<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> BMW 2002 cabrio | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

BMW 2002 cabrio

vuotto63 ha scritto:
angelo0 ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
vuotto63 ha scritto:
vuotto63 ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
vuotto63 ha scritto:
Le discussioni nel forum Alfa talvolta sono esilaranti : ho appena letto una vaccata del tipo "il sottosterzo in uscita è la cosa + efficace" e "su BMW è meglio non staccare i controlli altrimenti..." :lol: :lol: :lol: , ma si prendono troppo sul serio imho ;)
e l'autore è davvero quello che afferma essere :lol: :rolleyes:
:shock: :?: :?:
" Tp con sovrasterzo in rilascio non c'è la possibilita' di riprenderle " Cavoli , conosco un sacco di zombi , e forse lo sono anche io :lol: :lol: :lol:
:lol: sì non gli ho nemmeno risposto perché nella sua posizione non può dire cose diverse
cerco di confontarmi su altre versanti, per altro interessanti
...sará il nevosimo,come tu sai, piu volte hanno interesse a metterla
sul confronto personale dimenticando la discussione costruttiva , e naturalmente di conseguenza vencon fuori certe frase senza senso, che una TP va sottosterzo.
Pero' (scusate l'OT) da "esterni" ancorchè appassionati (ed ex-alfisti) si fa fatica a comprendere l' atteggiamento da tifo da stadio e gli attacchi personali. Sarebbe piacevole poter partecipare a discussioni sulle auto ....
Non posso fare altro che quotarti,non so, io sono entrato con altri pensieri un paio di anni fa, ma alla fine mi sono fatto impantanare anchio .Ma credimi é piu forte della ragione,sará la rabbia che abbiamo dentro noi alfisti doc,che anche se italiani viaviamo in culture di versi vedi me 40 anni di Germania e ci sono altri che si trovano sia in Germania che in altre parti d europa.
 
Tornando in topic (più o meno) cito da Wiki:
"la 2002 Turbo merita un discorso a parte, poiché è stata l'antesignana delle successive generazioni di M3. La storia della 2002 Turbo affonda le sue radici nel 1971, quando in occasione delle Olimpiadi di Monaco la Casa bavarese avviò lo studio e la realizzazione di un prototipo da esposizione consistente in una berlinetta dalla linea assai sportiva, frutto di una capace collaborazione tra il reparto tecnico della BMW ed il suo centro stile, capeggiato dal francese Paul Bracq. Il risultato finale, però, fu presentato solo nel 1972 con il nome di BMW Turbo. La Turbo rappresentava all'epoca il meglio della BMW in fatto di tecnologie e stile. Anche la carrozzeria era realizzata in materiale plastico a deformazione programmata, sia per ridurre il peso del corpo vettura, sia per dimostrare i passi avanti compiuti dal punto di vista della sicurezza. Era equipaggiata da una versione sovralimentata del 2 litri delle BMW 2002 di serie. In questo caso, il motore raggiungeva un potenza massima di ben 280 CV.
Da tale prototipo derivò nel giro di un anno la 2002 Turbo, praticamente una 2002 ti dotata di turbocompressore, che in questa nuova configurazione raggiungeva i 170 CV di potenza massima. Presentata al Salone di Francoforte del '73, la 2002 Turbo nacque dal progetto E20 e suscitò scalpore fin dai primissimi periodi della sua commercializzazione, poiché si dimostrava assai impegnativa nella guida. All'epoca non vi erano dispositivi sul controllo della trazione e ciò, sommato ai 1035 kg di massa in ordine di marcia rappresentava una vera miscela esplosiva, in grado di trasformare la 2002 Turbo in una belva solo per esperti. La velocità massima era di 211 km/h, con accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 7 s. Anche dal punto di vista estetico la 2002 Turbo si distaccava dal resto della Serie 02: la sua carrozzeria,disponibile solo nei colori bianco, argento e nero, era infatti provvista di parafanghi in plastica allargati e recava lungo le due fiancate e sul frontale delle strisce adesive dei colori della Motorsport, rosso, blu e azzurro. In particolare, sul frontale, tali strisce portavano con se' una caratteristica provocatoria: la scritta 2002 Turbo speculare, in modo tale che chi si trovava davanti, attraverso lo specchietto retrovisore poteva leggere il nome della vettura e lasciare strada libera. Sebbene la 2002 Turbo avesse riscosso un successo enorme, nacque però nel difficile periodo della crisi petrolifera, per cui in pochi potevano permettersela, mentre gli altri non poterono che ammirarla e basta. Pertanto alla fine del 1974 fu già tolta di produzione."
 
