<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Concesso che il Diesel non si scalda piu' prima..... | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Concesso che il Diesel non si scalda piu' prima.....

Come al solito metti giu dei sermoni, ma invece di arrivare poi a scusarti perchè non ti fermi prima? E non mi metto certo a cercare nel forum tutte le perle di saggezza che elargisci anche con evidenziazioni in grassetto.
 
Nessuna polemica personale, per quanto mi riguarda.

Tutti interpretiamo a modo nostro, più o meno obiettivamente e anche in base all'umore del momento, il senso e il tono dei messaggi altrui, magari (perché no?) attribuendo chissà quali significati alla semplice formattazione del testo o considerando le altrui affermazioni come pomposi e altezzosi sermoni aventi chissà quali finalità di propaganda o promozione.

Si tratta di valutazioni soggettive del tutto legittime (ben diverse, ad esempio, dalle esplicite offese o derisioni o aggressioni) che, in quanto tali, non considererei degne di... rimprovero se fossi un MOD.

Anzi, in generale, a me sembra molto più "vantaggioso" che un dialogo anche tenace tra due persone rimanga pubblico, così che terzi possano a loro volta valutare e magari intervenire con le loro opinioni, a tutto beneficio degli stessi "contendenti" o presunti tali.
Anche perché, a ben vedere, la distinzione tra "discussioni" e "polemiche" è assai labile e soggettiva, no?
Sempre a patto, ovviamente, che non si passi dalle legittime valutazioni e opinioni soggettive alle inequivocabili offese ecc., nel qual caso la questione cambia assai.
 
Trotto@81 ha scritto:
Grattaballe ha scritto:
Il cielo dei pistoni è una cosa, il mantello è un'altra. Infatti, se misuri le tolleranze al bordo superiore e a quello inferiore troverai delle sorprese. Sopra c'è anche mezzo millimetro, sotto sono alcuni centesimi, proporzionalmente alle temperature rilevate durante il funzionamento. Le ovalizzazioni delle canne sono provocate dai segmenti, l'alluminio dei pistoni difficilmente riesce a intaccare la ghisa (o peggio...) dei cilindri. La pompa dell'olio ha una portata grosso modo doppia a quella che servirebbe nella peggior situazione d'uso. Il di più viene ricircolato dalla valvola di massima pressione. Gli ugelli fissi sul monoblocco molto spesso hanno una valvolina che impedisce i getti se la pressione è sotto a una certa soglia. I getti che vengono dalle bielle erogano sempre. Per fare un esempio forse poco attinente, io accendo la moto (con getti dalle bielle) a -7° e il minimo sale immediatamente a 1800 giri. A quest'ora dovrebbe essere già stata fusa 5 o 6 volte, eppure funziona ancora. :D
Si chiama tollerenza geometrica di cilindricità. Non voglio sembrare scocciante, ma non facciamo i maestrini su cose che sono leggermente ostiche di per se, che non si studiano alle superiori e a volte nemmeno all'università, figuriamoci su wikipedia.
Se volete fantasticare sui motori a combustione interna (perchè si definiscono a combustione interna?) fatelo pure, purchè non vi addentriate troppo in cose che non sono intuitive come siete portati a credere. :)
Ora per favore non macellatemi, vi prego. :lol:
Scusa se m?intrometto Trotto81, un motore a combustione esterna è quello delle locomotive a vapore, in cui la combustione è in caldaia, diversamente da un benzina o Diesel in cui la combustione avviene direttamente nei cilindri. Anche i turboreattori degli aerei sono a combustione interna.
Per il resto, al polimi, corso di motori a combustione interna, queste cose si studiavano, e le puoi ritrovare nei testi specializzati in circolazione. Per esempio, in riferimento alla forma del pistone, nel volume ?Elementi di progettazione del motore? di Daniela Vignocchi, a pag. 113 c?è una chiara rappresentazione, in tridimensionale, di quella che lei chiama ?troncoconicità? del pistone e che da l?idea della forma dei pistoni a freddo. A pagina 18 dello stesso libro trovi il discorso sul disassamento, disassamento citato anche da Dante Giacosa nel suo ?Motori endotermici? e da Giuseppe Bocchi in ?Motori a quattro tempi?, in quest?ultimo testo il capitolo 12 parla dettagliatamente della lubrificazione. Il disassamento dei cilindri, normalmente adottato sui grossi motori ad impiego pesante, mi risulta oggi adottato anche sui piccoli motori automobilistici, tipo quello montato da Aygo e ?sorelle?, sul testo di Giacosa trovi anche degli esempi di calcolo, con disassamento e senza, della spinta laterale del pistone sulla parete del cilindro, il tutto per ridurre l?ovalizzazione dello stesso, come anche ?alleggerisce? la spinta una biella lunga rispetto ad una corta (in rapporto alla corsa del pistone).
Lungi da me l?idea di fare il maestrino, di solito cerco d'iniziare con un ?a parer mio? e non è un certo un fantasticare sui motori quanto scritto nei testi.
 
