Caro Direttore,
Credo che sia abbastanza inutile sottolineare la mia fedeltà alla rivista ormai trentennale, tuttavia sono molto deluso, molto.
Ho letto con un certo interesse gli articoli sulla Honda e sulla sua crisi d'identità, ho letto con altrettanto interesse l'articolo del tramonto della Saab in Svezia.
Ma forse sarebbe più interessante sapere dove va e dove sta andando la nostra amata/odiata industria nazionale, che da segni di preoccupanti, di confusione, e che è in caduta libera per quanto riguarda le quote di mercato, i modelli e le quotazioni in borsa.
Mi pare, caro direttore che facciate, finta tutto questo non esista e che tutto stia andando a gonfie vele, ma sepete meglio di tutti che non è cosi'.
Credo che un giornale come il vostro abbia l'obbligo di approfondire la situazione in cui versa l'industria nazionale e le scelte del suo, a mio parere, discutibile leader, lo stato delle defunte Alfa e Lancia e analizzare le scelte di italianazzare modelli che nulla nulla centrano col nostro mercato e la nostra storia automobilistica e probabilmente con le nostre strade.
Ovvero che sta succendendo in fiat? Perchè mirafiori è deserta e spera di campare con un suv americano che non è certo nemmeno che faranno, perchè le Allfa e le Maserati le faranno in America? Perchè il piani dell'amministratore delegato slittano, cambiano e non vengono mai attuati?
Mi pare colpevole il vostro silenzio non sia degno di una rivista con la vostra storia e il vostro prestigio.
Non voglio imporre la mia opinione, ma mi pare che gli appassionati e gli italiani tutti si stiano facendo delle domande e spetta anche voi rispondere.
Un lettore molto, molto deluso.
Credo che sia abbastanza inutile sottolineare la mia fedeltà alla rivista ormai trentennale, tuttavia sono molto deluso, molto.
Ho letto con un certo interesse gli articoli sulla Honda e sulla sua crisi d'identità, ho letto con altrettanto interesse l'articolo del tramonto della Saab in Svezia.
Ma forse sarebbe più interessante sapere dove va e dove sta andando la nostra amata/odiata industria nazionale, che da segni di preoccupanti, di confusione, e che è in caduta libera per quanto riguarda le quote di mercato, i modelli e le quotazioni in borsa.
Mi pare, caro direttore che facciate, finta tutto questo non esista e che tutto stia andando a gonfie vele, ma sepete meglio di tutti che non è cosi'.
Credo che un giornale come il vostro abbia l'obbligo di approfondire la situazione in cui versa l'industria nazionale e le scelte del suo, a mio parere, discutibile leader, lo stato delle defunte Alfa e Lancia e analizzare le scelte di italianazzare modelli che nulla nulla centrano col nostro mercato e la nostra storia automobilistica e probabilmente con le nostre strade.
Ovvero che sta succendendo in fiat? Perchè mirafiori è deserta e spera di campare con un suv americano che non è certo nemmeno che faranno, perchè le Allfa e le Maserati le faranno in America? Perchè il piani dell'amministratore delegato slittano, cambiano e non vengono mai attuati?
Mi pare colpevole il vostro silenzio non sia degno di una rivista con la vostra storia e il vostro prestigio.
Non voglio imporre la mia opinione, ma mi pare che gli appassionati e gli italiani tutti si stiano facendo delle domande e spetta anche voi rispondere.
Un lettore molto, molto deluso.