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Come va guidato un diesel moderno (DPF, EU6) per evitare grane dal mecca

ilopan ha scritto:
Il turbocompressore, (o turbina) gira sempre...a qualsiasi numero di giri stia il motore.
Poi fa il suo effetto ad un certo regime (dipende dal tipo di turbina se normale o vgt) ma le due giranti e l'alberino girano sempre, anche al minimo.
Ne sono ragionevolmente convinto, però non sono un motorista e mi rimano un dubbio sull'esistanza di un bypass specifico (anche se non riesco trovarci il senso)
 
U2511 ha scritto:
ilopan ha scritto:
Il turbocompressore, (o turbina) gira sempre...a qualsiasi numero di giri stia il motore.
Poi fa il suo effetto ad un certo regime (dipende dal tipo di turbina se normale o vgt) ma le due giranti e l'alberino girano sempre, anche al minimo.
Ne sono ragionevolmente convinto, però non sono un motorista e mi rimano un dubbio sull'esistanza di un bypass specifico (anche se non riesco trovarci il senso)
Dovrebbe starci un by-pass ma non è per "eliminare" i giri -che ripeto- sono sempre attuati.
La valvola di by-pass esiste (e forse si chiama valvola pop-off) ed interviene quando c'è un sovraccarico di pressione all'interno delle chiocciole del turbocompressore.

;)
https://it.wikipedia.org/wiki/Pop-off
 
ilopan ha scritto:
La mia auto viaggia 90 all'ora in quinta e... a 1600 giri.
Tutto stabilito dalla casa.

Certo non è il massimo, ma così è tarato il nuovo 1400 Tdi Ultra Audi, col cambio a 5 marce.
Ed è Euro6.

A volte in seconda, viaggia davvero a giri troppo bassi, ma io non posso farci nulla.
In prima sale di giri, in seconda scende troppo, almeno in città.
La terza è la marcia "tuttofare" in misto città-extraurbano.

Il bello che il manuale dice che per la cambiata e per la rigenerazione bisogna stare sempre sui 2000 giri.

Il fatto è, che in quinta marcia a 2.000 giri sono a 120 all'ora.

Tutor o non tutor...io non posso sorpassare i 90 all'ora perchè la scatola nera dell'assicurazione mi "teleguida" a velocità contrattuali fornendomi una pagella di guida.

Insomma io non posso andare più di 90 all'ora in extraurbano.
Se mi scappa la rigenerazione...devo violare l'assistenza (anzi il controllo) della scatola nera della mia assicurazione.

Perchè devo andare oltre i 2000 giri...per 15 minuti..quindi a 120 all'ora.

Io quando rigenero... Vado in 4 ;)
 
Grattaballe ha scritto:
Sì... ma il fatto che i dati di targa diano la coppia così presente a quei regimi non vuol dire che il motore sta funzionando al suo meglio. Quei dati peraltro, vengono ricavati con l'acceleratore a manetta, quindi in una condizione di sforzo massimo. Situazione che si vedrà poche volte, dal vivo. Ben altro discorso è veleggiare a quelle velocità e a quei giri. Ma allora la richiesta di coppia è vicina allo zero e in quella situazione tutti i motori funzionano meglio.
Lavoro all'angolo di un incrocio dove spesso si svolta a destra senza fermarsi. Certi diesel costretti (dalla pigrizia o impedimento del guidatore) a riprendere da 20 all'ora in terza emettono dei battiti che mi fanno rizzare i peli sulla schiena fin dentro al negozio. Non è possibile che il motore funzioni al meglio facendo quei rumori. Non è possibile.

Certamente....ma nel mio caso sotto i 1000 giri non scende in rilascio e praticamente quella difficoltà non c'è mai. A 1700 giri è praticamente al meglio, forse dipende dalla sua architettura ma a quel regime è proprio "in spinta", in sesta lo sento sforzare in salita sotto i 1600 giri circa, mi sembra un pò sotto sforzo per le caratteristiche del rumore e vibrazioni, ma in salita e quindi con grande carico. Se il carico sull'acceleratore è modesto non è dannoso neanche riprendere da 1100 giri, con gradualità. In ogni caso col tempo si impara a governare al meglio il motore conoscendolo e ogni motore ha le sue caratteristiche. Con una marcia bassa come la seconda a 20 kmh sono a circa 1200 giri (20 reali non di tachimetro) e la vettura scivola via che è un piacere senza vibrazioni nè segno di sforzo.
 