Trotto@81 ha scritto:
Grattaballe ha scritto:
Il cielo dei pistoni è una cosa, il mantello è un'altra. Infatti, se misuri le tolleranze al bordo superiore e a quello inferiore troverai delle sorprese. Sopra c'è anche mezzo millimetro, sotto sono alcuni centesimi, proporzionalmente alle temperature rilevate durante il funzionamento. Le ovalizzazioni delle canne sono provocate dai segmenti, l'alluminio dei pistoni difficilmente riesce a intaccare la ghisa (o peggio...) dei cilindri. La pompa dell'olio ha una portata grosso modo doppia a quella che servirebbe nella peggior situazione d'uso. Il di più viene ricircolato dalla valvola di massima pressione. Gli ugelli fissi sul monoblocco molto spesso hanno una valvolina che impedisce i getti se la pressione è sotto a una certa soglia. I getti che vengono dalle bielle erogano sempre. Per fare un esempio forse poco attinente, io accendo la moto (con getti dalle bielle) a -7° e il minimo sale immediatamente a 1800 giri. A quest'ora dovrebbe essere già stata fusa 5 o 6 volte, eppure funziona ancora. :D
Si chiama tollerenza geometrica di cilindricità. Non voglio sembrare scocciante, ma non facciamo i maestrini su cose che sono leggermente ostiche di per se, che non si studiano alle superiori e a volte nemmeno all'università, figuriamoci su wikipedia.
Se volete fantasticare sui motori a combustione interna (perchè si definiscono a combustione interna?) fatelo pure, purchè non vi addentriate troppo in cose che non sono intuitive come siete portati a credere. :)
Ora per favore non macellatemi, vi prego. :lol:

Non confondiamo: un conto è una tronco-conicità , voluta, per compensare le maggiori dilatazioni nella parte superiore, un altro le tolleranze geometriche di cilindricità che si riferiscono ad un errore massimo rispetto ad una condizione ideale.
 
renatom ha scritto:
Non confondiamo: un conto è una tronco-conicità , voluta, per compensare le maggiori dilatazioni nella parte superiore, un altro le tolleranze geometriche di cilindricità che si riferiscono ad un errore massimo rispetto ad una condizione ideale.
Difatti non confondo, il riferimento è sempre una condizione ideale. ;)
Questo vale per tutti i tipi di misure.
Ho parlato di cilindricità e non di conicità perchè fin'ora non mi è mai capitato di vedere un pistone con una conicità voluta a questo scopo. Le dilatazioni termiche si compensano benissimo con due superfici cilindriche, ma questo non esclude che qualcuno l'abbia fatto.
Il discorso è un pochino più complesso, perchè anche la canna dei cilindri si dilata e di solito si cerca di trovare delle tolleranze compatibili con le condizioni di lavoro.
In ogni caso c'è anche la tolleranza geometrica di conicità, usata per misure di ordine ben superiore.
 
Trotto@81 ha scritto:
Difatti non confondo, il riferimento è sempre una condizione ideale. ;)
Questo vale per tutti i tipi di misure.
Ho parlato di cilindricità e non di conicità perchè fin'ora non mi è mai capitato di vedere un pistone con una conicità voluta a questo scopo. Le dilatazioni termiche si compensano benissimo con due superfici cilindriche, ma questo non esclude che qualcuno l'abbia fatto.
Il discorso è un pochino più complesso, perchè anche la canna dei cilindri si dilata e di solito si cerca di trovare delle tolleranze compatibili con le condizioni di lavoro.
In ogni caso c'è anche la tolleranza geometrica di conicità, usata per misure di ordine ben superiore.

:shock: Posso scrivere di essere sinceramente sorpreso da questa tua frase?

A me risulta che praticamente tutti i pistoni di motori a combustione interna (quale più, quale meno..) lo siano, proprio per compensare le notevoli differenze di temperatura tra il cielo e il mantello. Senza contare che il pistone è composto da materiali ben diversi da quelli della canna che lo accoglie, e comunque anche a parità di materiale, un cilindro (foro/vuoto) si dilata in maniera diversa da un pistone (pieno).
Sbaglio? :?
 
Trotto@81 ha scritto:
renatom ha scritto:
Non confondiamo: un conto è una tronco-conicità , voluta, per compensare le maggiori dilatazioni nella parte superiore, un altro le tolleranze geometriche di cilindricità che si riferiscono ad un errore massimo rispetto ad una condizione ideale.
Difatti non confondo, il riferimento è sempre una condizione ideale. ;)
Questo vale per tutti i tipi di misure.
Ho parlato di cilindricità e non di conicità perchè fin'ora non mi è mai capitato di vedere un pistone con una conicità voluta a questo scopo. Le dilatazioni termiche si compensano benissimo con due superfici cilindriche, ma questo non esclude che qualcuno l'abbia fatto.
Il discorso è un pochino più complesso, perchè anche la canna dei cilindri si dilata e di solito si cerca di trovare delle tolleranze compatibili con le condizioni di lavoro.
In ogni caso c'è anche la tolleranza geometrica di conicità, usata per misure di ordine ben superiore.
Giustissima la tua osservazione sulla dilatazione dei cilindri, il fatto è però che in un monoblocco solitamente i cilindri "interni" sono strettamente affiancati e, per ridurre la lunghezza dell'albero motore (e relativi problemi da torsionalisti, aimè) non sono raffreddati, su due lati, dal refrigerante, il che porta a dilatazioni non omogenee su tutto il cilindro, la troncoconicità ha per cui anche una forma quasi ellittica.
 
