<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Auto ibride inutili | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Auto ibride inutili

hpx ha scritto:
A conferma dei tuoi.... e miei dubbi come una ciliegina sulla torta mentre stavo sgranocchiando una panino ad un bar ho letto un'intervista a Michele Cresci presidente di Volvo Italia.

Bene, esordisce con "La scelta di Volvo e di non realizzare, per l'ibrido, un'auto ad hoc ma di inserire questa opzione su un modello già esistente.Portare questa tecnologia su una linea di serie è cruciale perchè rassicura il cliente, non gli da la percezione di guidare un'auto sperimentale ma una vettura normale."
Quindi, le ibride Volvo costeranno sempre di più, almeno da noi, del modello normale perchè per loro l'ibrido non è una filosofia, come per Toyota che al prossimo salone porterà solo modelli ibridi, o un traguardo ma semplicemente una delle altre alternative. Infatti per loro, come afferma più avanti, i clienti di queste motorizzazioni vengono etichettati come "verdi".

La bandiera dell'ecologia viene sventolata a comodo proprio da ogni Costruttore. Solo Toyota è pronta con una seria politica dell'auto ibrida, gli altri cercano solo di piazzare qualche pezzo (magari grazie a pesanti incentivi) unicamente per arrivare al traguardo del 2020 (CO2 a 95gr/km).
 
FurettoS ha scritto:
Tutto vero, tutto falso! Direi di No! C'è da cogliere e raggruppare ogni informazione in ogni post di questo thread perchè ognuno dice la sua verità.
Il concetto è che non ce n'è una assoluta così come ognuno tira acqua al proprio mulino.

Di fatto parlare di concetti quali "ecologico" o "ibrido di massa" in senso assoluto lasciano, a mio avviso, il tempo che trovano poichè si scontrano con realtà ben diverse.

Vorrei prendere come ambito il mercato europeo, quello che ci interessa da vicino.
Come dicevo prima, il limite di CO2 di 95gr/km fissato per il 2020 sta spaventando un po' tutte la Case, in particolare le premium tedesche, che, infatti, si lanciano a presentare modelli sempre più piccoli, come segmento e come motorizzazioni.
Il diesel, alimentazione tutt'ora in crescita (in Italia sta arrivando al 55% del venduto, mentre la benzina sta scendendo sotto il 30%) ha dato una grossa mano, e i costruttori sono già pronti per l'euro 6. Il problema rimane quel "maledetto" limite della CO2, che coinvolge tutta la gamma di ogni Marchio.
Ed ecco quindi spuntare come funghi modelli ibridi ad ogni piè sospinto.
Ma è evidente, secondo me, che modelli come questa V60, ma anche (cito a caso) una Q5, una serie 3 o una Classe E ibride siano solo funzionali come cavalli di Troia per abbassare quella fatidica soglia posta dalla UE per la CO2.
Se oggidì ci si vuole rivolgere ad un concetto di ibrido che abbia un senso per diffusione e risultati conseguenti, non vedo alternative credibili alla gamma Toyota. Poi, se un domani altri faranno anche meglio, ben vengano. Ma la strada non è quella di una V60 da 215cv e 60mila euro...
 
e non dimentichiamo l'intervento della Merkel a tutela degli interessi crucchi per evitare norme troppo sfavorevoli..

Cmq se analizzi le implementazioni full hybrid di BMW, Audi e Mercedes noterai che l'ibrido lo hanno anche declinato coerentemente al brand:

Audi/Porshe -&gt performance
BMW -&gt performance
Mercedes -&gt basso consumo per i loro incrociatori stradali

Insomma secondo me non sono solo un escamotage per abbassare le emissioni medie anche perchè sono pochi modelli in gamme sterminate quindi sulle emissioni medie pesano davvero poco.

per le emissioni usano le versioni sottomotorizzate tipo la 316d o la 518d e così via
 