U2511 ha scritto:
pi_greco ha scritto:
... parto senza fare entrare il turbo per i primi 1-3 minuti (a seconda della temperatura iniziae)
Permettimi, ho qualche dubbio che con gi attuali motori si riesca a procedere senza azionare la turbina. Non so se al minimo ci sia una valvola che devia i gas di scarico per tenerla ferma (mi sembrerebbe un controsenso perché se la tieni ferma al minimo aumenti sia pur di poco l'inerzia). ma già dai 1.200 giri la turbina lavora, eccome se lavora ...

Credo che intendesse "senza sentire la spinta del turbo propria della sua entrata in pressione piena" :lol: ;)
Il turbo lavora sempre, come dici tu anche a 1200 c'è già una sovrapressione notevole, sarà minimo 0,6/0,7 bar aggiuntivi in un diesel moderno. E' buona regola non tirare a freddo, sia per il motore in generale che ha l'olio che ancora non ha lubrificato bene tutte le parti, sia per il turbo stesso. Ma il cool down è diventato superfluo, proprio da poco ho letto un articolo su quattoruote su questo argomento.....
 
Basta "ascoltare" il motore per capire i giri a cui farlo girare.
In pianura o in leggera salita con la stilo mjtd da 140CV e la 118D da 143CV mi trovavo quasi sempre a girare, come minimo con le marce alte, appena sopra i 1500 giri/min mentre con la Leon a circa 1400 giri/min. Non è un caso se l'indicatore di cambio marcia dice che va bene così (a dire il vero per l'indicatore di cambio marcia potrei stare anche un po' più giù).
Le macchine scivolano via fluide e rispondono bene ai comandi di una guida tranquilla. Quando devo "caricare" di più con l'acceleratore scalo la marcia.

Ciao.
 
purtroppo i diesel eu6 per certi versi sono giunti al limite....
le limitazioni sulle emissioni (specie NOX) impongono delle combustioni e rigenerazioni del DPF e dei filtri NSC e uso massivo di EGR che alla lunga ''imbrattano'' il motore e i suoi sensori ed attuatori....

ovvero per cercare di non avere emissioni si fa uso di egr e combustioni particolari...

questo poi si combina con l'uso dei diesel cittadini dove i carichi parziali aggiungono un carico da 11...
che poi in citta' il diesel nn si capisce che senso abbia e dove faccia risparmiare
la maggior complessita' dei sistemi diesel conseguenti alle norme porterà a maggior costo e quindi a scomparire i piccoli diesel sui segmenti A e B....

per il futuro tutti i diesel passeranno alle iniezioni di urea o ADBlue...in tal modo gli NOX verranno abbatutti ex post e non ante nel motore....ovvero faccio combustioni piu' ''naturali'' e meno imbrattanti per il motore....tanto poi abbatto gli inquinanti nello scarico iniettando urea.
il sistema però aggiunge complicazione e spazio da imbarcare e quindi si usera' solo dal segmento C in su.....io presumo neh ;)
 
skid32 ha scritto:
purtroppo i diesel eu6 per certi versi sono giunti al limite....
le limitazioni sulle emissioni (specie NOX) impongono delle combustioni e rigenerazioni del DPF e dei filtri NSC e uso massivo di EGR che alla lunga ''imbrattano'' il motore e i suoi sensori ed attuatori....
ovvero per cercare di non avere emissioni si fa uso di egr e combustioni particolari...
Ti riporto un estratto del corso di aggiornamento per i meccanici del service rilasciato alla presentazione del motore che monta il mio ferro (Bmw N47 2.0 143 cv ... sì quello famoso per la catenella dello sciacquone :twisted: :D ) - il mio è un Euro 5 del 09/2009

Sistema di scarico
Il post-trattamento dei gas di scarico è analogo a quello del motore M47TU2 con il filtro antiparticolato Diesel. Tuttavia è stata apportata una modifica al ricircolo dei gas di scarico (EGR). Nel grado di potenza superiore una valvola di bypass permette di aggirare il radiatore EGR. Anche il motore N47 possiede un turbocompressore dei gas di scarico con geometria delle palette variabile (VNT, Variable Nozzle Turbine) e regolatore elettronico. Il catalizzatore a ossidazione e il filtro antiparticolato Diesel si trovano in un unico corpo vicino al motore.