renexx ha scritto:
key-one ha scritto:
renexx ha scritto:
key-one ha scritto:
Bè l'Alfetta era famosa per aver risolto quasi integralmente i problemi della tp. Infatti la stessa meccanica è rimasta valida per più di 20 anni e ha contribuito a perpetrare nel tempo il mito Alfa Romeo , con grande rimpianto degli alfisti per il passaggio a Ta/ motore trasversale e soprattutto per adozione meccanica generalista. Come ben apprendiamo ancora oggi noi forumisti dalla lettura del sito Alfa Romeo.
L'impuntamento al cambio però e ancor più la sua manovrabilità legnosa, è stato segnalato costantemente dai collaudatori di 4r nelle numerosissime prove -non me ne sono persa una- dall'ormai lontanissimo 1972 per l'Alfetta , sino all'anno di uscita di produzioone dell'ultima meravigliosa Alfa '75, credo intorno al 1992.
Oggi , ancor incrementata dall'adozione dell'elettronica e magari facilitata dal ricorso ad un buon cambio automatico/sequenziale, l'eccellenza Alfa Romeo nello schema motore arretrato , tunnel centrale portante e cambio al retrotreno con ponte De Dion costituirebbe una variazione importante nel mercato e uno stimolo alla concorrenza , Bmw compresa.

Ci sono discussioni accese, alle quali anche io talvolta partecipo, pur non essendo un alfista. Io sono d'accordo con te.
Per quanto riguarda gli impuntamenti del cambio, posso solo dire che, a distanza di tanti anni, non mi è rimasto impresso tanto quell'aspetto, forse perchè superato dalle doti generali dell'Alfetta in sè.

Sì , anch'io non voglio importare in zona Bmw discussioni accese , in quanto mi interessa di più una breve retrospettiva del modello 2002 di cui ho un vivo e piacevole ricordo e della concorrenza sua contemporanea , come appunto le alfa citate. Anche perchè preferisco sempre le argomentazioni pacate e il rispetto per le idee altrui.
Certo le esuberanti doti dinamiche dell'Alfetta mettevano in sottordine la non perfetta manovrabilità del cambio , dovuta a leveraggi piuttosto complicati per raggiungere il retrotreno. Allora non credo fosse disponibile la tecnologia dei cavi flessibili al posto delle barre in metallo per l'inserimento delle marce. Pensi che avrebbe risolto il problema?
Ritengo infine che Alfa abbia via via migliorato e affinato con regolazioni ad hoc il sistema per ridurre il disagio riscontrato sui primi esemplari . Quella da te guidata magari faceva parte degli esemplari già soggetti a miglior registrazione dei rinvii. Saluti

Avevo provato una 1800 con un po' di anni sulle spalle, ma mi aveva ugualmente ben impressionato. So che col tempo si era cercato di migliorare la risposta del cambio, bisognerebbe chiedere a 75Turbo del forum Alfa (mi scuso per averlo citato) che sull'argomento è ferratissimo.
Per tornare alla 2002, dalle mie parti girava anche una turbo, spettacolare, ma che non ho mai avuto modo di provare:
Avevo dimenticato scusa....Il cambio dell'Alfetta da principio montava sincronizzatori Porsche usati per la loro compattezza,successivamente con il progetto K2 (alfa 90) vennero sostituiti e come dice Surace gli impuntamenti si ridussero a 4 su cento azionamenti.
Dalla Alfetta del 72 alla 75 /SZ ci furono numerosi e costanti miglioramenti ,per esperienza personale posso dire che il peggiore e' stato quello della Giulietta del 1979,pero' confermato da quello della Turbodelta del 1984 che pero' deriva dalla Alfetta GTV6 e non dalla Giulietta,il migliore quello della 75 che dopo aver provato il "Maiale"(chiamato cosi' in Alfa per le dimensioni) della Giulietta mi sembro' di essere passato ad un cambio in blocco,la Alfetta GTV e' una via di mezzo tra la 75 e la Giulietta come lunghezza di innesti ma e' molto piu' leggero e preciso,non credo che influisca il passo di 11 cm in meno rispetto alle berline transaxle.