FurettoS ha scritto:
Di fatto parlare di concetti quali "ecologico" o "ibrido di massa" in senso assoluto lasciano, a mio avviso, il tempo che trovano poichè si scontrano con realtà ben diverse.
In campo automobilistico come in qualsiasi altro campo non è il cliente a scegliere, è il produttore/produttori a proporre delle scelte tra le quali fare le scelte, e ci si deve adeguare. Quindi se domani si svegliano e decino da fare tutti la stessa cosa tu non ci puoi fare niente, o vai a piedi o la compri. Visto che le normative sono create per preservare salute e l'ambiente ma di fatto rispondono al Dio denaro/interessi le tue realtà diverse in realtà corrispondono al "vediamo come aggirare le normative".

FurettoS ha scritto:
Produrre qualunque cosa costa energia, così come costa energia reciclarla quindi l'estrema "battaglia per l'ambiente" sotto certi aspetti suona molto più come funzionale ad uno scopo di "comodo" che realistico in senso stretto.
Basti pensare all'idrogeno che con la formula "inquinamento zero" dal tubo di scappamento ha poi costi importanti nella produzione e di conseguenza in impatto ambientale.

Secondo il tuo ragionamento da una parte non dovremmo costruire niente perchè costa, dall'altra non dovremmo riciclare niente perchè costa, quindi vivremmo all'età dalle pierta e per di più nel pattume, beh che .... bello.
Il problema che se gli sforzi avrebbero una direzione univoca o quantomeno nella stessa direzione saremmo minimo 20 anni più avanti e meno nell'immondizia. Ma come ti ho detto viva il Dio denaro tanto si vive usna volta sola...... forse.
 
renexx ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Tutto vero, tutto falso! Direi di No! C'è da cogliere e raggruppare ogni informazione in ogni post di questo thread perchè ognuno dice la sua verità.
Il concetto è che non ce n'è una assoluta così come ognuno tira acqua al proprio mulino.

Di fatto parlare di concetti quali "ecologico" o "ibrido di massa" in senso assoluto lasciano, a mio avviso, il tempo che trovano poichè si scontrano con realtà ben diverse.

Vorrei prendere come ambito il mercato europeo, quello che ci interessa da vicino.
Come dicevo prima, il limite di CO2 di 95gr/km fissato per il 2020 sta spaventando un po' tutte la Case, in particolare le premium tedesche, che, infatti, si lanciano a presentare modelli sempre più piccoli, come segmento e come motorizzazioni.
Il diesel, alimentazione tutt'ora in crescita (in Italia sta arrivando al 55% del venduto, mentre la benzina sta scendendo sotto il 30%) ha dato una grossa mano, e i costruttori sono già pronti per l'euro 6. Il problema rimane quel "maledetto" limite della CO2, che coinvolge tutta la gamma di ogni Marchio.
Ed ecco quindi spuntare come funghi modelli ibridi ad ogni piè sospinto.
Ma è evidente, secondo me, che modelli come questa V60, ma anche (cito a caso) una Q5, una serie 3 o una Classe E ibride siano solo funzionali come cavalli di Troia per abbassare quella fatidica soglia posta dalla UE per la CO2.
Se oggidì ci si vuole rivolgere ad un concetto di ibrido che abbia un senso per diffusione e risultati conseguenti, non vedo alternative credibili alla gamma Toyota. Poi, se un domani altri faranno anche meglio, ben vengano. Ma la strada non è quella di una V60 da 215cv e 60mila euro...

Un senso rivolto a cosa, alle CO2 o al concetto generale di auto in se?

Il problema di fondo, a mia interpretazione, è che non c'è al momento una soluzione univoca ed universalmente valida al pari di un motore endotermico da poter utilizzare in un auto con la stessa versatilità.
Ci si muove in ordine sparso e a volte i prodotti vengono offerti più per tendenza che per reale interesse. Quasi una costrizione da parte delle case.

