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Cashback

In certi casi si fa da soli perchè si deve risparmiare.
Ovviamente per ogni lavoretto o riparazione che uno fa da solo ci sarà un esercente che non guadagnerà.
Però c'è anche da dire che spesso agli artigiani molto specializzati i lavoretti da mezz'ora poco redditizi non interessano e se il cliente glieli chiede cercano di sbolognarlo.
Nell'attività dei miei genitori io e mio padre cerchiamo di fare gli interventi di manutenzione da soli ogni volta che possiamo,negli anni abbiamo anche acquisito una certa esperienza quindi non rischiamo di fare grossi danni.
Lo facciamo perchè non ci rendiamo conto che il tecnico di fiducia deve pur campare?
No lo facciamo perchè il tecnico di fiducia vuole 200 euro per la chiamata e molto spesso,se ha lavori più grossi per le mani,ti fa aspettare anche un mese prima di farsi vedere.
In certi casi purtroppo è una guerra tra poveri e si cerca di risparmiare dove si può.
Ti ringrazio. Mi hai risparmiato la fatica di rispondere
 
Ultima modifica:
Esempio pratico.
L'anno scorso si è rotto un raccordo che porta il percloroetilene attraverso una sorta di valvola (scusatemi se scrivo qualche castroneria ma io non conosco il nome dei singoli pezzi,so solo cosa fanno e come sostituirli) posta prima del depuratore.
Il danno in se era una stupidata ma era terribilmente rognoso da risolvere perchè questo raccordo era difficile da raggiungere e ci voleva una forza disumana per allentarlo essendo li fermo da 25 anni ad arrugginirsi.
Costo del raccordo da cambiare?
5 euro.
Costo della riparazione da parte del tecnico?
250 euro tra chiamata,pezzo e manodopera.
Abbiamo smadonnato un pomeriggio e alla fine abbiamo deciso di smontare tutto assieme (valvola e i due raccordi in ingresso e in uscita).
Cambiare il pezzo rotto e poi rimontare il tutto.
Mentre rimontavamo ci siamo accorti che non era facile come pensavamo,in particolare questa valvola ha una specie di chiusura pneumatica che da smontata si apre.
Per riavvitarla in sede bisognava comprimere quella specie di pistone pneumatico e poi stringere il bullone che collega la valvola al raccordo.
Io avevo la forza necessaria per comprimerlo ma mi servivano entrambe le mani per farlo,mio padre non riusciva ad avvitare il raccordo,anche perchè più tempo passava meno io riuscivo a tenere fermo in posizione la valvola continuando a tenere compresso il pistone.
Al contrario non funzionava perchè mio padre non aveva abbastanza forza per comprimerlo.
Alla fine si è arrampicato come Tarzan e ha usato il peso del corpo per comprimerlo premendo con un piede invece che con le mani.
Io ho avvitato il bullone al primo colpo per fortuna.

Eravamo soddisfatti ma stanchi morti,anche perchè tutta l'operazione l'abbiamo dovuta fare con le maschere visto che i vapori sono nocivi e possono far svenire.

L'abbiamo fatto perchè non eravamo solidali con gli artigiani specializzati come il tecnico?
No ma quei 250 euro non potevamo spenderli a cuor leggero quindi ci siamo arrangiati da soli.
Una delle ultime volte in cui io e mio padre abbiamo fatto un lavoro assieme ed è andato tutto bene,cioè non è filato tutto liscio abbiamo cristonato parecchio ma alla fine ci siamo riusciti e ci siamo fatti i complimenti a vicenda.
 
Premesso che per impostazione culturale, formazione e professione non posso che essere un liberista convinto, ma altrettanto convinto della necessità di un occhiuto “controllore” del fair play, e che ritengo sotto questi aspetti che gli States siano tuttora un modello di riferimento mentre noi siamo incompiuti in entrambi i profili, butto qua i miei due cent bucati.