I problemi sono imputabili alla lunghezza del comando al ritardo di messa in temperatura(e' isolato dal motore) e dall'inerzia dell'albero motore che gira agli stessi giri del motore(su Porsche la frizione e' in blocco al motore ma i problemi restano quindi Alfa Romeo non e' la sola ad essere riuscita a mantenere la frizione in blocco al cambio ma anche ad aver risolto brillantemente il problema,non si pote fare di meglio co nla tecnolo gia dell'epoca solo con i cambi elettroattuati si e' potuto migliorare il transaxle)

Risolvevo in questo modo finche' non andava in temperatura,con molto freddo la sola seconda dava problemi sulla giulietta passavo direttamente alla terza,sulla alfetta GTV mettevo la seconda lentamente sulla 75 non avevo nessun particolare problema,comunque i problemi sparivano in gran parte con cambio a temperatura di regime,notevoli miglioramenti ho ottenuto mettendo un adittivo nell'olio del cambio dell'Alfetta.

Altro problema la boccola tra asta del cambio e asta di comando protetta da una cuffia di gomma che con il tempo si screpolava faceva entrare la polvere e si usurava,ne ho viste tante cosi' la cuffia costava pochi euro ed era semplicissima da sostituire,la regolazione della staffa posteriore mi e' capitato che dopo la regolazione il cambio rispondesse meglio al comando,a volte per lavori di manutenzione veniva smontata e riavvitata male ,anche pochi mm comportava problemi.

Per il resto bisognava farci l'abitudine personalmente non me ne sono mai fatto un problema,quelli della Porsche 924 con il transaxle avevano gli stessi problemi anche con una meccanica notevolmente meno complessa e raffinata di quella dell'Alfetta.

Anche QR non ne parla affatto male,bisogna farci l'abitudine e noi l'abbiamo fatta da tempo. ;)

La prova dell'Alfetta 1972,sotto

e quella di una Transaxle dell'epoca Porsche 924.

Velocita massima:197,15 km/
Accelerazione: 400 metri 16,34sec
1 km con partenza da fermo: 30,33sec
Velocita' dopo 1 km: 163,63km/h
0-4O in 2sec
0-60 " 3,8sec
0-80 " 6,0"
0-100 " 9,4 "
0-120 " 13,4 "
0-140 " 16,2 "
Ripresa: 1 km da 40 km/h in quinta 36,17sec
Velocita' dopo un Km 150 km/h
Consumoin V a velocita ' costante
km/h l/100km km/l
60 6,00 16,66
70 6,2O 16,12
80 6,50 15,38
90 6,25 14,59
100 7,25 13,79
110 7,75 12,90
120 6,35 11,97
130 9,00 11,11
140 9,70 10,30
150 10,55 9,47

PREGI: Consumo Economico
Prestazioni Sportive
Eccellente Finitura

Difetti: Trasmissione rumorosa
e Manovrabilita' cambio


Posti Dietro sacrificati
Prezzo Elevato


Attached files /attachments/998293=2453-pagina 79.jpg
 
Grazie a 75 Turbo anche da parte mia. Per favore ,riesci mica a postare il testo , invece della foto della prova di 4R che non riesco ad ingrandire in maniera leggibile ? Ciao
 
Che cruscotto :!: Sobrio e lineare e rivestito in vero legno chiaro ; con l'adozione di materiali moderni e degli airbags sarebbe valido persino oggi :!:

Attached files /attachments/1000067=2516-alfetta003-1972-1800[1].jpg
 
key-one ha scritto:
Grazie a 75 Turbo anche da parte mia. Per favore ,riesci mica a postare il testo , invece della foto della prova di 4R che non riesco ad ingrandire in maniera leggibile ? Ciao
Clicca su download e lo ingrandisci come vuoi. ;)
 
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Prova con questo,punta sull'immagine ti apparira' in alto l'icona della lente cliccaci sopra. ;)
 
75TURBO-TP ha scritto:
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Prova con questo,punta sull'immagine ti apparira' in alto l'icona della lente cliccaci sopra. ;)

Ok grazie , visto . Alla voce cambio la rivista non rileva particolari impuntamenti, dice solo che "in qualche occasione l'innesto della prima è un po' duro " Però poi "la voce degli utenti" è sempre stata univoca nel denunciare legnosità e impuntamenti anche se non tali da pregiudicare il piacere di guida e le buon prestazioni , anche alle andature più brillanti e sportive. Interessante documento dell'epoca ,peccato solo che la voce tenuta di strada si interrompa perchè continua nella pagina successiva , non prima però di far intendere grande reattività e sicurezza coniugate insieme.
 
