<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> cent'anni di... ALFITUDINE | Il Forum di Quattroruote

cent'anni di... ALFITUDINE

dalla prima pagina di quattroruote di agosto:

"Eccola qui, la nuova Alfa, la macchina del centenario: arriverà sulle strade a tarda primavera, quando il Biscione festeggierà il secolo di vita... qui vorremmo mettere in fila due riflessioni sulla più controversa Casa Italiana: amatissima, ma tutto sommato poco gettonata in confronto alle potenzialità del marchio.
1) Giusto festeggiare, ci mancherebbe altro, ma soprattutto è il momento di guardare avanti. per anni si è campato di rendita su un grande passato. rievocando all'infinito l'aneddoto del grande Henry Ford, che si levava il cappello ogni volta che incontrava un'Alfa, o le scene di Dustin Hoffman, che correva a cielo aperto sul Duetto de Il Laureato. E' tempo che il Biscione ricomini a progettare automobili che diventino le auto classiche più ricercate di domani, trovando una nuova identità. Che non può essere, diciamolo, la sfida a tutto campo alle tedesche: troppo impari la differenza di mezzi, tecnologia e affidabilità.
L'Alfa deve ritrovare la sua strada, quella della sportività italiana, fatta di bellezza unita a immenso piacere di guida.

2) Del suo "secolo breve", l'Alfa un quarto l'ha trascorso sotto le insegne del Gruppo Fiat. Non è stata una convivenza facile, gli alfisti (categoria tutta particolare) hanno vissuto con insofferenza molte scelte di Torino, frutto di sinergie industriali che sembravano tagliate soprattutto sui marchi di massa. Ora si apre una pagina nuova: l'acquisizione di Chrysler-Dodge schiude le porte al ritorno sul mercato americano e a nuove collaborazioni con i marchi di Detroit. Ma dev'essere l'Alfa a guidare la strada e imporre la sua personalità: piegarla nuovamente alle esigenze altrui significherebbe umiliarne un'altra volta la personalità. Non lo meritano gli alfisti, non lo merita l'Italia".

Che ne pensate di questa riflessione di Mauro Tedeschini...?
 
Condivido entrambi i punti. E non potrebbe essere altrimenti: quell'editoriale in realtà lo hanno scritto gli alfisti, è l'espressione di quello che gli alfisti pensano e scrivono su questo e tutti gli altri forum del mondo.

Il signor Tedeschini si è prestato a dar voce istituzionale a questa potentissima vox populi, con la penna che contraddistingue un professionista, e con l'autorevolezza che contraddistingue una testata storica.
Il messaggio è passato chiaro e forte.

A questo punto il sig. Marchionne ha in mano l'equipollente di un'indagine di mercato appoggiata - gratis - sulla sua scrvania. Veda un po' lui se è capace di leggerla...
 
"Che non può essere, diciamolo, la sfida a tutto campo alle tedesche: troppo impari la differenza di mezzi, tecnologia e affidabilità. "

Questo punto è vergognoso. In ginocchio ai piedi dei tognari.
 
A mio parere le alfa odierne sono auto che via via sbiadiscono la propria marcata personalità.
E' giusto dare una scossa al management fiat-alfa e non lasciare il marchio Alfa Romeo a semplice brand markettaro, Alfa Romeo è passione, non marketing, questo mi piacerebbe si capisse ad Arese (opss Torino)...
Il modello da inseguire non è realizzare una vettura migliore di un Audi A4 o serie 3 o mercedes C, ma realizzare auto con una filosofia differente, caratterizzarne il prodotto con profusione di tecnica innovatva, soluzioni differenti (certo non pretendo motore davanti e cambio dietro, ma almeno il quadrilatero alto o un differenziale diverso).....
Non considero l'alfa inferiore alle tedesche in termini d'affidabilità (lo dico da possessore di une e delle altre), ma le considero inferiori al riferimento che imporrebbe il marchio Alfa Romeo.
Le Alfetta non le si acquistavano perchè superiori alle BMW, ma si andava a comprar l'alfetta punto e basta, quasi senza nemmeno considerarla la BMW (che comunque era inferiore)....
Alfa Romeo un Tempo era un MUST, ora quell'Alfa Romeo è DUST....

