è un pò come la cucina, c'è quella tradizionale, quella rivisitata moderna, quella vegetariana, quella vegana ecc ecc....difficile dire cosa è buono e cosa no, dipende dalla concezione che si ha e dipende anche dalla base di partenza. Da una macchina salvabile basta solo sistemare qualcosetta lasciando la vernice originale, è il restauro conservativo quello che secondo me è più genuino (anche meno costoso) che racconta un pò la storia della vettura e del suo proprietario. Poi c'è il restauro totale che riporta la macchina alle condizioni di fabbrica, secondo me qui già si perde qualcosa, si racconta la storia dalla progettazione fino a quando varca i cancelli dello stabilimento. Poi c'è il restomod che classificherei in leggero o pesante. Tipo a me piacerebbe una 127 con un leggero lavoro di tuning, freni, assetto, cerchi in lega dell'epoca, via i paraurti e magari un volante sportivo sempre dell'epoca...magari se esistessero anche i fari a led che fanno figo, è una personalizzazione reversibile, un domani volessi venderla basta riportarla alle condizioni originali e non perde niente. In quest'ottica potrei osare anche un colore particolare ma col wrapping. Poi c'è il restomod pesante ma da quel che ho capito la donor car è quasi sempre un "catorcio", in pratica si parte dal un telaio con libretto e su quello si costruisce una macchina ex novo cercando di coniugare le linee classiche con la tecnologia moderna. Le più famose sono le Porsche 911 by Singer, le Mini Remastered di David Brown, le Mini Cafè Racer di Stevestomotorco, la Lancia Aurelia B20 GT Outlaw di Thornley Kelham e la nostra italiana Amos Delta Futurista. La Stratos di MAT non la classificherei come restomod. Poi ci sono anche le elettrificate fra cui quelle di Lapo Elkann (ma prima di lui ci sono altre aziende). Col restomod l'idea è quella di un'auto classica da usare anche tutti i giorni o per divertirsi la domenica, giocattoli per ricchi che anzichè arrivare all'aperitivo con l'Audi Q7 magari si divertono a farsi vedere dentro una Mini cafè racer e un sorriso a 32 denti.