Chiaramente le normative europee sempre più stringenti formano colli di bottiglia per le case che dal canto loro potrebbero vendere tranquillamente tutti motori da 900 cc il problema è che torneremmo ai tempi della topolino, impensabile.
Sotto certi aspetti è fisiologico che le case cerchino metodi alternativi per mantenersi in linea con le normative ma di base il concetto è che la vera chiave di volta non c'è ma ci sono soluzioni transitorie che è giusto che ci siano nell'attesa che dai laboratori ricerca e sviluppo nascano soluzioni di elettrico o qualsivoglia ecologiche che consentano di fare 1000 Km con la stessa versatilità di un endotermico. Dietro non c'è solo la ricerca del motore in se ma di una serie di soluzioni quali pacchi batterie piccoli, economici e ad alto rendimento, costi, materiali, scocche e vari cicli di industrializzazione.
 
hpx ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Di fatto parlare di concetti quali "ecologico" o "ibrido di massa" in senso assoluto lasciano, a mio avviso, il tempo che trovano poichè si scontrano con realtà ben diverse.
In campo automobilistico come in qualsiasi altro campo non è il cliente a scegliere, è il produttore/produttori a proporre delle scelte tra le quali fare le scelte, e ci si deve adeguare. Quindi se domani si svegliano e decino da fare tutti la stessa cosa tu non ci puoi fare niente, o vai a piedi o la compri. Visto che le normative sono create per preservare salute e l'ambiente ma di fatto rispondono al Dio denaro/interessi le tue realtà diverse in realtà corrispondono al "vediamo come aggirare le normative".

Dici! Non credo!
Vedi se tutte le case facessero solo V6, V8 e V10; chi se li comprerebbe?

Il mercato vive su un principio base di domanda ed offerta la chiave sta nel soddisfarla non nel forzarla. Non stiamo mica a livelli di monopolio! Un soggetto può introdurre un suo prodotto come frutto del suo lavoro ma in un mercato libero (vediamola così) non c'è nessun obbligo di acquisto.

hpx ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Produrre qualunque cosa costa energia, così come costa energia reciclarla quindi l'estrema "battaglia per l'ambiente" sotto certi aspetti suona molto più come funzionale ad uno scopo di "comodo" che realistico in senso stretto.
Basti pensare all'idrogeno che con la formula "inquinamento zero" dal tubo di scappamento ha poi costi importanti nella produzione e di conseguenza in impatto ambientale.

Secondo il tuo ragionamento da una parte non dovremmo costruire niente perchè costa, dall'altra non dovremmo riciclare niente perchè costa, quindi vivremmo all'età dalle pierta e per di più nel pattume, beh che .... bello.
Il problema che se gli sforzi avrebbero una direzione univoca o quantomeno nella stessa direzione saremmo minimo 20 anni più avanti e meno nell'immondizia. Ma come ti ho detto viva il Dio denaro tanto si vive usna volta sola...... forse.

Non hai ben interpretato il senso!
Più ci si allarga nel "concetto di ecologico" e più si rischia che ci stai stretto!
E' come promuovere le centrali nucleari perchè sono "ecologiche" poi però le scorie radioattive sono un grosso problama smaltirle e non solo.
Quindi come sopra, non conta solo il test del tubo di scappamento! ;)
 
FurettoS ha scritto:
Dici! Non credo!
Vedi se tutte le case facessero solo V6, V8 e V10; chi se li comprerebbe?
Il mercato vive su un principio base di domanda ed offerta la chiave sta nel soddisfarla non nel forzarla. Non stiamo mica a livelli di monopolio! Un soggetto può introdurre un suo prodotto come frutto del suo lavoro ma in un mercato libero (vediamola così) non c'è nessun obbligo di acquisto.