Collettore di scarico
Il motore N47 dispone di un collettore dei gas di scarico del tipo "quattro in uno", realizzato per fusione. All'estremità anteriore si trova l'uscita per il ricircolo dei gas di scarico.

Turbocompressore a gas di scarico
Il turbocompressore a gas di scarico è azionato dai gas di scarico del motore. I gas di scarico caldi sotto pressione vengono convogliati attraverso la turbina del turbocompressore e forniscono la forza motrice per il compressore. L'aria aspirata viene precompressa in modo da consentire una portata d'aria maggiore nella camera di combustione del motore. In questo modo è possibile iniettare e bruciare una maggiore quantità di carburante con il conseguente aumento della potenza e della coppia del motore. I regimi della turbina oscillano tra 100.000 g/min e 200.000 g/min. La temperatura dei gas di scarico può arrivare fino a ca. 850 °C. La potenza di un motore turbo può raggiungere la potenza di un motore aspirato con una cilindrata nettamente maggiore. L'effetto di sovralimentazione, però, può essere utilizzato anche per ottenere una determinata potenza in un motore piccolo con consumi limitati.

Geometria variabile delle palette (VNT, Variable Nozzle Turbine)
Nel motore N47 la "regolazione VNT" si attiva con una pressione di sovralimentazione fino a 2,5 bar di pressione assoluta. La geometria variabile della turbina permette di modificare le condizioni di flusso per la girante in funzione delle esigenze del motore in quel dato momento. Grazie all'attuatore della pressione di sovralimentazione (regolatore elettronico) le palette vengono spostate. Lo spostamento delle palette riduce la sezione di flusso. La velocità di flusso dei gas di scarico e quindi la loro pressione sulla girante aumenta. In questo modo la trasmissione di energia (miglioramento del rendimento) a girante e compressore viene aumentata, soprattutto ai bassi regimi. La pressione di sovralimentazione sale e la DDE (la centralina, n.d.r.) può autorizzare una quantità d'iniezione maggiore. Con l'aumentare del numero di giri del motore, le palette vengono aperte in successione, così che il trasferimento di energia rimane sempre in equilibrio con il regime del compressore e il necessario livello di pressione di sovralimentazione. La geometria variabile della turbina permette di sfruttare con maggior efficienza l'energia dei gas di scarico, così che rispetto alla "regolazione wastegate" l'efficienza del turbocompressore, e quindi del motore, possa migliorare. L'attuatore della pressione di sovralimentazione viene comandato dalla DDE con un segnale modulato in ampiezza. Un'asta fa ruotare un anello di regolazione, che a sua volta muove le palette. A seconda della posizione delle palette, la sezione di flusso verso la girante della turbina aumenta o diminuisce.
Rispetto a un turbocompressore convenzionale (ATL), che ha una sezione di flusso sempre costante, ciò significa un maggior grado di libertà per ottimizzare il comportamento termodinamico. Inoltre l'ATL
con VNT non necessita di alcuna valvola wastegate. Il comando dell'attuatore dell'aria di sovralimentazione verrà descritto più dettagliatamente nel paragrafo Impianto elettrico del motore
.
 
Post-trattamento dei gas di scarico
Nel motore N47 il post-trattamento dei gas di scarico è affidato a un catalizzatore a ossidazione e un filtro antiparticolato Diesel (DPF). Si trovano entrambi in uno stesso corpo. Il catalizzatore a ossidazione è collocato a monte del filtro antiparticolato, come di norma.