Nella mia pur indegna carriera professionale (qualcosa più di un quartino di secolo, ahimè), ho avuto la fortuna di fare una discreta esperienza con l’immobiliare, sia dal punto di vista del piccolo risparmiatore sia da quello della SpA con una trentina di milioni di euro di asset immobiliari. Non sono mai arrivato ai grandi gruppi da 100-1.000 milioni di euro di attivo, che hanno logiche ancora differenti (ma almeno ho la soddisfazione di aver impedito qualche “investimento” su questi colossi, soddisfazione nel senso che ho evitato grosse perdite al pollo di turno)


L’investitore (risparmiatore) non è un benefattore, ma (parliamo di individui razionali) un soggetto che vuole diversificare i propri investimenti. Sempre nell’assunto che egli sia “razionale” (cosa non sempre scontata, perché la stupidità è gratis e quindi tanti vi attingono), farà una valutazione mettendo a sistema prezzo d’acquisto, costi della proprietà (tasse, manutenzione e simili), rendimento atteso interpolato con il tasso di sicurezza desiderato, liquidabilità dell’assetto e tante altre cosette simpatiche che vi risparmio. Se è in grado di fare buone stime (quindi se valuta gli immobili come il sensale fa con le vacche, senza alcun pathos), probabilmente otterrà il risultato atteso o non vi si allontanerà di molto, se sbaglia farà un buco nell’acqua e prima o poi (s)venderà l’immobile.

Lato esercente (stiamo parlando di immobili ad uso commerciale/artigianale o professionale, quelli ad uso abitativo hanno logiche diverse e pure quelli uso industriale), devi sapere perfettamente a quanto ammonta la percentuale dei ricavi devolvibili all’immobile (diciamo max 10-15%, se va oltre ti conviene l’acquisto). Se sbagli i conti, ti sposti o chiudi, punto. Il diritto al libero esercizio d’impresa non significa anche “diritto a condizioni di favore”, o stai sul mercato o sei fuori, o sei imprenditore o non lo sei. Certo che un proprietario attento e oculato avrà un occhio di riguardo per un affittuario che si è sempre dimostrato regolare e che si trova in momentanea difficoltà, ma non può rovinarsi per sostenerlo. Non è pensabile che un proprietario mantenga con un comodato gratuito una impresa inefficiente, né è pensabile che un affittuario sostenga un proprietario incapace di gestire i suoi assets.
 
Lungi da me difendere la proprieta'....

Ma tanti potenziali LOCATORI,
se non sono loro stessi alla canna del gas,
preferiscono non affittare semplicemente perche' hanno paura di non incassare
Per il semplice motivo che il LOCATARIO,
in mala o anche in buonafede....
dopo un anno potrebbe entrare in difficolta',
con tutto quel che ne consegue.

Anche questo è vero.
Sicuramente la posizione del proprietario non è più comoda come poteva essere in passato,trovare degli affittuari affidabili non è semplice.
Però imho se non ti fidi ad affittare o comunque per qualche motivo non trovi un affittuario le opzioni sono tre.
O vendi.
O affitti a meno.
Oppure ti accolli le spese di mantenimento di un locale vuoto,cosa che non tutti possono fare.
 
Esempio pratico.
L'anno scorso si è rotto un raccordo che porta il percloroetilene attraverso una sorta di valvola (scusatemi se scrivo qualche castroneria ma io non conosco il nome dei singoli pezzi,so solo cosa fanno e come sostituirli) posta prima del depuratore.
Il danno in se era una stupidata ma era terribilmente rognoso da risolvere perchè questo raccordo era difficile da raggiungere e ci voleva una forza disumana per allentarlo essendo li fermo da 25 anni ad arrugginirsi.
Costo del raccordo da cambiare?
5 euro.
Costo della riparazione da parte del tecnico?
250 euro tra chiamata,pezzo e manodopera.
Abbiamo smadonnato un pomeriggio e alla fine abbiamo deciso di smontare tutto assieme (valvola e i due raccordi in ingresso e in uscita).
Cambiare il pezzo rotto e poi rimontare il tutto.
Mentre rimontavamo ci siamo accorti che non era facile come pensavamo,in particolare questa valvola ha una specie di chiusura pneumatica che da smontata si apre.
Per riavvitarla in sede bisognava comprimere quella specie di pistone pneumatico e poi stringere il bullone che collega la valvola al raccordo.
Io avevo la forza necessaria per comprimerlo ma mi servivano entrambe le mani per farlo,mio padre non riusciva ad avvitare il raccordo,anche perchè più tempo passava meno io riuscivo a tenere fermo in posizione la valvola continuando a tenere compresso il pistone.
Al contrario non funzionava perchè mio padre non aveva abbastanza forza per comprimerlo.
Alla fine si è arrampicato come Tarzan e ha usato il peso del corpo per comprimerlo premendo con un piede invece che con le mani.
Io ho avvitato il bullone al primo colpo per fortuna.