Ovvio che le scelte delle case devono seguire il contesto storico e socio-culturale di dove commercializzano il prodotto. La prima cosa che mi viene in mente è lo start&stop che serve alle case per pavoneggiare i consumi ridotti delle loro auto. Chi non lo vuole, molti sembra perchè scomodo e macchinoso, se lo deve scippare per forza e non lo puoi disattivare definitivamente perchè ogni accensione si attiva, poi ti obbligano a usare batterie molto più costose e in caso di guasto ci lasci li 250/300 euro come ridere. Se ci pensi ci sono molte cose ti propinano o ti fanno credere che ne hai bisogno, come gli optional cumulativi.

FurettoS ha scritto:
Non hai ben interpretato il senso!
Più ci si allarga nel "concetto di ecologico" e più si rischia che ci stai stretto!
E' come promuovere le centrali nucleari perchè sono "ecologiche" poi però le scorie radioattive sono un grosso problama smaltirle e non solo.
Quindi come sopra, non conta solo il test del tubo di scappamento! ;)

Ho estremizzato ma ho capito il senso, il fatto è che non si può dire quello no, questo no, e no anche a quell'altro. Come in tutte le cose gestite dall'uomo qualcuno o qualcosa ci deve perdere, in questo caso l'ambiente. Il problema però e quello di cercare di soddisfare le nostre esigenze, e queste non si possono fermare, limitando i danni. O de rif o de raf come si dice dalle mie parti, la costante e crescente richiesta di energia, aumento di popolazione, di cibo, di terre rare, in qualche modo si devono soddisfare se no sarà catastrofe.
Il problema che ci si pensa solo quando si è costretti a farlo con tutte le beghe che il fatto comporta.
 
hpx ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Dici! Non credo!
Vedi se tutte le case facessero solo V6, V8 e V10; chi se li comprerebbe?
Il mercato vive su un principio base di domanda ed offerta la chiave sta nel soddisfarla non nel forzarla. Non stiamo mica a livelli di monopolio! Un soggetto può introdurre un suo prodotto come frutto del suo lavoro ma in un mercato libero (vediamola così) non c'è nessun obbligo di acquisto.

Ovvio che le scelte delle case devono seguire il contesto storico e socio-culturale di dove commercializzano il prodotto. La prima cosa che mi viene in mente è lo start&stop. Chi non lo vuole, molti sembra perchè scomodo, se lo deve scippare per forza e non lo puoi disattivare definitivamente perchè ogni accensione si attiva, poi ti obbligano a usare batterie molto più costose e in caso di guasto ci lasci li 250/300 euro come ridere. Se ci pensi ci sono molte cose ti propinano o ti fanno credere che ne hai bisogno, come gli optional cumulativi.

Le soluzioni aggregate fanno parte del gioco, il "fatto su misura" non esiste più salvo rare eccezioni e costi proibitivi. La produzione è distribuita in modo specialistico a sistemi di indotto che possono essere di diretta dipendenza, comproprietà o completamente estranei (sistemi di economie di scala e globalizzazione).
E come comprare un TV, uno smartphone, un computer ed avere funzioni che non ti servono o non utilizzi ma te le ritrovi, di fatto poi l'interesse ricade sugli utilizzi principali del prodotto. ;)

hpx ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Non hai ben interpretato il senso!
Più ci si allarga nel "concetto di ecologico" e più si rischia che ci stai stretto!
E' come promuovere le centrali nucleari perchè sono "ecologiche" poi però le scorie radioattive sono un grosso problama smaltirle e non solo.
Quindi come sopra, non conta solo il test del tubo di scappamento! ;)

Ho estremizzato ma ho capito il senso, il fatto è che non si può dire quello no, questo no, e no anche a quell'altro. Come in tutte le cose gestite dall'uomo qualcuno o qualcosa ci deve perdere, in questo caso l'ambiente. Il problema però e quello di cercare di soddisfare le nostre esigenze, e queste non si possono fermare, limitando i danni. O de rif o de raf come si dice dalle mie parti, la costante e crescente richiesta di energia, aumento di popolazione, di cibo, di terre rare, in qualche modo si devono soddisfare se no sarà catastrofe.
Il problema che ci si pensa solo quando si è costretti a farlo con tutte le beghe che il fatto comporta.