Catalizzatore
Il catalizzatore a ossidazione è situato vicino al motore e provvede in ogni condizione di esercizio a trasformare le seguenti componenti dei gas di scarico:
? 2NO + O2 =&gt 2NO2
? 2CO + O2 =&gt 2CO2
? CxHy + (x+y/4)O2 =&gt yCO2 + x/2 H2O
Le particelle di fuliggine attraversano il catalizzatore a ossidazione senza essere intercettate. A causa dell'elevata presenza di ossigeno nei gas di scarico, l'effetto del catalizzatore a ossidazione inizia a circa 170 °C. A partire all'incirca dai 350 °C l'emissione di particolato aumenta nuovamente. Data la presenza di zolfo nel carburante, si creano solfati (legami zolfo-ossigeno). Una diminuzione del titolo di zolfo nel carburante porta a una riduzione della formazione di particolato.

Filtro per il particolato Diesel
Il filtro antiparticolato Diesel assicura la trasformazione delle seguenti componenti dei gas di scarico:
? C + 2NO2 =&gt CO2 + 2NO
? C + O2 =&gt CO2
? 2CO + O2 =&gt 2CO2
L'elemento filtrante del filtro antiparticolato Diesel è composto da un monolite ceramico in carburo di silicio resistente alle alte temperature. Esso è poroso per il 50 % e dotato di un rivestimento catalitico a base di platino. Questo rivestimento assicura un abbassamento della temperatura di accensione della fuliggine e quindi assicura una buona rigenerazione del filtro antiparticolato.
I gas di scarico fluiscono dal catalizzatore ossidante nei canali di aspirazione del filtro per il particolato diesel. Questi sono chiusi alle estremità. Ciascun condotto di aspirazione è circondato da quattro condotti di scarico. Le particelle di fuliggine si depositano sul rivestimento di platino dei condotti di aspirazione e qui rimangono finché non vengono bruciate grazie a un aumento della temperatura dei gas di scarico. I gas di scarico depurati attraversano le pareti porose e rivestite di platino del filtro e fuoriescono dai condotti di scarico. Le particelle di fuliggine (particelle carboniose) che si depositano sulle pareti del filtro, con il tempo ostruirebbero il filtro antiparticolato. Ecco perché le particelle di fuliggine devono essere bruciate. Ciò si verifica quando la temperatura dei gas di scarico supera la temperatura di accensione della fuliggine. Questo processo viene chiamato &quot;rigenerazione del filtro&quot;. Nel corso del processo le particella carboniose vengono trasformate in anidride carbonica (CO2).
Le particelle di fuliggine hanno una temperatura di accensione relativamente alta. Queste temperature possono essere raggiunte con un esercizio a pieno carico costante. Si attiva la rigenerazione naturale, che viene supportata dal catalizzatore a ossidazione a monte con la formazione di NO2. Quando un motore Diesel funziona costantemente a carico parziale, di solito i gas di scarico non raggiungono la temperatura necessaria. Le particelle trattenute nel filtro antiparticolato aumentano la contropressione dei gas di scarico. Un sensore di pressione registra l'aumento di pressione a monte del filtro antiparticolato, la rigenerazione può iniziare. L'aria aspirata viene &quot;strozzata&quot; dalla valvola a farfalla, affinché meno aria fredda lavi il cilindro, che sottrae calore ai gas di scarico. Un inizio ritardato dell'iniezione e un postiniezione aumentano supplementarmente la temperatura dei gas di scarico. Attraverso la trasformazione del monossido di azoto in biossido di azoto nel catalizzatore a ossidazione, si riduce la temperatura di accensione delle particelle di fuliggine e quindi si aiuta la rigenerazione delle particelle nel filtro antiparticolato. Il filtro antiparticolato Diesel trattiene tutte le particelle. Ciò significa anche le particelle non rigenerabili, come ceneri di olio, resti metallici di abrasione e residui di additivi. Le particelle non rigenerabili portano a una lenta ostruzione del filtro.
Il filtro antiparticolato Diesel deve quindi essere sostituito dopo un certo periodo di tempo. Nel CBS (Computer Base Service, ndr) viene segnalata la necessità di sostituire il filtro antiparticolato. L'intervallo per la sostituzione può oscillare tra 160.000 km e 220.000 km.
Avvertenza: Se il titolo di zolfo nel gasolio &gt 50 - 100 ppm, dal terminale di scarico possono fuoriuscire fumi bianchi, accompagnati da odore di zolfo.
 
