hai capito cosa intendevo..........
A quello che mi risulta,potrebbe essere valida la opel insignia 4x4,ma prima di marzo non se ne parla.....e il prezzo è veramente interessante

Si ma potrebbe anche montare un bel MultiJet FIAT ! :D :D :D :twisted: :twisted: :twisted:
 
SERGIO TUONA DI NUOVO, UDITE UDITE :

«Ecco il motore Fiat per Chrysler»
di Pierluigi Bonora

A Palazzo Chigi si sta valutando se rinviare l?incontro del 22 dicembre tra il governo e l?amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, sul futuro degli stabilimenti auto del gruppo torinese. Il rinvio consentirebbe al premier Silvio Berlusconi di concludere la convalescenza e di presiedere il vertice.
Dagli Usa, intanto, Marchionne spinge sull?acceleratore della Chrysler e fa sapere che, grazie a un investimento di 179 milioni di dollari per avviare a Dundee (Michigan) la produzione del motore 1.4 Fire con tecnologia Multiar, saranno creati oltre 570 posti insieme all?introduzione di 155 nuove figure lavorative. L?annuncio di Marchionne, che è anche ceo del gruppo americano, è stato accolto positivamente dal sindacato Uaw, il cui vicepresidente General Holiefield si è detto «felice e particolarmente emozionato». «Siamo impegnati a lavorare con l?azienda - ha aggiunto - facendo di tutto per assicurare che il lancio del nuovo propulsore sia un successo». Il motore Fire, considerato un gioiello della tecnologia Fiat per i ridotti livelli di emissioni e i bassi consumi, debutterà negli Usa nel 2011 a bordo della 500 (la city-car sarà prodotta in Messico e il 50% sarà esportato in Sud America). «È un ulteriore passo - ha spiegato Marchionne - che dimostra l?impegno nel mantenere la promessa di fondo dell?alleanza strategica Fiat-Chrysler». L?avvio della produzione del motore, fissata nell?ultimo trimestre del 2010, consentirà al Lingotto di aumentare di un altro 5% il proprio peso nella Chrysler. Fiat, quindi, è a un passo dal 25% della casa americana. Il prossimo step avverrà nel momento in cui Torino introdurrà negli Usa una vettura capace di percorrere 64,4 chilometri con un gallone di benzina (3,8 litri) e un ulteriore passo avanti del 5% è previsto quando l?azienda di Auburn Hills genererà oltre 1,5 miliardi di dollari di vendite fuori dal mercato nazionale. Intanto, mentre si attendono novità da Roma sul vertice del 22, continuano le voci su possibili manifestazioni d?interesse per l?area Fiat di Termini (Palermo) da parte di altri gruppi industriali. Alle smentite arrivate dalla cinese Chery, si guarda ora a una ipotetica pista indiana (Tata e Mahindra&Mahindra) e a quella che conduce a una società lombarda produttrice di bus elettrici, disposta a occupare parte dell?insediamento. Caldo resta anche il fronte incentivi.
L?Unrae (case estere) teme infine che la proroga preveda un super bonus solo per le auto bi-fuel a metano, con esclusione quindi di quelle a Gpl.
 
MultiJet150 ha scritto:
SERGIO TUONA DI NUOVO, UDITE UDITE :