Come ho detto più globalizzi i concetti più diventa difficile focalizzarli.
Interessi economici ci sono e ci saranno sempre per questo risulta diffcile conciliarli in uno svliuppo in unica direzione o di ciclo virtuoso globale.
E' importante che rimanga sempre costante l'attenzione dei reparti ricerca sviluppo anche verso la miniaturizzazione poichè l'ecologia passa anche dal minor consumo/amministrazione di materie prime.
Le "terre rare" ad esempio vengono date anche come presenti negli abissi marini ma il solo pensiero di quale impatto potrebbe avere estrarle mi fa rabbrividire. :?
 
FurettoS ha scritto:
renexx ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Tutto vero, tutto falso! Direi di No! C'è da cogliere e raggruppare ogni informazione in ogni post di questo thread perchè ognuno dice la sua verità.
Il concetto è che non ce n'è una assoluta così come ognuno tira acqua al proprio mulino.

Di fatto parlare di concetti quali "ecologico" o "ibrido di massa" in senso assoluto lasciano, a mio avviso, il tempo che trovano poichè si scontrano con realtà ben diverse.

Vorrei prendere come ambito il mercato europeo, quello che ci interessa da vicino.
Come dicevo prima, il limite di CO2 di 95gr/km fissato per il 2020 sta spaventando un po' tutte la Case, in particolare le premium tedesche, che, infatti, si lanciano a presentare modelli sempre più piccoli, come segmento e come motorizzazioni.
Il diesel, alimentazione tutt'ora in crescita (in Italia sta arrivando al 55% del venduto, mentre la benzina sta scendendo sotto il 30%) ha dato una grossa mano, e i costruttori sono già pronti per l'euro 6. Il problema rimane quel "maledetto" limite della CO2, che coinvolge tutta la gamma di ogni Marchio.
Ed ecco quindi spuntare come funghi modelli ibridi ad ogni piè sospinto.
Ma è evidente, secondo me, che modelli come questa V60, ma anche (cito a caso) una Q5, una serie 3 o una Classe E ibride siano solo funzionali come cavalli di Troia per abbassare quella fatidica soglia posta dalla UE per la CO2.
Se oggidì ci si vuole rivolgere ad un concetto di ibrido che abbia un senso per diffusione e risultati conseguenti, non vedo alternative credibili alla gamma Toyota. Poi, se un domani altri faranno anche meglio, ben vengano. Ma la strada non è quella di una V60 da 215cv e 60mila euro...

Un senso rivolto a cosa, alle CO2 o al concetto generale di autHo in se?
.

Un senso compiuto di mezzo alternativo tecnologicamente parlando per le esigenze di una normale mobilità. Un ibrido come quello Volvo per prezzo e caratteristiche rimane un esercizio fine a se stesso. Una Auris o una Yaris HSD sono al contrario una reale alternativa per un uso a 360 gradi, non solo un' esibizione di tecnica o un escamotage anti regole per le emissioni
 
renexx ha scritto:
FurettoS ha scritto:
renexx ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Tutto vero, tutto falso! Direi di No! C'è da cogliere e raggruppare ogni informazione in ogni post di questo thread perchè ognuno dice la sua verità.
Il concetto è che non ce n'è una assoluta così come ognuno tira acqua al proprio mulino.

Di fatto parlare di concetti quali "ecologico" o "ibrido di massa" in senso assoluto lasciano, a mio avviso, il tempo che trovano poichè si scontrano con realtà ben diverse.