Ricircolo dei gas di scarico (EGR)
Il ricircolo dei gas di scarico è una misura per la riduzione della formazione di ossido di azoto(NOx). Gli ossidi di azoto si formano in grandi quantità quando la combustione si svolge con un eccesso di aria e a una temperatura molto elevata. Allora l'ossigeno con l'azoto dell'aria della combustione si trasforma di monossido di azoto (NO) e biossido di azoto (NO2). Nel motore Diesel il ricircolo dei gas di scarico
è necessario sporadicamente al regime del minimo e sempre nel carico parziale, poiché qui si lavora con un notevole eccesso di aria. Con il ricircolo dei gas di scarico, che vengono mescolati all'aria e che si comportano come un gas inerte, si ottiene:
? una minore percentuale di ossigeno e azoto nel cilindro,
? un abbassamento della temperatura massima della combustione fino a 500 °C.
Questo effetto viene ulteriormente aumentato quando i gas di scarico rimessi in circolo si raffreddano.
Nel motore N47 l'EGR inizia nel collettore dei gas di scarico. L'attacco si trova nell'estremità anteriore. Ad esso si collega la valvola EGR, che controlla la quantità di gas di scarico da rimettere in circolo.
A valle della valvola EGR c'è il radiatore EGR. A seconda dello stadio di potenza e dell'allestimento della vettura, può avere una tipologia diversa. Valvola EGR e radiatore EGR sono raccolti nel cosiddetto modulo EGR. Il condotto EGR, che va dal radiatore EGR al collettore per l'aria aspirata, è realizzato per
fusione nella testata. Nel collettore per l'aria aspirata i gas di scarico si mescolano finalmente con l'aria.

Valvola EGR
La valvola EGR controlla il ricircolo dei gas di scarico al sistema di aspirazione. Si trova a monte del radiatore EGR, quindi è soggetta a elevate sollecitazioni termiche. Tuttavia non dispone di un proprio raffreddamento. Ciò è possibile perché è attivata da una capsula manometrica. Le elettrovalvole EGR sono molto più sensibili alle sollecitazioni termiche. Come già menzionato, la valvola EGR si apre
per depressione. A tale scopo un convertitore di pressione elettropneumatico (EPDW) viene azionato dalla DDE mediante un segnale modulato in ampiezza (segnale PWM). Il convertitore EPDW fornisce una depressione adeguata alla capsula manometrica della valvola EGR. Così la valvola EGR si apre in
antagonismo a una forza elastica. Il segnale PWM determina la depressione, che a sua volta determina la corsa di apertura della valvola. Ciò consente di rimettere in circolo una quantità definita di gas di scarico. Con un'ampiezza di impulso del 10 % la valvola EGR è chiusa, con il 90 % è completamente aperta. Se non c'è alcuna pressione, la valvola EGR rimane chiusa per effetto della forza elastica. In caso di avaria elettrica o pneumatica del sistema, quindi, non si verifica alcun ricircolo dei gas di scarico.
Nuovo è il sensore nella valvola EGR, che rileva la corsa di apertura. Si tratta di un potenziometro. Rilevando la corsa di apertura è possibile regolare meglio il tasso EGR.

