franco58pv ha scritto:
no mi spiace non ti seguo proprio per impostazione di partenza : ho fatto sport a livello agonistico ed ho capito che quando si interpretano i numeri è perché si è perso o non si è vinto
Anch'io ho passato oltre metà della mia vita diviso tra essere un atleta prima e un allenatore poi, ma ti posso assicurare che i numeri li abbiamo sempre usati e interpretati come una integrazione al nostro lavoro per vedere se andavamo nella direzione giusta e come strumento per perseguire i nostri obiettivi, se conosci bene lo sport che pratichi per trovare i motivi di una sconfitta i numeri sono l'ultima cosa che devi interpellare.
Per noi gente comune sentir parlare di filosofia o mission aziendale può essere ridicolo, la riteniamo una cavolata pazzesca degna da cartoni animati, ma ti assicuro che non è così sopratutto nelle aziende giapponesi. Quindi pur tenendo il profitto come primo obiettivo le strade per arrivarci possono essere molteplici, dipende tutto in che modo vuoi realizzare i tuoi obiettivi. Per rimanere in tema sport, ci sono società che preferiscono partire dal basso, creano un loro settore giovanile, formare le loro competenze e i loro allenatori, e se poi a fronte di un buon lavoro i risultati non vengo oggi ma domani o crescono poco alla volta pazienza. In questo modo si accumula esperienza, capacità di analisi, di visione. Ci si mette più tempo è vero, ma così facendo crea una struttura solida che reagisce bene ad ogni eventuale passo falso, un gruppo e una coesione difficilmente inattaccabile dove si formano altleti non solo dal punto di vista fisico ma educativo che difficilmente mancheranno di risultati sia sportivi che sociali.
Poi invece ci sono società che basano tutto sul risultato, la prestazione, l'apparenza, il prestigio, e per ottenerlo assoldano atleti "mercenari" che però con la stessa rapidità che sono venuti poi se ne sono anche andati, decretando gloria o sventura in balia degli eventi lasciando sostanzialmente la società "povera" di ogni valore.
Tutto questo per dire che alla fine 2 gestioni differenti sia per cultura che per metodo possono dare le stesse vittorie come le stesse sconfitte, ma è la sostanza che cambia e per molti conta di più che i puri risultati.
Toyota e Vag per esempio hanno 2 politiche diamentralmente opposte ma pressochè ottengono gli stessi risultati di vendita come unità prodotte. Quello che cambia però è la sostanza, Toyota ha esplorato ed esplora tuttora tutti i campi della mobilità ad ogni livello, non ultimo il progetto iRoad. Ha studiato, progettato, brevettato e realizzato tecnologie in tempi dove non vi era la pura necessità (vedi Prius prima e idrogeno con Mirai oggi tanto per citare i più conosciuti) tanto da avere uno "scaffale" da dove prelevare se serve qualsiasi tecnologia e applicarla in tempi brevi. E "magicamente" nonostante abbia utilizzato e utilizzi tuttora ingenti capitali che molti ritengono sprecati ha una redditività che il gruppo Vag si sogna. Winterkorn in un salone ha esordito " se sapessero vendere automobili .......". Ma di logica è anche vero il contrario, se Vag sapesse interpretare meglio i gusti dell'altra metà del mondo........Ed è quello che sta cercando di realizzare in Usa (ma non è andata) e in Cina, cioè modelli che a noi europei fanno letteralmente cxxxxe ma in Cina invece spopolano.
Quindi Franco per riassumere, le case hanno delle linee guida che perseguono, filosofia e mission, e sono consapevoli che troveranno percentuali di clienti a cui il prodotto non interessa, clienti interessati ma che preferirebbero delle modifiche sulla base della loro cultura in questo caso automobilistica, clienti che ritengono il prodotto soddisfacente e che rispecchiale ampiamente le loro aspettative relativamente al costo che hanno pagato. La somma di queste percentuali ti da il punto globale della direzione e della bontà del tuo lavoro e se stai andando nella direzione giusta, e questo indipendentemente se poi nello specifico in alcune aree sei carente e in altre eccelli. E dai numeri attuali Toyota occupa la cima da molti anni non solo per numero di vendite e del brand automobilistico di più valore al mondo, ma spesso la troviamo ai primi posti anche in qualsiasi statistica relativa alla bonta del prodotto. Da questo punto di vista una frase di Totò è illuminante : "è la somma che fa il totale", e io aggiungo "indipendentemente da come ci arrivi e da quali "figure" (tipi di clienti) ti sostengono". Quindi io non parlerei che una casa se ne frega di una area o meno, oggi le case per stare a galla a certi livelli e vero che devono cercare di accontentare ogni tipo di cliente, ma devono anche coniugare con numeri di vendita elevatissimi la flessibilità, qualità, affidabilità, scalabilità, economicità, rispetto delle leggi odierne e future, quindi anche previsione di scenari futuri e non ultimo il profitto, il tutto miscelato con la loro stategia/filosofia/mission. Mica facile, ma c'è chi ci riesce.........e chi no e poi toppa.
