Buon giorno a tutti.
Ringrazio anticipatamente per l?ospitalità nell?area Honda (che in ogni caso per pacatezza e competenza, trovo avere molte analogie con la sezione Volvo) e mi scuso anticipatamente per la lunghezza dell?intervento e per l?eventuale off topic.
Per chi non fosse frequentatore della sezione Volvo ( di cui sono moderatore) procedo con le presentazioni: mi chiamo Marco e da circa 10 anni lavoro per concessionari di auto, da quasi 8 sono in Volvo.
Non mi occupo di vendite, ma di amministrazione e controllo, di certificazione ISO, di pianificazione delle attività di marketing della concessionaria e, dato che siamo una realtà di non grandi dimensioni di diverse ?varie ed eventuali?, tra cui, visto che ho un notevole interesse per il settore auto sia dal punto di vista tecnico che ?economico-statistico? e che ogni tanto sento il bisogno di staccare con la routine da ufficio e fare quattro chiacchiere con qualcuno, di fare 4 chiacchiere con i clienti in attesa che si liberi un venditore e, spesso, accompagnarli nelle prove su strada.
Volevo intervenire in relazione al discorso sull?Adaptive Cruise Control e al City Safety.
Credo che l?intervento di ?Flanaghan? sia stato un po? frainteso, la sua esperienza era relativa ad un?audi A8 e no ad una Volvo. Non ho seguito molto la discussione su ?Volvo >Club? da lui linkata e premetto che è parecchio tempo che non metto il sedere su una Honda (marchio che comunque mi piace) e non ho mai testato il cruise control adattativi della Honda. Mi limiterò quindi a parlare di quello che conosco: vale a dire Volvo e i suoi dispositivi.
Una premessa che voglio fare è che come in molti altri casi in campo automotive spesso le case si rivolgono a pochi produttori per acquistare gli stessi dispositivi, non ci giurerei, ma credo che l?adaptative cruise control a tecnologia radar sia proprio uno di questi casi, non credo che si tratti di una tecnologia proprietaria delle varie case ma di qualcosa acquistato da componentisti esterni (Bosch?) e che funziona in modo più o meno analogo nei vari casi. Non ho la sicurezza di quello che dico nemmeno per Volvo, figuriamoci per Honda (che magari, invece, ha sviluppato autonomamente il suo cruise control adattativi), ma il fatto che tali dispositivi presentino tutti più o meno le stesse caratteristiche, che si basano sugli stessi principi di funzionamento e, soprattutto, che hanno iniziato ad essere utilizzati massicciamente grosso modo contemporaneamente dai principali gruppi automotive mi induce a pensare in questa direzione.
Come diceva l?utente ?emart? la filosofia di Volvo è quella della sicurezza prima di tutto e, in quest?ambito oltre al cruise control adattativi ha sviluppato anche la tecnologia ?City Safety?. Ora uno dei problemi principali di Volvo (e per come la vedo io una delle molte caratteristiche che la accomunano ad una casa come Honda) è una grossa carenza nella comunicazione, e anche in questo caso il reparto marketing e comunicazione di Volvo Car Corporation e di Volvo Italia hanno contribuito a generare confusione.
Un conto è il cruise attivo e un conto è il city safety.
Quest?ultimo, contrariamente al primo è una tecnologia proprietaria di Volvo, non utilizzata da nessun altro marchio e sviluppata interamente dai simpatici scandinavi (tra l?altro è una delle poche cose su cui Ford non ha ancora allungato le mani).
Tale tecnologia è montata di serie su tutte le XC60 (indipendentemente da motorizzazione, tipo di cambio e allestimento) e, per ora solo su questo modello. Con l?uscita dei prossimi modelli l?adozione verrà generalizzata.
Il city safety ha lo scopo di evitare quasi completamene gli urti derivanti dalla marcia urbana a bassa velocità e contrariamente al cruise control attivo non si basa su tecnologia radar ma laser; nello specifico il sistema è tecnicamente composto da un gruppo emettitore/ricevitore a tecnologia laser posizionato dietro il parabrezza in zona specchio retrovisore; attivo sino ad una velocità di 30 km/h, sorveglia la zona antistante alla XC60 mediante la rilfessione del fascio laser contro ostacoli riflettenti fermi o in movimento, sino ad una distanza di 6/8 metri.