L'appello è non fare marketing sui marchi perchè si manca di rispetto al passato, i marchi in quanto tale hanno una storia, una tradizione che non può esser così infangata...e vi chiedo una cortesia (Vedi sito ufficiale Alfa Romeo) cari dottoroni del marketing, vi chiedo di chiamare "marchio" Alfa Romeo, un "marchio" all'avanguardia (come da sito internet), non un brand all'avanguardia...
Con il termine brand classifichiamo le vigorsol o le brookling, le chips o le + gusto....Alfa Romeo è un connubbio di storia, tradizione meneghina, partenopea ed internazionale, grandi uomini, tecnici, piloti.........
e per ricondurci alla nota campagna promozionale...io di patatine ne ho provate di tutti i tipi, tedesche, svedesi o giapponesi, eppure mi ritrovo sempre qui a parlare del marchio del biscione, vi prego non fatelo morire.

Un saluto a tutti
 
merosi ha scritto:
"Che non può essere, diciamolo, la sfida a tutto campo alle tedesche: troppo impari la differenza di mezzi, tecnologia e affidabilità. "

Questo punto è vergognoso. In ginocchio ai piedi dei tognari.

beh puoi leggerlo anche in maniera differente questo punto... ho l'impressione che Tedeschini abbia voluto dire di trasformare l'Alfa in una sorta di "fuoriserie"... visto che non è possibile immaginare anche nelle più rosee condizioni di mercato (almeno vista l'attuale situazione), un prossimo futuro ricco di pluriversioni e plurivarianti di carrozzeria come le tedesche, tanto vale concentrarsi su pochi modelli ma fortemente caratterizzanti, di alto spessore tecnico... scelta possibile ma a quali prezzi di listino ?
 
quoto BC e farwell82, che hanno ben evidenziato il quadro.
Ed un bel grazie a 4R, che in un mondo di &lt&lt;penne&gt;&gt cortigiane e prezzolate ha il merito di dare voce ai suoi lettori con la coerenza e l'onestà intellettuale che solo i grandi giornali sanno mettere in campo.
 
autofede2009 ha scritto:
dalla prima pagina di quattroruote di agosto:

"Eccola qui, la nuova Alfa, la macchina del centenario: arriverà sulle strade a tarda primavera, quando il Biscione festeggierà il secolo di vita... qui vorremmo mettere in fila due riflessioni sulla più controversa Casa Italiana: amatissima, ma tutto sommato poco gettonata in confronto alle potenzialità del marchio.
1) Giusto festeggiare, ci mancherebbe altro, ma soprattutto è il momento di guardare avanti. per anni si è campato di rendita su un grande passato. rievocando all'infinito l'aneddoto del grande Henry Ford, che si levava il cappello ogni volta che incontrava un'Alfa, o le scene di Dustin Hoffman, che correva a cielo aperto sul Duetto de Il Laureato. E' tempo che il Biscione ricomini a progettare automobili che diventino le auto classiche più ricercate di domani, trovando una nuova identità. Che non può essere, diciamolo, la sfida a tutto campo alle tedesche: troppo impari la differenza di mezzi, tecnologia e affidabilità.
L'Alfa deve ritrovare la sua strada, quella della sportività italiana, fatta di bellezza unita a immenso piacere di guida.

2) Del suo "secolo breve", l'Alfa un quarto l'ha trascorso sotto le insegne del Gruppo Fiat. Non è stata una convivenza facile, gli alfisti (categoria tutta particolare) hanno vissuto con insofferenza molte scelte di Torino, frutto di sinergie industriali che sembravano tagliate soprattutto sui marchi di massa. Ora si apre una pagina nuova: l'acquisizione di Chrysler-Dodge schiude le porte al ritorno sul mercato americano e a nuove collaborazioni con i marchi di Detroit. Ma dev'essere l'Alfa a guidare la strada e imporre la sua personalità: piegarla nuovamente alle esigenze altrui significherebbe umiliarne un'altra volta la personalità. Non lo meritano gli alfisti, non lo merita l'Italia".