franco58pv ha scritto:
L'europa ha le sue peculiarità , possono piacere o meno , ma sono diverse da quelle di altri continenti , frutto di una storia complessa , tormentata ma anche gloriosa , tutto questo ha portato l'occhio europeo ad essere diverso da quello di altri popoli , molto più esigente riguardo a determinati aspetti stilistici,
Ti sei risposto da solo, appunto che per questi motivi per affermarti devi impegnare tante risorse dedicate in una sola area che a livello industriale potrebbero rappresentare un rischio economico, quando negli altri continenti vendi un prodotto con meno pretese ma che rende molto. Questo è uno dei motivi perchè Vw pur vendendo molto ha una scarsa redditività sui prodotti di massa, infatti dove realmente guadagna maggiormente ? Nel premium, in Skoda e in Seat dove il cliente ha praticamente quasi lo stesso prodotto, non esattamente identico se no non darebbe margini di guadagno, a prezzi inferiori.
franco58pv ha scritto:
Tieni presente che non è che le auto europee siano tutte in preda a guasti
Non ho detto questo, ho detto che Toyota come alcune altre marche hanno una affidabilità e una attenzione al cliente superiore alla media. C'è a chi come a me questo aspetto sommato alla scelta che Toyota mette a disposizione basta per valutare l'acquisto, come c'è chi privilegia altri aspetti. Ricadiamo sempre li e che ti ripeto da molto, non esiste una linea guida perchè tutto dipende dalle tue priorità e aspettative.
franco58pv ha scritto:
Personalmente cerco sempre di capire il perché e rifiuto di pensare che gli altri sbaglino o che siano dei testoni vittime di stereotipi , men che meno penso che il leone sia invincibile o che ci siano posizioni di preminenza non scalfibili ed eterne, soprattutto per toy che ha i mezzi per battere ogni concorrenza
Ad un certo livello i mezzi li ha chiunque perchè dubito che se Toyota va in una direzione ritenuta redditizia Vag o GM non possano fare le stesse cose, magari ci metterebbero più tempo (vedi ibrido) ma alla fine..... Comunque ti ripeto bisogna vedere però quanto ne vale la pena. Ovvero se adottare una certa strategia per compensare un "buco" di una determinata area non comporti una gestione onerosaa delle risorse, dei componenti, dei fornitori. Evidentemente il guadagno ottenuto non coprirebbe l'investimento, sopratutto se fosse adottata su tutta la produzione perchè ne alzerebbe il costo totale e visiti i milioni di pezzi sfornati ......
Gli steriotipi esistono ovunque, se no Audi in Usa sfonderebbe come in Europa ma vende molto meno di Lexus, mentre in Europa si ha l'esatto opposto.
Ti dico solo questo. Skoda anni fa in italia non aveva praticamente nessun concessionario, quando fu acquistata da Vw che poi buttò sul mercato la Felicia che rappresentava di fatto la prima auto cotruita sotto di loro avvenne un boom spaventoso, tanto che un nostro amico da officina generica fortunatamente ci credette e la tramutò in concessionario molto redditizio. Passò mesi e mesi insonni tanto doveva lavorare e soddisfare le richieste perchè in moltissimi, mio fratello compreso, la comprarono perchè adesso era di qualità tedesca, non sapendo però che quel modello di tedesco non aveva un fico secco, motore compreso. Questo ti fa capire cosa vuol dire avere un nome.
franco58pv ha scritto:
Poi c'è il discorso marketing su cui picchia forte derblume : condivido molto di quello che dice, ad esempio nella mia città la conce toy è assieme ad una conce asiatica , ma si può fare un errore del genere ? ti tiri dentro come cavallo di troia un costruttore asiatico in forte crescita che ti può fare dumping sui prezzi , ma perché non ci hanno messo dentro la Lexus ?
Secondo me tu e Derblume ragionate troppo dal punto di vista emotivo, una delle priorità di Toyota non è tanto quella di vendere molto, ma quello di farlo si tanto ma anche bene e meglio degli altri. Quindi le cose devono andare di pari passo se non vuoi fare capitomboli, vedi Vag. Se Lexus sta in piedi con le sue gambe, ci guadagnano, anche se le vendite crescono poco anno per anno ma riescono a mantenere alta la qualità, l'affidabilità, l'esclusività e originalità del prodotto, innovazione e tecnologia da prima linea proiettata nel futuro (vedi la LC a idrogeno) che non teme confronti, perchè si devono fare problemi mentali ? E poi ad ogni modo se vuoi una Lexus te la compri lo stesso anche se il concessionario è lontano.
Per finire, il concessionario della tua città ha preso anche la licenza di una asiatica perchè evidentemente non ci sta dentro solo con Toy. Li non è questione di essere legati al marchio ma alla propria sopravvivenza, cosa che anche se non mi occupo di automotive capisco bene.