Eravamo soddisfatti ma stanchi morti,anche perchè tutta l'operazione l'abbiamo dovuta fare con le maschere visto che i vapori sono nocivi e possono far svenire.

L'abbiamo fatto perchè non eravamo solidali con gli artigiani specializzati come il tecnico?
No ma quei 250 euro non potevamo spenderli a cuor leggero quindi ci siamo arrangiati da soli.
Una delle ultime volte in cui io e mio padre abbiamo fatto un lavoro assieme ed è andato tutto bene,cioè non è filato tutto liscio abbiamo cristonato parecchio ma alla fine ci siamo riusciti e ci siamo fatti i complimenti a vicenda.


Quindi i 250 euri erano giustificati
??
 
Ti ringrazio. Mi ha risparmiato la fatica di rispondere

Io poi non so nel tuo caso cosa ti abbia spinto a ristrutturare da solo,magari l'hai fatto perchè avevi le competenze e non per impossibilità di rivolgerti a un artigiano.
Però io ragionando con le mie tasche molte volte mi sono trovato costretto a fare dei lavori da solo perchè non potevo permettermi di pagare un professionista.
Ovviamente fin dove arrivo,non mi improvviso a fare quello che va oltre le mie abilità ma mi rivolgo al meccanico o all'idraulico etc etc.
 
Premesso che per impostazione culturale, formazione e professione non posso che essere un liberista convinto, ma altrettanto convinto della necessità di un occhiuto “controllore” del fair play, e che ritengo sotto questi aspetti che gli States siano tuttora un modello di riferimento mentre noi siamo incompiuti in entrambi i profili, butto qua i miei due cent bucati.

Nella mia pur indegna carriera professionale (qualcosa più di un quartino di secolo, ahimè), ho avuto la fortuna di fare una discreta esperienza con l’immobiliare, sia dal punto di vista del piccolo risparmiatore sia da quello della SpA con una trentina di milioni di euro di asset immobiliari. Non sono mai arrivato ai grandi gruppi da 100-1.000 milioni di euro di attivo, che hanno logiche ancora differenti (ma almeno ho la soddisfazione di aver impedito qualche “investimento” su questi colossi, soddisfazione nel senso che ho evitato grosse perdite al pollo di turno)


L’investitore (risparmiatore) non è un benefattore, ma (parliamo di individui razionali) un soggetto che vuole diversificare i propri investimenti. Sempre nell’assunto che egli sia “razionale” (cosa non sempre scontata, perché la stupidità è gratis e quindi tanti vi attingono), farà una valutazione mettendo a sistema prezzo d’acquisto, costi della proprietà (tasse, manutenzione e simili), rendimento atteso interpolato con il tasso di sicurezza desiderato, liquidabilità dell’assetto e tante altre cosette simpatiche che vi risparmio. Se è in grado di fare buone stime (quindi se valuta gli immobili come il sensale fa con le vacche, senza alcun pathos), probabilmente otterrà il risultato atteso o non vi si allontanerà di molto, se sbaglia farà un buco nell’acqua e prima o poi (s)venderà l’immobile.

Lato esercente (stiamo parlando di immobili ad uso commerciale/artigianale o professionale, quelli ad uso abitativo hanno logiche diverse e pure quelli uso industriale), devi sapere perfettamente a quanto ammonta la percentuale dei ricavi devolvibili all’immobile (diciamo max 10-15%, se va oltre ti conviene l’acquisto). Se sbagli i conti, ti sposti o chiudi, punto. Il diritto al libero esercizio d’impresa non significa anche “diritto a condizioni di favore”, o stai sul mercato o sei fuori, o sei imprenditore o non lo sei. Certo che un proprietario attento e oculato avrà un occhio di riguardo per un affittuario che si è sempre dimostrato regolare e che si trova in momentanea difficoltà, ma non può rovinarsi per sostenerlo. Non è pensabile che un proprietario mantenga con un comodato gratuito una impresa inefficiente, né è pensabile che un affittuario sostenga un proprietario incapace di gestire i suoi assets.


Come ben sai....
Io sono " all' opposto...."

Ma poiche' sono un pragmatico....
Mi rendo perfettamente conto
del fatto che il mondo funziona cosi'.

