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scusate, ma vorrei chiedervi un parere: i cassieri allo sportello delle banche dove vi servite sono "svegli"?
Ultimamente nella mia zona sembra abbiamo piazzato solo gli "ultimi della classe", in qualunque banca ti rechi.
Una volta il lavoro di bancario era quasi ambito, quasi un status simbol, e di conseguenza trovavi gente più o meno in gamba; ora mi ritrovo davanti gente che è letteralmente spaesata ogni altra pratica che gli sottoponi.
O adesso sbaglio qualcosa, quelle 2 volte al mese che devo frequentare fisicamente una filiale?

ps. nessun intento di offendere personalmente qualche frequentatore del forum che svolgesse il lavoro di cui sopra. E' un discorso "di sistema".
 
Oramai gli sportellisti vengono sostituiti con i totem, se ne trovi uno è già tanto, abbondano invece i "consulenti" che non sempre fanno i nostri interessi.
 
Non ci ho mai fatto caso....
( evidentemente mi vanno tutto sommato bene ).
Di sicuro un cassiere non ha tante possibilita' di fare carriera,
da cui, possibile in alcuni, un certo " distacco "
 
Nella mia banca sono sono un po' avanti con l'età,quindi la flemma è quella che è.
Quanto all'essere pratici a me è capitato un impiegato che in teoria avrebbe dovuto illustrarmi il funzionamento del sito web per l'home banking,in pratica invece sembrava che non avesse mai visto un computer.
 
Quella dei cassieri di banca è una "specie" destinata alla scomparsa. Già da "noi" ci sono alcuni sportelli senza cassieri, dico noi perchè ho lavorato oltre 34 anni (+ 3 di esodo) alla BNL. E nel futuro sarà una figura abolita, restaranno (ovviamente) i consulenti e coloro che si limiteranno a consegnare carnet degli assegni (finchè esisterà l'assegno) e ad aprire i conti correnti, nonchè i funzionari e i (pochissimi) dirigenti.

Io sono entrato in banca nel lontano 1979 come cassiere, e ho fatto il cassiere per 6 anni, anche quando mi sono laureato lo ero ancora. Poi ho fatto un po' di carriera e ho chiuso come deliberante/ratificatore di pratiche di fido alle imprese.

Che ci sia gente poco "in gamba" agli sportelli però sostanzialmente lo nego. Almeno, sempre "da noi" da circa 20 anni vengono assunti solo laureati, e possibilmente forniti di un "master" in economia. Ai miei tempi bastava il diploma.............
Poi chiaro che ci possano essere anche laureati poco in gamba o poco avvezzi al rapporto con la clientela.
 
Ultima modifica:
Essere laureati non significa per forza essere in gamba,un diplomato esperto e soprattutto intraprendente potrebbe essere molto più pratico di un laureato con 110 e lode che potrebbe non sapere o non ricordare come si fanno certe pratiche.
Poco tempo fa' ho letto un annuncio di lavoro destinato sia a laureati che a diplomati,la selezione avveniva attraverso prove pratiche di logica.
Scommetterei che alla fine a ottenere i risultati migliori potrebbero non essere i candidati più colti o più preparati sulla carta,anche perchè potrebbero essersi laureati in una materia che non ha nulla a che fare con il lavoro che poi dovranno svolgere.
 
Essere laureati non significa per forza essere in gamba,un diplomato esperto e soprattutto intraprendente potrebbe essere molto più pratico di un laureato con 110 e lode che potrebbe non sapere o non ricordare come si fanno certe pratiche.

Leggere gli ultimi 2 righi del mio post.........
Si, ovviamente è così. Dico solo che chi si laurea in economia e supera un master scemo non è, però ha la sua personalità, il suo modo di essere e il suo modus operandi. E' un uomo, o una donna, con il suo carattere, i suoi pregi e i suoi difetti, che nel rapporto con il prossimo emergono. E questo vale per tutti i lavori.

