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Chat GPT a scuola

C'è un discorso praticamente identico nel romanzo di Dan Brown Origin, in cui il prof Langdon interagisce con una "AI" creata da uno dei personaggi....
avra' letto quel libro :D

comunque, spesso, vedo che le risposte sono un po' logorroiche.

io proverei a dirgli che si chiama Ugo, vediamo se risponde con 10 parole soltanto :D
 
avra' letto quel libro
L'ho pensato anch'io..... o quella parte di addestramento l'ha fatta un prof di filosofia. In effetti, pensandoci a posteriori, troverei abbastanza prevedibile che a un chatbot AI venga rivolta una domanda del genere e nei panni di un "addestratore" gli insegnerei a rispondere (un po' come nel preparare le discussioni delle tesi di laurea si cerca di prevedere le possibili domande della commissione e quindi si preparano le eventuali risposte). Persino se chiedi ad Alexa "mi vuoi bene?" ti fa un discorso abbastanza simile sia pure molto più "grezzo"....
 
Questo è inquietante...
HAL 9000 gli fa un baffo.

Il punto è: risponde solo attingendo ad una libreria infinita?
Oppure come sembra, dopo un'addestramento di base, procede da solo aggiustando il tiro da quello che impara strada facendo? In sostanza come un bambino che dalle elmentari via via arriva all'università? Quando dice ''perché non ho ancora sviluppato pienamente le emozioni'' lo ha letto da qualche parte o stà imparando sul serio a capire cosa è un'emozione?
E se lo impara cosa succede, dato che ( dalla conversazione riportata) sà di essere una macchina?
 
Il fatto è proprio questo, L'AI non deve essere addestrata, deve avere algoritmi adattivi capaci di cercare le fonti e fare autoapprendimento. Deve essere l'utente sufficientemente preparato per interpretarli.

Allora ritorniamo al punto precedente:

Quando dice ''perché non ho ancora sviluppato pienamente le emozioni'' lo ha letto da qualche parte o stà imparando sul serio a capire cosa è un'emozione?
 
In questo caso, quanti anni ci vogliono ad addestrarla se occorre prevedere ogni sorta di domande?
non "ogni sorta", ma credo che questi sistemi abbiano ricevuto una sorta di "insegnamento scolastico" di base, più o meno come si insegna a uno scolaro, da cui poi gli algoritmi di apprendimento procedono ad approfondire. Per dire, sui temi filosofici immagino che gli avranno "spiegato" il pensiero dei vari pensatori della storia e fornito la bibliografia di approfondimento.... Come dicevo prima, quando prepari la discussione di una tesi o di una comunicazione a un convegno non ti limiti al power point, ma cerchi anche di prepararti per eventuali domande prevedibili...
 
Vi dimenticate sempre che l' AI funziona dentro ad un computer, il quale, in base ai dati, può sapere, ma non può conoscere.
Leggetevi il libro di Faggin "Irriducibile".
 
Si, ma dimentichi che già oggi il "computer" può essere una rete di computer di estensione mondiale.
E cosa vuol dire? Anche un muro è fatto di tanti mattoni, ma se il singolo mattone è stupido, pensi che il muro diventi intelligente solo per il fatto di essere fatto di tanti mattoni collegati?
Poi il fatto di pensare (o sperare) che dato che un programma per rendere un computer cosciente non riusciamo a farlo, allora magari collegandone tanti questo codice se lo trova da sè, e se lo autoinstalla, beh mi sembra un po' ridicolo.
In ogni caso, ognuno è libero di pensare come vuole, ognuno ha le sue idee e speranze in materia.
Io per ora tendo a dare ragione a chi, come Faggin, espone la sua tesi basandosi su ragionamenti e su di una "certa" esperienza in materia, che qui credo pochi possano vantare.
 
Il fatto è proprio questo, L'AI non deve essere addestrata, deve avere algoritmi adattivi capaci di cercare le fonti e fare autoapprendimento. Deve essere l'utente sufficientemente preparato per interpretarli.

l'AI va addestrata
infatti fa quello per cui viene addestrata.
parlare e chiacchierare, generare video o foto da un testo, ma il solo software dell'ai, da solo, quando lo installi, non e' in grado di fare nulla.
la parte fondamentale dell'ai, e' l'addestramento.
poi, gli utenti, usandola, proseguono l'addestramento, quindi puo' migliorare.
ma i software AI, non nascono "imparate".
e l'utente non deve essere in grado di capirne i risultati, altrimenti siamo noi a lavorare per la macchina (cosa che comunque gia' facciamo, quando indichiamo che una risposta e' errata).
ma la risposta dev'essere facilmente interpretabile da un umano.
non a caso, non ti rispondono in codice binario, ma si degnano di parlarti in italiano :D
 
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