Piaccia o non piaccia
 
Quindi i 250 euri erano giustificati
??

Non saprei dire se fossero giustificati.
Di fatto però chiamare un tecnico specializzato come quello per piccoli interventi non conviene.
C'è poi l'aggravante che ce ne sono pochissimi e nessuno affidabile in zona,quel tecnico viene apposta da Torino.
Quindi i miei genitori cercano di fare da soli quando possono e poi per i lavori più grossi invece lo chiamano.
 
Anche questo è vero.
Sicuramente la posizione del proprietario non è più comoda come poteva essere in passato,trovare degli affittuari affidabili non è semplice.
Però imho se non ti fidi ad affittare o comunque per qualche motivo non trovi un affittuario le opzioni sono tre.
O vendi.
O affitti a meno.
Oppure ti accolli le spese di mantenimento di un locale vuoto,cosa che
non tutti possono fare.

-La terza, va scartata a priori se il proprietario ha altri introiti per
non piu' di 5/600 di pensione o da entrate di un lavoro part time.
Semplicemente DEVE farlo.
-Le prime 2 comportano comunque dei rischi....
In mala o buonafede, anche se abbassi il fitto....
 
Se sbagli i conti, ti sposti o chiudi, punto.

In certi casi non è così semplice.
15000 euro salvo rotture di componenti è il costo di spostare un impianto come quello dei miei genitori.
Ammesso di trovare un locale adatto e a norma a condizioni economiche migliori.
E col rischio nello spostamento di perdere parte della clientela composta da persone anziane che non si allontanano molto da dove vivono ma usufruiscono degli esercizi commerciali che hanno sotto casa.

Certo che un proprietario attento e oculato avrà un occhio di riguardo per un affittuario che si è sempre dimostrato regolare e che si trova in momentanea difficoltà, ma non può rovinarsi per sostenerlo.

Vero.
Però io non penso che il proprietario di un locale da 15000 euro al mese vada in rovina se scende a 12500.
Anche perchè se il proprietario non va incontro all'affittuario regolare che si trova in difficoltà e lo fa andare via penserà mica di affittare alla stessa cifra a un nuovo affittuario?
In quel caso più tempo passa più il coltello dalla parte del manico passa ai potenziali affittuari che tireranno sul prezzo il più possibile o come minimo pretenderanno che il locale sia ristrutturato o messo a norma prima di affittare.
In ogni caso imho al proprietario non conviene molto cambiare inquilino se è onesto e chiede soltanto una riduzione del canone.
 
Premesso che per impostazione culturale, formazione e professione non posso che essere un liberista convinto, ma altrettanto convinto della necessità di un occhiuto “controllore” del fair play, e che ritengo sotto questi aspetti che gli States siano tuttora un modello di riferimento mentre noi siamo incompiuti in entrambi i profili, butto qua i miei due cent bucati.

Nella mia pur indegna carriera professionale (qualcosa più di un quartino di secolo, ahimè), ho avuto la fortuna di fare una discreta esperienza con l’immobiliare, sia dal punto di vista del piccolo risparmiatore sia da quello della SpA con una trentina di milioni di euro di asset immobiliari. Non sono mai arrivato ai grandi gruppi da 100-1.000 milioni di euro di attivo, che hanno logiche ancora differenti (ma almeno ho la soddisfazione di aver impedito qualche “investimento” su questi colossi, soddisfazione nel senso che ho evitato grosse perdite al pollo di turno)


L’investitore (risparmiatore) non è un benefattore, ma (parliamo di individui razionali) un soggetto che vuole diversificare i propri investimenti. Sempre nell’assunto che egli sia “razionale” (cosa non sempre scontata, perché la stupidità è gratis e quindi tanti vi attingono), farà una valutazione mettendo a sistema prezzo d’acquisto, costi della proprietà (tasse, manutenzione e simili), rendimento atteso interpolato con il tasso di sicurezza desiderato, liquidabilità dell’assetto e tante altre cosette simpatiche che vi risparmio. Se è in grado di fare buone stime (quindi se valuta gli immobili come il sensale fa con le vacche, senza alcun pathos), probabilmente otterrà il risultato atteso o non vi si allontanerà di molto, se sbaglia farà un buco nell’acqua e prima o poi (s)venderà l’immobile.