Vorrei prendere come ambito il mercato europeo, quello che ci interessa da vicino.
Come dicevo prima, il limite di CO2 di 95gr/km fissato per il 2020 sta spaventando un po' tutte la Case, in particolare le premium tedesche, che, infatti, si lanciano a presentare modelli sempre più piccoli, come segmento e come motorizzazioni.
Il diesel, alimentazione tutt'ora in crescita (in Italia sta arrivando al 55% del venduto, mentre la benzina sta scendendo sotto il 30%) ha dato una grossa mano, e i costruttori sono già pronti per l'euro 6. Il problema rimane quel "maledetto" limite della CO2, che coinvolge tutta la gamma di ogni Marchio.
Ed ecco quindi spuntare come funghi modelli ibridi ad ogni piè sospinto.
Ma è evidente, secondo me, che modelli come questa V60, ma anche (cito a caso) una Q5, una serie 3 o una Classe E ibride siano solo funzionali come cavalli di Troia per abbassare quella fatidica soglia posta dalla UE per la CO2.
Se oggidì ci si vuole rivolgere ad un concetto di ibrido che abbia un senso per diffusione e risultati conseguenti, non vedo alternative credibili alla gamma Toyota. Poi, se un domani altri faranno anche meglio, ben vengano. Ma la strada non è quella di una V60 da 215cv e 60mila euro...

Un senso rivolto a cosa, alle CO2 o al concetto generale di autHo in se?
.

Un senso compiuto di mezzo alternativo tecnologicamente parlando per le esigenze di una normale mobilità. Un ibrido come quello Volvo per prezzo e caratteristiche rimane un esercizio fine a se stesso. Una Auris o una Yaris HSD sono al contrario una reale alternativa per un uso a 360 gradi, non solo un' esibizione di tecnica o un escamotage anti regole per le emissioni

Mi sta anche bene come giudizio ma non puoi mettere sullo stesso livello le scelte.
Toyota ha compiuto un scelta restringendo lo sviluppo di alcuni propulsori e dedicandosi ad altri, questa è una sua visione di mercato, sui diesel farà riferimento a Bmw.
Altri costruttori stanno valutando altre strade, pur proponendo le loro versioni di ibrido, guardano più verso un sistema totalmente elettrico.

Sulle potenzialità delle varie tecnologie bisognerà attendere ma sulla alternativa a 360° delle HSD in senso stretto non condivido a pieno poichè limitazioni, per rientrare nei canoni del sistema, ci sono anche li.

Concordo che l'escamotage è sempre dietro l'angolo ma sta anche all'utente valutare e vista l'offerta, nello specifico di Volvo, un possibile acquirente magari protende ad un altro modello della casa. ;)
 
FurettoS ha scritto:
Mi sta anche bene come giudizio ma non puoi mettere sullo stesso livello le scelte.
Toyota ha compiuto un scelta restringendo lo sviluppo di alcuni propulsori e dedicandosi ad altri, questa è una sua visione di mercato, sui diesel farà riferimento a Bmw.
Altri costruttori stanno valutando altre strade, pur proponendo le loro versioni di ibrido, guardano più verso un sistema totalmente elettrico.

Sulle potenzialità delle varie tecnologie bisognerà attendere ma sulla alternativa a 360° delle HSD in senso stretto non condivido a pieno poichè limitazioni, per rientrare nei canoni del sistema, ci sono anche li.

Concordo che l'escamotage è sempre dietro l'angolo ma sta anche all'utente valutare e vista l'offerta, nello specifico di Volvo, un possibile acquirente magari protende ad un altro modello della casa. ;)

Sul fatto che l'Europa abbia decretato una preferenza verso il diesel e che i tedeschi primeggino in alcuni settori tipo premium non è in discussione. Ora però questo non basta più per via di quel famoso limite di CO2 che piaccia o no. Non basta più il solo diesel, nè affollare gamme di utilitarie per abbassare la media. Non è l'ibrido che è andato a cercare quelle Case, sono loro che lo hanno sfruttato per fini puramente utilitaristici. Per ora solo Toyota propone modelli veramente alternativi per una mobilità diffusa e realmente fruibile dall'utente medio. Ciò non toglie che possa rivolgersi a BMW per il diesel, nè che i diesel europei siano degli ottimi motori; ma se parliamo di un ibrido "realistico" parliamo di Toyota
 
renexx ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Mi sta anche bene come giudizio ma non puoi mettere sullo stesso livello le scelte.
Toyota ha compiuto un scelta restringendo lo sviluppo di alcuni propulsori e dedicandosi ad altri, questa è una sua visione di mercato, sui diesel farà riferimento a Bmw.
Altri costruttori stanno valutando altre strade, pur proponendo le loro versioni di ibrido, guardano più verso un sistema totalmente elettrico.