La laurea più adatta al lavoro di bancario, in prospettiva di carriera è quella in economia. Ma ho avuto anche un collega laureato in fisica.....
 
Estendendo un po' il discorso secondo me è soprattutto questione di impegno e voglia di imparare.
In un qualsiasi lavoro,d'ufficio e non,ci saranno pratiche che si svolgono 10 volte al giorno e altre più rare o più complesse.
Un dipendente poco esperto potrebbe non avere alcuna difficoltà con le prime e invece trovarsi del tutto impreparato con le seconde.
L'importante è che quando gli capita qualcosa che non è in grado di svolgere da solo osservi quello che fanno i colleghi più esperti,in modo da potersela cavare da solo la volta successiva.

Noto purtroppo in diversi settori che questa piccola forma di ambizione o curiosità manca del tutto,spesso ognuno fa il proprio e non ha interesse a imparare quello che sanno fare gli altri.
E ancora più spesso mi capita di vedere i più esperti che preferiscono non condividere coi colleghi la propria competenza.

Frequento diverse volte all'anno un ufficio comunale di recente apertura e ho notato che all'inizio era sempre presente una sorta di capo ufficio che interveniva ogni volta che gli addetti allo sportello si trovavano in difficoltà.
Adesso a distanza di circa due anni quando vado trovo solo un'addetta allo sportello (la più in gamba devo dire) che svolge il proprio lavoro in completa autonomia e in maniera molto più celere rispetto ai primi tempi.
Probabilmente se fosse stata una ragazza con poco interesse per il lavoro ci sarebbe ancora un responsabile a farle da balia o più verosimilmente ci sarebbe un'altra persona al suo posto.

Per citare una grande lavoratrice che conosco non si può rimanere apprendisti a vita.
 
Andando oltre la questione "competenza", ogni tanto mi imbatto in sportellisti che, se appena possono, sono lieti di NON farti un favore, col sorriso stampato sulla faccia.
 
A Zinzanbr e a Marcoleo.
Proprio per questo anche io ho detto che tutto il mondo è paese e che tutti i lavori hanno alcune caratteristiche similari. Parafrasando una pubblicità, dietro le cose ci sono le persone.

E' molto riduttivo limitare il discorso alle banche e ai bancari. Tutti nei propri lavori hanno a che fare con altre persone, con il proprio modo di essere.
Per dire, ho avuto clienti che venivano per lamentarsi, e se ne andavano con il sorriso e contenti........
 
Andando oltre la questione "competenza", ogni tanto mi imbatto in sportellisti che, se appena possono, sono lieti di NON farti un favore, col sorriso stampato sulla faccia.

Conosco un signore che è cliente da anni di una piccola azienda,negli anni ha imparato a chi rivolgersi e se capita la giornata in cui non c'è il dipendente che conosce (quello che ascolta il cliente,che non si distrae e non si dimentica le cose,quello che è sempre garbato) gira i tacchi e torna un'altra volta.
Perchè gli è capitato un altro dipendente che faceva male il suo lavoro ed era pure sgarbato,al punto che più di una volta sono nate polemiche o vere e proprie liti coi clienti.
Ecco secondo me se un dipendente è così bravo a scontentare i clienti,perchè magari è carente dal punto di vista delle competenze oppure da quello dell'educazione,probabilmente significa che non gli piace il suo lavoro e scarica sui clienti la propria insoddisfazione.
Però siccome il detto recita che a lavorare bene o a lavorare male la paga è la stessa secondo me vale la pena di impegnarsi per fare in modo che il cliente esca di buon umore dall'ufficio,e non incavolato o deluso dal servizio.
 
Ecco secondo me se un dipendente è così bravo a scontentare i
clienti,perchè magari è carente dal punto di vista delle competenze oppure da quello dell'educazione,probabilmente significa che non gli
piace il suo lavoro e scarica sui clienti la propria insoddisfazione.
Però siccome il detto recita che a lavorare bene o a lavorare male la
paga è la stessa.

....piu' che altro,
la fatica....e' la stessa
 
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