Lato esercente (stiamo parlando di immobili ad uso commerciale/artigianale o professionale, quelli ad uso abitativo hanno logiche diverse e pure quelli uso industriale), devi sapere perfettamente a quanto ammonta la percentuale dei ricavi devolvibili all’immobile (diciamo max 10-15%, se va oltre ti conviene l’acquisto). Se sbagli i conti, ti sposti o chiudi, punto. Il diritto al libero esercizio d’impresa non significa anche “diritto a condizioni di favore”, o stai sul mercato o sei fuori, o sei imprenditore o non lo sei. Certo che un proprietario attento e oculato avrà un occhio di riguardo per un affittuario che si è sempre dimostrato regolare e che si trova in momentanea difficoltà, ma non può rovinarsi per sostenerlo. Non è pensabile che un proprietario mantenga con un comodato gratuito una impresa inefficiente, né è pensabile che un affittuario sostenga un proprietario incapace di gestire i suoi assets.
Premesso che all'interpolato stavo per mollare :)
io leggo la cifra di alcuni affitti di locali nel mio quartiere, e sono stellari, e difatti tali locali dopo pochi mesi recano la scritta fittasi. Anche Gori tempo fa si era lamentato del fatto che in centro stessero chiudendo delle attività - alcune storiche - a causa degli affitti esorbitanti. Diciamoci la verità: c'è gente che vuol campare bene semplicemente con gli affitti. Non c'è nulla di illegale, ovvio, però basta dire le cose come stanno.
 
Diciamoci la verità: c'è gente che vuol campare bene semplicemente con gli affitti. Non c'è nulla di illegale, ovvio, però basta dire le cose come stanno.
Appunto, non c’è nulla di male. Il più o meno “bene” dipende dalle tue esigenze e dal patrimonio immobiliare che hai (e dagli inquilini che ti scegli)
 
In certi casi non è così semplice.
15000 euro salvo rotture di componenti è il costo di spostare un impianto come quello dei miei genitori.
Ammesso di trovare un locale adatto e a norma a condizioni economiche migliori.
E col rischio nello spostamento di perdere parte della clientela composta da persone anziane che non si allontanano molto da dove vivono ma usufruiscono degli esercizi commerciali che hanno sotto casa.
È un classico problema di break even che l’impresa affronta quotidianamente. Detto con rude franchezza (absit iniuria verbis, non conosco né te né i tuoi né la loro attività), se 15k di costo-trasloco diventano un problema, forse il problema sta nella redditività dell’impresa dei tuoi genitori.
Ripeto, non sto denigrando la loro attività né mai mi permetterei, faccio solo un ragionamento oggettivo (e freddo). 15k sono sei mesi di un dipendente, se sono un problema, il problema forse sta altrove. Perdonami la possibile e non voluta mancanza di rispetto
 
Ultima modifica:
Diciamoci la verità: c'è gente che vuol campare bene semplicemente con gli affitti. Non c'è nulla di illegale, ovvio, però basta dire le cose come stanno.


E....Ci mancherebbe....
Parlo di proprietari seri, si badi bene....
Con quello che pagano di tasse e di spese straordinarie
E oggi, di rischi di puffi raddoppiati.
( Solo nel mio quartiere 3....Non pagavano da anni )
 
Ultima modifica:
Vero.
Però io non penso che il proprietario di un locale da 15000 euro al mese vada in rovina se scende a 12500.
Anche perchè se il proprietario non va incontro all'affittuario regolare che si trova in difficoltà e lo fa andare via penserà mica di affittare alla stessa cifra a un nuovo affittuario?
In quel caso più tempo passa più il coltello dalla parte del manico passa ai potenziali affittuari che tireranno sul prezzo il più possibile o come minimo pretenderanno che il locale sia ristrutturato o messo a norma prima di affittare.
In ogni caso imho al proprietario non conviene molto cambiare inquilino se è onesto e chiede soltanto una riduzione del canone.
In linea di massima scendere da 180k annuì a 150k annui ci può benissimo stare in logica di mantenimento in vita dell’affittuario, ma se sei una società immobiliare devi stare attenti all’effetto emulazione per cui se riduci ad uno poi tutti gli altri chiedono la riduzione. In questa ottica può essere utile (parliamo di realtà con 100-1.000 mln di euro di asset o più) pretendere affitti nominali più elevati accettando una quota di sfitto in ottica di un rendimento medio (tra locato e sfitto) in linea con i benchmark di settore.
 
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