Sulle potenzialità delle varie tecnologie bisognerà attendere ma sulla alternativa a 360° delle HSD in senso stretto non condivido a pieno poichè limitazioni, per rientrare nei canoni del sistema, ci sono anche li.

Concordo che l'escamotage è sempre dietro l'angolo ma sta anche all'utente valutare e vista l'offerta, nello specifico di Volvo, un possibile acquirente magari protende ad un altro modello della casa. ;)

Sul fatto che l'Europa abbia decretato una preferenza verso il diesel e che i tedeschi primeggino in alcuni settori tipo premium non è in discussione. Ora però questo non basta più per via di quel famoso limite di CO2 che piaccia o no. Non basta più il solo diesel, nè affollare gamme di utilitarie per abbassare la media. Non è l'ibrido che è andato a cercare quelle Case, sono loro che lo hanno sfruttato per fini puramente utilitaristici. Per ora solo Toyota propone modelli veramente alternativi per una mobilità diffusa e realmente fruibile dall'utente medio. Ciò non toglie che possa rivolgersi a BMW per il diesel, nè che i diesel europei siano degli ottimi motori; ma se parliamo di un ibrido "realistico" parliamo di Toyota

Assolutamente si, impossibile obiettare l'ibrido Toyota come tecnologia visto che sono circa 13 anni che è ufficialmente sul mercato o sono stati pionieri in questo campo.
L'approccio di Toyota è stato quello di un ibrido "integrato" piuttosto che un ibrido a "supporto" presupponendo una scelta precisa ed uno sviluppo indipendente e rinunciando ad investire su altre tipologie di propulsore.
Altre case, la maggioranza, non ha intrapreso questo sviluppo compiendo altre scelte e praticamente la totalità degli ibridi va a supporto dell'endotermico per scopi puramente funzionali.
Il punto sostanziale rimane però sempre l'uso dell'endotermico, quindi su una prospettiva a venire di 5, 10, 15 anni e future norme Euro 7,8 o qual si voglia la partita è tutta da giocare a meno che non abbandoni definitivamente l'endotermico.
Toyota propone la sua soluzione che può rispondere a determinate esigenze così come non può soddisfarne altre.

Quindi sono perfettamente concorde con te che se vuoi sperimentare un ibrido che valga questo nome è giusto puntare su un HSD, ciò non toglie che parliamo sempre di situazioni di compromesso poichè l'uvo di colombo al momento non c'è poichè non c'è nessuna alternativa paritetica all'endotermico dal punto di vista funzionale (inteso come dinamicità di utilizzo per le varie tipologie d'uso) cosa anche comprensibile visto che si è evoluto in più di 140 anni.

TeslaMotors che propone modelli premium solo elettrico con batterie extra performance da 85KWh ti da stime di 480 Km con andatura di 88 Km/h. Capisci bene che al momento non c'è storia! Vista la cifra che spendi per quest'auto, in autostrada a 130 Km/h rischi che dopo massimo 300 Km ti devi fermare a ricaricare!

