Per me in certe situazioni non è colpa delle sfortuna ma si sono volute andate a cercare.
Mi spiego : se la necessità è di fare spostamenti sempre o frequentemente vicino, o peggio oltre, i limiti fisici di un’auto elettrica la sfortuna non c’entra nulla, si è proprio sbagliato a scegliere un’auto elettrica.
Meglio una plug-in che se per quella volta non ricarichi al diavolo l’avarizia.
Se invece i viaggi non sono molti, anche una decina all’anno, e prima di uno la notte stessa ti capita beh… è la prova che la sfortuna ci vede benissimo visto che le probabilità che acceda sono del 2,5%.
Quindi prevedere il tempo di una piccola fermata durante il viaggio, anche partendo qualche minuto prima, non mi sembra una cosa impossibile.
Per quanto riguarda “l’avventura”del pronto soccorso, gli scenari sono talmente vasti e personali che è impossibile fare una casistica valida per tutti da prendere per modello.
Cosi mi sono fatto dare da un amico che fa il soccorritore una statistica sul lavoro dei vari pronto soccorso della zona Est di Milano, manca il codice blu perché è stato da poco introdotto :
-65 % codice bianco ( nessuna urgenza)
-21 % codice verde ( bassa urgenza )
-12 % codice arancio ( urgente )
-2% codice rosso ( prioritario )
Se alle sfortune precedenti si rientra anche nelle ultime 2 casistiche, il 14%, a questo punto mi vien da pensare che non solo non hai ricaricato a casa, non ti sembra il caso di fermarti a ricaricare al ritorno, ma vista la situazione devi anche rinunciare al viaggio indipendentemente dall’auto che hai.
Nel resto dell’80% dei casi se una volta a casa poi dopo puoi partire allora ti puoi anche ritagliare 10-15 minuti per ricaricare. Nessuno dice che lo devi fare con il “paziente” a bordo.
Io invece preferisco la notte che il giorno. Tranquillità e pace regnano incontrastate, comunque se si ha paura di qualcosa ci si può chiudere in auto e godere di tutte le sue funzionalità.
Mi spiego : se la necessità è di fare spostamenti sempre o frequentemente vicino, o peggio oltre, i limiti fisici di un’auto elettrica la sfortuna non c’entra nulla, si è proprio sbagliato a scegliere un’auto elettrica.
Meglio una plug-in che se per quella volta non ricarichi al diavolo l’avarizia.
Se invece i viaggi non sono molti, anche una decina all’anno, e prima di uno la notte stessa ti capita beh… è la prova che la sfortuna ci vede benissimo visto che le probabilità che acceda sono del 2,5%.
Quindi prevedere il tempo di una piccola fermata durante il viaggio, anche partendo qualche minuto prima, non mi sembra una cosa impossibile.
Per quanto riguarda “l’avventura”del pronto soccorso, gli scenari sono talmente vasti e personali che è impossibile fare una casistica valida per tutti da prendere per modello.
Cosi mi sono fatto dare da un amico che fa il soccorritore una statistica sul lavoro dei vari pronto soccorso della zona Est di Milano, manca il codice blu perché è stato da poco introdotto :
-65 % codice bianco ( nessuna urgenza)
-21 % codice verde ( bassa urgenza )
-12 % codice arancio ( urgente )
-2% codice rosso ( prioritario )
Se alle sfortune precedenti si rientra anche nelle ultime 2 casistiche, il 14%, a questo punto mi vien da pensare che non solo non hai ricaricato a casa, non ti sembra il caso di fermarti a ricaricare al ritorno, ma vista la situazione devi anche rinunciare al viaggio indipendentemente dall’auto che hai.
Nel resto dell’80% dei casi se una volta a casa poi dopo puoi partire allora ti puoi anche ritagliare 10-15 minuti per ricaricare. Nessuno dice che lo devi fare con il “paziente” a bordo.
Io invece preferisco la notte che il giorno. Tranquillità e pace regnano incontrastate, comunque se si ha paura di qualcosa ci si può chiudere in auto e godere di tutte le sue funzionalità.