Grattaballe ha scritto:
:shock: Posso scrivere di essere sinceramente sorpreso da questa tua frase?

A me risulta che praticamente tutti i pistoni di motori a combustione interna (quale più, quale meno..) lo siano, proprio per compensare le notevoli differenze di temperatura tra il cielo e il mantello. Senza contare che il pistone è composto da materiali ben diversi da quelli della canna che lo accoglie, e comunque anche a parità di materiale, un cilindro (foro/vuoto) si dilata in maniera diversa da un pistone (pieno).
Sbaglio? :?
Puoi scrivere tutto quello che vuoi, ci mancherebbe altro!!
E' vero che la parte alta è direttamente a contatto con l'esplosione della carica, ma la parte bassa è pur sempre riscaldata, sia per la diffusività termica elevata dei pistoni, che per l'attrito del mantello sul cilindro.
Non ti ho detto che hai detto una cosa errata, difatti non ho escluso che qualcuno lo faccia, ho solo detto che personalmente non l'ho mai visto fare. :)
 
Topic molto interessante, complimenti ai postanti :D

Domanda sul "andar via piano piano a leggero carico" ... come considerare situazioni presentate del tipo "parto, un paio di minuti al minimo, e poi comincio piano piano ma dopo 800m entro in tangenziale"?
Un po' l'unica cosa che non sono riuscito a capire bene ....
 
Allora... io faccio così: parto da casa e dopo 200mt di stradine strette mi si presentano 20metri in salita con alla fine uno stop. Accendo il Kangoo 1.9D e lascio al minimo per meno di 1 minuto, tempo di chiudere la porta di casa e salire, agganciare la cintura e appoggiare al sedile quel che ho in mano. Manovra in retro per uscire dal cortile, freno, parto in avanti per 100mt, stop per imboccare la strada vera e propria, altri 100mt e poi stop in salita. Fin qui io vado al minimo (il veicolo si muove ugualmente...) oppure accelerando di 3/400 giri e giocando tutto con la frizione. Marce 3 al massimo. Al momento di ripartire dalla salita devo accelerare un pò di più e il motore è acceso da non più di 4 minuti. La partenza la faccio nei pressi dei 1600/1800 (a orecchio...non c'è contagiri...) e appena superato lo stop finisce anche la salita. Un km mettendo tutte le marce e accelerando sempre a meno di 2000 e si ripresenta una salita. A questa evito di inserire la quarta e la quinta e salgo a un regime un pò superiore, diciamo 2200/2400. Da lì in poi strada pianeggiante o in discesa, aumento graduale del carico finchè la lancetta del termometro si muove dal chiodo e comincia a soffiare aria calda dal riscaldamento. In 10km cittadini (max 60-70km/h) partendo da -5° il motore è praticamente a temperatura di regime. Gli ultimi 4 km posso farli abbestia... :D
 
Grattaballe ha scritto:
...Fin qui io vado al minimo (il veicolo si muove ugualmente...) oppure accelerando di 3/400 giri e giocando tutto con la frizione...
Tra le due opzioni sceglierei senz'altro la prima, senza "sfrizionare"; a patto ovviamente che la cosa sia possibile.

Io devo fare venti metri di rampa (oltre tutto non rettilinea) in salita proprio appena fuori dal garage e di norma evito accuratamente di usare la frizione, non solo per ridurne l'usura ma anche perché dovrei aumentare sensibilmente il numero di giri, cosa che a motore appena acceso non mi va; metto in moto, rilascio il pedale lentamente e lascio che l'auto percorra la piccola rampa "da sola", al minimo.

Forse non è proprio l'apice della goduria per il motore, ma in effetti lo sforzo è davvero minimo, viste le grandi doti di coppia del motore diesel (nel remoto 1983, rincasando con la prima auto a gasolio nuova, rimasi impressionato proprio dal fatto che essa poteva percorrere la ripida stradina che portava alla mia casa di allora al minimo e senza che io toccassi i pedali, cosa del tutto impensabile con l'auto a benzina precedente).
D'altra parte non posso attendere prima di partire pena affumicamento del garage (chissà se un giorno potrò provare un veicolo ibrido come si deve) e nemmeno posso eliminare la rampa... :]

Indubbiamente nel tuo caso la situazione è particolarmente sfavorevole: una ripida salita con tanto di stop alla sommità (non c'è proprio modo di evitare la fermata vera e propria?) non è certo invidiabile.
 
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