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Jambana ha scritto:Ma non è assolutamente vero che è un'auto destinata a vendere quattro unità a enti pubblici.
Magari lo potrà essere in Italia, visto il prezzo di listino e i pochissimi vantaggi di uso (assenza di corsie preferenziali, etc) e fiscali, ma in USA (mercato per il quale è nata e dov'è costruita) è una proposta concretissima, come dimostra anche il testo riportato da XPerience74 a proposito dell'omologazione per le HOV.
Beh, gli USA sono anche il paese di bestialità come il programma Cash for Clunkers... ma non è questo il punto.
Penso che converrai che una volta esaurita la carica delle batterie diventa una normale auto a benzina, sia pure col vantaggio del recupero di energia in frenata, con consumi assolutamente "normali". Lo stesso video che trovi su queste pagine afferma: se non avete la possibilità di ricaricare le batterie a punto fisso comprare la Volt non ha alcun senso.
Il punto secondo me è questo: l'autonomia garantita da quei 16 kWh (60 km, abbiamo detto) è tale da renderla "elettrica" per la maggior parte della percorrenza? In altre parole, c'è dietro un infrastruttura che permette - ad esempio - di recarsi al lavoro a batterie cariche, attaccare la spina e tornare a casa a batterie cariche? E soprattutto, quella carica si può fare con energia non fossile? Se è così, ha un senso. Negli USA può darsi che oltre all'auto ci sia il "contorno", in aggiunta a un prezzo che è metà di quello a cui è venduta qui. Ma qui da noi non è così. Chi potrebbe mettere la macchina sotto carica durante il lavoro? Ci sono pensiline fotovoltaiche? La rete elettrica riuscirebbe a reggere la ricarica notturna, dato che quegli stramaledetti contatori elettronici saltano appena ci attacchi un diffusore di profumo? Ecco, il mio punto di vista è che non è solo l'auto da considerare ma tutto quello che ci gira intorno. Se le batterie permettessero un'autonomia decente sarebbe tutto risolto....