Che ne pensate di questa riflessione di Mauro Tedeschini...?

Parole sacre e sante. Bravo direttore!

Difficile sintetizzare un discorso migliore.

Solo, chissà se e come verrà recepito dal management fiat.

Grazie

SZ
 
autofede2009 ha scritto:
dalla prima pagina di quattroruote di agosto:

"Eccola qui, la nuova Alfa, la macchina del centenario: arriverà sulle strade a tarda primavera, quando il Biscione festeggierà il secolo di vita... qui vorremmo mettere in fila due riflessioni sulla più controversa Casa Italiana: amatissima, ma tutto sommato poco gettonata in confronto alle potenzialità del marchio.
1) Giusto festeggiare, ci mancherebbe altro, ma soprattutto è il momento di guardare avanti. per anni si è campato di rendita su un grande passato. rievocando all'infinito l'aneddoto del grande Henry Ford, che si levava il cappello ogni volta che incontrava un'Alfa, o le scene di Dustin Hoffman, che correva a cielo aperto sul Duetto de Il Laureato. E' tempo che il Biscione ricomini a progettare automobili che diventino le auto classiche più ricercate di domani, trovando una nuova identità. Che non può essere, diciamolo, la sfida a tutto campo alle tedesche: troppo impari la differenza di mezzi, tecnologia e affidabilità.
L'Alfa deve ritrovare la sua strada, quella della sportività italiana, fatta di bellezza unita a immenso piacere di guida.

2) Del suo "secolo breve", l'Alfa un quarto l'ha trascorso sotto le insegne del Gruppo Fiat. Non è stata una convivenza facile, gli alfisti (categoria tutta particolare) hanno vissuto con insofferenza molte scelte di Torino, frutto di sinergie industriali che sembravano tagliate soprattutto sui marchi di massa. Ora si apre una pagina nuova: l'acquisizione di Chrysler-Dodge schiude le porte al ritorno sul mercato americano e a nuove collaborazioni con i marchi di Detroit. Ma dev'essere l'Alfa a guidare la strada e imporre la sua personalità: piegarla nuovamente alle esigenze altrui significherebbe umiliarne un'altra volta la personalità. Non lo meritano gli alfisti, non lo merita l'Italia".

:thumbup:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Condivido entrambi i punti. E non potrebbe essere altrimenti: quell'editoriale in realtà lo hanno scritto gli alfisti, è l'espressione di quello che gli alfisti pensano e scrivono su questo e tutti gli altri forum del mondo.

Il signor Tedeschini si è prestato a dar voce istituzionale a questa potentissima vox populi, con la penna che contraddistingue un professionista, e con l'autorevolezza che contraddistingue una testata storica.
Il messaggio è passato chiaro e forte.

A questo punto il sig. Marchionne ha in mano l'equipollente di un'indagine di mercato appoggiata - gratis - sulla sua scrvania. Veda un po' lui se è capace di leggerla...
 
farwell82 ha scritto:
A mio parere le alfa odierne sono auto che via via sbiadiscono la propria marcata personalità.
E' giusto dare una scossa al management fiat-alfa e non lasciare il marchio Alfa Romeo a semplice brand markettaro, Alfa Romeo è passione, non marketing, questo mi piacerebbe si capisse ad Arese (opss Torino)...
Il modello da inseguire non è realizzare una vettura migliore di un Audi A4 o serie 3 o mercedes C, ma realizzare auto con una filosofia differente, caratterizzarne il prodotto con profusione di tecnica innovatva, soluzioni differenti (certo non pretendo motore davanti e cambio dietro, ma almeno il quadrilatero alto o un differenziale diverso).....
Non considero l'alfa inferiore alle tedesche in termini d'affidabilità (lo dico da possessore di une e delle altre), ma le considero inferiori al riferimento che imporrebbe il marchio Alfa Romeo.
Le Alfetta non le si acquistavano perchè superiori alle BMW, ma si andava a comprar l'alfetta punto e basta, quasi senza nemmeno considerarla la BMW (che comunque era inferiore)....
Alfa Romeo un Tempo era un MUST, ora quell'Alfa Romeo è DUST....