Il sistema interviene solo in presenza di ostacoli metallici e ha due soglie di intervento: entro i 15 KM/H arresta completamente l?auto, entro i 30 interviene con una brusca frenata, comunque uin grado di rallentare sensibilmente l?auto e permettere al conducente di intervenire manualmente sui freni, diminuendo comunque drasticamente i danni di un impatto. Il campo di applicazione tipico è quello della marcia urbana a bassa velocità: sono incolonnato ad un semaforo, mi distraggo per regolare la radio, o accendere una sigaretta o fare 4 chiacchiere con i miei passeggeri è magari per guardare una bella ragazza che passeggia sul marciapiede, l?auto davanti alla mia frena, io non me ne accorgo e, in questo caso la XC60 si arresta (anche piuttosto bruscamente da sola). Molti hanno obiettato che le soglie di intervento sono troppo basse, vi assicuro che tutti quelli che lo hanno provato (nell?ultimo anno ho fatto personalmente un centinaio di prove naturalmente non nel traffico, ma con una apposita barriera nel piazzale del concessionario) si sono ricreduti e sono rimasti unanimemente colpiti dall?efficacia del dispositivo, oltre che dalla sua forza di intervento. E? già prevista una evoluzione che farà il suo esordio con le prossime S60/V60 che oltre ad innalzare le soglie di intervento (mi sembra che passino a 25 e 50 KM/h) avrà anche la caratteristica di rilevare pedoni e ciclisti e anche in questo caso dovrebbe essere offerta tra la dotazione di serie.
Ovviamente oltre al city safety, sia la XC60 che tutti gli altri modelli della gamma large di Volvo (V70 XC70 S80) possono essere dotati del cruise control attivo a tecnologia radar.
Nello specifico è previsto un pacchetto denominato ?Driver support? che include il Bliss (rilevamento degli angoli ciechi degli specchietti) il cruise control adatttativo. il collision warning e il line assist (avviso di superamento della linea di mezzeria).
Il meccanismo mi sembra essere identico a quello descritto da ?Stone1958?. In sintesi si imposta la velocità desiderata e la distanza di sicurezza (su 5 livelli) dalle vetture precedenti e, a quel punto il sistema fa tutto da solo: anche in questo caso l?ho provato molte volte con diversi clienti e non ho riscontrato i comportamenti bruschi notati da ?Flanaghan? sulla A8: il sistema funziona molto dolcemente (anche troppo per i miei gusti), se davanti a me c?è un?auto che procede ad una velocità inferiore a quella che io ho impostato sulla mia vettura c?è un rallentamento graduale, fino a che le due velocità si eguagliano, non appena mi sposto sulla corsia di sorpasso la mia auto, altrettanto gradualmente riaccelera fino alla velocità precedentemente impostata e così via. L?unico caso di intervento brusco l?ho avuto quando un tizio che procedeva molto più lentamente di me ha scartato bruscamente dalla destra mettendosi davanti a me che ero in corsia di sorpasso. Và comunque detto che non l?ho mai impostato a velocità superiori ai 160 km/h e, onestamente non saprei cosa succederebbe, ad esempio impostando la velocità di crociera a 200 km/h quindi con differenze molto sensibili rispetto a quelle del flusso di traffico circostante: può essere che nel caso di ?Flanaghan? che ha uno stile di guida piuttosto vivace sia successo proprio questo.
Dicevo poco prima che il rada fa parte di un pacchetto, infatti il suo funzionamento è integrato da segnalazioni luminose e sonore e da interventi sull?impianto frenante.
Il sistema monitorizza la distanza di sicurezza a prescindere dalla velocità che ho impostato e che stò tenendo: ipotizziamo che abbia impostato il tutto a 120 e che per un qualsiasi motivo intendo aumentare la velocità senza intervenire sul cruise: accelero col piede fino a 150 e continuo allegramente così, se in questo caso davanti a me un?auto entra nel campo di azione del cruise contro c?è prima una segnalazione luminosa sul parabrezza (una sorta di head up display molto semplificato che proietta una fascia di luce rossa a simulare l?accensione di una luce di stop davanti a me), seguita se ancora insisto a non rallentare da un cicalino sonoro, contemporaneamente le pinze dei freni vengono avvicinate al disco e viene data la massima pressione al circuito idraulico dell?impianto frenante così da permettermi di frenare con la massima efficacia appena tocco il pedale del freno, se nonostante l?avviso luminoso e il cicalino continuo a non frenare, superata una soglia di sicurezza, l?auto frena da sola, fino al 40% della forza frenante complessiva.
Un?ultima cosa per rispondere a ?Kurtz22?: è ovvio che il funzionamento ottimale si ha in abbinamento al cambio automatico, che ad esempio impedisce al city safety di spegnere l?auto e al cruise di strattonare. E sono molto d?accordo con la sua ultima affermazione, è ovvio che un certo periodo di apprendistato è necessario (d?altronde succede lo stesso con i navigatori satellitari) e che occorre valutare bene la convenienza di tali dispositivi in base all?uso che si fa dell?auto, comunque credo che un tamponamento evitato ripaghi ampiamente di una piccola variazione nel proprio stile di guida.
Mi scuso ancora per l?eccessiva lunghezza.
Marco.