Quella tra comunità umane ed animali predatori è sempre stata una convivenza non facile, basti vedere l'India e la sua meravigliosa tigre, attualmente in ripresa dopo un buon secolo di pauroso declino ; ne siamo tutti contenti, ma la vicinanza dei parchi, o le Sundarbands, dove vivono le tigri, con zone abitate da umani provoca ogni tanto - tuttora - qualche incontro ravvicinato che non si vorrebbe.
In questi casi, e non si tratta chiaramente di "odiare" l'animale aggressivo ma solo di risolvere almeno parzialmente un problema diminuendo il rischio, anche se certo non è e non può essere una soluzione alla radice, è normale eliminare l'animale pericoloso (anche antropofago se è una tigre, non saprei invece per gli orsi nostrani perché non se ne è parlato, anche se gli orsi possono esserlo come tutti i predatori) senza che questo, per un prelievo di 1÷2 esemplari, metta minimamente in pericolo la specie. Che è quello che conta.
La questione sarebbe tutta qui : anche il grande Jim Corbett, ecologista in tempi in cui neppure esisteva questa parola, non si faceva certo problemi ad abbattere (con fatica e gravi rischi personali, all'epoca) le tigri (ed un paio di leopardi) antropofaghe : che, una volta persa l'istintiva diffidenza verso l'uomo, reiteravano gli attacchi, e questo comportamento si è già visto anche con l'orso in questione, che ha già assalito altre persone, solo che in quel caso erano in due e sono riusciti a difendersi un po', pur riportando ferite.
Ma qui da noi non è più una questione, che sarebbe sacrosanta, di salvaguardia della specie, ma una questione di furia ideologica, dove anche un solo animale problematico si pretende essere intoccabile : è praticamente una questione ormai religiosa da parte dei soliti noti fanatici, cui tutto lascia pensare che tengano agli animali notevolmente più che agli uomini.
Mentalità che, fra l'altro, aggrava oltre misura quelli che sarebbero dei non-problemi.... ma questa gente è così.
Ma tu hai sentito un ambientalista , con ruolo non il primo pinco pallino che passa ed esprima una sua idea, non rammaricarsi per la morte del ragazzo? io ho sentito tutti rammaricarsi (e ci mancherebbe) e premettere che è anche difficile parlare di questa questione quando una persona ha subito una drammatica morte.
Dire quindi che si preferisce l'animale all'uomo è una banalizzazione della discussione, che serve solo a divisioni inutili.
Se poi dire che per andare in un determinato bosco forse richiederebbe qualche informazione in più sia dare la colpa forse non si è capito il messaggio che si voleva dare, che è quello che la natura è anche pericolosa e se la si vuole vivere ci sono alcune regole che occorre conoscere , e sarebbe compito delle istituzioni permettere di avere queste conoscenze, anche perchè tu un animale lo puoi abbattere se dimostra un'aggressività fuori dalla norma, ma fino ad un evento che certifica questo l'animale vive e 'pascola' e se ci incorri qualcosa devi pure sapere per poter gestire la situazione.