Radiatore EGR
Un radiatore EGR permette di aumentare il rendimento del ricircolo dei gas di scarico. I gas di scarico raffreddati sono in grado di sottrarre alla combustione più energia termica e quindi abbassare la temperatura massima della combustione. Nel motore N47 il radiatore EGR è situato a valle della valvola EGR. Viene attraversato dal flusso del liquido di raffreddamento del motore. I gas di scarico vengono trasportati in numerosi tubi piatti (di sezione quasi rettangolare) attraverso il flusso del liquido di raffreddamento. Nel frattempo cedono energia termica al liquido di raffreddamento.
Per lo stadio di potenza superiore e inferiore si utilizzano diversi radiatori EGR. Nello stadio di potenza superiore, inoltre, vengono utilizzati diversi tipi di radiatori EGR, a seconda che la vettura sia dotata di cambio manuale o automatico. Il radiatore EGR per le vetture con cambio manuale rappresenta una novità. E' dotato di una valvola di bypass, che permette ai gas di scarico, quando necessario, di aggirare il radiatore EGR. Ciò risulta opportuno nella fase di riscaldamento del motore, per portare il catalizzatore più rapidamente alla temperatura di esercizio. La valvola di bypass viene comandata da una capsula manometrica. Sono possibili solo gli stati "aperto" e "chiuso". La capsula manometrica è azionata da una valvola di commutazione elettro-pneumatica, che a sua volta è comandata dalla DDE. Senza depressione la valvola di bypass è chiusa, cioè i gas di scarico attraversano il radiatore EGR. Se adesso si crea una depressione, la valvola apre il bypass (che si trova nel corpo del radiatore EGR) e blocca contemporaneamente il passaggio verso il radiatore EGR.
 
Ecco, per dire:

cit: "Quando un motore Diesel funziona
costantemente a carico parziale, di solito i gas di scarico non raggiungono la temperatura necessaria. Le particelle trattenute nel filtro antiparticolato aumentano la contropressione
dei gas di scarico."


Veleggiando a 1.500 (chiaro che il consumometro è d'accordo, i consumi sono bassissimi come è giusto che sia...) si presenta questa situazione che non è proprio il massimo della vita di un motore diesel moderno e veloce (già, perché col rosso a 5.000 giri il diesel è diventato veloce quanto alcuni benzina). Poi uno lo usa come gli pare e piace, però... è come mettere le gomme da gara sulla moto da strada per andarci al bar, se non le scaldi non ti giovi dei vantaggi che potrebbe offrire. Le hai ma è come (se non peggio...) non le avessi. E hai speso di più.

Quoto il cesso a urea... :D
 
Grattaballe ha scritto:
Ecco, per dire:
cit: "Quando un motore Diesel funziona
costantemente a carico parziale, di solito i gas di scarico non raggiungono la temperatura necessaria. Le particelle trattenute nel filtro antiparticolato aumentano la contropressione
dei gas di scarico."

Veleggiando a 1.500 (chiaro che il consumometro è d'accordo, i consumi sono bassissimi come è giusto che sia...) si presenta questa situazione che non è proprio il massimo della vita di un motore diesel moderno e veloce (già, perché col rosso a 5.000 giri il diesel è diventato veloce quanto alcuni benzina). Poi uno lo usa come gli pare e piace, però... è come mettere le gomme da gara sulla moto da strada per andarci al bar, se non le scaldi non ti giovi dei vantaggi che potrebbe offrire. Le hai ma è come (se non peggio...) non le avessi. E hai speso di più.
Difatti, avventurandomi nel campo della nafta, mi sono ricordato di un vecchio consiglio datomi dal service " .... se mai dovessi prendere un td, non adottare mai una guida esasperatamente eco-run: il turbodiesel già di suo consuma poco, ma è un motore "freddo" e che a freddo lavora male, peggio di un benzina. Fallo andare, fallo camminare, che risente poco sui consumi, si mantiene bello pulito e senza poblemi di filtro, e inoltre ti diverti di più". Detto, fatto. Io ho avvertito una sola rigenerazione poco dopo averlo preso d'occasione da uno che, a giudicare del computer di bordo, faceva dell'eco-run una missione di vita 8)
Dopo di che, mai più percepito di avere un sistema filtrante :D

Quoto il cesso a urea... :D
Eh sì ... solo che sono ben pochi i td che si possono permettere l'Euro 6 senza AdBlue.
Tra l'altro, come ben saprai, l'AdBlue solidifica a -15°C, ma solo se di buona qualità, se no anche prima :rolleyes:
 
Quindi quest'inverno, oltre all'anticongelante e all'antialghe nel gasolio, bisognerà mettere l'anticongelante nell'ADblue? :shock:

Ma allora quanto capzo costa veramente un chilometro con un veicolo del genere? :D

Meglio non sapere, dici? :D
 
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