«Ecco il motore Fiat per Chrysler»
di Pierluigi Bonora

A Palazzo Chigi si sta valutando se rinviare l?incontro del 22 dicembre tra il governo e l?amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, sul futuro degli stabilimenti auto del gruppo torinese. Il rinvio consentirebbe al premier Silvio Berlusconi di concludere la convalescenza e di presiedere il vertice.
Dagli Usa, intanto, Marchionne spinge sull?acceleratore della Chrysler e fa sapere che, grazie a un investimento di 179 milioni di dollari per avviare a Dundee (Michigan) la produzione del motore 1.4 Fire con tecnologia Multiar, saranno creati oltre 570 posti insieme all?introduzione di 155 nuove figure lavorative. L?annuncio di Marchionne, che è anche ceo del gruppo americano, è stato accolto positivamente dal sindacato Uaw, il cui vicepresidente General Holiefield si è detto «felice e particolarmente emozionato». «Siamo impegnati a lavorare con l?azienda - ha aggiunto - facendo di tutto per assicurare che il lancio del nuovo propulsore sia un successo». Il motore Fire, considerato un gioiello della tecnologia Fiat per i ridotti livelli di emissioni e i bassi consumi, debutterà negli Usa nel 2011 a bordo della 500 (la city-car sarà prodotta in Messico e il 50% sarà esportato in Sud America). «È un ulteriore passo - ha spiegato Marchionne - che dimostra l?impegno nel mantenere la promessa di fondo dell?alleanza strategica Fiat-Chrysler». L?avvio della produzione del motore, fissata nell?ultimo trimestre del 2010, consentirà al Lingotto di aumentare di un altro 5% il proprio peso nella Chrysler. Fiat, quindi, è a un passo dal 25% della casa americana. Il prossimo step avverrà nel momento in cui Torino introdurrà negli Usa una vettura capace di percorrere 64,4 chilometri con un gallone di benzina (3,8 litri) e un ulteriore passo avanti del 5% è previsto quando l?azienda di Auburn Hills genererà oltre 1,5 miliardi di dollari di vendite fuori dal mercato nazionale. Intanto, mentre si attendono novità da Roma sul vertice del 22, continuano le voci su possibili manifestazioni d?interesse per l?area Fiat di Termini (Palermo) da parte di altri gruppi industriali. Alle smentite arrivate dalla cinese Chery, si guarda ora a una ipotetica pista indiana (Tata e Mahindra&Mahindra) e a quella che conduce a una società lombarda produttrice di bus elettrici, disposta a occupare parte dell?insediamento. Caldo resta anche il fronte incentivi.
L?Unrae (case estere) teme infine che la proroga preveda un super bonus solo per le auto bi-fuel a metano, con esclusione quindi di quelle a Gpl.

c'è già un post aperto sui tuoni, pardon motori nuovi, del tuo marchionne.
dai coraggio cambia pagina.
 
Trovato in Rete:

Dec 22
Marchionne basta demagogia sulla nostra pelle
Posted by: admin | Comments (0)

marchionne-8?La Fiat non ha chiesto un euro allo Stato e non intende farlo. Neppure sugli eco-incentivi. Si tratta di una decisione che non ci compete. E? una scelta ? come tante altre ? che spetta a chi ha il compito di disegnare la politica industriale di questo Paese. Noi siamo pronti a gestire qualunque situazione. Vorrei solo che si smettesse di fare demagogia sulla pelle della Fiat?.

Lo ha affermato l?a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, sottolineando che questo vale ?quando si parla del numero di vetture prodotte in Italia in rapporto al numero di auto vendute nel Paese? perche? ?la quota di mercato della Fiat in Italia e? la meta? rispetto a quella che i costruttori francesi e tedeschi hanno complessivamente nei loro Paesi?.

Questo vale, ha proseguito Marchionne, quando si parla di eco-incentivi: quello che si dice, ha detto, ?ogni volta mi auguro che sia dovuto all?ignoranza piuttosto che alla malafede?, perche? il sistema italiano si basa sul credito d?imposta e ?a fine anno, il debito dello Stato verso la Fiat, per gli incentivi, salira? ad oltre 600 milioni. Se poi aggiungiamo altri rimborsi che l?Erario ci deve sulle dichiarazioni dei redditi degli anni passati, il credito accumulato dal Gruppo arrivera? ad 800 milioni di euro?.

Inoltre Marchionne vede pregiudizi anche sul tema dell?investimento all?estero di contributi dati dallo Stato italiano. ?Dal 2004, la nostra azienda ha destinato all?Italia circa due terzi di tutte le risorse stanziate dal Gruppo per gli investimenti e le attivita? di ricerca e sviluppo. Sto parlando di esborsi finanziari nel nostro Paese che valgono 16 miliardi di euro. A fronte di questo enorme sforzo, le agevolazioni pubbliche, per progetti di investimenti e attivita? di ricerca, sono state pari a 600 milioni di euro?.

Carlo Renda da mfdowjones.it

Ovviamente, sono orgoglioso di averlo scritto parecchie volte qui sul forum che ci ospita, ora anche SERGIO lo dice ! Troppo forte questo AD.

SERGIO FOR PRESIDENT !
:thumbup: :thumbup: :thumbup: :thumbup: :thumbup:
 
Marchionne: Fiat-Chrysler insieme

E al party di Natale va con la 300 della casa americana
28 dicembre, 10:45

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Marchionne: Fiat-Chrysler insieme (ANSA) - ROMA, 28 DIC - ''I destini delle due compagnie sono intrecciati''. Cosi' Marchionne ai manager Fiat e Chrysler nell'evento natalizio organizzato da Fiat. Lo riferisce oggi il 'Wall Street Journal' dedicando una pagina al Lingotto e alle prospettive con la Chrysler. 'Marchionne ha premuto perche' la trasformazione della Fiat si realizzasse rapidamente' e vuole la stessa rapidita' anche per Chrysler, scrive il giornale. L'ad di Fiat 'non ha una formula magica per Chrysler': e' pero' uno che agisce.
 
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