L'appello è non fare marketing sui marchi perchè si manca di rispetto al passato, i marchi in quanto tale hanno una storia, una tradizione che non può esser così infangata...e vi chiedo una cortesia (Vedi sito ufficiale Alfa Romeo) cari dottoroni del marketing, vi chiedo di chiamare "marchio" Alfa Romeo, un "marchio" all'avanguardia (come da sito internet), non un brand all'avanguardia...
Con il termine brand classifichiamo le vigorsol o le brookling, le chips o le + gusto....Alfa Romeo è un connubbio di storia, tradizione meneghina, partenopea ed internazionale, grandi uomini, tecnici, piloti.........
e per ricondurci alla nota campagna promozionale...io di patatine ne ho provate di tutti i tipi, tedesche, svedesi o giapponesi, eppure mi ritrovo sempre qui a parlare del marchio del biscione, vi prego non fatelo morire.

Un saluto a tutti
 
autofede2009 ha scritto:
dalla prima pagina di quattroruote di agosto:

"Eccola qui, la nuova Alfa, la macchina del centenario: arriverà sulle strade a tarda primavera, quando il Biscione festeggierà il secolo di vita... qui vorremmo mettere in fila due riflessioni sulla più controversa Casa Italiana: amatissima, ma tutto sommato poco gettonata in confronto alle potenzialità del marchio.
1) Giusto festeggiare, ci mancherebbe altro, ma soprattutto è il momento di guardare avanti. per anni si è campato di rendita su un grande passato. rievocando all'infinito l'aneddoto del grande Henry Ford, che si levava il cappello ogni volta che incontrava un'Alfa, o le scene di Dustin Hoffman, che correva a cielo aperto sul Duetto de Il Laureato. E' tempo che il Biscione ricomini a progettare automobili che diventino le auto classiche più ricercate di domani, trovando una nuova identità. Che non può essere, diciamolo, la sfida a tutto campo alle tedesche: troppo impari la differenza di mezzi, tecnologia e affidabilità.
L'Alfa deve ritrovare la sua strada, quella della sportività italiana, fatta di bellezza unita a immenso piacere di guida.

2) Del suo "secolo breve", l'Alfa un quarto l'ha trascorso sotto le insegne del Gruppo Fiat. Non è stata una convivenza facile, gli alfisti (categoria tutta particolare) hanno vissuto con insofferenza molte scelte di Torino, frutto di sinergie industriali che sembravano tagliate soprattutto sui marchi di massa. Ora si apre una pagina nuova: l'acquisizione di Chrysler-Dodge schiude le porte al ritorno sul mercato americano e a nuove collaborazioni con i marchi di Detroit. Ma dev'essere l'Alfa a guidare la strada e imporre la sua personalità: piegarla nuovamente alle esigenze altrui significherebbe umiliarne un'altra volta la personalità. Non lo meritano gli alfisti, non lo merita l'Italia".

Che ne pensate di questa riflessione di Mauro Tedeschini...?

Se Tedeschini si spingesse un po' piu' in là dell'ovvietà e dicesse, da esperto qual'è, due o tre cose concrete che andrebbero fatte per l'Alfa, non sarebbe male.
 
autofede2009 ha scritto:
dalla prima pagina di quattroruote di agosto:
Che ne pensate di questa riflessione di Mauro Tedeschini...?

concordo al 100% , detto sinceramente era ora che dessero qualche bella bacchettata ai vertici fiat per la tragica gestione alfa, ora aspetto che ne diano un'altra anche per la gestione lancia
 
franco58pv ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
dalla prima pagina di quattroruote di agosto:
Che ne pensate di questa riflessione di Mauro Tedeschini...?

concordo al 100% , detto sinceramente era ora che dessero qualche bella bacchettata ai vertici fiat per la tragica gestione alfa, ora aspetto che ne diano un'altra anche per la gestione lancia

bentornato :p.........
e cominci subito con il tuo vecchio amico :D

ciao.
 

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