Questa la concorrente dell'Alfetta , almeno come segmento perchè il prezzo credo fosse un bel po' più alto, da Monaco :

Attached files /attachments/1000342=2526-91a02001[1].jpg
 
key-one ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
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Prova con questo,punta sull'immagine ti apparira' in alto l'icona della lente cliccaci sopra. ;)

Ok grazie , visto . Alla voce cambio la rivista non rileva particolari impuntamenti, dice solo che "in qualche occasione l'innesto della prima è un po' duro " Però poi "la voce degli utenti" è sempre stata univoca nel denunciare legnosità e impuntamenti anche se non tali da pregiudicare il piacere di guida e le buon prestazioni , anche alle andature più brillanti e sportive. Interessante documento dell'epoca ,peccato solo che la voce tenuta di strada si interrompa perchè continua nella pagina successiva , non prima però di far intendere grande reattività e sicurezza coniugate insieme.
Infatti come ho scritto con il progetto K2 (alfa 90) si cerco' di porci rimedio,con l'abbandono dei sincronizzatori Porsche gli impuntamenti si ridussero a 4 su 100 azionamenti.
Appena posso ti posto la pagina successiva.
 
key-one ha scritto:
Questa la concorrente dell'Alfetta , almeno come segmento perchè il prezzo credo fosse un bel po' più alto, da Monaco :
Attenzione all'epoca era ancora in produzione la berlina 2000 che costava piu' dell'Alfetta che nel 1972 era proposta con la cilindrata massima di 1.8,le altre arrivarono dopo,nella prova ci sono le concorrenti dell'epoca e l'Alfa non costava meno di una BMW,anzi la B 2000 costava di piu della rispettiva concorrente Tedesca.
Posto anche quello. ;)
 
key-one ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
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Prova con questo,punta sull'immagine ti apparira' in alto l'icona della lente cliccaci sopra. ;)

Ok grazie , visto . Alla voce cambio la rivista non rileva particolari impuntamenti, dice solo che "in qualche occasione l'innesto della prima è un po' duro " Però poi "la voce degli utenti" è sempre stata univoca nel denunciare legnosità e impuntamenti anche se non tali da pregiudicare il piacere di guida e le buon prestazioni , anche alle andature più brillanti e sportive. Interessante documento dell'epoca ,peccato solo che la voce tenuta di strada si interrompa perchè continua nella pagina successiva , non prima però di far intendere grande reattività e sicurezza coniugate insieme.
Ecco la pagina successiva dove continua la prova e ci sono i confronti con le concorrenti,la Alfetta e' confrontata con BMW 2.0 perche' come dicevo alla presentazione c'era solo il 1.8,infatti c'e' anche la Berlina 2000 come riferimento.

&lt;script src='http://imageshack.us/shareable/?i=pagina80.jpg&s=852&p=tl' type='text/javascript'&gt;&lt;/script&gt;&lt;noscript&gt;&lt;/noscript&gt;

Attached files /attachments/1000448=2529-pagina 80.jpg
 
75TURBO-TP ha scritto:
key-one ha scritto:
Questa la concorrente dell'Alfetta , almeno come segmento perchè il prezzo credo fosse un bel po' più alto, da Monaco :
Attenzione all'epoca era ancora in produzione la berlina 2000 che costava piu' dell'Alfetta che nel 1972 era proposta con la cilindrata massima di 1.8,le altre arrivarono dopo,nella prova ci sono le concorrenti dell'epoca e l'Alfa non costava meno di una BMW,anzi la B 2000 costava di piu della rispettiva concorrente Tedesca.
Posto anche quello. ;)

Vero , allora era ancora in produzione , per pochi mesi tuttavia perchè la serie 5 era alle porte, la Bmw 2000 detta Neue Klasse , disegnata interamente da Michelotti nel 1961 , la quale fra parentesi non era affatto male. Eccola :

Attached files /attachments/1000471=2531-09ISG135430191AA[2].jpg
 
vuotto63 ha scritto:
Purtroppo la manovrabilita' del cambio era davvero pessima , se cercavi di cambiare velocemente si impuntava davvero , ma l'auto nel complesso era il meglio all' epoca. Oggi solo le Maserati (o la 599 ) danno in proporzione lo stesso "gusto".Peccato :( . Le discussioni nel forum Alfa talvolta sono esilaranti : ho appena letto una vaccata del tipo "il sottosterzo in uscita è la cosa + efficace" e "su BMW è meglio non staccare i controlli altrimenti..." :lol: :lol: :lol: , ma si prendono troppo sul serio imho ;)
Caro vuotto63.