Quindi sono più che propenso a vedere l'evoluzione dei nuovi sistemi ma al momento la strada da fare è ancora tanta! ;)
 
Ho letto la prova della Porsche Panamera Hybrid sul mese di Dicembre. Abituato all'Auris mi ha fatto sorridere il modo di ricarica delle batterie. O tramite spina, è una pluig-in, o tramite un tasto la si ricarica tramite il termico aumentando notevolmente i consumi, spiegano nella prova. Quindi si deduce che finita la carica della batteria ridiventa un normale benzina. Dico, possibile con tutto quel che costa non siano riusciti a mettergli una ricarica quando si frena o in rilascio? Boh, sembra più un modello tanto per far vedere che anche loro hanno una ibrida ( o per omologare bassi consumi all'omologazione )
Ma quello che più mi ha sorpreso è stata la pubblicità a pagina 2, quella che viene usata 10 mesi su 12 da costruttori tedeschi. Li ho scoperto che già un 28 anni fa già guidavo anch'io un ibrida, leggendo questa pubblicità. Si pubblicizza la prossima uscita dell'audi a3 ibrida metano-benzina!! Si distorce la concezione dell'ibrido così come l'avevamo inteso fino adesso, la fiat a questo punto è il maggior produttore di ibride al mondo! Non capisco 4r come faccia a pubblicare certe pubblicità fuorvianti, anzi forse l'hò capito... Certo quando istallai l'impianto a gpl alla mia mitica Lancia Prisma 1600 non sapevo che 28 anni dopo ritornavo all'ibrido, questa volta elettrico-benzina...
 
MilanFilippo ha scritto:
Ho letto la prova della Porsche Panamera Hybrid sul mese di Dicembre. Abituato all'Auris mi ha fatto sorridere il modo di ricarica delle batterie. O tramite spina, è una pluig-in, o tramite un tasto la si ricarica tramite il termico aumentando notevolmente i consumi, spiegano nella prova. Quindi si deduce che finita la carica della batteria ridiventa un normale benzina. Dico, possibile con tutto quel che costa non siano riusciti a mettergli una ricarica quando si frena o in rilascio? Boh, sembra più un modello tanto per far vedere che anche loro hanno una ibrida ( o per omologare bassi consumi all'omologazione )
Ma quello che più mi ha sorpreso è stata la pubblicità a pagina 2, quella che viene usata 10 mesi su 12 da costruttori tedeschi. Li ho scoperto che già un 28 anni fa già guidavo anch'io un ibrida, leggendo questa pubblicità. Si pubblicizza la prossima uscita dell'audi a3 ibrida metano-benzina!! Si distorce la concezione dell'ibrido così come l'avevamo inteso fino adesso, la fiat a questo punto è il maggior produttore di ibride al mondo! Non capisco 4r come faccia a pubblicare certe pubblicità fuorvianti, anzi forse l'hò capito... Certo quando istallai l'impianto a gpl alla mia mitica Lancia Prisma 1600 non sapevo che 28 anni dopo ritornavo all'ibrido, questa volta elettrico-benzina...

Se per ibrido s'intende un tipo di alimentazione mista, allora è corretto dire che anche le auto a gas/benzina sono ibride, altrimenti dovrebbero essere alimentate solo a gas. D'altro canto, il termine ibrido è ormai praticamente usato per indicare l'apporto del motore elettrico, ma vabbè, non mi ci soffermerei troppo.

La Panamera Hybrid è proprio uno di quegli ibridi inutili cui volevo alludere con questo 3d. Date le prestazioni di questa berlinona da 5 metri, è sicuramente un risultato di rilievo che percorra 10 km/l. Peccato si parli di un'auto da 115mila euro (che, con gli accessori, viaggia tranquillamente verso i 130/150 mila), che rinuncia alle eccellenti doti dinamiche della versione Turbo, per risparmiare un po' di carburante, che non è la preoccupazione principale di chi spende certe cifre.
Oltretutto, ritrovandosi, su una vettura di ben 5 metri, con un bagagliaio grande come quello di una Punto.
Qual'è lo scopo? E' che la Panamera Hybrid percorre 20km in modalità elettrica, per cui, nel ciclo di omologazione, può vantare consumi (fittizi) praticamente irrisori, consentendo di abbassare drasticamente la media di CO2 della gamma, gamma che farà una fatica terribile a rientrare nei limiti del 2020 (trattandosi di Porsche).
 
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