Sò che ti riferisci a quello che ho scritto, insieme a Mauro65, che mi ha dato, salvo poi editare il post, del contrattista non strutturato senza nemmeno sapere di cosa parla.

E' bene documentarsi o, meglio, sapere di quello che si parla, si fanno figure di popò.
Simpaticamente, vuotto63, senza prenderti troppo sul serio, eh. ;)

Differenziale posteriore autobloccante

Differenziale posteriore nella trazione posteriore e nella trazione integrale. Nel caso di trazione posteriore invece il differenziale deve accompagnare il pilota egregiamente nelle seguenti fasi: Ingresso curva. Il pilota durante la staccata ha rilasciato il gas e in RILASCIO entra in curva sulla linea di corda. Senza farsi prendere dalla foga raggiunge il centro curva in rilascio (se non lo fa e dà gas va in sottosterzo). Centro curva. Nel momento in cui il pilota raggiunge il centro curva e inizia a proiettarsi verso l'uscita della stessa, inizia ad agire sul gas nel modo più costante possibile. Uscita di curva. Quando il pilota inizia a vedere l'uscita della curva incrementa sempre di più il gas fino a scaricare l'intera potenza disponibile a vettura praticamente quasi riallineata. La percentuale di bloccaggio in rilascio (generalmente maggiore di quella in potenza) deve consentire un leggero sovrasterzo del mezzo al fine di ottenere un corretto inserimento. Generalmente non si usano mai valori superiori al 70-80%. In potenza invece la percentuale di bloccaggio può essere pari anche al solo 20-25% (se il motore è posizionato anteriormente) fino al 60% circa (se il motore è posizionato posteriormente è la vettura presenta una forte tendenza sottosterzante. Ricapitolando possiamo sintetizzare la logica delle percentuali di bloccaggio come segue: maggiore sarà il bloccaggio in rilascio e migliore sarà l'inserimento della vettura in ingresso curva. Valori eccessivi ovviamente portano alla totale perdita del posteriore con sovrasterzi marcati e possibilità di testa-coda. Maggiore sarà il bloccaggio in potenza e maggiore sarà la capacità del veicolo di sovrasterzare in apertura di gas all'uscita di una curva. Come spiegato poche righe sopra, si tende ad evitare ovviamente il sovrasterzo in uscita di curva altrimenti il pilota sarà costretto a lasciare il gas più volte per effettuare delle correzioni e con il risultato che si può comunque destabilizzare il mezzo oltre a perdere molto tempo prezioso. Si cerca quindi un leggero sovrasterzo in entrata e un leggero sottosterzo in uscita dalla curva.

Cosa fa il differenziale posteriore? In ingresso curva il pilota rilascia il gas e l'autobloccante deve essere tarato in maniera tale da permettere l'inserimento in curva agevolmente ma non il sovrasterzo (fase di rilascio). Quando poi il pilota raggiunge il centro curva, ed inizia a dare gas, il differenziale deve evitare (fase di potenza) il sovrasterzo ma essere al contempo abbastanza bloccato da permettere una efficace trazione. Quindi senza perdita di motricità e senza sbandate. I parametri ottimali si trovano provando e provando dato che per un manuale è impossibile prevedere il vostro stile di guida. Considerate comunque che per una trazione posteriore: Aumentare la percentuale in rilascio, aumenta l'inserimento fino al sovrasterzo. Aumentare la percentuale in potenza, aumenta l'inserimento mentre si riapre il gas in uscita di curva fino al sovrasterzo. Ridurre le suddette percentuali offre più stabilità in entrambe le fasi (ingresso e uscita curva) sino al sottosterzo. A voi il compito di trovare il giusto equilibrio. Ricordate di farla sempre sovrasterzare leggermente in ingresso curva per meglio inserirla e di farla sottosterzare leggermente in uscita di curva per aprire il gas prima.

http://www.scuderie-rbc.it/set_trasmissione.html

Per quanto riguarda BMW che richiede di fare le prove di messa a punto con ESP attivo e che non cura più il limite, chiedete in giro.

P.S Che auto hai, vuotto63?
 
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